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PubblicatoIgnazio Neri Modificato 10 anni fa
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XXV Rapporto sulloccupazione Il mercato del lavoro della provincia di Trento a cura di Isabella Speziali Trento, 24 gennaio 2011
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Limpatto negativo della crisi sulle variabili occupazionali del mercato del lavoro trentino cè stato anche se il confronto con le dinamiche espresse dagli altri territori ci fa dire che la nostra capacità di tenuta è stata maggiore A questo risultato hanno favorevolmente contribuito: lelevato grado di terziarizzazione delleconomia locale, il comportamento responsabile dei principali attori che hanno operato nel mercato del lavoro locale e il buon funzionamento degli ammortizzatori sociali Dal punto di vista occupazionale però il 2010 non sembra ancora in grado di soddisfare alcuni segnali di ripresa del sistema I numeri del lavoro
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Nel corso del 2010 alcuni segnali di ripresa si sono manifestati: Sul versante delle variabili economiche Nelle previsioni di assunzione espresse dalle imprese Nella dinamica effettiva delle assunzioni realizzate I segnali della ripresa
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Nel 2009 la dinamica delle variabili economiche è stata complessivamente improntata ad una tendenza negativa colpendo in particolare il manifatturiero e le costruzioni; commercio al dettaglio e trasporti, soprattutto in termini di valore della produzione, hanno confermato i segnali di difficoltà del 2008 Le performance negative degli indicatori economici però si sono espresse con maggiore intensità nel primo semestre dellanno; nei successivi due trimestri gli indicatori hanno presentato segnali di recupero La dinamica di ripresa si è rinforzata nel primo semestre del 2010, non solo per i profili di produzione e fatturato ma anche, seppur solo per il secondo trimestre, con deboli riflessi sulloccupazione Le variabili economiche
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Allinizio del 2010 levoluzione registrata in sede locale evidenzia lesaurimento della fase dei maggiori esuberi ma un clima che non è ancora tale da alimentare un significativo numero di nuovi posti Emerge però un lieve miglioramento delle aspettative degli imprenditori che esprimono previsioni di crescita del ricorso al tempo indeterminato e per contratti finalizzati alla prova di nuovo personale Si prospetta uno spostamento relativo a favore delle figure tecnico/impiegatizie e dirigenziali che nelle previsioni delle imprese salgono a rappresentare un terzo dei nuovi posti di lavoro previsti Le previsioni di assunzione rilevate allinizio del 2010
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Nei primi nove mesi del 2010 la propensione delle imprese ad attivare nuovi rapporti di lavoro è ripresa e sono state realizzate 99.902 assunzioni, il 3,4% in più rispetto alle 96.636 dello stesso periodo dellanno precedente Nei primi nove mesi del 2008 le imprese avevano però espresso un fabbisogno di manodopera per 103.233 assunzioni e nello stesso periodo del 2007 per 108.035 E evidente pertanto che siamo ancora lontani dalle performance del periodo pre-crisi anche se, analogamente a quanto evidenziato per gli indicatori economici, sul versante delle assunzioni la dinamica mette in evidenza un miglioramento già dalla fine del 2009 La crescita delle assunzioni nei primi nove mesi del 2010
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La ripresa delle assunzioni si è associata ad un incremento delle opportunità di lavoro a termine evidenziando soprattutto un forte ricorso al contratto a chiamata e un notevole recupero sul versante dei contratti di somministrazione Si rileva anche un lieve segnale di recupero del contratto a tempo indeterminato rinforzato da un aumento della propensione delle imprese alla trasformazione dei rapporti di lavoro a termine in rapporti di lavoro a tempo indeterminato Anche se la ripresa delle assunzioni si è associata ad un contestuale incremento delle cessazioni, il saldo è positivo e crescente rispetto ai periodi precedenti Le tipologie contrattuali delle assunzioni
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Il boom dei contratti a chiamata e la ripresa di quelli di somministrazione
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Il secondo anno di crisi si accompagna ancora a: Un elevato ricorso agli ammortizzatori sociali: cig e mobilità Una rilevante presenza di iscritti al collocamento Una dinamica delle variabili occupazionali non favorevole Sulle variabili occupazionali la crisi si trascina
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Nel 2010 per il ramo industria sono state autorizzate quasi 3.250.000 ore di cassa integrazione, il 4,7% in più rispetto ai valori comunque elevati del 2009; la dinamica di crescita rileva un cambio di segno nellultimo bimestre dellanno Nel 2010 sono state autorizzate anche 313.723 ore di cassa integrazione in deroga, per il 43% a beneficio di aziende del terziario per quasi un terzo dellindustria e per la restante quota dellartigianato Le corrispondenti unità di lavoro potenzialmente perse si stimano in 1.807 (1.748 nel 2009 ) Le sospensioni del lavoro
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Nel 2010 le imprese hanno continuato a fare anche un consistente ricorso alla leva del licenziamento e alla fine dellanno i lavoratori in mobilità sono 4.447 In un anno gli iscritti alle liste sono aumentati di 508 unità. Nel 2009 i maggiori licenziamenti rispetto allanno precedente erano stati più del doppio Le espulsioni dalle piccole imprese continuano a determinare la maggioranza delle iscrizioni in mobilità ma nel 2010 gli ingressi imputabili alle imprese soggette al regime della CIG presentano una dinamica di crescita più incisiva Si configura inoltre una minore capacità di ricollocazione: nei primi nove mesi del 2010 solo il 36,1% degli usciti riesce a transitare ad un nuovo lavoro, lanaloga percentuale nello stesso periodo del 2009 si era attestata al 51% circa Il ricorso ai licenziamenti
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Lo stock degli iscritti al 31 dicembre del 2009 si è attestato a quota 28.223: a distanza di un anno si sono contati 5.871 iscritti in più per una crescita percentuale del 26,3% Nei primi nove mesi 2010 gli ingressi nello stato di disoccupazione a seguito di rilascio della dichiarazione di disponibilità sono stati oltre 15.380, un ammontare leggermente inferiore a quello rilevato nello stesso periodo dellanno scorso ma che va valutato alla luce delleffetto di trascinamento della crisi Le iscrizioni ai Centri per lImpiego
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Nel 2009 i soggetti più colpiti dalla crisi perché più presenti nei settori esposti alla recessione - manifatturiero e costruzioni - sono stati i maschi, spesso di provenienza straniera e, per motivi diversi, i giovani Maschi e stranieri sono stati penalizzati sia sul versante degli esuberi che sul versante delle minori assunzioni e hanno contestualmente evidenziato una crescita più significativa tra gli iscritti I giovani sono stati penalizzati soprattutto sul versante delle minori assunzioni e su quello delle iscrizioni al collocamento I soggetti colpiti dalla crisi nel 2009
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Caratteristiche principali delle assunzioni nel 2009
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Caratteristiche principali degli iscritti al 31 dicembre 2009
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Nel 2010 con il protrarsi della crisi, le difficoltà si sono ulteriormente confermate soprattutto per il segmento giovanile che ha pagato sia per la più frequente mancanza di un inserimento stabile nel lavoro che per la persistente compressione degli sbocchi occupazionali tout court Si è profilata inoltre una maggiore problematicità occupazionale anche per la componente femminile I soggetti colpiti dalla crisi nel 2010
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Caratteristiche principali delle assunzioni nei primi nove mesi 2010
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Tassi di attività, di occupazione e disoccupazione in provincia di Trento nei primi nove mesi del 2010
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Ci affacciamo al 2011 Consapevoli che i primi segnali di ripresa emersi nel 2010 dovranno consolidarsi per poter contare anche su maggiori ricadute relativamente ai profili occupazionali Per tornare agli standard pre-crisi serve ancora del tempo Si conferma strategico limpegno sul versante delle politiche a supporto delle necessità dei lavoratori in difficoltà
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XXV RAPPORTO SULLOCCUPAZIONE IN PROVINCIA DI TRENTO Trento, 24 gennaio 2011
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