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L’EVOCAZIONE Definizioni di base
Tutte le produzioni che vedrete hanno un obiettivo comune: illustrare la gestione mentale all’opera sul campo focalizzando l’attenzione su una delle sue nozioni chiave: ... L’EVOCAZIONE
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Definizioni di base Sensazione Percezione Attività percettiva
Per una migliore comprensione e per tentare di rispettare la complessità della vita mentale, proponiamo in parallelo una definizione dei seguenti concetti: Sensazione Percezione Attività percettiva Attività evocativa Evocazione Evocato Concetto vicino : progetto (vedi documento su questo termine)
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Sensazione Gli organi sensoriali captano le informazioni che ci vengono inviate dal mondo esterno e le trasmettono al cervello affinché vengano elaborate. La sensazione è l’entrata in attività dei ricettori sensoriali. Precede immediatamente la percezione.
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Sensazione → Percezione
«I nostri ricordi si costituiscono a partire da messaggi sensoriali che ci pervengono dal mondo esterno. I nostri cinque sensi – vista, udito, tatto, olfatto e gusto – sono quindi le porte di ingresso principali della nostra memoria.... ... Ma quanto è percepito dai nostri sensi non è mai memorizzato come tale, come una foto o una colonna sonora… ... Non appena percepite dal cervello, le informazioni sensoriali vengono analizzate minuziosamente, quindi associate tra loro, confrontate ad altre ed influenzate da marcatori emozionali, topografici (il luogo di apprendimento) e temporali (la data).» Tratto da Votre Mémoire, Larousse, 2004, p. 100.
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Sensazione → Percezione
In qualsiasi luogo o momento, siamo bersagliati continuamente da un gran numero di stimoli esterni: in effetti sono molte le cose che possiamo vedere, sentire, toccare, odorare o gustare. Possiamo affermare che tali stimoli attivano in continuazione i nostri diversi organi sensoriali: vista, udito, tatto, olfatto, gusto. ... e la sensazione porta alla percezione.
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Percezione Tale percezione, che scaturisce da uno stimolo esterno, porta ad un’impressione che consentirà la costituzione di un oggetto (mentale) e successivamente il suo riconoscimento. Nel corso di una giornata, i nostri sensi percepiscono moltissime informazioni, di cui spesso non siamo consapevoli perché non ne abbiamo necessità. Quando questo atto si produce deliberatamente, ossia quando è animato/sostenuto da un progetto, allora si parla di attività percettiva. Questa dà vita ad evocazioni che conferiscono un senso alle cose percepite.
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Definizioni di base ... l’EVOCAZIONE Di cosa si tratta?
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Un esempio Qual è il processo in gioco?
Questa mattina, attraversando un giardino pubblico per recarmi al lavoro, ho visto un fiore magnifico dai colori vivi e dal profumo delizioso. Si muoveva dolcemente nel vento. Ora che sto lavorando in ufficio da diverse ore, ripenso a quel fiore ed è ancora in me quasi … come questa mattina. Qual è il processo in gioco?
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Qual è il processo in gioco?
Passando davanti a questo fiore, questa mattina, mi sono fermato, l’ho guardato bene, l’ho toccato, l’ho annusato, l’ho guardato di nuovo, … ... per farmene un’immagine mentale perché volevo averlo ancora con me quando, in realtà, non lo sarebbe stato.
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Schema SCHEMA-TIZZAZIONE Oggetto della mia percezione
Diverse andate e ritorni tra il fiore che vedo e sento in realtà e l’immagine di questo fiore che costruisco mentalmente. Evoco mentalmente il fiore. IO
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Schema e definizione SCHEMA-TIZZAZIONE Processo evocativo Oggetto della percezione Le frecce blu che vanno da destra a sinistra e da sinistra a destra indicano: - l’attività percettiva esercitata col progetto di evocare il fiore mediante un’immagine mentale - l’attività evocativa esercitata a partire dall’oggetto di percezione; richiede un tempo più lungo. Per designare l’intero processo, si parla di evocazione. È uno dei due significati di questo termine. IO
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Schema e definizione SCHEMA-TIZZAZIONE Processo evocativo Oggetto della percezione L’oggetto mentale costituito nel prolungamento dell’attività percettiva è, in questo caso, un oggetto visivo. Anche quest’oggetto mentale è chiamato evocazione; è il secondo significato del termine. Si tratta del risultato dell’atto di evocare. In questo caso si parla anche di evocato. IO Tale oggetto mentale ha potuto essere costituito perché c’era alla base un progetto preciso (vedi documento su questo termine).
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Altra possibilità SCHEMA-TIZZAZIONE Questo fiore si è appena aperto! Ha otto petali triangolari che vanno dal giallo al bruno; ha un cuore giallo-arancio; ha anche 4 foglie, 2 piccole verde chiaro e 2 più grandi verde scuro. Come si chiama? A che famiglia appartiene? Assomiglia al fiore che ho visto qualche giorno fa in un giardino; com’era già? E poi ha un profumo simile ai lillà e si muove dolcemente. Questo fiore si è appena aperto! Ha otto petali triangolari che vanno dal giallo al bruno; ha un cuore giallo-arancio; ha anche 4 foglie, 2 piccole verde chiaro e 2 più grandi verde scuro. Come si chiama? A che famiglia appartiene? Posso anche raccontarmi questo fiore guardandolo e senza vederlo mentalmente. L’oggetto mentale costituito nel prolungamento dell’attività percettiva è, in questo caso, un oggetto verbale. Oggetto della percezione Anche questa è un’evocazione, ma di natura diversa rispetto a quella della diapositiva precedente perché è costituita da parole che mi dico mentalmente. IO
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Altra possibilità SCHEMA-TIZZAZIONE Questo fiore si è appena aperto! Ha otto petali triangolari che vanno dal giallo al bruno…. Assomiglia ad un fiore che si vede solitamente nei giardini ed i cui semi sono commestibili… E poi, ha un profumo simile a quello dei lillà e si muove leggermente nel vento, … Posso anche ascoltare qualcuno che mi parla di questo fiore senza vederlo nella mia testa o senza raccontarmelo mentalmente. Oggetto della percezione L’oggetto mentale costituito nel prolungamento dell’attività percettiva è quindi un oggetto uditivo. Si tratta sempre di un’evocazione, ma di natura ancora diversa da quelle precedenti perché è costituita da parole che sento dire mentalmente con la voce di un’altra persona. IO
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Altra possibilità SCHEMA-TIZZAZIONE Posso anche toccare questo fiore e quindi evocarlo nella mia testa mediante un’impressione, una sensazione tattile. L’oggetto mentale costituito nel prolungamento dell’attività percettiva è, in questo caso, un oggetto tattile a cui posso aggiungere un’immagine e/o delle parole. Oggetto della percezione Anche questa è un’evocazione, ma di natura ancora diversa da quelle precedenti perché costituita da una sensazione tattile che può essere accompagnata o seguita da parole o immagini. IO
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Altre possibilità SCHEMA-TIZZAZIONE
Gli oggetti di percezione possono essere di natura diversa: visivi, uditivi, tattili, olfattivi, gustativi, in movimento, fissi, ecc. Questo pollo sarà delizioso ! ..... Qualunque cosa siano, possono essere evocati in modo diverso, fedelmente e/o trasformati. Sento il rumore del mare sulle rocce del faro. ...... Oggetti della percezione IO
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Prolungamenti possibili...
SCHEMA-TIZZAZIONE Immagino di analizzare un petalo al microscopio ... Posso anche partire dal fiore che vedo e pensare ad altre cose che non sono presenti in realtà, ma che immagino mentalmente. Lo scompongo Ecc.,ecc. Lo confronto ad altri fiori noti notandone somiglianze e/o differenze. IO Oggetto iniziale della percezione
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Evocazione in situazione di richiamo
Questo fiore si è appena schiuso! Ha otto petali triangolari che vanno dal giallo al bruno; il cuore è giallo e arancio; ha anche 4 foglie, 2 piccole verde chiaro e 2 più grandi verde scuro. Come si chiama? A che famiglia appartiene? Assomiglia a quel fiore che ho visto in un giardino qualche giorno fa; com’era già? E poi, ha un profumo simile a quello dei lillà e si muove leggermente nel vento, … In certi momenti posso anche essere in situazionedi evocazione senza che ci sia alcun contatto percettivo. Posso, ad esempio, ripensare al mio fiore qualche ora o qualche giorno dopo senza averlo rivisto effettivamente. IO
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In altri termini si può dire che :
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Mondo esteriore e interiore
Evocazione(i) Oggetto di perce- zione Percezione Produzione Mondo interiore
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Percezione Evocazione(i) Percezione Produzione Oggetto di perce- zione
I nostri sensi sono sempre in funzione. Ma quando gli stimoli non sono più presenti, non abbiamo sempre coscienza di tutto ciò che: -i nostri occhi hanno visto -le nostre orecchie hanno sentito -la nostra bocca ha gustato -il nostro corpo e le nostre mani hanno toccato -il nostro naso ha odorato
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Attività percettiva - evocazione
Evocazione(i) Oggetto di perce- zione Percezione Produzione Ritorno a conoscenze/ evocati precedenti per giungere ad una produzione. Attività percettiva Attività evocativa guidate da un progetto
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Qualche definizione L’evocazione è un modo di far vivere nella propria mente il mondo esterno. «EVOCARE è il far esistere nella propria testa ciò che si è percepito, «riproponendolo» a se stessi sotto forma di immagini mentali, visive, uditive o tattili». (A. de La Garanderie). È la «traduzione mentale» personale di ciò che si è visto/sentito/odorato/gustato/toccato, in assenza dell’oggetto della percezione
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Qualche definizione E ancora, in altri termini :
L’evocazione è un oggetto «mentale» costituito e prodotto nel prolungamento di un’attività percettiva. L’evocazione è anche un processo che attiva un gesto operativo del pensiero in cerca di senso. E ancora, in altri termini : «L’evocazione è l’AZIONE del soggetto che si rappresenta mentalmente, dando alle informazioni da lui percepite, memorizzate o create, forme accessibili alla coscienza.» (Ch. EVANO, La gestion mentale, p.11). «L’evocazione è anche il RISULTATO di questa azione, l’OGGETTO MENTALE, ottenuto ed utilizzato. La forma di questo oggetto dipende dal linguaggio interiore utilizzato dal soggetto». (Ch. EVANO, idem)
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In conclusione allora, lasciatemi il tempo di evocare!
L’evocazione è al centro della gestione mentale. E se non esiste apprendimento senza evocazione, allora, lasciatemi il tempo di evocare! E’ ciò che definiamo pausa evocativa. Le evocazioni possono esprimersi con immagini concrete o astratte, con parole, con reminiscenze tattili, olfattive o gustative. Possono essere fisse o mobili, a colori o in bianco e nero. L’evocazione implica che il soggetto sia in stato di veglia.
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A voi il compito di completare le vostre informazioni!
In conclusione Le evocazioni sono personali dell’individuo, ma possono diventare accessibili alla coscienza mediante l’introspezione sostenuta dal dialogo pedagogico (vedi documento su questi termini). La complessità e la diversità del lavoro evocativo sono immense. A voi il compito di completare le vostre informazioni!
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Realizzazione : Michèle Giroul - Institut International de Gestion Mentale Anne Moinet, Hélène e Pierre-Paul Delvaux Initiative et Formation Belgio. per il progetto europeo Co-nai-sens 2007 Foto : PP. Delvaux Immagini : clipart su Impaginazione Microsoft PowerPoint 2003: Hélène Delvaux.
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