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Svenimento – Perdita di coscienza – Epilessia – Crisi isterica

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Presentazione sul tema: "Svenimento – Perdita di coscienza – Epilessia – Crisi isterica"— Transcript della presentazione:

1 Svenimento – Perdita di coscienza – Epilessia – Crisi isterica
Può essere causato da sovraffollamento, aria viziata in un locale chiuso, troppo lunga permanenza in piedi, dolori improvvisi e intensi (in persone particolarmente impressionabili o emotive). Uno svenimento può essere complicato dalle conseguenze della caduta a terra (ferite, traumi cranici, etc.). Lo svenimento è in genere causato da un momentaneo insufficiente apporto di ossigeno al cervello (transitoria riduzione della circolazione del sangue cerebrale) ed è riconoscibile per il pallore del viso, la perdita della conoscenza con rilasciamento muscolare (se si solleva un arto e lo si lascia questo ricade pesantemente al suolo). SI DEVE: Sdraiare subito supina la persona svenuta, sollevandogli gli arti inferiori in modo da favorire un maggiore afflusso di sangue al cervello e accelerare così il ritorno della coscienza; 2) mantenerla sdraiata per alcuni minuti anche dopo la ripresa della conoscenza (rialzarlo troppo presto potrebbe causare un nuovo svenimento); 3) controllare polso e respiro e portarla all'aria aperta. In genere la ripresa della conoscenza avviene molto rapidamente. In caso contrario comportarsi come nel caso della "perdita della coscienza"

2 Svenimento – Perdita di coscienza – Epilessia – Crisi isterica
Può essere causata da un trauma cranico, da disturbi circolatori, da un colpo di calore, da una folgorazione, da avvelenamenti, etc: ed è caratterizzata dalla mancanza di reazione agli stimoli esterni (assenza di riflessi,assenza di risposta a stimoli dolorosi provocati es. un pizzicotto , etc..). Nel caso di un trauma cranico possono verificarsi 4 casi di crescente gravità: compressione cerebrale da emorragia intracranica per rottura di un vaso sanguigno; 2) perdita della coscienza per l’aumento della compressione sul cervello; aspirazione nelle vie respiratorie di corpi estranei (sangue, rigurgiti, etc..) per la scomparsa dei riflessi di difesa rappresentati dalla tosse con la quale vengono spinti all’esterno corpi penetrati nella trachea e nei bronchi. Arresto del respiro NOTA BENE - Nel caso di traumi cranici, anche se l’infortunato dopo aver denunciato nausea, amnesia, etc.. dichiara di sentirsi bene, i 4 pericoli sono sempre dietro l’angolo per cui è opportuno avviare l’infortunato a un presidio sanitario per gli accertamenti del caso. Le prime operazioni da eseguire sono il controllo della respirazione (l'infortunato respira? altrimenti respirazione artificiale) e del battito cardiaco (il suo cuore batte? altrimenti massaggio cardiaco) (vedi respirazione bocca-bocca e massaggio cardiaco esterno). I movimenti respiratori possono essere accertati sia ponendo la propria guancia molto vicina alla bocca dell'infortunato oppure inginocchiandosi al suo fianco all'altezza dell'anca ponendo una mano di lato sul torace, all'altezza del margine inferiore della gabbia toracica; l'altra mano sull'addome al centro, immediatamente sopra l’ombelico in modo da avvertire con entrambe le mani il sollevarsi e abbassarsi della gabbia toracica.

3 Svenimento – Perdita di coscienza – Epilessia – Crisi isterica
La crisi epilettica può avere inizio con alte grida (pianto epilettico); 2) contemporaneamente il malato perde i sensi e cade a terra di colpo dovunque si trovi: tutti i muscoli sono contratti, le mani serrate e gli occhi rovesciati all'indietro; 3) segue una fase convulsiva vera e propria in cui il malato è agitato da scosse sempre più forti. Gambe e braccia si scuotono, gli occhi ruotano ed esce bava dalla bocca. La faccia è alterata da una smorfia, la lingua proiettata in avanti può ferirsi quando le mascelle si chiudono. Il malato può perdere urina e feci; 4) segue la perdita totale della coscienza; 5) quando si risveglia il malato non ricorda più nulla. PRIMO SOCCORSO 1) Non cercare di impedire la crisi; non cercare di frenare i movimenti convulsivi; 2) levare di mezzo tutti gli oggetti contro i quali il malato potrebbe ferirsi; 3) prevedere se possibile la caduta cercando di ammortizzarla e soprattutto di proteggere il cranio; 4) porre se possibile un oggetto preferibilmente di gomma fra le arcate dentarie del malato; 5) slacciare cintura, cravatta, colletto; 6) sorvegliare continuamente il malato durante la fase delle convulsioni; 7) stargli vicino quando si riprende perché per un certo periodo è stordito, stremato e ha bisogno di aiuto psicologico.

4 Svenimento – Perdita di coscienza – Epilessia – Crisi isterica
L’isterismo è imperniato sull'estrema suggestionabilità del soggetto, sulla sua forte emotività e sull'egocentrismo. Nasce in genere da una difficoltà di rapporto con gli altri. La persona vuole porsi al centro dell'attenzione, imponendo la propria personalità attraverso una manifestazione plateale, spesso simile a quanto osservabile nell'epilessia (cadute a terra, agitazione psicomotoria, urla, etc:). Si distingue dall'epilessia perché: 1) la crisi isterica avviene "solo" in pubblico; 2) non c'è perdita della coscienza; 3) il soggetto non cade di colpo, se cade, cade sempre in sicurezza, senza ferirsi; 4) non c'è amnesia retrograda (ossia perdita della memoria di quello che è successo; 5) non ci sono altri sintomi associati. PRIMO SOCCORSO trattenere il soggetto in crisi isterica con comprensione, ma con fermezza; 2) è lecito uno schiaffo o una spruzzata di acqua sul viso per calmarlo; 3) isolare il soggetto perché l'attacco isterico si prolunga se ci sono spettatori che compatiscono e può contagiare altre persone (specie donne) specie se neurolabili.


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