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DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA
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La Chiesa, con la DOTTRINA SOCIALE, invita i credenti, i cittadini e i governi ad ispirare la politica ai valori del Vangelo per il bene dell’uomo. Si vuole, quindi, proporre la via cristiana per comprendere e migliorare la società alla luce del Vangelo.
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La DOTTRINA SOCIALE è, dunque, il complesso di principi, insegnamenti e direttive della Chiesa cattolica intesi a risolvere, secondo lo spirito del Vangelo, i problemi socio-politico-economici.
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UN PO’ DI STORIA: nel corso dei secoli la Chiesa si è impegnata a favore dei deboli e degli emarginati. A partire dal 1891, con l’Enciclica Rerum Novarum ( = le cose nuove) di papa Leone XIII, inizia una riflessione più specifica e attenta della Chiesa sui problemi sociali, sull’economia e sulla politica (Dottrina sociale della Chiesa). Sono seguite poi altre encicliche sociali, le quali hanno testimoniato l’impegno della Chiesa nella società.
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ALTRE Encicliche sociali: - “Populorum Progressio” (1967): scritta da papa Paolo VI. Tratta dello SVILUPPO DEI POPOLI, affermando che lo sviluppo integrale dell’uomo supera ampiamente la sola crescita economica. Per parlare di sviluppo dei popoli bisogna superare una prima soglia: la lotta contro la fame. Solo successivamente avrà senso rispondere agli altri bisogni essenziali (salute, lavoro…) e parlare di promozione sociale.
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- “Laborem Exercens” (1981): scritta da papa Giovanni Paolo II
- “Laborem Exercens” (1981): scritta da papa Giovanni Paolo II. Tratta del LAVORO UMANO, che viene visto con grande dignità proprio in quanto è attività dell’uomo. Il lavoro è un bene dell’uomo e un suo diritto fondamentale. E’ necessario, però, trovare il giusto equilibrio tra lavoro necessario e vita interiore: l’uomo deve lavorare ma non deve essere schiavo del suo lavoro e delle sue ricchezze.
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- “Sollicitudo Rei Socialis” (1987): scritta da papa Giovanni Paolo II
- “Sollicitudo Rei Socialis” (1987): scritta da papa Giovanni Paolo II. Si occupa della SOLIDARIETA’ PER LO SVILUPPO DEI POPOLI. Il quadro è meno ottimista di quello dell’enciclica scritta 20 anni prima da Paolo VI: gli anni trascorsi non hanno portato le soluzioni desiderate, piuttosto molti Paesi hanno visto aumentare la propria povertà. La frustrazione dell’umanità deriva dalla consapevolezza di avere le capacità scientifiche e tecniche per poter vincere la fame, le malattie e l’ignoranza, ma di essere poi incapace a risolvere concretamente i grandi problemi del sottosviluppo. E’ necessario cambiare atteggiamento, essere consapevoli della solidarietà che lega i popoli.
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LA CHIESA: segue la missione affidatale da Gesù, impegnandosi a rendere il mondo più umano attraverso Opere sociali (ospedali, scuole, mense per i poveri ….) Proposta di vita sociale (che emerge dalla Sacra Scrittura)
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SACRA SCRITTURA: non è un manuale di politica o di economia, ma contiene riferimenti chiari alla vita sociale. La predicazione di Gesù ha richiamato al rispetto della legge, alla pace, alla solidarietà e alla giustizia.
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I PRINCIPI DELLA dottrina sociale:
- Principio della personalità: l’uomo è una persona, è qualcosa di unico e irripetibile e tra gli esseri viventi ha la più alta dignità. La persona deve essere considerata il fine, lo scopo delle scelte della politica, e mai invece un mezzo dell’economia o della politica stessa.
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Principio della solidarietà: esso chiede agli uomini di farsi carico gli uni degli altri, aspirando ad ottenere la giustizia sociale. Secondo tale principio sono da escludersi l’individualismo e il collettivismo (entrambi esasperati).
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Principio della sussidiarietà: esso chiede che lo Stato rispetti la libertà di iniziativa degli enti inferiori e dei cittadini, intervenendo solo come sussidio (aiuto ausiliario) ed evitando così forme di tirannia e un potere eccessivo dello Stato.
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Principio del bene comune: è la ricerca del bene di tutti e di ciascuno in modo che nessuno venga escluso dai diritti. Il bene comune vuole che lo Stato cerchi sempre il bene di tutti i cittadini, ma anche che ogni cittadino vinca l’egoismo e l’individualismo.
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- Destinazione universale dei beni e proprietà privata: secondo tale principio, l’unico vero padrone di tutti i beni è Dio e l’uomo ne è solo l’amministratore. La proprietà privata è un diritto quando è acquisita nel rispetto delle leggi e delle altre persone, quando è frutto della giusta fatica, dell’intelligenza e delle abilità dell’uomo, senza andare a scapito degli altri.
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PROPOSTA CRISTIANA: la Chiesa chiede a tutti gli uomini di buona volontà di rendere il mondo più umano. Ciò non significa fare cose eccezionali, ma soltanto lasciare spazio alla coscienza in modo da fare il bene ed evitare il male. Solo in questo modo il rispetto dei diritti umani è garantito, l’ingiustizia è vinta.
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VANGELO: rappresenta una grande proposta di vita rivolta a tutta l’umanità (si pensi in particolare al Discorso della Montagna, Mt 5-7).
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Secondo i valori cristiani (di cui si parla nel Vangelo) è possibile proporre: - una POLITICA PER L’UOMO: si intende una politica incentrata sull’uomo, e non una politica “ad personam” che serva a creare particolari privilegi. Oggi la classe politica sembra essere particolarmente screditata e la maggior parte dei cittadini invoca una moralizzazione della vita politica: viene chiamato in causa il concetto di responsabilità politica.
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- Un AMBIENTE PER L’UOMO: si intende il rapporto amichevole tra la natura e l’uomo, così voluto originariamente da Dio e poi infranto dall’uomo stesso. Questi ha la responsabilità di prolungare la creazione voluta da Dio, assumendone la gestione e divenendo protagonista di un’evoluzione della natura che rispetti la volontà di Dio e che sia al servizio di tutti gli uomini. Purtroppo l’uomo, troppo spesso, non è degno di questo compito, e allora l’ECOLOGIA diventa un problema condiviso: è vero che all’uomo è stata data la capacità unica di intervenire sulla natura e sui viventi, ma ciò deve avvenire sempre nel segno della RESPONSABILITA’ (si parla di sviluppo sostenibile e di responsabilità verso le generazioni future).
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- Un’ECONOMIA PER L’UOMO: anche l’economia esige l’applicazione di un modello etico, di uno sviluppo sostenibile che 1) elimini il diseguale accesso e sfruttamento delle risorse naturali; 2) ponga un freno alla logica di massimizzazione del profitto; 3) promuova, da parte del cittadino-consumatore, comportamenti che favoriscano l’assunzione di stili di vita meno “pesanti” in termini di impatto ambientale e che guardino ad un benessere sostenibile.
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- Una SCIENZA PER L’UOMO: anche la scienza, con la sua ricerca, deve essere a vantaggio dell’uomo, senza ledere la sua dignità. Gli incredibili progressi raggiunti nelle scienze della vita e nelle biotecnologie impongono oggi una riflessione di tipo etico (bioetica). Si pensi all’ingegneria genetica, iniziata come ricerca e trasformatasi poi, rapidamente, in un business industriale (soprattutto nel settore agro-alimentare con la creazione degli OGM).
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Questioni di bioetica sono quelle legate - alla sessualità umana (es
Questioni di bioetica sono quelle legate - alla sessualità umana (es.: fecondazione assistita, regolamentazione delle nascite); - alla genetica umana (es.: genoma umano, biotecnologie, manipolazione genetica, clonazione, cellule staminali); - all’embrione (es.: metodi contraccettivi, aborto, diagnosi prenatale);
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- alla fase terminale della vita (es
- alla fase terminale della vita (es.: eutanasia, accanimento terapeutico, trapianto d’organi). Questi argomenti sono tuttora oggetto di studio e di dibattito in ambito religioso, politico-sociale e in campo scientifico. Essi vedono confrontarsi schieramenti opposti. Inoltre, le norme legislative in merito a questi temi variano da Stato a Stato.
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HANNO DETTO, HANNO SCRITTO:
“ Amore di Dio e amore del prossimo sono inseparabili, sono un unico comandamento. Entrambi però vivono dell’amore preveniente di Dio che ci ha amati per primo”. ( Benedetto XVI, Deus Caritas Est, n. 18) “ Condividere le gioie e le sofferenze degli altri, questo deve guidare l’uomo”. ( Albert Einstein, , fisico)
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