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PubblicatoMaurizio Massari Modificato 10 anni fa
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Perugia, 25 ottobre 2004 FORUM REGIONALE SULLE POLITICHE COMUNITARIE Il sistema degli aiuti allinterno della strategia di competitività e innovazione nella fase 2007-2013 FORUM REGIONALE SULLE POLITICHE COMUNITARIE Il sistema degli aiuti allinterno della strategia di competitività e innovazione nella fase 2007-2013 Claudio Contessa Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per le politiche comunitarie Ufficio per la Concorrenza e le Politiche di Coesione Claudio Contessa Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per le politiche comunitarie Ufficio per la Concorrenza e le Politiche di Coesione
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. 2 SCHEMA DI SINTESI DELLINTERVENTO: I – Linee di tendenza di alcuni recenti Consigli UE in tema di aiuti di Stato II – Principali risultati dellItalia in tema di riduzione e reindirizzamento degli aiuti III – Linee di convergenza fra Commissione e Stati membri in tema di scelte di policy sugli aiuti di Stato IV – La proposta della Commissione di modifica degli orientamenti 1998 sugli aiuti a finalità regionale V – La posizione italiana sul documento di consultazione: sintesi e linee guida SCHEMA DI SINTESI DELLINTERVENTO: I – Linee di tendenza di alcuni recenti Consigli UE in tema di aiuti di Stato II – Principali risultati dellItalia in tema di riduzione e reindirizzamento degli aiuti III – Linee di convergenza fra Commissione e Stati membri in tema di scelte di policy sugli aiuti di Stato IV – La proposta della Commissione di modifica degli orientamenti 1998 sugli aiuti a finalità regionale V – La posizione italiana sul documento di consultazione: sintesi e linee guida
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. 3 1 LINEE DI TENDENZA DI ALCUNI RECENTI CONSIGLI EUROPEI CON IMPATTI SIGNIFICATIVI SULLE POLITICHE DI INCENTIVAZIONE 1 LINEE DI TENDENZA DI ALCUNI RECENTI CONSIGLI EUROPEI CON IMPATTI SIGNIFICATIVI SULLE POLITICHE DI INCENTIVAZIONE
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. 4 -CONSIGLIO UE DI LISBONA (marzo 2000) Finalità di fare dellEuropa leconomia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo - CONSIGLIO UE DI GOTEBÖRG (giugno 2001) Finalità di internalizzare la sostenibilità degli obiettivi comunitari, anche in tema di politiche di coesione (segue) -CONSIGLIO UE DI LISBONA (marzo 2000) Finalità di fare dellEuropa leconomia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo - CONSIGLIO UE DI GOTEBÖRG (giugno 2001) Finalità di internalizzare la sostenibilità degli obiettivi comunitari, anche in tema di politiche di coesione (segue)
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. 5 -CONSIGLIO UE DI STOCOLMA (marzo 2001) Finalità di procedere ad una riduzione complessiva del volume degli aiuti a livello UE tenendo conto dellesigenza di convogliare gli aiuti verso obiettivi orizzontali di interesse comune, inclusi gli obiettivi di coesione - CONSIGLIO UE DI BARCELLONA (marzo 2002) Finalità di ricorrere allo strumento degli aiuti di Stato solo in caso di carenze del mercato. -CONSIGLIO UE DI STOCOLMA (marzo 2001) Finalità di procedere ad una riduzione complessiva del volume degli aiuti a livello UE tenendo conto dellesigenza di convogliare gli aiuti verso obiettivi orizzontali di interesse comune, inclusi gli obiettivi di coesione - CONSIGLIO UE DI BARCELLONA (marzo 2002) Finalità di ricorrere allo strumento degli aiuti di Stato solo in caso di carenze del mercato.
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. 6 2 PRINCIPALI RISULTATI CONSEGUITI DALLITALIA IN TEMA DI RIDUZIONE E REINDIRIZZAMENTO DEGLI AIUTI DI STATO 2 PRINCIPALI RISULTATI CONSEGUITI DALLITALIA IN TEMA DI RIDUZIONE E REINDIRIZZAMENTO DEGLI AIUTI DI STATO
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. 7 Secondo lo scoreboard comunitario in materia di aiuti di Stato (spring 04), il livello degli aiuti di Stato in Italia (in% del PIL) è stato inferiore a quello dei principali partners UE RISULTATI CONSEGUITI DALLITALIA IN MATERIA DI RIDUZIONE DEL VOLUME DEGLI AIUTI (1/3) RISULTATI CONSEGUITI DALLITALIA IN MATERIA DI RIDUZIONE DEL VOLUME DEGLI AIUTI (1/3)
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. 8 Secondo il medesimo scoreboard, il livello italiano degli aiuti pro capite è stato inferiore alla media UE ed ai valori dei principali partners UE RISULTATI CONSEGUITI DALLITALIA IN MATERIA DI RIDUZIONE DEL VOLUME DEGLI AIUTI (2/3) RISULTATI CONSEGUITI DALLITALIA IN MATERIA DI RIDUZIONE DEL VOLUME DEGLI AIUTI (2/3)
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. 9 Secondo lo scoreboard, infine, la quasi totalità degli aiuti erogati dallItalia nel periodo in considera- zione è stato indirizzato verso obiettivi di carattere orizzontale RISULTATI CONSEGUITI DALLITALIA IN MATERIA DI REINDIRIZZAMENTO DEGLI AIUTI (3/3) RISULTATI CONSEGUITI DALLITALIA IN MATERIA DI REINDIRIZZAMENTO DEGLI AIUTI (3/3)
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. 10 3 LINEE DI CONVERGENZA FRA STATI MEMBRI E COMMISSIONE EUROPEA IN MATERIA DI REVISIONE DELLE GRANDI SCELTE DI POLICY EUROPEE IN TEMA DI AIUTI DI STATO 3 LINEE DI CONVERGENZA FRA STATI MEMBRI E COMMISSIONE EUROPEA IN MATERIA DI REVISIONE DELLE GRANDI SCELTE DI POLICY EUROPEE IN TEMA DI AIUTI DI STATO
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. 11 A) Gli aiuti allinvestimento iniziale e alla creazione di posti di lavoro connessi allinvestimento sono davvero il modo ottimale per promuovere la coesione? (la risposta diverge a seconda degli svantaggi di contesto) B) La generale riduzione dei massimali di intensità degli aiuti (specie con riferimento alle grandi imprese) rischia davvero di ridurre il livello complessivo della loro efficacia? A) Gli aiuti allinvestimento iniziale e alla creazione di posti di lavoro connessi allinvestimento sono davvero il modo ottimale per promuovere la coesione? (la risposta diverge a seconda degli svantaggi di contesto) B) La generale riduzione dei massimali di intensità degli aiuti (specie con riferimento alle grandi imprese) rischia davvero di ridurre il livello complessivo della loro efficacia?
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. 12 4 LA PROPOSTA DELLA COMMISSIONE EUROPEA DI MODIFICA DEGLI ORIENTAMENTI IN MATERIA DI AIUTI A FINALITA REGIONALE DEL 30 APRILE 2004: LINEE DI FONDO DELLA PROPOSTA 4 LA PROPOSTA DELLA COMMISSIONE EUROPEA DI MODIFICA DEGLI ORIENTAMENTI IN MATERIA DI AIUTI A FINALITA REGIONALE DEL 30 APRILE 2004: LINEE DI FONDO DELLA PROPOSTA
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. 13 A) Per quanto concerne la deroga ex art. 87.III.a) del Trattato, mantenimento del valore soglia del 75% del PIL medio UE (PpA) su regioni di livello NUTS II, con articolazione su tre categorie (<50% PIL UE; <60% PIL UE; <75% PIL UE). Intensità di aiuto: -Grandi imprese: 50%, 40%, 30% ESL -Medie imprese: +10% ESL -Piccole imprese: + 20% ESL
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. 14 B) Per quanto concerne le regioni c.d. in effetto statistico, inserimento in un regime speciale ex art. 87.III.c) articolato su due periodi: -in una prima fase, mantenimento del massimale proprio delle aree ex 87.III.a) con PIL <75% media UE (pari al 30% ESL) -a regime, passaggio ad un massimale pari al 20% ESL. B) Per quanto concerne le regioni c.d. in effetto statistico, inserimento in un regime speciale ex art. 87.III.c) articolato su due periodi: -in una prima fase, mantenimento del massimale proprio delle aree ex 87.III.a) con PIL <75% media UE (pari al 30% ESL) -a regime, passaggio ad un massimale pari al 20% ESL.
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. 15 C) Per quanto concerne le regioni c.d. in crescita economica, inserimento in un regime speciale ex art. 87.III.c) Intensità di aiuto: -Grandi imprese: 20% ESL -Medie imprese: +10% ESL -Piccole imprese: + 20% ESL C) Per quanto concerne le regioni c.d. in crescita economica, inserimento in un regime speciale ex art. 87.III.c) Intensità di aiuto: -Grandi imprese: 20% ESL -Medie imprese: +10% ESL -Piccole imprese: + 20% ESL
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. 16 LE NUOVE INTENSITA DI AIUTO PROPOSTE DALLA CE (IN ESL) Grandi impreseMedie impresePiccole imprese Aree 87.III.a) <50% PIL UE 50%50+10%50+20% Aree 87.III.a) <60% PIL UE 40%40+10%40+20% Aree 87.III.a) <75% PIL UE 30%30+10%30+20% Aree in effetto statistico 30% => 20%40% => 30%50% => 40% Aree in crescita economica 20%30%40% Aree non assistite 010%20%
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. 17 D) Superamento del sistema delle carte nazionali con riferimento agli altri obiettivi rientranti nelle definizioni ex art. 87.III.c): passaggio ad un approccio tematico che, a fronte di problemi specifici di natura geografica, demografica o socio- economica, faccia maggiormente leva sugli strumenti di carattere orizzontale. Il ruolo dei progetti ASLE e ELS. D) Superamento del sistema delle carte nazionali con riferimento agli altri obiettivi rientranti nelle definizioni ex art. 87.III.c): passaggio ad un approccio tematico che, a fronte di problemi specifici di natura geografica, demografica o socio- economica, faccia maggiormente leva sugli strumenti di carattere orizzontale. Il ruolo dei progetti ASLE e ELS.
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. 18 E) Internalizzazione della disciplina multisettoriale (1998, 2002) nellambito dei nuovi Orientamenti: la filosofia del décalage. F) Il passaggio dallESN allESL (motivi: a) omogeneizzazione con altre discipline, b) facilità di calcolo, c) trasparenza). E) Internalizzazione della disciplina multisettoriale (1998, 2002) nellambito dei nuovi Orientamenti: la filosofia del décalage. F) Il passaggio dallESN allESL (motivi: a) omogeneizzazione con altre discipline, b) facilità di calcolo, c) trasparenza).
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. 19 G) Coerenza con il nuovo approccio in materia di fondi strutturali (terza relazione sulla politica di coesione). In particolare: in coerenza con lobiettivo competitività regionale e delloccupazione, il superamento della logica geografica e ladozione dellapproccio tematico consentirà di agire in armonia con gli orientamenti orizzontali (regolamenti di esenzione, etc.).
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. 20 5 LA POSIZIONE ITALIANA SUL DOCUMENTO DI CONSULTAZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA DEL 30 APRILE 2004: SINTESI E LINEE GUIDA 5 LA POSIZIONE ITALIANA SUL DOCUMENTO DI CONSULTAZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA DEL 30 APRILE 2004: SINTESI E LINEE GUIDA
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. 21 INDIRIZZI DI FONDO (1/2): 1) Necessità di contenere il livello dei massimali di aiuto (contenimento della c.d. competizione distruttiva fra Stati) 2) Esclusione della c.d. zonizzazione, coerentemente con la nuova impostazione della politica di coesione per le aree fuori dallobiettivo 1, accrescendo contestualmente al 20% e al 10% lintensità di aiuto per le PMI INDIRIZZI DI FONDO (1/2): 1) Necessità di contenere il livello dei massimali di aiuto (contenimento della c.d. competizione distruttiva fra Stati) 2) Esclusione della c.d. zonizzazione, coerentemente con la nuova impostazione della politica di coesione per le aree fuori dallobiettivo 1, accrescendo contestualmente al 20% e al 10% lintensità di aiuto per le PMI
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. 22 INDIRIZZI DI FONDO (2/2): 3) Necessità di apportare alcune importanti modifiche nei valori delle intensità massime di aiuto (ancora: contenimento della c.d. competizione distruttiva) 4) Necessità di focalizzare le intensità massime degli aiuti non solo al fine della creazione di investimenti in capitale fisso, ma anche al fine di sollecitare interventi innovativi, con carattere di orizzontalità, idonei a stimolare laumento di produttività del sistema economico (incentivi alla ricerca, al capitale umano e a finalità ambientale) INDIRIZZI DI FONDO (2/2): 3) Necessità di apportare alcune importanti modifiche nei valori delle intensità massime di aiuto (ancora: contenimento della c.d. competizione distruttiva) 4) Necessità di focalizzare le intensità massime degli aiuti non solo al fine della creazione di investimenti in capitale fisso, ma anche al fine di sollecitare interventi innovativi, con carattere di orizzontalità, idonei a stimolare laumento di produttività del sistema economico (incentivi alla ricerca, al capitale umano e a finalità ambientale)
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. 23 PREDISPOSIZIONE DELLA PROPOSTA ITALIANA: LATTIVITA DI DIALOGO ISTITUZIONALE E DI COORDINAMENTO -16 GIUGNO 2004: riunione di coordinamento presso la PCM – DPUE -22 GIUGNO 2004: seminario tematico con le amministrazioni regionali -1 LUGLIO 2004: inoltro delle osservazioni dellItalia alla CE PREDISPOSIZIONE DELLA PROPOSTA ITALIANA: LATTIVITA DI DIALOGO ISTITUZIONALE E DI COORDINAMENTO -16 GIUGNO 2004: riunione di coordinamento presso la PCM – DPUE -22 GIUGNO 2004: seminario tematico con le amministrazioni regionali -1 LUGLIO 2004: inoltro delle osservazioni dellItalia alla CE
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. 24 PROPOSTE DI MODIFICA (1/7): Omogeneizzazione dei massimali di intensità in ESN e non in ESL Ratio della proposta: Valutare limpatto degli incentivi secondo un criterio pragmatico ed effettivo, che tenga conto del costo del capitale al netto della tassazione e non risulti condizionato dalle peculiarita delle singole politiche fiscali
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. 25 PROPOSTE DI MODIFICA (2/7): Contenere dal 20% al 10% il differenziale tra i massimali di aiuto da applicare alle diverse classi di regioni in ritardo di sviluppo Ratio della proposta: Eliminare il rischio che le scelte allocative degli imprenditori UE siano dettate non da valutazioni basate sul raffronto di produttività, ma su una concorrenza artificiale e distruttiva indotta dagli incentivi
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. 26 PROPOSTE DI MODIFICA (3/7): Comprimere il massimale degli aiuti a finalità regionale e prevedere una maggiorazione territoriale aggiuntiva per le PMI Ratio della proposta: Attenuare le distorsioni indotte da livelli troppo elevati di aiuti e riconoscere un vantaggio supplementare per le PMI, specie nelle aree in phasing out per il c.d. effetto statistico
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. 27 PROPOSTE DI MODIFICA (4/7): Premiare gli investimenti integrati con azioni orizzontali (ricerca, innovazione, ambiente, capitale umano) attraverso un premio di integrazione Ratio della proposta: Armonizzare la futura disciplina degli aiuti a finalità regionale con le linee di tendenza dei più recenti Consigli UE, puntando allaccrescimento dei servizi, della produttività e della qualità complessiva della concorrenza fra aree
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. 28 LE NUOVE INTENSITA DI AIUTO PROPOSTE DALLITALIA (IN ESN) Grandi impreseMedie impresePiccole imprese Aree 87.III.a) <50% PIL UE 25 - 35%*50 - 60%*60 – 70%* Aree 87.III.a) <60% PIL UE 20 - 30%*45 – 55%*55 - 65%* Aree 87.III.a) <75% PIL UE 15 - 25%*40 – 50%*50 – 60%* Aree in effetto statistico 10 - 20%*25 - 35%*35 – 45%* Aree in crescita economica 5 - 15%*15 - 25%*25 - 35%* Aree non assistite 010%20% * = N.B.: LA MAGGIORAZIONE DEL 10% RAPPRESENTA IL C.D. PREMIO DI INTEGRAZIONE PER AZIONI ORIZZONTALI
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. 29 PROPOSTE DI MODIFICA (5/7): Tutelare le regioni transfrontaliere Ratio della proposta: Impedire che vi siano regioni NUTS III fra loro confinanti che presentino differenziali in termini di massimale di aiuto maggiori di 20 punti %. La soluzione perequativa verrebbe differenziata a seconda che larea più ricca sia o meno assistita.
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. 30 PROPOSTE DI MODIFICA (6/7): Compensare gli svantaggi fisici dellinsularità Ratio della proposta: Ammettere che le regioni insulari NUTS II che sono in procinto di uscire dalle aree 87.III.a) ottengano una maggiorazione dei massimali ESL: -tanto per gli aiuti a finalità regionale, -tanto per gli interventi orizzontali.
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. 31 PROPOSTE DI MODIFICA (7/7): Proposte puntuali in tema di costi ammissibili Ratio della proposta: Perfezionare lattuale disciplina in tema di costi ammissibili nel caso di: -Terreni -Investimenti immateriali -Studi e ricerche -Ammodernamento di impianti.
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. 32 GRAZIE. (Per ulteriori contatti: c.contessa@politichecomunitarie.it aiutidistato@politichecomunitarie.it)
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