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La chiesa al tempo di Luigi XIV.

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Presentazione sul tema: "La chiesa al tempo di Luigi XIV."— Transcript della presentazione:

1 La chiesa al tempo di Luigi XIV

2 - La Francia di Luigi XIV è una teocrazia: era considerato diritto e dovere del re dirigere gli affari religiosi in Francia. - Il re è investito del potere divino con l’incoronazione, cerimonia tenuta nella cattedrale di Reims. - La Chiesa era espressione non solo del potere spirituale, ma anche del potere temporale: spesso Chiesa e Stato giungevano a dei conflitti. - Sfera politica e religiosa spesso coincidevano e si sostenevano a vicenda. La monarchia era economicamente supportata dalla Chiesa: - La propaganda politica era spesso affidata alle istituzioni religiose - i vescovi sostenevano la corona nelle assemblee provinciali - l’assemblea del clero forniva alla corona una donazione libera ogni cinque anni.

3 La politica religiosa in Francia prima di Luigi XIV
- Con l’editto di Nantes (1598) viene dichiarata la tolleranza religiosa nei confronti degli Ugonotti; L’editto di Nantes, emanato da Enrico IV il 13 Aprile 1598, garantiva uguaglianza di diritti in Francia fra cattolici e ugonotti, che ricevettero dal re un’ampia libertà di pensiero e di culto. - Cattolici e Ugonotti si uniscono nella lotta alle superstizioni popolari e alle false credenze. - La libertà degli ugonotti viene limitata dall’opera politica di Richelieu con l’editto di grazia (1629) e di Mazzarino, prima del movimento popolare della Fronda ( )

4 Rapporto fra il Re e la Chiesa di Roma
I Gallicani spinsero Luigi XIV ad uno scontro diretto con Papa Innocenzo XI. Infatti il sovrano rivendicava il diritto di ricevere le entrate delle diocesi rimaste vacanti (Regalìa) Lo scontro si concluse con la pacificazione del 1693, che costrinse il sovrano ad accettare i valori tradizionali della gerarchia ecclesiastica.

5 La compagnia di Gesù Chi: I Gesuiti (1540) si diffondono in tutta l’Europa. Dove: avevano grande influenza a corte (Madame de Maintenon) Credendo fermamente nell’autorità papale, si opposero ai sostenitori dell’indipendenza da Roma ( Giansenisti e Gallicani) Ignazio di Loyola fu il fondatore della Compagnia di Gesù,ordine cattolico dipendente direttamente dal papa. I gesuiti riuscirono ad ottenere grande influenza nelle corti settecentesche: padre Francois d’Aix de la Chaise, confessore del re Luigi XIV, era infatti un gesuita. Madame De Maintenon, amante e moglie del re,fu sostenitrice dei Gesuiti a corte.

6 Gallicanesimo Chi: sostenitori dell’indipendenza della chiesa francese da quella di Roma Che cosa: indussero il sovrano ad uno scontro con la chiesa di Roma, risolto con la pacificazione del 1693, che portò il sovrano ad occupare una posizione quasi anti-gallicana Perché: il sovrano, allontanandosi dal gallicanesimo e appoggiando l’autorità papale, sperava di poter combattere il clero minore, influenzato dal giansenismo e dal richerismo

7 Gli Ugonotti - Viene revocato l’editto di Nantes a favore dell’editto di Fontainebleau ( iniziano le conversioni forzate ad opera dei dragonnades). Chi: Calvinisti francesi Dove: diffusi in piccole comunità per tutta la Francia - Più di ugonotti abbandonarono la Francia in seguito alle conversioni forzate. Motivazione: il particolarismo religioso mina la stabilità del potere assoluto del re. Con l’editto di Fontainebleau iniziarono le conversioni forzate ad opera dei dragonnades, cavalieri dotati di archibugio. Gli ugonotti furono costretti ad ospitare nelle proprie dimore questi soldati appartenenti al corpo d’armata dei dragoni, arruolati fra i ceti più bassi della popolazione, soliti a ruberie e ad atti di violenza come stupri ed umiliazioni. I figli degli ugonotti venivano spesso rapiti, battezzati e cresciuti in famiglie cattoliche. L’editto di Fontainebleau, emesso da Luigi XIV il 18 ottobre 1685 nel castello reale di Fontainebleau, annullò il precedente editto di Nantes: il protestantesimo in Francia non aveva più valenza legale, obbligando così tutti i francesi a praticare la religione cattolica. \

8 Giansenismo Chi: Movimento cattolico nato dal vescovo fiammingo Giansenio. Pur dichiarandosi ortodossi, praticavano un cristianesimo attento ai problemi della coscienza interiore, lontano dalle pratiche formali, contro il formalismo e il temporalismo della chiesa post-tridentina. Sostenendo l’importanza dell’intervento della Grazia divina, i giansenisti ritenevano limitato il numero di coloro che la Grazia salva. Le braccia di Gesù Cristo sul crocifisso giansenista tendono verso l’alto: indicano il numero limitato degli eletti che possono sperare nella salvezza mediante l’intervento della Grazia Divina. Che cosa: - Perseguitati già da Mazzarino dal 1656 (Fronda) - I Giansenisti si scontrarono con il re nella guerra delle parole ( ) - L’autunno del Giansenismo ( ) Perché: - I giansenisti tendevano ad un annullamento della gerarchia ecclesiastica. Furono perseguitati dal sovrano che li riteneva dei “repubblicani mascherati”: Luigi XIV convinse il papa a promulgare la Bolla Vineam Domini (1705) e la Bolla Unigenitus (1713) - L’autunno del Giansenismo fu causato dalla chiusura del monastero giansenista di Port-Royal. Il vescovo fiammingo Giansenio fu il fondatore del movimento giansenista, che si diffuse in Francia grazie all’opera dell’abate Jean Duvergier de Haurenne, meglio conosciuto con il nome di Saint-Cyran. Tale dottrina venne ritenuta eretica dalla Chiesa Cattolica. Il convento cistercense di Port-Royal, fondato nel 1204, aderì al giansenismo e per questo, in seguito, le scuole del monastero vennero accusate di eresia. Nel 1679 al convento fu vietato di accettare novizi e, espulsi con la forza i monaci che via abitavano, fu raso al suolo nel 1710. 8 8

9 Richerismo Chi: movimento nato dal clero minore, che sosteneva il proprio ruolo indipendente nella chiesa, sottraendosi al controllo dei vescovi. Che cosa: tale movimento si oppose al gallicanesimo, sostenitore dell’indipendenza della chiesa francese da Roma. Perché: tale movimento venne perseguitato dal sovrano perché tende all’annullamento della gerarchia ecclesiastica. Nel “De ecclesiastica et politica potestate” del 1611, il sindaco della Sorbona Edmond Richer sostenne, nel suo modello oligarchico ecclesiastico, la sovranità di tutti i religiosi, ‘assegnazione del potere legislativo ai concili e del potere esecutivo al papa e ai vescovi.

10 Quietismo Chi: Corrente mistica cattolica che mirava al raggiungimento della quiete interiore mediante esercizi di meditazione, che riducevano il soggetto ad un rapporto intimo con Dio. Che cosa: tale movimento venne perseguitato dal sovrano. Perché: questa corrente mistica tendeva all’annullamento di qualsiasi gerarchia, minando la stabilità del potere assoluto del monarca. Madame Guyon, sostenitrice del quietismo alla corte di Luigi XIV

11 Conseguenze: rafforzamento della religione cattolica in Francia
Si ringrazia la partecipazione di Luigi XIV Mazzarino Richelieu Innocenzo XI Madame De Maintenon Ignazio di Loyola Giansenio Madame Guyon Musica a cura di Giovanni Battista Lulli Animazione a cura di Francesco Furnari Lavoro curato ad opera del gruppo di Miryam Pappalardo Si ringraziano Claudia Aricò Elisa Bologna Andrea Freddoneve Francesco Furnari Miryam Pappalardo Fonti: Luigi XIV e la Francia del suo tempo (Campbell) Google La storia dal Trecento al Seicento (De Rosa) Enciclopedia del Corriere della Sera Scopo fondamentale della politica religiosa di Luigi XIV: affermare il potere assoluto del sovrano, favorendo la nascita di una religione di stato Conseguenze: rafforzamento della religione cattolica in Francia Il fiorentino Giovanni Battista Lulli (Jean Baptist Lully) è l’autore della Marche Triomphale e del Salve Regina che accompagnano la nostra presentazione. Lulli godeva di grandi privilegi presso Luigi XIV, che lo nominò sovrintendente della musica di corte. Il soprannome di Luigi XIV, Re Sole, deriva del costume del ruolo di Apollo che il re interpretò nel “Ballet Royal de La Nuit”, al quale partecipò lo stesso Lulli. Riflessioni del gruppo: Dal confronto di idee dovuto allo studio del capitolo assegnato è emerso che, durante l’età di Luigi XIV, si era diffusa in Francia l’idea che un’unica religione dovesse essere alla base per l’unità dello stato e pertanto l’esistenza di numerose correnti religiose non poteva essere tollerata da colui che si presentava come il difensore dell’unità della chiesa cattolica. Bisogna tuttavia ricordare che il Re si lasciava influenzare dai suoi ministri, gesuiti, e che non conosceva approfonditamente le questioni teologiche: l’assecondare le varie correnti interne alla Chiesa Cattolica o il seguire fermamente il Papa variava a seconda dell’appoggio che gli avrebbe fruttato in termini di assenso popolare. LUIGI XIV nella sua infanzia


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