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PubblicatoGianluigi Falcone Modificato 10 anni fa
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Un mondo a Colori DOSSIER STATISTICO IMMIGRAZIONE 2001 Caritas
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Nel mondo popolazione e reddito sono distribuiti in maniera non equilibrata. La Cina, un grande paese con più di un miliardo di abitanti, ha un reddito pro capite (3.800 dollari) sei volte inferiore a quello italiano (21.400 dollari). Il Subcontinente Indiano e lAfrica subsahariana si trovano in una situazione ancora più grave: ad esempio, in Nigeria il reddito pro-capite è 20 volte inferiore a quello italiano. Queste carenze spingono le persone a emigrare verso i paesi più ricchi, dove vive meno di un sesto dei 6 miliardi di abitanti del mondo.
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NellUnione Europea vi sono 20 milioni di immigrati che hanno mantenuto la cittadinanza del paese di origine. Essi equivalgono al 5% della popolazione residente. Allinizio del 2001 in Italia sono stati registrati 1.388.000 immigrati regolari: tenendo conto anche dei minori si arriva a 1.687.000 cittadini stranieri, pari al 3% della popolazione residente.
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In Germania, Austria e Belgio allincirca vi è un immigrato ogni 10 persone residenti, così come avviene negli Stati Uniti: in Italia vi è un immigrato ogni 35 residenti.
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Sono stati 155.000 i nuovi ingressi in Italia per lavoro, ricongiungimento familiare e altri motivi.
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DallAmerica sono venuti 6.985 nuovi immigrati dal nord e 14.977 dal centro sud.
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20.134 sono venuti dallAfrica del nord e 7.486 dallAfrica subsahariana
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I 51.221 immigrati dai paesi dellest europeo sono più del doppio rispetto ai 18.172 nuovi immigrati dellEuropa occidentale.
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NellAsia è al primo posto lestremo oriente con 13.262 nuovi arrivi, seguito dal sub continente indiano con 11.852, e dai restanti paesi con 7.616.
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LOceania si trova allultimo posto con poco più di 500 nuovi immigrati.
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I paesi con il numero più alto di nuovi arrivati sono lAlbania (17.000), il Marocco (14.000) e la Romania (11.000). A seguito delle precedenti presenze e dei nuovi arrivi il panorama dei gruppi di immigrati si è così modificato:
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Marocco 160.000, Albania 142.000, Romania 69.000, Filippine 65.000 e Cina 60.000. Ogni 10 immigrati soggiornanti 4 sono europei, 3 africani, 2 asiatici e 1 americano. La maggiore pressione migratoria negli anni 90 si è determinata dai paesi dellEst Europa, diventati larea più consistente. Al secondo posto viene il Nord Africa e quindi lAsia Centro-Meridionale.
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I principali motivi della presenza in Italia sono il lavoro (61%) e il ricongiungimento familiare (26%), il che sta a indicare la forte tendenza a un insediamento stabile e ciò sottolinea lesigenza di previsioni normative che facilitino lintegrazione e la pacifica convivenza. E ridotta la presenza di studenti che vengono dallestero (3 ogni 100 presenze) e ancor di più quella dei richiedenti asilo (neppure 1 ogni 100 presenze), mentre è più consistente il soggiorno per motivi religiosi e residenza elettiva.
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925.000 immigrati vivono nel Nord, 513.000 nel Centro, 174.000 nel Sud e 74.000 nelle Isole.
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Le province con il maggior numero di stranieri sono: Roma 270.000, Milano 212.000, Torino 59.000, Napoli 55.000 e Firenze 52.000.
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Lincidenza più alta sulla popolazione si ha nel Nord (4%): a Milano gli immigrati sono 1 su 10 residenti, a Roma 1 su 18 residenti.
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Tra gli immigrati regolari il 27% è cattolico, il 22% ortodosso o protestante, il 37% musulmano, il 7% seguace di religioni orientali. Ciò significa che i cristiani di altri paesi sono 814.000, i musulmani 621.000 e i seguaci di religioni orientali 115.000.
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Secondo i dati del Ministero dellInterno le persone autorizzate a lavorare in Italia sono 840.000. Tra essi 87.000 svolgono un lavoro autonomo e 91.000 sono senza lavoro. Le persone occupate sono così ripartite per settore: agricoltura 13%, industria 28% e servizi 59%. A lavorare nel settore del lavoro nero sono, secondo stime, tra i 350.000 e i 400.000 immigrati.
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Le donne immigrate detengono il 46% dei permessi di soggiorno e, attraverso i ricongiungimenti familiari, tendono ad aumentare: in varie province costituiscono già la maggioranze. Le donne sono la maggioranza anche tra gli immigrati provenienti dallEuropa Occidentale, dallAmerica Latina, in Asia, dalle Filippine e in Africa da Capoverde. Le donne sono invece meno numerose tra le comunità di cultura musulmana.
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I matrimoni hanno superato le 13.000 unità. In 6 casi su 10 a contrarre questo tipo di matrimonio è luomo italiano, con una incidenza tripla rispetto alla donna italiana.
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Il 20% di questi matrimoni riguarda cittadini stranieri di diversa nazionalità.
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Gli studenti figli di immigrati nellultimo anno scolastico sono stati 147.404. Il loro numero, come quello dei minori immigrati (278.000), aumenta a un ritmo più sostenuto rispetto allaumento della popolazione straniera: nel corso di dieci anni sono diventati 6 volte di più.
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Quale conclusione? Una presenza crescente e destinata ad aumentare; un apporto consolidatosi in numerosi settori lavorativi; figli di immigrati a scuola con i ragazzi italiani e le loro madri presenti nelle nostre famiglie. Quale atteggiamento coltivare di fronte a questo nuovo fenomeno? Indifferenza, paura, chiusura, xenofobia? Oppure apertura, solidarietà convivenza interculturale? Per il Dossier della Caritas questo è il tempo dellintegrazione.
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