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Celebrazione del Fuoco Nuovo
"Fuoco nuovo" sono parole che ci riempiono di allegria. La novità di una nuova luce, di un nuovo fuoco, incoraggia la nostra vita.
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Sono parole che riempiono di significato due ambienti molto distinti, ma paralleli, uno pieno di spiritualità e l'altro di speranza.
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Da una parte pensiamo alla cerimonia liturgica, impressionante, della celebrazione della Resurrezione di Cristo che si porta a termine nella notte del Sabato Santo, quando in mezzo all'oscurità completa, il sacerdote accende una luce, il Fuoco Nuovo, che significa che Cristo é resuscitato. La luce riempie il luogo all’annuncio del sacerdote "Cristo luce del Mondo", infiammando anche le coscienze e l'animo di tutti i presenti.
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Dall’altro il Fuoco Nuovo era la più importante cerimonia celebrata nei paesi del Messico Antico. Serviva per sincronizzare il loro calendario col movimento dei cieli ed era l'asse della vita religiosa dei mexicas, maya e di popoli di altri paesi mesoamericani.
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Il Fuoco Nuovo è l'emblema dell'identità profonda dei paesi che diedero radice e fondamento ai popoli mesoaméricani. Questa cerimonia si ispira agli eterni valori e alla saggezza che condivisero i saggi dell'Anahuac e della Toltequidad Universale.
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Questa cerimonia sorse nel momento in cui venne inventato il Calendario Azteco, forse circa 4 mila anni fa, e si mantiene viva fino ad oggi, essendo celebrata in molti paesi indigeni, benché adattata alle festività cattoliche.
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Si celebrava ogni anno, nel momento in cui le Pleiadi raggiungevano il centro del cielo alla mezzanotte. Questo succede attualmente tra il 19 ed il 20 di novembre. Rappresentava la rinascita del fuoco cosmico e l'apertura di un nuovo ciclo. Era anche un'opportunità affinché le persone ricapitolassero la loro esistenza e facessero voti per il futuro..
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Il secolo azteco aveva una durata di 52 anni, perció, al termine di questo ciclo, gli aztechi erano pieni di angoscia perché c'era tra loro la convinzione che il mondo poteva essere condannato a sparire se il sole non si alzava... Infatti, secondo la mitologia mexica, in questo momento poteva iniziare l’era del Quinto Sole, nella quale il mondo sarebbe stato distrutto da cataclismi e terremoti.
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Se le Pleiadi passavano lo zenit la notte dell'ultimo giorno del ciclo di 52 anni, il mondo non sarebbe stato distrutto e si accendeva di nuovo il fuoco santo.
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I sacerdoti ascendevano al tempio situato nella cima della collina della Stella ed aspettavano l'apparizione delle Pleiadi. In questo momento cominciava il rituale del Fuoco Nuovo.
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Detta credenza non era esclusiva del paese azteco, poiché nei registri della storia, si sa che la maggioranza dei paesi precolombiani realizzavano una pratica simile.
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Secondo il calendario azteco, l'anno si componeva di 365 giorni, la settimana di 5 giorni e il mese di 20 giorni. In totale l'anno comprendeva 18 mesi, ai quali sono aggiunti 5 giorni infausti , durante i quali gli antichi mexicas si dedicavano a riflettere e meditare, per poi ringraziare gli dei e realizzare sacrifici. Gli ultimi cinque giorni erano di totale oscurità, non si accendeva nessun fuoco in attesa di un nuovo ciclo che iniziava con l'accensione del Fuoco Nuovo.
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Alla fine dell'ultimo giorno di ogni secolo, quando il sole stava tramontando, si credeva che sparisse per sempre. In quel momento si spegnevano tutti i fuochi e la preoccupata popolazione si riuniva ai piedi della piramide dove i sacerdoti osservavano accuratamente i cieli.
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…si sceglieva un uomo che avrebbe dovuto essere sacrificato: sul suo petto collocavano legni sacri, coi quali facevano il fuoco e poi portavano a termine una solenne processione di ringraziamento perché era spuntata l’alba.
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Coi primi raggi del sole, accertandosi che la fine non era arrivata e che il mondo si era salvato di nuovo dalla distruzione, cominciava un nuovo ciclo: si accendeva il Fuoco Nuovo con la speranza che, per lo meno, la vita sarebbe durata altri 52 anni.
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La popolazione buttava via i pali che avevano usato nel tempo precedente per accendere il fuoco. La Sacerdotessa allora accendeva il Fuoco Nuovo Il fuoco si produceva facendo girare velocemente e con le palme di entrambe le mani, un palo cilindrico dentro il buco di un tronco rettangolare. Il tronco in forma rettangolare gli aztechi lo chiamavano teocuahuitl (tronco divino.
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Si suonava il teponaztli e si faceva sentire il ronco suono della conchiglia, per annunciare l'inizio del nuovo ciclo; l'allegria si manifestava con danze. Era una cerimonia impressionante, narrata da chi aveva studiato la storia dei mesoamericani e soprattutto dai primi evangelizzatori.
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Le cerimonie indigene in cui si rende tributo alle divinità precolombiane sono spiegate dal Papa Beneditto XVI come una manifestazione "della grande sete degli indigeni di Dio", perché in quelle cerimonie c’era "già il seme della ricerca di Dio" nei paesi originari, ma "non c'era chi li istruisse e continuavano a tentoni cercando Dio." Aggiunge che "i paesi indigeni coltivano valori umani di gran significato” che "la Chiesa difende... davanti alla forza travolgente delle strutture di peccato manifeste nella società moderna"; "sono possessori di innumerabili ricchezze culturali che stanno alla base della nostra identità attuale" e, dalla prospettiva della fede, "questi valori e convinzioni sono frutto dei semi del Verbo “che erano già presenti ed operavano nei loro antenati."
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Vi invitiamo a partecipare alla rappresentazione di questa cerimonia, che abbiamo scelto per fare un parallelismo col momento storico che stiamo vivendo come Istituto. Il Fuoco Nuovo, come il Capitolo, è un momento che "lega due cicli." È un momento di Purificazione e Speranza. È un momento di unificazione di aspettative, timori, allegrie, festa in attesa della continuità della nostra vita. Un momento di rinnovamento.
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La cerimonia sarà divisa nei seguenti momenti:
Preparazione del luogo: incensazione.
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Pellegrinaggio Entrata in due file
Quando le ombre del Mictlán incominciavano ad avvolgere all'orgoglioso Tenochtitlan, i sacerdoti del Gran Teocalli, con i loro divini accessori, i teonenemi (quelli che camminano come dei viventi) camminavano alla testa del corteo verso la collina della Stella, avvolti in cappe, i loro visi e corpi anneriti per la fuliggine: erano il simbolo della morte.
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Formazione del cerchio
All’arrivare nella spianata situata di fronte alla piramide, le due enormi file adottano la forma di due circoli concentrici, come era consuetudine fare ogni volta che si entrava in un luogo sacro.
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Saluto ai quattro punti cardinali, al Dio creativo, alla Dea terra ed al centro di se stessi
…. l'invocazione alle sette direzioni galattiche: le quattro direzioni dello spazio (est-fuoco, ovest-acqua, nord-aria e sud-terra), al Dio creativo (in alto), alla Madre Terra (in basso) ed all’interno di se stessi, cuore della comunità.
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Tutti i presenti girano verso ogni direzione e verso la cihuacoatl (sacerdotessa),
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La sacerdotessa celebrante, dice la preghiera corrispondente, in nahua o nella lingua locale, o in entrambe, alla quale segue il suono della conchiglia, al quale il popolo risponde.
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Azione di Gratitudine e Purificazione per il ciclo finito
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Preghiera per accendere il Fuoco nuovo
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Danza dei cicli o Danza al sole
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Invocavano l'aiuto dei loro dei per altri cinquantadue anni: Tonatiuh
Invocavano l'aiuto dei loro dei per altri cinquantadue anni: Tonatiuh! Huitzilopochtli! Quetzalcóatl! e mentre danzavano in cerchio, i quattro sacerdoti degli Dei dei quattro punti cardinali spegnevano le fiamme dei quattro incensieri situati nei quattro punti cardinali. In silenzio i tenochcas ritornavano alle loro case. Tutta la moltitudine formata dai sacerdoti, re, governatori o capi tribù indiani, guerrieri, inviati speciali di tutti i confini del vasto Impero Nahoa, si incamminavano verso la collina dell'Uizachtécatl o della Stella all'imbrunire.
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Preghiera del Sacrificio per il capo
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Distribuzione del fuoco
I sacerdoti di ogni quartiere portano il Fuoco Nuovo dalla collina al teocalli (tempio) di Huitzilopochtli, da qui partono per distribuire il sacro fuoco a tutte le case Nahuas, che potevano essere di nuovo illuminate . Le danze frenetiche si succedevano al suono della conchiglia, teponaxtles e huéhuetles, si intonavano gli inni di allegria, la vita sorrideva loro, il sole nasceva nell'oriente, era l'alba di altri cinquantadue anni.
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Invocazione al fuoco
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Aztecas México
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