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PubblicatoGuiditta Coppola Modificato 10 anni fa
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1 - 2 - 3 ... CARTESIO ! DIREZIONE DIDATTICA 1° CIRCOLO MARSCIANO
INFANZIA VIA ORVIETANA COMPIGNANO SCUOLA DELL’ INFANZIA DIREZIONE DIDATTICA 1° CIRCOLO MARSCIANO ANNO SCOLASTICO
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PERCORSI SPERIMENTATI
FORME GIOCHI DI CLASSIFICAZIONE E SERIAZIONE IL PAGLIACCIO GEOMETRINO RIPASSO DEI CONTORNI DELLE FORME GIOCO “A CHI SOMIGLIA?” IL PAESE DELLE FORME (INCONTRO DI CONTINUITA’ CON LA SCUOLA PRIMARIA) LUCI E OMBRE ESPERIENZE IN GIARDINO SAGOME DI ANIMALI MEMORY DELLE OMBRE MOVIMENTO (topologia) REGIONE INTERNA/REGIONE ESTERNA/ CONFINE GIOCHI DI MOVIMENTO MATERIALI (TRASFORMAZIONI) TRASFORMAZIONI CON PLASTILINA TRASFORMAZIONI CON PLASTILINA E STECCHINI PER COSTRUIRE FIGURE GEOMETRICHE TANGRAM TRASFORMAZIONI DELLE FIGURE GEOMETRICHE CON SPAGO ED ELASTICO OSSERVAZIONE DI UN OGGETTO DA DIVERSI PUNTI DI VISTA LA SIMMETRIA LE FIGURE SOLIDE CLASSIFICAZIONE DI OGGETTI CREAZIONE DI ANIMALI CON I SOLIDI ALLA SCOPERTA DELLE FORME DEGLI OGGETTI ( SEZ. 1° ANN0)
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LE FORME
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GIOCHI DI CLASSIFICAZIONE E SERIAZIONE CON I BLOCCHI LOGICI
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RIPASSO DEI CONTORNI DELLE FORME DEI BLOCCHI LOGICI
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IL PAGLIACCIO GEOMETRINO
Avendo a disposizione varie forme geometriche ritagliate sul cartoncino ogni bambino sceglie quelle più adatte a formare il corpo del pagliaccio. I più piccoli vengono guidati dall'insegnante.
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(INCONTRO DI CONTINUITA’ CON LA SCUOLA PRIMARIA)
IL PAESE DELLE FORME (INCONTRO DI CONTINUITA’ CON LA SCUOLA PRIMARIA) Durante l'incontro di continuità con la classe 1° della scuola Primaria di Cerqueto i bambini hanno lavorato insieme sul riconoscimento delle forme e sull'utilizzo delle stesse in modo creativo per la costruzione di un paesaggio.
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Gioco “A CHI SOMIGLIA?” L'insegnante fa pescare ai bambini un oggetto alla volta fra quelli messi in una scatola (oggetti di uso comune a scuola o giocattoli). Il bambino che sceglie l'oggetto domanda ai compagni : - A chi somiglia?. La lavatrice giocattolo al rettangolo, al quadrato il libricino...al quadrato la fotocamera...al rettangolo la frutta di plastica a forma di pera...al triangolo un piattino di plastica...al cerchio la bottiglia di plastica...al cerchio...al quadrato la mela...al cerchio il padellino...al cerchio un aeroplano...al rettangolo con la punta un imbuto ...al triangolo la culla...al rettangolo la scatola del puzzle ...al rettangolo
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la spugna...al rettangolo... e
se la incliniamo?... Al rombo il cubo delle emozioni...al quadrato un bicchierino di plastica...al cerchio la base del ferro da stiro...al triangolo
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MOVIMENTO (topologia)
Dopo aver consolidato la conoscenza delle forme geometriche, abbiamo iniziato in sezione la sperimentazione dei concetti di regione interna/regione esterna/ confine e, al contempo, esperienze di movimento corporeo e gioco in spazi che si andavano via via modificando sia per forma che per dimensione. In sezione, utilizzando cerchi della psicomotoria e tappetini, i bambini si sono posizionati dentro, fuori e sulla linea di confine.
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Per far capire meglio il concetto di confine, la maestra ha chiesto: -Questa aula ha un confine?” “Sì” hanno risposto “è il muro e la porta”. Di nuovo l’insegnante ha chiesto: - Il nostro cortile ce l’ha un confine? I bambini hanno risposto alcuni “sì” altri “no”. Allora l'ins. ha proposto di andare a verificare quale delle ipotesi era quella giusta.
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In cortile cominciamo a percorrere tutto il perimetro del cortile delimitato dal cancello e dalla rete metallica toccando la rete con le mani.
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Domando: - Allora c’è oppure no la linea di confine?
Sì- rispondono- è la rete e il cancello!
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Un altro giorno in cortile viene proposta un’esperienza di movimento all’interno di uno spazio corrispondente alla forma geometrica del rettangolo. Il rettangolo è stato disegnato a terra utilizzando la farina e in corrispondenza degli angoli sono stati disposti dei coni colorati.
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Guardiamo la figura che abbiamo disegnato a terra – dice la maestra
Guardiamo la figura che abbiamo disegnato a terra – dice la maestra. “E’ un quadrato!”dice Giulia B Ma, attenta, osserva bene -dice l'ins- i suoi lati sono tutti uguali? “No, due lati sono più corti gli altri due più lunghi. E’ un rettangolo! “ E’ grande abbastanza per muovervi liberamente dentro e correre tutti senza urtarvi? “Sì”. Quando lo faremo diventare più piccolo secondo voi sarà lo stesso? Ci potremo muovere allo stesso modo come prima? “Sì” “No” Perché secondo te no? “Perché sbattiamo” dice Matteo. E’ giusto.
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Dopo aver osservato e fatto queste prime ipotesi andiamo a sperimentare con il corpo la linea di confine di questa grande figura per capire bene anche il limite, fin dove si può arrivare durante il movimento. I bambini camminano sopra la linea di confine del grande rettangolo disegnato a terra. Notano, guidati dall’insegnante, che i lati più lunghi, per percorrerli, ci si impiega più tempo mentre per quelli corti si fa prima
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Misuriamo con i passi quanto sono lunghi i lati lunghi ed i lati corti: G. percorre il tragitto e dice che sul lato lungo ha fatto 9 passi mentre sul lato corto ne ha fatti solo 4 e un pezzetto.
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A questo punto, dopo aver camminato tutti sulla linea di confine ed osservato diversità di lunghezze e tempi, inizia la sperimentazione dello spazio interno. L'ins. dice: - Tutti nella zona esterna! Tutti nella zona interna! Ora camminiamo velocemente occupando tutto lo spazio interno senza toccarci….. Ora facciamolo tenendo le braccia aperte.
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In un altro giorno, accanto al rettangolo grande che era stato modificato, vengono disegnate altre figure geometriche sempre con la farina: triangolo, cerchio, quadrato. Ci si cammina dentro e sulla linea di confine di tutte individuando zona interna esterna e linea di confine poi si invitano i bambini ad individuare uguaglianze e differenze. Notano che il triangolo ha tre punte mentre il quadrato ne ha quattro come il rettangolo. Su ogni punta era posizionato un cono. “Il cerchio - dicono i bambini - non ha i coni (cioè le punte)”. ”Il rettangolo è lungo ma questo è rotondo” “Qui non ci sono i coni” (erano stati messi in corrispondenza degli angoli. “Allora ci sono gli angoli nel cerchio?”. “No!” ”Nel rettangolo però c’erano i coni e dove c’erano i coni noi giravamo!” dicono i bam. “Ma è perchè dove ci sono gli angoli si cambia direzione camminando” dice l’ins.
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Triangolo Che forma è? “Di un chiodo!” “Di una piramide, di un aquilone! E’ come il tetto della casa”. Qual è il suo nome? Triangolo. Ce li ha gli angoli? “Sì” Quanti? “3” Confrontiamolo col cerchio Questo ha le punte quello no.Confrontiamolo con il rettangolo Il rett ha 4 punte e il triangolo 3, una in meno E il quadrato? “4 punte come il rettangolo.”
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Si gioca con gli oggetti del cortile su comando dell’ins o di un altro bambino: la carriola sta nella regione interna mentre il secchiello su quella esterna o viceversa ecc…
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Dopo un po’ restringiamo lo spazio tracciando una linea con la farina in corrispondenza della metà del rettangolo. Si forma un quadrato. I bambini lo riconoscono si misurano i lati con i passi e si vede che sono uguali: misurano tutti 4 passi e un po’. Si ripercorre la linea di confine di questo spazio diverso e più piccolo. I bambini dicono che è più piccolo. Ci si muove liberamente nello spazio a disposizione. Alcuni bambini dicono “prima andavo più forte potevo tenere le braccia aperte, ora no”. L’esperienza continua IN SEZIONE
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Sulla figura più piccola si propone il gioco del “LUPO MANGIA CHI...”
Alcuni bambini si dispongono dentro la figura o fuori o sulla linea di confine. Un bambino, fa il lupo. Quando gli altri finiscono di recitare:- Com’è bello passeggiar di notte quando il lupo dorme! Lupo lupo cosa fai?....Dice: - Mi sto vestendo …Sto scendendo le scale..Sto aprendo il portone…mangerò i bambini che si trovano nella zona interna- oppure- sulla linea di confine - oppure - “nella zona esterna! I bambini che non vogliono essere acchiappati si posizioneranno in un posto diverso da quello che ha detto il lupo. Chi viene acchiappato diventa lupo. Il gioco poi viene proposto in ogni spazio considerato: sia nel rettangolo grande che nel quadrato che nel rettangolo piccolo (metà quadrato) sia nella sua metà.
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VARIANTE al gioco:“ IL LUPO SALVA CHI…”
VARIANTE al gioco:“ IL LUPO SALVA CHI…”. I bambini devono modificare il proprio modo di agire comportandosi in modo contrario a prima. Il bambino lupo indossa una carta nera sul capo o sulle spalle.
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Rielaborazione verbale e grafica e autovalutazione dell’ l’esperienza
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…… QUANDO MI HA CATTURATO IL LUPO
.. QUANDO IO STAVO SULLA LINEA DI CONFINE ….QUANDO SIAMO RIMASTE SOLO IN DUE A FARE IL GIOCO …..VEDERE IL LUPO CHE RINCORREVA I BAMBINI FUORI DAL RETTANGOLO …. STARE DENTRO DOVE HO FATTO IL PUNTINO NEL QUADRATO
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…QUANDO IL LUPO STAVA ACCHIAPPANDO LA MIA AMICA ELISA
….QUANDO LA MAESTRA HA FATTO IL LUPO ..QUANDO ABBIAMO RIMPICCIOLITO LO SPAZIO FACENDO IL QUADRATO ….QUANDO IL LUPO AVEVA IMPRIGIONATO I BAMBINI
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TRASFORMAZIONI
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TRASFORMAZIONI CON PLASTILINA
L’insegnante consegna ad ogni bambino un pezzo di plastilina. I bambini manipolano la plastilina e quasi tutti all’inizio, dopo averla ammorbidita, realizzano una pallina o una pizza per poi passare ad un’altra forma. Io prima ci ho fatto una “U” e poi una faccia. Dov’è finita la pallina che avevate all’inizio? Io prima un fungo e poi un cane. Io ho fatto un bracciale e poi la salsiccia La mia prima era la luna, poi i baffi e dopo un serpente!
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TRASFORMAZIONI CON PLASTILINA E STECCHINI PER COSTRUIRE FIGURE GEOMETRICHE PIANE E SOLIDE
L’ins. spiega che c’è un modo per realizzare forme geometriche utilizzando stuzzicadenti e plastilina. Per fare i lati usiamo gli stecchini e per unirli sugli angoli o per allungare un lato usiamo palline di plastilina. Ogni bambino sceglie la figura da realizzare tra quadrato, triangolo e rettangolo Durante l’attività si nota come si possono trasformare le figure semplicemente aggiungendo o togliendo uno o più stuzzicadenti e palline di plastilina .Si riflette e si danno i nomi agli stuzzicadenti (sono i lati) e ai punti in cui vengono sistemate le palline (sono i vertici cioè le punte). Elisa R L., per realizzare un rettangolo, pensa di collegare tra loro due stuzzicadenti per fare il lati più lunghi. Elisa M., invece, per fare i lati più lunghi del rettangolo chiede alla maestra gli stecchini più lunghi.
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Si è rotto il cubo, è diventato un cigno gli faccio la coda!
Si prova a fare il cubo: i bambini più grandi ci riescono da soli. A volte durante l’attività il cubo si guasta. Si è rotto il cubo, è diventato un cigno gli faccio la coda! Quando mi cade il cubo mi sembra una pianta sotterrata! Successivamente i bambini rappresentano graficamente le figure che hanno realizzato con gli stuzzicadenti e la plastilina.
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Contiamo le figure…Sono sette.
TANGRAM L’insegnante mostra il tangram non colorato e domanda: E’ un quadro. E’ un quadrato Che cos’è questo? Il rombo. Ma guardiamo bene dentro cosa vediamo? Quadrato Il triangolo Riconosco il triangolo Contiamo le figure…Sono sette.
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I bambini colorano le figure che formano il tangram associando ad ogni figura un colore diverso.
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Le figure vengono ritagliate ed ognuno prova poi spontaneamente a ricomporre il tangram.
Ognuno realizza poi un soggetto a suo piacimento disponendo in un certo modo le forme.
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E’ un razzo E’ un pupazzo di neve E’ un vaso di fiori
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Bambini dov’è finito il quadrato che c’era all’inizio?
Un altro giorno la maestra propone di colorare ritagliare il tangram per realizzare dei modelli proposti da lei. I modelli sono: il gatto, il cigno e il bambino che corre Si è distrutto No! Si è trasformato! Bambini dov’è finito il quadrato che c’era all’inizio? Si chiede di ritornare alla posizione di partenza e di compiere una diversa trasformazione.
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TRASFORMAZIONI DELLE FIGURE GEOMETRICHE CON SPAGO ED ELASTICO SULLE DITA E SULLA TAVOLETTA CHIODATA
Ad ogni bambino viene consegnato un elastico per formare con le dita diverse forme Ognuno nomina la figura che ha formato. I più piccoli che formano un lungo rettangolo tirando con le dita di entrambe le mani vengono aiutati a nominare. Per fare il cerchio un bambino lascia l’elastico così com’è. Matteo mentre faceva il quadrato ha ruotato l’elastico con entrambe le mani e si è formata una figura diversa: due triangoli che si toccano sulla punta.
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Ognuno disegna le figure che ha creato con l’elastico.
L’esperienza viene proposta anche con l’elastico su tavoletta e con spago.
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OSSERVAZIONE DI UN OGGETTO AL CENTRO DEL TAVOLO DA DIVERSI PUNTI DI VISTA
I bambini sono seduti in cerchio intorno ad un tavolo. L’insegnante dispone sopra al tavolo un dinosauro invitando due bambini alla volta a guardare l’oggetto ed il tavolo da diversi punti di vista camminando intorno al tavolo stesso. Si osserva che chi sta seduto in un certo punto del cerchio vede lati diversi dello stesso oggetto ed anche il tavolo appare diverso anche se rimane in realtà sempre uguale. Cristian: - vedo il dinosauro di fronte ed il tavolo dal lato più lungo Vedo il dinosauro di fianco ed il tavolo dal lato corto. Gira ancora _ Lo vedo di dietro ed il tavolo sul lato lungo. Ora di fianco e il tavolo dal lato più corto.
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L’insegnante cambia oggetto mette una macchinina al posto del dinosauro.
Giulia comincia a girare intorno al tavolo verbalizzando le sue impressioni: La macchinina è posta di fianco ed il tavolo si vede dal lato più lungo. Se mi sposto vedo il tavolo dal lato più corto e la macchina è di fronte. Se mi sposto ancora sto sul lato lungo di dietro e vedo la macchina di fianco vedo il lato sinistro.
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L’insegnante pone sul tavolo una bambola seduta.
Matteo dice: - Se mi metto da questo lato vedo la bambola di fronte ed il tavolo dal lato più lungo. Se mi metto dietro vedo i capelli e la schiena il tavolo dall’ altro lato lungo. Se ci mettiamo dal lato corto vedo la gamba e il braccio della bambola Il tavolo è rettangolare perché ha due lati lunghi e due corti Sul lato più corto vedo il tavolo più stretto.
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LA SIMMETRIA L’ins. prende un foglio colorato e lo piega in due. Dal lato piegato comincia a disegnare la metà del cuore. Si ferma e domanda ai bambini cos’è. “E’ l’orecchio” “E’ la metà del cuore” “E’ il cuore “ Si conclude il disegno poi si ritaglia e si apre. Si è formato un cuore I bambini rimangono sorpresi e vogliono subito provare da soli. Trovano difficoltà a piegare con precisione a metà il foglio poi ognuno sceglie cosa vuole realizzare con questo metodo.
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Successivamente si cercano sulle riviste delle immagini da piegare perfettamente in due parti sovrapponibili per trovare la simmetria Le figure vengono tagliate in corrispondenza dell’asse di simmetria e i bambini le incollano ricomponendole. Infine viene tracciato l’asse di simmetria sul punto in cui erano state ricomposte.
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LUCI E OMBRE CONVERSAZIONE GENERALE PRIMA DI USCIRE NEL CORTILE L’insegnante pone delle domande per stimolare i bambini ed interessarli al fine di creare curiosità. Ins: - Avete mai visto le ombre? Di che colore sono le ombre? Voi ce l’avete l’ombra? Ce l’hanno solo le persone o anche gli animali? E le cose? Perché si crea l’ombra? L’ombra sta ferma o si muove? I bambini danno delle risposte a volte simili a volte contrastanti: L’insegnante propone allora di andare subito fuori in cortile per verificare quali delle risposte e delle ipotesi erano giuste facendo opportune osservazioni.
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Insegnante: - Ce l’abbiamo tutti l’ombra o qualcuno l’ha persa come Peter Pan? “Io ce l’ho” “Anch’io” “Non la trovo!” “No, quella è la mia!” Tutti cercano la propria ombra. Notiamo insieme che le ombre si presentano tutte verso una certa direzione. Capiamo che si formano dal lato opposto a quello in cui si trova il sole perché i raggi del sole sono “bloccati” dal nostro corpo…quindi verifichiamo che è vero quello che diceva Giulia B.: l’ombra dipende dal sole. Poco dopo una nuvola oscura il sole e le ombre svaniscono, non ci sono più. Ciò avvalora ancora di più l’ipotesi di Giulia. La nuvola si sposta il sole splende di nuovo e le ombre ritornano. Ogni bambino osserva come si comporta la propria ombra . Se i bambini corrono l’ombra corre quando stanno fermi l’ombra si ferma.
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Per “catturare l’ombra” tracciamo il contorno dell’ombra di due bambini su un foglio di carta pacco bianca e la coloriamo di grigio scuro perché vediamo che è quello il colore più giusto. Notiamo anche che se il bamb. sta fermo anche l’ombra sta ferma ma se si muove anche lei fa lo stesso.
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Ma ce l’abbiamo solo noi persone l’ombra. “Sì. ” “No
Ma ce l’abbiamo solo noi persone l’ombra ? “Sì!” “No!” Verifichiamo prendendo un vaso di fiori e poggiandolo a terra: subito si nota che anche i fiori hanno l’ombra, la scuola e gli alberi hanno l’ombra, i giochi del cortile pure…. Proponiamo un gioco a tema fissando le regole del gioco. Si gioca in piccoli gruppi di cinque bambini camminando velocemente in uno spazio delimitato. Quando si pesta l’ombra del compagno con il piede destro il compagno si blocca. Se lo stesso bambino o un altro la calpesta di nuovo col piede sinistro si libera.
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Al rientro in aula tutti sono invitati a rappresentare graficamente se stessi e la propria ombra.
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Autovalutazione Giulia B.: -Mi è piaciuto di più quando abbiamo visto che anche i fiori hanno l’ombra -Mi è piaciuto di meno quando il sole era oscurato dalla nuvola e non si vedeva più l’ombra. Giulia F.: - Mi è piaciuto di più quando correvo e l’ombra correva. - Mi è piaciuto di meno quando saltavo e l’ombra saltava. Elisa M. : - Mi è piaciuto di più quando correvo e vedevo l’ombra - Mi è piaciuto di meno quando la nuvola ha oscurato il sole e l’ombra non c’era più. Matteo: - Mi è piaciuto di più quando giocavo con l’ombra. - Mi è piaciuto di meno quando mi hanno fermato perché Alessandro ha calpestato la mia ombra. Beatrice: - Mi è piaciuto di più quando l’ombra correva come me e facevo il gioco. - Mi è piaciuto di meno quando sono rimasta ferma. Emanuele: - Mi è piaciuto di più quando giocavo e correvo. - Mi è piaciuto di meno quando camminavo. Cristian: - Mi è piaciuto di più quando si camminava e si saltellava per vedere se anche l’ombra faceva lo stesso. - Mi è piaciuto di meno quando correvamo. Alessandro B.: - Mi è piaciuto di più quando correvamo e facevamo il gioco. - Non mi è piaciuto quando con il piede mi bloccavano l’ombra.
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SAGOME DI ANIMALI Abbiamo creato delle sagome di animali con la carta e li abbiamo fissati su delle cannucce. Utilizzando queste sagome (giraffa, rinoceronte e ghepardo) sono stati fatti i seguenti giochi: riconoscimento dell’animale guardando solo la sua ombra osservazioni e confronti fra le varie ombre invenzione di scenette, dialoghi ed episodi curiosi tra animali facendo muovere le relative ombre seriazione delle ombre dalla più alta alla più bassa e viceversa
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MEMORY DELLE OMBRE Giocando al memory delle ombre i bambini hanno abbinato ogni figura alla sua ombra. Sono risultati molto graditi ai bambini anche i giochi sulle ombre da fare al computer.
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SCHEDA DI AUTOVALUTAZIONE …QUANDO MI PESTAVANO L’OMBRA
…..QUANDO CORREVAMO E FACEVAMO IL GIOCO …QUANDO L’OMBRA CORREVA COME ME …QUANDO ABBIAMO OSSERVATO CHE ANCHE IL VASO DI FIORI AVEVA L’OMBRA … QUANDO IL SOLE HA OSCURATO IL SOLE E L’OMBRA NON C ’ERA PIU’ … QUANDO SALTAVAMO E L’OMBRA SALTAVA … QUANDO CORREVAMO
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' Insegnanti: ROSITA SPACCINI RITA SCIMMI M. GRAZIA TABARRINI HOME
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