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Commercio internazionale con mercati non concorrenziali

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Presentazione sul tema: "Commercio internazionale con mercati non concorrenziali"— Transcript della presentazione:

1 Commercio internazionale con mercati non concorrenziali
Giuseppe De Arcangelis © 2012 Economia Internazionale

2 Economia Internazionale
Schema della lezione Ripasso di microeconomia Commercio internazionale con economie interne di scala Oligopolio e commercio internazionale Commercio internazionale con economie esterne di scala Giuseppe De Arcangelis © 2012 Economia Internazionale

3 Economia Internazionale
Rendimenti di Scala Crescenti Funzione di produzione: Y=F(K,L) Rendimenti di scala crescenti: se K e L raddoppiano, allora Y più che raddoppia Implicazione sui costi: se l’impresa è price taker sul mercato dei fattori, allora il costo per unità prodotta diminuisce Giuseppe De Arcangelis © 2012 Economia Internazionale

4 Economia Internazionale
Rendimenti di Scala Crescenti Economie di scala interne (all’impresa): il ruolo dei costi fissi Es.: l’industria farmaceutica Incompatibilità con la concorrenza perfetta Economie di scala esterne (all’impresa): Imprese piccole e concorrenziali, ma economie di scala a livello di settore produttivo Le esternalità di produzione: esternalità tecnologiche e pecuniarie Giuseppe De Arcangelis © 2012 Economia Internazionale

5 Economia Internazionale
Imprese eterogenee Nei corsi di microeconomia si studia l’impresa rappresentativa (es. un’impresa per ogni varietà di prodotto nel caso di concorrenza monopolistica) Ma nella realtà le imprese sono molto diverse tra loro in termini di produttività: si ha una distribuzione di imprese, dalle meno produttive alle più produttive Le imprese più produttive: possono affrontare costi fissi più elevati (come quelli per esportare) impiegano relativamente più capitale umano e pagano salari più elevati intraprendono progetti più innovativi Giuseppe De Arcangelis © 2012 Economia Internazionale

6 Economia Internazionale
Imprese eterogenee Eterogeneità delle imprese e produttività settoriale: Dopo aver pagato un costo di avviamento, un imprenditore scopre il suo livello di efficienza Imprenditori con un livello di efficienza basso escono dal mercato e rimangono solo le imprese più produttive L’ampliamento del mercato e l’ingresso di nuove imprese screma ulteriormente dalle imprese meno produttive e aumenta il livello medio di produttività del settore Due termini importanti con imprese eterogenee: Margine estensivo: numero delle imprese (indipendente dalle vendite per impresa) Margine intensivo: le vendite di ogni singola impresa (a numero di imprese invariato) L’apertura commerciale influenza i due margini Giuseppe De Arcangelis © 2012 Economia Internazionale

7 Economia Internazionale
Forme di Mercato Non-Concorrenziali Concorrenza monopolistica: Molte imprese Assenza di barriere all’entrata Beni differenziati Oligopolio: Poche imprese che interagiscono direttamente tra loro Presenza di barriere all’entrata Beni non necessariamente differenziati Giuseppe De Arcangelis © 2012 Economia Internazionale

8 Economia Internazionale
Forme di Mercato Non-Concorrenziali Differenziazione verticale: prodotti con diversa qualità Differenziazione orizzontale: prodotti che contengono diverse caratteristiche Preferenze: Panieri eterogenei nelle caratteristiche sono preferiti a panieri omogenei (love for variety) Scelta del bene che si avvicina di più alla combinazione ottimale delle caratteristiche (es. acquisto di un’automobile) Giuseppe De Arcangelis © 2012 Economia Internazionale

9 Economia Internazionale
Economie di Scala Interne e Commercio Internazionale Economia autarchica: poche varietà prodotte perché le imprese vogliono sfruttare le economie di scala Apertura al commercio internazionale: Le imprese si specializzano nella produzione di alcune varietà I consumatori comprano dagli importatori nuove varietà Giuseppe De Arcangelis © 2012 Economia Internazionale

10 Economia Internazionale
Effetti dell’apertura commerciale Effetto di scala: le imprese producono anche per il mercato estero e si sfruttano meglio le economie di scala (i costi medi diminuiscono) Effetto pro-competitivo: a causa della concorrenza estera i prezzi diminuiscono (insieme ai costi medi) Effetto “uscita delle imprese”: aumento dimensione mercato  diminuzione costi medi e aumento della dimensione media di impresa servono meno imprese per la produzione totale del mercato integrato (quali imprese escono? Abbiamo bisogno dell’eterogeneità delle imprese) Giuseppe De Arcangelis © 2012 Economia Internazionale

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Effetti dell’apertura commerciale Effetto di selezione sulle imprese: l’apertura del mercato aumenta la concorrenza e provoca l’uscita dal mercato delle imprese meno produttive; la produttività media del settore aumenta Effetto aumento varietà disponibili: migliora il benessere dei consumatori (love for variety) Effetto mercato domestico: paesi con un mercato domestico più ampio hanno già costi più bassi con ReSCr e quindi vantaggi comparati Commercio intra-industriale Giuseppe De Arcangelis © 2012 Economia Internazionale

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Effetti dell’apertura commerciale C. Medio C. marg. C.Me. R.Me. R.Ma. R.Ma.* R.Me.* paut qaut p* q* c Giuseppe De Arcangelis © 2012 Economia Internazionale

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Apertura commerciale con eterogeneità delle imprese C. medio C. marg. Prezzo p0 C.Me. R.Ma. R.Me. p1 R.Me.* R.Ma.* paut qaut p* q* c cW Giuseppe De Arcangelis © 2012 Economia Internazionale

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Oligopolio e Commercio Internazionale Ipotesi: Beni omogenei Presenza di “costi di trasporto”, ovvero di costi di accesso ai mercati esteri per la presenza di barriere commerciali implicite o esplicite Ipotesi di lavoro: Due imprese identiche, A e B, che operano nei rispettivi mercati nazionali identici, 1 e 2. Giuseppe De Arcangelis © 2012 Economia Internazionale

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Autarchia: Monopoli Nazionali Impresa A monopolista serve Mercato 1 Impresa B monopolista Mercato 2 Giuseppe De Arcangelis © 2012 Economia Internazionale

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Apertura al Commercio Internazionale: no costi di trasporto Ogni impresa può vendere nel mercato estero, ma tutto è identico: ognuna ha 50% del mercato internazionale e 50% di ogni mercato nazionale  da monopoli nazionali identici a due duopoli identici e simmetrici dove nessuno esporta Effetto pro-competitivo No Commercio internazionale Mercato 1 Mercato 2 Impresa B Impresa A Giuseppe De Arcangelis © 2012 Economia Internazionale

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Apertura al Commercio Internazionale: costi di trasporto Imprese identiche: 50% del mercato mondiale Costo di trasporto implica una quota maggiore nel mercato nazionale due duopoli identici e simmetrici, ma ora con necessità di esportare Effetto pro-competitivo Commercio intra-industriale Mercato 1 Mercato 2 Impresa B Impresa A Giuseppe De Arcangelis © 2012 Economia Internazionale

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Esempio Costo marg. Prezzo autar-chia Costo trasp Prezzo int.le Prezzo fob Mark up Merc. Naz. 70 100 85 15/70 Merc. Estero -- 10 75 5/70 Giuseppe De Arcangelis © 2012 Economia Internazionale

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Oligopolio: Apertura al Commercio Internazionale Sebbene imprese identiche, il “costo di trasporto” rende i costi marginali diversi sui mercati di destinazione  quote di mercato identiche per le imprese, ma diverse nei due mercati (maggiore per ogni impresa nazionale sul proprio mercato)  prezzo fob < prezzo nazionale per ambedue le imprese, ovvero dumping reciproco Giuseppe De Arcangelis © 2012 Economia Internazionale

20 Economia Internazionale
Oligopolio: Apertura al Commercio Internazionale Effetto ambiguo sul benessere mondiale: effetto pro-competitivo, ma a fronte del costo di trasporto (dead weight loss) non c’è aumento delle varietà poiché i beni sono omogenei Conclusione (da simulazioni): Un’apertura solamente parziale dei mercati nazionali può portare a peggioramento del benessere Giuseppe De Arcangelis © 2012 Economia Internazionale

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Economie di Scala Esterne e Commercio Internazionale Rendimenti di Scala Crescenti (ReSCr) a livello di settore e non della singola impresa Economie identiche in quanto a tecnologia, dotazioni fattoriali e preferenze: si ha comunque incentivo a commerciare per la presenza di economie di scala Giuseppe De Arcangelis © 2012 Economia Internazionale

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Economie Esterne: effetti dell’apertura al commercio int.le Effetto di scala positivo, come nel caso delle economie interne Da cosa dipende il modello di specializzazione? Dimensione dell’economia Storia passata (ovvero sunk costs già pagati in precedenza) Divaricazione nei prezzi dei fattori produttivi I vantaggi del commercio int.le sono sempre positivi per tutti? Si può perdere benessere dal commercio internazionale (loss from trade) Giuseppe De Arcangelis © 2012 Economia Internazionale

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Modello di Esempio Due beni: X, Y; due economie: 1 e 2; un fattore produttivo: L Economie identiche in quanto a tecnologia, dotazioni di L, preferenze Settore Y (ReSCo): Y=LY Settore X (ReSCr): X= LX – L0 Vincolo di piena occupazione: L= LY + LX Curva di trasformazione (per le due economie): Y = L – L0 – X Giuseppe De Arcangelis © 2012 Economia Internazionale

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Rappresentazione Grafica Y O X T S C H K V Giuseppe De Arcangelis © 2012 Economia Internazionale

25 Economia Internazionale
Si perde dal commercio internazionale? Y O X T S V D F C H Giuseppe De Arcangelis © 2012 Economia Internazionale

26 Economia Internazionale
Sommario ReSCr, assenza di concorrenza perfetta e differenziazione del prodotto possono spiegare il commercio internazionale L’importanza dell’eterogeneità delle imprese Effetti dell’apertura commerciale  aumento della scala di produzione e miglior sfruttamento delle economie di scala (Smith versus Ricardo)  aumento della competizione e abbassamento del prezzo  effetto di selezione delle imprese e aumento della produttività Spiegazione del commercio intra-industriale Ma le economie possono anche perdere dall’apertura commerciale Giuseppe De Arcangelis © 2012 Economia Internazionale


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