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PubblicatoBernardo Di marco Modificato 10 anni fa
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Associazione di Promozione Sociale Cucinaverarte No profit Organization Area Educational Realizzazione: Professore Nicola Bruno Casadei Due note per iniziare con il piede giusto …. mail: nicola.casadei@cucinaverarte.eu Per uso personale e di studio per altri usi consultare il disclaimer www.cucinaverarte.eu
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Il passaggio tra terzo e quarto anno…. Perché? È un mondo nuovo. Il passaggio viene vissuto come un salto nel vuoto. Le richieste, attese, aspettative, sono diverse rispetto a quelle del primo biennio e del mono-ennio di specializzazione.
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Il passaggio e il percorso deve essere il più lineare possibile Il mondo che ci si presenta è nuovo. Nuovi sono i: Compagni, Docenti, Richieste, Studio, Ambienti. Gli ostacoli che ci si presentano sono innumerevoli.
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Fiducia. Avventurarsi verso le nuove sfide che ci vengono presentate. Lincamminarsi con queste compagne di viaggio rappresentano delle vere e proprie chiavi per il successo dellobiettivo postoci. Costanza e determinazione. Per affrontare questo cammino nel miglior modo possibile e lasciare la propria impronta bisogna, armarsi di: Capacità dorganizzarsi. Interesse Curiosità Voglia di apprendere. Corretto rapporto con lo studio
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Avere fiducia nelle proprie potenzialità. Eventuali insuccessi che ci presentassero sul nostro cammino Non devono gettarci nello sconforto Devono costituire una nuova sfida capendo i propri errori e ponendo in atto i debiti correttivi. Se si parte con il piede giusto limpronta che si lascia è profonda. Ergo i successi costituiscono humus ideale per ricercare altre valutazioni positive.
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Capacità dorganizzarsi Non più come alle elementari Il docente indica le parti e bisogna essere in grado dorganizzarsi autonomamente. Come? Non aspettando lultimo o i penultimi giorni ….. Perché?
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Se linsegnante per spiegare un argomento impiega alcune settimane … È umanamente impossibile volere studiare gli argomenti proposti in poche giornate. Se si studiasse gli ultimi giorni Limpiego di energie, Il tempo dedicato, Non ripagherebbero i sacrifici fatti I risultati raffrontati al tempo e alle energie impiegate - teoria costi/benifici - sarebbero non positivi.
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In quanto Il risultato ottenuto sarà al di sotto delle nostre attese se non addirittura insufficiente. Ciò crea una disaffezione allo studio e il trovare mille e una scuse sul proprio insuccesso. Si ha la sensazione: del: ma tanto …. Ma come fare? Torna utile il concetto di mice en place … appreso in laboratorio.
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È determinante conoscere e applicare il concetto di capacità dorganizzarsi. Il tempo non deve essere nostro nemico. Il tempo è una risorsa. Deve essere impiegato nel migliore modo possibile.
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Ma come si ottimizza il proprio tempo Un buon rapporto con lorganizzazione del tempo disponibile (ottimizzazione) permette Un attività di studio con risultati che possono soddisfare le nostre attese e i nostri sacrifici. Poter coltivare i propri interessi personali Frequentare amici, compagnia. Frequentare la propria/o ragazza/o Praticare attività sportiva Fare qualche extra per permetterci di avere qualche soldino ….
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Ma come si ottimizza il proprio tempo? Bisogna discriminare e fare una propria scala valoriale di riferimento Se ipoteco del tempo non previsto per unaltra attività devo essere conscio che al più presto dovrò recuperare il tempo mancante … Proviamo ad osservare una nostra giornata???
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Mediante il concetto di planning e di organizzazione (= mice en place) Devo essere in grado di organizzare le mie giornate. Il tempo a disposizione E se possibile anticipare i tempi. Pensiamo a un banchetto di 180 persone e alla sua organizzazione. Una buona organizzazione e la volontà di portare avanti gli obiettivi prefissati sono alla base del nostro successo.
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Il planning deve essere inteso: Come organizzazione del nostro tempo che ci permette di svolgere tutte le nostre attività significative. Un organizzazione del nostro tempo per rendere lo studio più proficuo. Come? Con quali mezzi?
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Razionalizzando e impiegando al meglio il tempo a disposizione Non concentrando lo studio in pochi giorni ma plasmandolo su più giorni. Effettuare un ripasso qualche giorno prima della verifica. Di primo acchito sembra un notevole impiego di risorse ed energie, ma una volta entrati a regime i risultati di certo non mancheranno. Un buon rapporto con lo studio non è nemico degli aspetti significativi visti.
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Le regole doro per un buon rapporto con lo studio Attenzione e comprensione in aula. Seguire di pari passo la sistemazione di appunti. Schematizzare, riassumere le parti lette. Archiviare nel proprio quaderno il materiale didattico di studio, Sottolineare con una matita le parti importanti del testo. Leggere attentamente comprendendo ciò che vi è scritto nel testo. Se si dovessero presentare delle incomprensioni chiedere al docente o a qualche compagno. Dividere il materiale di studio nel tempo. Ciò provoca meno fatica intellettuale, maggiore capacità di rielaborare le informazioni apprese.
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Lattenzione e la comprensione in aula sono determinanti Il docente da canto suo cerca di rendere i contenuti della propria lezione come una sorta di omogenizzato alimentar- culturale. Le spiegazioni altro non sono che delle semplificazioni comprensive in un ottica di transfert.
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Leggere (ad alta voce o meno) prestando attenzione alla lettura, rispettando anche la punteggiatura. Se non si conosce una parola Provare a cercarla di dedurla dal contesto. Verificare il significato della parola sul dizionario. e
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Quando si legge la prima volta sottolineare le parti importanti e fare delle note a matita. Leggere il tutto e ripetere. Alla fine del paragrafo chiedersi cosa è importante è perché? Riassumere o schematizzare le parti lette di volta in volta Come procedere
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i risultati che si conseguiranno saranno positivi. Pensiamo un attimo alla struttura di una qualsiasi lezione. Come è articolata? Inoltre se sto attento alla lezione e alle interrogazioni sono consapevole: di dove il profe insiste particolarmente… Una attenzione (80%) alla lezione (transfert) corredato da un sano studio degli appunti e del libro: Arricchimento del proprio bagaglio culturale. Lo studio risulta essere più semplice
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Evitare lo studio mnemonico ma porre in atto un studio comprensivo No studio mnemonico perché: Se si scorda una parola, lemozione gioca dei brutti tiri …. La propria prova è destinata a non andare avanti. Non si è in grado di rielaborare le nozioni apprese. In quanto conosco tutto il paragrafo ma questo non riesco a utilizzare nel miglior modo possibile. Mentre con lo studio comprensivo ….
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