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PubblicatoFiorenza Salvatori Modificato 10 anni fa
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Flavia Piperno (CeSPI-Centro Studi di Politica Internazionale)
Assistenti familiari icone di un welfare transnazionale: i racconti e le politiche Flavia Piperno (CeSPI-Centro Studi di Politica Internazionale)
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La fatica del ritorno Ritrovarsi diversi Nuovi Ruoli in famiglia
Autorevolezza ridotta Equilibrio di affetti spostato Peso della partenza imminente in ogni nuovo ritorno Sensazione di ‘sospensione’ e limitato numero di ritorni
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Children left behind Nuove definizioni per descrivere una realtà socialmente e mediaticamente rilevante : ‘abbandono di fatto’ – ‘Orfani bianchi’ In realtà: ruolo materno di supervisione e cura a distanza…ma rabbia per forte asimmetria di opportunità Amore come separazione e nuova forma di oro Dai costi sociali ai costi economici
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Il gioco di specchi Specularità tra la cura che viene offerta nel paese di arrivo e che non può essere offerta nel paese di origine In alcuni casi funzionalità rispetto alle esigenze delle famiglie italiane, in altri investimenti affettivi sul lavoro difficili da gestire o impatto negativo sul proprio equilibrio familiare
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Il ruolo dei tutori lontani
Ruolo nella cura e peso nella costruzione delle traiettorie migratorie Ago della bilancia all’interno del ritrovato equilibrio familiare: ruolo importante nell’influenzare la relazione tra genitori e figli e il vissuto del ricongiungimento.
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Alcune Domande Che tipo di cura nasce da chi vive in una situazione di sofferenza e svalorizzazione? Qual è il peso sul nostro stesso sistema di welfare di chi resta sospeso tra due nazioni, non riesce a integrarsi né a tornare? Quanto il problema dei left behind si risolve nel problema della generazione 1.5?
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…segue E’ possibile scaricare i costi sociali del nostro welfare sui paesi di origine senza aggravare una situazione di instabilità ai nostri confini (peggiore emigrazione)? Con quale forza un paese come l’Italia può chiedere il rimpatrio degli irregolari da un paese e contemporaneamente drenare risorse di cura senza immaginare alcun tipo di compensanzione? E’ possibile promuovere una turnazione regolata (indispensabile in alcuni segmenti della cura) senza adottare una prospettiva transnazionale? E’ sostenibile occultare l’altra faccia del nostro welfare?
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Quale globalizzazione?
Welfare come coperta troppo corta e oggetto di contesa tra stati: Welfare come parte di un gioco di potere tra famiglie e tra Stati, c’è chi vince e chi perde, chi acquista l’amore e chi se lo vede sottratto Welfare espressione di un sistema interconnesso: in un contesto di interdipendenza costi e vantaggi sociali sono spesso condivisi e si rende vantaggiosa un’alleanza tra paesi di origine e di arrivo, un gioco di squadra tra politiche e servizi a livello transnazionale.
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La possibilità di politiche win win
I Centri ‘En tu casa’ di Soleterre Il gemellaggio tra cooperative sociali del Consorzio Gino Mattarelli Il sistema transnazionale di riconoscimento e validazione dell’esperienza della cooperativa sociale Anziani e non Solo Programmi di incrocio tra domanda e offerta di lavoro a livello transnazionale: Eures badanti e Regione FVG
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Per un welfare transnazionale
Piccoli esempi pilota ma ci ricordano che può esistere un ‘cosmopolitismo reale’ (Beck 2004), un’alleanza tra paesi che mette a frutto le risorse esistenti ‘qua’ e ‘là’ e crea processi virtuosi per tutti.
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