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PubblicatoCristoforo Caselli Modificato 10 anni fa
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“Oggetto del vero critico dovrebbe essere lo stabilire quale problema l’autore s’era posto, coscientemente o no, e lo scoprire se l’abbia risolto.” DEGAS DANZA DISEGNO
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La Danza è un’arte dei movimenti umani, di quelli che possono definirsi volontari.
Una volta terminato lo scopo di tale movimento , termina la nostra intenzione e quindi cessa. Non si può immaginare un’azione esteriore compiuta senza il minimo intervento del pensiero. Questi movimenti hanno lo scopo di assecondare lo stato emotivo, sono generati da un’occasione , da un sentimento … LO STATO DI DANZA è COSI’ CREATO. Nell’universo della danza non vi è posto per la quiete, l’immobilità è cosa costretta e forzata; ma nell’universo ordinario i gesti non sono che transizioni.
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Mallarmè dice che la ballerina non è una donna che danza, in quanto non è una donna e non è danza.
Non donne, ma creature d’una sostanza incomparabile, carni di vetro… "La danzatrice non è più una donna che danza". La danzatrice è un simbolo, una metafora che riassume in sé alcuni aspetti formali elementari, come la spada, la coppa, il fiore. Essa ci presenta un poema senza segni grafici. Segno è lei stessa, che si offre al nostro intuito poetico. Guardata fuori dalla sua funzione rivelatrice, ella non è che una ragazza ignorante e inconsapevole della sua arte: ma certo non è questo il motivo del suo interesse. In particolare, la danzatrice significa la conoscenza estetica dei frammenti della "sparsa Bellezza universale". Il suo corpo danzante partecipa al ritmo nascosto dell'essere. Nel frammento della forma si rivela il bagliore divino delle Idee: di conseguenza, la corporeità della danzatrice viene divinizzata. I veli di cui la danzatrice si avvolge possiedono una ulteriore funzione simbolica. Questi "trasparenti prolungamenti" sono l'uscire da sé della danzatrice, il diffondersi della conoscenza delle Idee.
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Ma cosa vuol dire compiere un’opera?
Vuol dire far sparire tutto ciò che rende manifesto o suggerisca il processo di “fabbricazione”. Far sparire il pensiero e lasciar parlare solo il corpo. “i muscoli sono amici miei, ma ne ho dimenticato i nomi.”
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Persino il semplice scrivere è un’opera magnifica … ma Valery trova un’immensa differenza tra vedere una cosa senza matita in mano e vederla mentre la si disegna: il disegno del vero oggetto conferisce all’occhio un certo comando che la nostra volontà alimenta. Anche in questo caso, come nel caso della danza, per rendere la mano libera di disegnare bisogna toglierle la libertà nel senso dei muscoli. Assoggettarla al pensiero e all’occhio. Degas non dipinge le ballerine, le cattura, le definisce, capendo anche il più piccolo pensiero dietro a quei movimenti perfetti e di conseguenza riportarlo sulla tela in modo così perfetto e autentico.
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IL DISEGNO NON è LA FORMA, MA LA MANIERA DI VEDERE LA FORMA
La danza rappresenta nessuna cosa, ma ogni cosa Paul Valéry Danziamo, danziamo...altrimenti siamo perduti. Pina Bausch C'era una stella che danzava e sotto quella sono nata. Shakespeare La danza in tutte le sue forme, non può essere esclusa da una nobile educazione: danzare con i piedi, con le idee, con le parole, e devo aggiungere che bisogna saper danzare con la penna? Nietzsche La danza è il linguaggio nascosto dell'anima. Martha Graham Non dimostro il mio amore con un bacio, lo dimostro ballando. Fred Astaire
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