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ORIENTAMENTO SCOLASTICO PROFESSIONALE
Dott.ssa Paola Basilico Dott.ssa Cecilia Pecchioli
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COSA INTENDIAMO PER ORIENTAMENTO?
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Una definizione Con ORIENTAMENTO PROFESSIONALE si indicano tutte quelle ATTIVITA’ DI SUPPORTO E DI FACILITAZIONE alla presa di decisione di un soggetto che si trova a fronteggiare una fase di TRANSIZIONE
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In passato… L’orientamento era diviso in fasi (scolastico, professionale, ecc.) Si concentrava soprattutto: Sulle attitudini (usando prevalentemente i test) Sulla mediazione tra soggetto e ambiente Sulle possibilità adattive di un soggetto al contesto Sugli interessi delle organizzazioni (l’uomo giusto al posto giusto)
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Attualmente, in considerazione della complessità sociale e della ricorrenza dei momenti di scelta…
L’orientamento è vissuto come un processo educativo (ed evolutivo) lungo l’arco della vita Vengono usati metodi che si concentrano SUI SOGGETTI e che assegnano agli stessi un RUOLO DI DECISIONALITA’ circa la propria vita e un PROTAGONISMO nel processo stesso di orientamento.
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Cosa e’ importante per il soggetto?
La conoscenza di sé e delle proprie risorse La conoscenza ed il disvelamento delle proprie motivazioni e dei propri obiettivi La conoscenza del contesto di riferimento in relazione ai propri obiettivi La definizione di un progetto professionale o formativo mediando fra obiettivi della persona e realtà oggettiva
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Quali competenze necessarie?
Capacità di valutare adeguatamente le proprie potenzialità personali Capacità di reperire informazioni Capacità di costruire strumenti di ricerca attiva Orientamento a concretizzare le azioni (Agentività) di ricerca scaturite dal progetto formativo/professionale
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Concetto di se’ = è l’insieme di tutte le convinzioni che un individuo nutre riguardo alle proprie qualità personali
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gli individui costruiscono la conoscenza di sé in maniera molto simile a quella con cui formano le proprie impressioni sugli altri: 1) inferiscono le proprie caratteristiche dai propri comportamenti 2) per formarsi opinioni su sé stessi prendono in considerazione i propri pensieri e sentimenti, nonché le reazioni altrui 3) infine paragonano sé stessi agli altri per sapere quali caratteristiche li rendono unici
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1) Trarre inferenze dal comportamento
Teoria dell’autopercezione = in presenza di indizi interni deboli o ambigui, le inferenze sulle proprie caratteristiche personali vengono tratte dai propri comportamenti “Come faccio a sapere quello che penso finchè non vedo quello che dico?” Possiamo imparare delle cose su chi siamo osservando il nostro comportamento Esempio: quando recitiamo in uno spettacolo teatrale amatoriale e ci rendiamo conto di essere estroversi
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2) Trarre inferenze da pensieri e sentimenti
Nessuno vi conosce bene quanto vi conoscete voi stessi? Gli indizi più significativi che utilizziamo per conoscere noi stessi sono le nostre reazioni interiori al mondo: i nostri pensieri e sentimenti Questi indizi possono dirci di più su noi stessi di quanto non faccia il nostro comportamento manifesto, perché sono meno influenzati da pressioni esterne Esempio: Partecipare al matrimonio del vostro migliore amico può spingervi a comportarvi come l’anima della festa, ma i vostri sentimenti interiori di invidia e perdita sono molto più rivelatori
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3) Gli effetti delle reazioni altrui
Anche il modo con cui le altre persone ci vedono contribuisce allo sviluppo del concetto di Sé - Sé riflesso = fonte di conoscenza di sé stessi data dalle reazioni altrui Queste reazioni sono una sorta di specchio che riflette la nostra immagine in modo che anche noi possiamo vederla (soprattutto nel caso di bambini o di coloro che mancano di un saldo concetto di Sé)
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Esperimento: 3 gruppi di scolari:
- Profezia che si autoavvera = le aspettative che una persona nutre nei confronti di un’altra diventano realtà, in quanto sollecitano comportamenti in grado di confermarle Esperimento: 3 gruppi di scolari: Gr.1: insegnanti e familiari dissero ripetutamente che erano ordinati Gr.2: insegnanti e familiari dissero ripetutamente che dovevano essere ordinati Gr.3: Non venne detto nulla I ricercatori osservarono quanti rifiuti i bambini sparsero attorno a sé I bambini più ordinati furono quelli del primo gruppo: etichettati come ordinati, essi si comportarono di conseguenza, esprimendo il loro nuovo concetto di Sè
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4) Il confronto sociale Teoria del confronto sociale = teoria secondo cui le persone apprendono e valutano le proprie qualità personali confrontandosi ad altri Il concetto di Sé viene sovente plasmato dai confronti tra noi stessi e gli altri Esempio: Se in quanto giocatori di scacchi volete sapere quale sia il vostro effettivo livello di maestria, il miglior approccio non è ascoltare quello che dicono gli altri, ma piuttosto giocare molte partite e vedere quante ne vincete
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Rivelandoci quali attributi fisici o sociali ci distinguono dai nostri familiari o dalle persone a noi vicine, i confronti sociali ci consentono di sviluppare il senso della nostra UNICITA’ Riassumendo i modi in cui differiamo dagli altri, il confronto sociale aiuta a costruire un concetto di noi stessi che dà a ciascuno di noi l’intensa sensazione di essere UNICO e DISTINGUIBILE Esempio: E’ probabile che le auto-descrizioni dei bambini menzionino caratteristiche, come il fatto di portare gli occhiali o di essere bassi, che li contraddistinguono all’interno della loro famiglia o della loro classe
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Conoscenza di sé e conoscenza degli altri: uguali o diverse?
Benchè i modi in cui si arriva a conoscere se stessi e gli alti siano in genere simili, la conoscenza di sé è più ricca e dettagliata della conoscenza degli altri E’ infatti possibile osservare se stessi in una gamma più vasta di situazioni e avere miglior accesso a pensieri e sentimenti intimi (DIFFERENZA NELLA QUANTITA’ DI CONOSCENZE)
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(DIFFERENZA NELL’ATTRIBUZIONE)
Inoltre, si tende a spiegare in maniera diversa il proprio comportamento e quello altrui: le proprie azioni vengono attribuite alle caratteristiche della situazione o dello stimolo le azioni degli altri di solito si fanno risalire alle loro caratteristiche personali (DIFFERENZA NELL’ATTRIBUZIONE)
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La molteplicita’ dei sè
Poiché le persone percepiscono se stesse in un’ampia gamma di situazioni e di ruoli, la conoscenza di sé è organizzata attorno a molteplici ruoli, attività e relazioni Il numero e la diversità dei “sé” che si ritiene di possedere variano da individuo a individuo (Scarsa vs elevata complessità del sé)
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Quindi: Nella parte superiore: la persona si considera dotata di 5 aspetti del sé, caratterizzati da insiemi di tratti relativamente distinti - Nella parte inferiore: possiede invece solo 3 aspetti del sé, con una maggior tendenza alla sovrapposizione dei tratti (alcuni di essi, come “rilassata” o “scherzosa” si applicano alla maggior parte o a tutti gli aspetti del suo sé)
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Costruzione di un coerente concetto di sè
Come i pezzi del Lego, gli aspetti del sé vanno assemblati in un insieme coerente, se l’individuo vuole avere un senso di unità e di stabilità Per costruire questo coerente senso del sé vengono utilizzate diverse strategie: 1) Limitando l’accessibiltà 2) Mediante la memoria selettiva 3) Mediante le attribuzioni 4) Selezionando alcuni tratti chiave
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1) Limitando l’accessibiltà
… immaginate per un momento una casa in cui ogni stanza sia arredata in uno stile diverso … … se vi trovaste in un’anticamera centrale dalla quale fosse possibile vedere tutte le stanze contemporaneamente, la casa vi sembrerebbe un vero e proprio miscuglio di stili … … ma se entraste in una stanza e chiudeste la porta, l’arredamento risulterebbe coerente e l’ambiente confortevole … Spesso affrontiamo nello stesso modo le incongruenze tra le parti del nostro sé: ci adagiamo confortevolmente in UN RUOLO perché altri ruoli con quello incongruenti sono lontani dagli occhi e dalla mente
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2) Mediante la memoria selettiva
Quando si pensa al proprio passato si ricostruisce un’autobiografia che integra varie caratteristiche e vari aspetti del sé Per esempio: persone il cui comportamento è cambiato da timido a estroverso spesso recuperano una serie distorta di ricordi autobiografici per dimostrare di essere sempre state estroverse Tale ricostruzione affronta le incoerenze CANCELLANDOLE
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3) Mediante le attribuzioni
Le persone tendono ad attribuire il proprio comportamento alle circostanze, non a tratti stabili e generali della personalità Questa tattica ci permette di interpretare i nostri comportamenti incongruenti come il prodotto di circostanze incongruenti e non dell’incoerenza del nostro sè
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4) Selezionando alcuni tratti chiave
Un senso unificato del sé viene costruito anche enucleando alcuni attributi fondamentali che riteniamo ci caratterizzano in maniera esclusiva rispetto alle altre persone e in maniera coerente nelle diverse situazioni Queste caratteristiche importanti e distintive formano lo schema di sè
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Esercizio: “Mi presento …”
Utilizzando la tecnica del collage (ritagli di giornale, immagini, colori ecc.) creazione di un CARTELLONE intitolato: “Questo sono IO” - 15 min. per la creazione individuale del cartellone - 2 min. ciascuno di presentazione di sé alla classe
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= valutazione, positiva o negativa, che un individuo ha di se stesso
AUTOSTIMA = valutazione, positiva o negativa, che un individuo ha di se stesso
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La costruzione dell’autostima
Un’accurata conoscenza delle nostre capacità e preferenze è importante perché ci guida attraverso l’esistenza e ci aiuta a vivere nella maniera più consona ai nostri sogni e alle nostre abilità .... MA nel valutare il sé siamo anche fortemente influenzati da motivazioni che ci spingono a pensare bene di noi stessi, distorcendo molto i nostri pensieri e sentimenti relativi al sé (distorsioni da sopravvalutazioni del sé)
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Gli eventi che ci riguardano influiscono positivamente o negativamente sulla nostra autostima, ma noi cerchiamo in diversi modi di accumulare più esperienze positive che negative … per lo più tendiamo ad abbandonare i rapporti che ci rendono infelici, gli hobby per i quali non siamo portati e le carriere che non ci consentono di esprimere il meglio di noi stessi … ... le nostre scelte di vita spesso ci portano in ambiti che ci permettono di esprimerci al nostro meglio
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Da alcune ricerche (Patricia Linville, 1985) è emerso che
Vi sono differenze individuali sia nel modo di reagire agli eventi positivi e negativi , sia nell’impatto che tali eventi hanno sull’autostima Da alcune ricerche (Patricia Linville, 1985) è emerso che l’effetto di tali eventi risulti amplificato nei soggetti che hanno una scarsa complessità del sé (ossia coloro che si considerano dotati di relativamente pochi tratti del Sé) Perché? Se gli aspetti del sé sono indipendenti e numerosi, solo una piccola porzione del concetto si sé viene influenzata da un evento e diviene dunque possibile pensare “Bene, sono un disastro a scuola, ma almeno rimango un bravo giocatore di pallacanestro e un eccellente chitarrista
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Valutiamo noi stessi anche effettuando confronti con gli altri
… i confronti sociali ci aiutano a formarci un quadro preciso delle nostre abilità e capacità, MA spesso cerchiamo di evitare paragoni che ci facciano apparire in una luce negativa Attraverso quali STRATEGIE? 1) una tattica comunemente impiegata consiste nel mettere una distanza tra noi stessi e coloro che hanno successo, minimizzandone le similarità o ritraendoci dai rapporti con loro 2) “Confronti al ribasso” = ci paragoniamo ad altri che in qualche modo sono meno fortunati di noi o hanno avuto minor successo
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I canoni interiori per il se’: Le guide del sè
Valutare se stessi significa anche misurarsi con i propri canoni interiori Due guide del Sé: - il sé ideale = ciò che vorrei essere - il sé imperativo = ciò che dovrei essere Questi confronti possono suscitare sentimenti positivi o negativi sul sé
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Teoria della discrepanza del sé = discrepanze tra il sé reale (ciò che sono) e il sé ideale o il sé imperativo danno luogo a specifiche emozioni - le discrepanze rispetto ai Sé ideali producono delusione, tristezza e depressione, MA quando si conseguono effettivamente “obiettivi di avanzamento” (= esiti positivi che le persone cercano di conseguire) ne risultano emozioni di gioia e di esultanza - Le discrepanze rispetto a un Sé imperativo o l’insuccesso nel conseguire “obiettivi di prevenzione” (= esiti negativi che le persone cercano di evitare, per esempio il ritenere di dover evitare di prendere un 4 in pagella), porta a emozioni di ansia e agitazione; conseguire questi obiettivi produce invece sentimenti di sollievo e rilassamento
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Importanza del concetto di sè
Una volta formatosi, il concetto di sé è relativamente difficile da modificare: si evitano o si respingono attivamente le informazioni incoerenti con le proprie consolidate opinioni su se stessi La conoscenza di sé serve anche da quadro di riferimento per percepire le altre persone e influenza quali tipi di informazioni sociali ricorderemo
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PERSONALITA’ = rappresenta le caratteristiche della persona che sono responsabili di modelli coerenti di sentire, pensare e comportarsi
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Cause che determinano la personalita’
Le cause che determinano la personalità sono state generalmente suddivise in: GENETICHE AMBIENTALI Controversia NATURA - CULTURA = importanza dell’AMBIENTE nel determinare la personalità dell’individuo = contributo dei GENI nel determinare la personalità dell’individuo
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a) Cause genetiche I fattori genetici hanno generalmente maggiore influenza rispetto a caratteristiche quali l’intelligenza e il temperamento e minore influenza su valori, ideali e credenze Alcuni psicologi sostengono che molti modelli di comportamento risalgono alla nostra eredità evoluzionistica e sono in relazione a geni che condividiamo con membri di altre specie I geni rivestono un ruolo centrale nel renderci simili in quanto uomini e differenti in quanto individui
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b) Cause ambientali I fattori ambientali includono:
La cultura = ogni cultura ha i propri modelli istituzionalizzati di comportamenti appresi, rituali e credenze; la maggior parte dei membri di una determinata cultura avrà certe caratteristiche della personalità in comune Classe sociale = alcuni modelli di comportamento sono il risultato dell’appartenenza ad una certa classe sociale; i fattori sociali influenzano il modo in cui le persone definiscono le situazioni e vi rispondono
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Il processo di sviluppo della PERSONALITA’
La famiglia = i diversi modelli di comportamento genitoriale influenzano lo sviluppo della personalità del bambino I coetanei = il gruppo dei coetanei serve a far socializzare l’individuo, facendogli accettare nuove regole di comportamento e fornisce esperienze che avranno influenze durevoli sullo sviluppo della personalità Il processo di sviluppo della PERSONALITA’ rappresenta l’esito delle interazioni continue tra geni e ambiente
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Altri termini legati al concetto di sé e alla personalita’ (secondo la Teoria cognitivo-sociale)
OBIETTIVI = eventi futuri desiderati che motivano la persona per lunghi periodi di tempo e la guidano a stabilire priorità e a scegliere tra le diverse situazioni ASPETTATIVE = ciò che l’individuo anticipa o prevede che accadrà come risultato di comportamenti specifici in situazioni specifiche (conseguenze anticipate) COMPETENZE-ABILITA’ = capacità dell’individuo di risolvere problemi o eseguire compiti necessari al raggiungimento di un obiettivo AUTOEFFICACIA = la percezione della propria capacità di affrontare situazioni specifiche (Bandura, 1995)
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COME GIUNGERE AD UNA SCELTA AUTONOMA E CONSAPEVOLE
LA PAURA DI SBAGLIARE
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Come affrontare i dilemmi decisionali
NESSUNO PUO’ SCEGLIERE COMPLETAMENTE DA SOLO!! …MA… LE SCELTE DEFINITIVE RIGUARDANO SOLO SE’ STESSI, E NESSUNO PUO’ PRENDERE DECISIONI IMPORTANTI PER GLI ALTRI!!!
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Consigli utili Scegliere da soli ma condividere la decisione con le persone significative; Non sottovalutare le proprie esperienze di vita; Riflettere su se stessi e sulle proprie caratteristiche; Considerare le scelte scolastiche come importanti ma non irreversibili; Informarsi nel miglior modo possibile.
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UNA SCELTA CON METODO I 3 PASSI DA FARE
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1. CONOSCERSI Che cosa mi interessa?
Quali sono le mie materie preferite, quelle in cui riesco meglio? E quelle che amo meno? Quali sono i miei punti di forza? Gli aspetti che dovrei migliorare con l’impegno? Che cosa mi caratterizza (qualità, attitudini)? Che cosa pensano di me le persone che mi conoscono? Come mi immagino “da grande”? In base a cosa dovrei scegliere il mio percorso di studi? Quali sono i miei criteri di scelta?
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Un aspetto importante: le competenze
“ Insieme strutturato di conoscenze, capacità e atteggiamenti necessari per l’efficace svolgimento di un compito” – Pellerey -
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Le 9 competenze essenziali - Rapporto DeSeCo 2003 -
Agire in modo autonomo Servirsi di strumenti in maniera interattiva Funzionare in gruppi socialmente eterogenei Capacità di difendere e affermare i propri diritti, interessi, responsabilità, limiti e bisogni Capacità di usare la lingua, i simboli e i testi in modo interattivo Capacità di stabilire buone relazioni con gli altri Capacità di definire e realizzare programmi di vita e progetti personali Capacità di utilizzare le conoscenze e le info in maniera interattiva Capacità di cooperare Capacità di agire in un quadro d’insieme, in un contesto ampio Capacità di utilizzare le nuove tecnologie in maniera interattiva Capacità di gestire e risolvere i conflitti
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2. INFORMARSI Scelgo un punto di partenza
L’organizzazione del sistema scolastico e la conoscenza di tutte le possibilità offerte; I miei criteri di scelta del percorso. Quali sono le proposte formative che rispondono ai miei criteri di scelta? L’offerta completa specifica del mio territorio I percorsi che preparano alle professioni di interesse
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3. PROGETTARSI Qual è il percorso più rispondente ai miei criteri di scelta? Che cosa prevede il consiglio orientativo dei miei insegnanti? Che cosa ne penso? Che cosa mi ha colpito ed interessato maggiormente delle informazioni raccolte? Quali sono i miei punti di forza in relazione alle informazioni che ho raccolto sui percorsi di mio interesse? Quali sono i miei aspetti da migliorare, i vincoli? Cosa posso fare per superarli? Facendo una sintesi ragionata di tutti gli elementi, qual è il percorso che scelgo? Perché?
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