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PubblicatoAdamo Donato Modificato 10 anni fa
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2- Struttura di MHC e TCR Fisiopatologia del Sistema Immunitario
Modulo di Biochimica 2- Struttura di MHC e TCR
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Altre cellule nucleate
Introduzione: l’MHC MHC I e II sono strutturalmente differenti ma omologhe Sono i geni più polimorfi Sono espressi in modo codominante Tessuto MHC classe I MHC classe II Tessuto linfoide Linfociti T +++ + (uomo, T attivate) Linfociti B Macrofagi ++ Langherans Epiteliali timo + Altre cellule nucleate Neutrofili - Epatociti Reni Cervello - (ecc. microglia) Eritrociti Espresso su tutte le cellule nucleate (costitutivamente) Riconosciuto da CD8+ Espresso sulle APC (potenziato da citochine) Riconosciuto da CD4+
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MHC di classe I Eterotrimero; 2 catene polipeptidiche associate non covalentemente: una catena α, codificata nell’MHC e la catena β2-microglobulina non codificata nell’MHC + peptide ¾ extracellulare N-term: α1 e α2 90 a.a., tasca di legame per il peptide Il segmento α3 si ripiega a formare un dominio Ig (sequenza conservata): sito di legame per il CD8 β2 25 a.a. idrofobici: attraversamento del bilayer lipidico Peptide rafforza alfa e beta Ed è rafforzato da alfa e beta 30 a.a. basici, interazione con i gruppi fosfolipidici: ancoraggio alla membrana L’espressione in membrana richiede i 3 componenti→i legami si rafforzano β2-microglobulina: interagisce con α3, strutturalmente omologa ad un dominio Ig, non varia tra le molecole MHC I
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MHC I: tasca di legame per il peptide
α1 e α2 interagiscono tra loro e formano una piattaforma di 8 nastri antiparalleli di foglietto β che sostengono 2 α-eliche I residui polimorfi di MHC I sono confinati in α1 e α2 La tasca ospita un peptide (anche le terminazioni) di 8-11 aminoacidi in conformazione flessibile estesa. Le estremità del cleft sono chiuse e peptidi più grandi non riescono ad entrarvi C-term del peptide: residui idrofobici o acidi Le interazioni non covalenti avvengono tra residui del peptide e dell’MHC (foglietto β e α-eliche), spesso sono interazioni idrofobiche nelle “nicchie” del foglietto β e i residui àncora (1 o 2 per peptide)
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MHC di classe II Eterotrimero: 2 catene polipeptidiche associate non covalentemente: una catena α (32-34 kDa) e una catena β (29-32 kDa), entrambe codificate nell’MHC (polimorfi) + peptide N-term: α1 e β1 contengono i residui polimorfi, tasca di legame per il peptide α2 e β2 formano domini Ig e non variano tra i vari alleli di classe II 25 a.a. idrofobici, regione transmembrana a.a. basici, e coda idrofilica β2: sito di legame per CD4 Le catene α di un locus (es. DR) si appaiano con catene β dello stesso locus (DR)
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MHC II: tasca di legame per il peptide
4 nastri di foglietto β +1 α-elica: α 1 4 nastri di foglietto β +1 α-elica: β 1 I residui polimorfi di MHC II sono confinati in β 1 Le estremità della tasca sono aperte: vengono ospitati peptidi di lunghezza anche > 30 a.a. (lungh. ideale a.a.) Diversi ponti ionici e ponti H con le α-eliche Le interazioni non covalenti avvengono tra residui del peptide e dell’MHC II; non tutti i peptidi hanno residui àncora
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MHC di classe I e II: struttura
Ogni individuo eterozigote esprime su tutte le cellule mononucleate 6 MHCI diversi: catene α codificate dai 2 alleli dei geni HLA-A, HLA-B e HLA-C Il numero totale di molecole MHCII espresse è 10-20, per gli appaiamenti eterologhi (es. DRα di un cromosoma con DRβ dell’altro)
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MHC di classe I e II: CDR
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MHC classe I MHC classe II
MHC di classe I e II: legame al peptide MHC classe I MHC classe II I peptidi e le molecole d’acqua associate riempiono interamente la tasca Differenti alleli favoriscono il legame di peptidi diversi (e quindi la possibilità di presentarli ai linfociti T) Al riconoscimento antigenico (TCR) contribuiscono: residui esposti del peptide → specificità residui dell’MHC → restrizione MHC Peptide Inclusi tra le due alfa elica ma in I le terminazioni sono legate a mhc in II no (vaccini con peptidi sintetici): si potenzia l’immunogenicità incorporando un residuo che aumenta il legame con MHC Potenziale elettrostatico: positivo, negativo
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Interazione peptide-MHC
Una proteina per evocare una risposta immunitaria deve contenere peptidi che possano legarsi alle molecole MHC Le molecole MHC mostrano promiscuità; la specificità viene garantita dal TCR Le molecole MHC non distinguono tra self e non-self; la sorveglianza è data dai linfociti T Tasso di dissociazione e associazione I peptidi hanno in comune caratteristiche strutturali (es. lunghezza) l’interazione è saturabile a bassa affinità (Kd= koff /kon ≈10-6 M con kon e koff basse, per avere un’interazione che permette l’interazione con il TCR)
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Introduzione: TCR Recettore per l’antigene dei linfociti T helper (CD4+) e citotossici (CD8+) Eterodimero costituito da due catene transmembrana, α e β, legate covalentemente (S-S) La parte esterna è simile al Fab: TCR e Ab sono strutturalmente simili MA: Il TCR non viene prodotto in forma solubile Il TCR è monovalente Non svolge autonomamente funzioni effettrici Non esiste lo scambio isotipico (C non cambia) Non esiste la maturazione dell’affinità (non ci sono mutazioni somatiche nelle regioni V)
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Organizzazione dei geni del TCR
1) Ricombinazione somatica 2) Diversità giunzionale 3) Inserzione della regione N
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Introduzione: TCR Dominio Ig variabile (V) Dominio Ig costante (C)
Regione cerniera con Cys Regione idrofobica transmembrana con presenza di Lys (α) e Lys e Arg (β) per interazione con CD3 e ζ Breve regione citoplasmatica (5-12 a.a.) troppo breve per trasdurre il segnale (CD3, ζ, CD28...)
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Differenze rispetto alle Ig
Cα non è un vero dominio Ig: la metà che si rivolge al Cβ forma un foglietto β (simile a Ig), l’altra metà contiene β strands non impaccati e un segmento di α elica Il legame tra Cα e Cβ è dovuto anche ai carboidrati su Cα (legami H con foglietto β di Cβ) Forma simile a una Ig ma più corta e larga Maggiore flessibilità tra C e V perché porzione più estesa Vα→VL e Vβ→VH Alcune differenze di orientamento nei CDR
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Riconoscimento dell’MHC-peptide
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Riconoscimento dell’MHC-peptide
Il riconoscimento è mediato dalle CDR della catena α e β, in cui si concentra la variabilità 3 CDR della catena α si giustappongono a 3 CDR della catena β (β : una quarta CDR per il riconoscimento dei superantigeni), superficie planare CDR3 la più variabile è posizionata in corrispondenza del centro del peptide legato all’MHC CDR1 e CDR2 contatto con l’MHC CDR3 CDR4 CDR1 e 2 CDR1 e 2 L’affinità del TCR per MHC/peptide è bassa (Kd ; Ag/Ab Kd fino a M); l’emivita 1-10s. Per questo sono necessarie le molecole accessorie per avere una risposta biologica MHC
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Riconoscimento del superAg
SE enterotossine dello stafilococco aureus tossinfezione alimentare TSST proteina correlata e responsabile dello shock tox assorbenti interni Esotossine di streptococchi e micoplasmi responsabili della febbre correlate dal punto di vista strutturale Produzione di molte citochine TNF I superAg stimolano tutti i linfociti T che esprimono una determinata regione Vβ nel loro TCR (non sono mitogeni ma nemmeno Ag comuni) Si legano a MHC di classe II (codificati da diversi alleli), NON nella tasca di presentazione dell’Ag Ogni enterotossina aggrega 2 MHC → 2 TCR Vβ contiene CDR4
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I corecettori: CD4 e CD8 Glicoproteine transmembrana della superfamiglia delle Ig Funzione simile ma struttura diversa Motivo per cui i T CD4+ riconoscono MHCII e CD8+ MHCI CD4: 4 domini Ig extracellulari, una regione transmembrana idrofobica, e 38 a.a. (molti basici) citoplasmatici Mediante D1 e D2 (N-term) si lega al dominio non polimorfo β2 dell’MHC II, D1-D2 fortemente impaccati e separati da D3-D4 da una regione cerniera D1→Ig D2 condividono 1 β strand La regione intracellulare interagisce fortemente con una tirosina chinasi Lck, per la trasduzione del segnale
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I corecettori: CD4 e CD8 Glicoproteine transmembrana della superfamiglia delle Ig Funzione simile ma struttura diversa CD8: eterodimero, 2 catene omologhe CD8α e CD8β legate da S-S Un dominio Ig extracellulare, polipeptide esteso, una regione transmembrana idrofobica, e 25 a.a. (molti basici) citoplasmatici La regione extracellulare è altamente glicosilata per proteggere il CD8 dall’attacco delle proteasi e per mantenerlo esteso condividono 1 β strand Il dominio Ig interagisce con il dominio non polimorfo α3 di MHC I La regione intracellulare interagisce fortemente con una tirosina chinasi Lck, per la trasduzione del segnale
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I corecettori: CD4 e CD8
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