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PubblicatoMimi Tommasi Modificato 10 anni fa
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GLI ELFI “Chiamano se stessi Quendi, che significa coloro che parlano con voci.”
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Al lago Cuiviénen “Al principio, i Figli Maggiori d’Illúvatar erano più forti e più grandi di quanto non siano diventati in seguito; non però più belli, perché, sebbene la bellezza dei Quendi nei giorni della loro giovinezza fosse superiore a ogni altra bellezza che Illúvatar aveva chiamato all’essere, essa non è perita, ma vive in Occidente, e la tristezza e la sapienza l’hanno arricchita.” 10
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Al lago Cuiviénen “Presso il lago illuminato dalle stelle di Cuiviénen, l’Acqua del Risveglio, essi si levarono dal sonno d’Illúvatar e, mentre se ne stavano ancora silenziosi presso Cuiviénen, i loro occhi videro per prima cosa le stelle del cielo. Per questo hanno sempre amato la luce delle stelle e onorato Varda Elentári sopra tutti i Valar.”
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Gli Elfi “Invece gli Elfi rimangono fino alla fine dei giorni, e il loro amore per la Terra e per il mondo tutto è tanto più unico e profondo, e con il trascorrere degli anni sempre più intriso di malinconia. Gli Elfi infatti non muoiono finché il mondo non muore, a meno che siano uccisi o si struggano di dolore (e a entrambe queste morti apparenti sono soggetti); né l’età ne diminuisce le forze, sempreché non si stanchino di mille e mille secoli; e se muoiono vengono accolti nelle Aule di Mandos in Valinor, donde col tempo possono tornare.”
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ELDAR Essi si distinguono principalmente in:
Gli Elfi, come dopo di loro gli Uomini, sono creati da Ilúvatar e sono i suoi figli. Risvegliatisi tutti assieme presso il lago Cuiviénen nella Terra di Mezzo, la storia e le ambizioni personali causeranno poi varie divisioni fra di loro, alcune dettate dalla curiosità e dall’amore, altre dall’odio e dalla sete di vendetta Essi si distinguono principalmente in: CALAQUENDI (ELFI DELLA LUCE) Che dopo un lungo viaggio giunsero nella Terra Beata e dimorarono alla luce degli Alberi dei Valar. MORIQUENDI (ELFI SCURI) che mai videro la luce degli Alberi.
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MORIQUENDI (ELFI SCURI)
AVARI “Molti tuttavia rifiutarono l’invito, preferendo la luce delle stelle e i vasti spazi della Terra di Mezzo al fruscio degli Alberi; e costoro sono gli Avari, i Riluttanti, e in quel momento si separarono dagli Eldar per mai più rincontrarli prima che molte ere fossero passate.” ÚMANYAR: “Ma vi furono in effetti molti Eldar che si misero in viaggio verso ovest e che però si perdettero durante il lungo viaggio o che deviarono o che indugiarono sulle sponde della Terra di Mezzo, e questi furono perlopiù della stirpe dei Teleri, come si narra in seguito. Essi dimorarono presso il mare o vagarono tra i boschi e le montagne del mondo, anche se i loro cuori continuarono a essere volti all’Occidente.”
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CALAQUENDI (ELFI DELLA LUCE)
Dimorare nella Terra Beata, insieme alle Potenze inviate su Arda da Ilúvatar, rese questi Elfi particolarmente saggi e in qualche modo superiori a coloro che non videro mai gli Alberi. Sono soprattutto questi gli Elfi che plasmarono la storia della Terra di Mezzo, nonché la materia, trasformandola, creando fra gli oggetti più belli e potenti di tutta la Terra di Mezzo. Si dividevano in tre stirpi principali. 16
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Vanya “La più piccola e la prima a mettersi in cammino fu guidata da Ingwë, il signore supremo di tutta la razza degli Elfi. Egli entrò a Valinor e sedette ai piedi delle Potenze, e tutti gli Elfi ne onorano il nome; né mai più tornò e mai più guardò alla Terra di Mezzo. I Vanyar erano il suo popolo; essi sono gli Elfi Chiari, i prediletti di Manwë e di Varda, e pochi tra gli uomini hanno mai rivolto loro la parola. 17
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Noldor “Venivano poi i Noldor, un nome che designa sapienza, il popolo di Finwë. Sono costoro gli Elfi Profondi, gli amici di Aulë, e sono celebrati nei canti, perché hanno combattuto e faticato a lungo e duramente nelle antiche terre settentrionali.” 18
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Teleri “La schiera più grande giunse per ultima ed è quella detta dei Teleri: essi infatti si attardarono lungo la strada e non erano tutti concordi nel proposito di passare dal crepuscolo alla luce di Valinor. Grande era il diletto che traevano dall’acqua e coloro che alla fine giunsero sulle sponde occidentali erano innamorati del mare. Nella terra di Arda essi divennero dunque gli Elfi del Mare, i Falmari, poiché intonavano musiche presso le onde che si frangono. Ebbero due signori, giacché grande fu il loro numero: Elwë Singollo (che significava Mantogrigio) e suo fratello Olwë. 19
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CREDITS Tutti i testi citati provengono da Il Silmarillion, J.R.R. Tolkien, Bompiani, 2005 Tutte le immagini provengono dal web e appartengono ai rispettivi autori Presentazione Power Point di Giovanna Barbieri Elaborazione testi di Sarah Zama
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