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PubblicatoGiuseppina Bevilacqua Modificato 9 anni fa
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Atti confusori Art. 2598 n. 1 e c.p.i. Confusione sull’origine Condizioni di tutela dei segni distintivi Capacità distintiva Percezione del pubblico uso e notorietà del segno Novità prova Relatività merceologica e territoriale della tutela Illecito di pericolo
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Tipologie di segni tutelati Rapporti con discipline specifiche Rapporti con c.p.i. Cumulabilità delle tutele Imitazione di marchio registrato Se usato Imitazione della ditta Cumulo con art. 2564 Titolo e aspetto esterno dell’opera Marchio di fatto e ditta irregolare Altri segni Look alike Altri mezzi idonei a creare confusione (arredamento) Forma del prodotto?
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L’imitazione servile Imitazione vietata in quanto confusoria Non di elementi interni Problemi di coordinamento con disciplina dei diritti di brevetto e modello Limiti temporali di brevetti e modelli Imitazione servile proteggibile senza limiti di tempo
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Forme funzionali Funzionalità tecnica Proteggibile come invenzione (soluzione di problema tecnico) e modello industriale (forma idonea a dare particolare efficacia o comodità di impiego) Proteggibilità delle forme derogabili? Rilievo del concetto innovativo E varianti innocue
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Forme di design Tutela venticinquennale di disegni e modelli Basata sul carattere individuale (impressione generale diversa) Utilizzatore informato Forte capacità di percezione Tutelabilità di forme scarsamente differenziate agli occhi del pubblico generale Proteggibilità anche contro l’imitazione servile? Presupposto di capacità distintiva Valutazione del consumatore medio Non proteggibilità di forme dotate di valore sostanziale Sulla base dell’influenza sulle decisioni d’acquisto
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