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Emorragie Emorragia: è in genere determinata dalla rottura di uno o più vasi sanguigni rimasti coinvolti in una ferita (da punta, da taglio, etc.). Le.

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Presentazione sul tema: "Emorragie Emorragia: è in genere determinata dalla rottura di uno o più vasi sanguigni rimasti coinvolti in una ferita (da punta, da taglio, etc.). Le."— Transcript della presentazione:

1 Emorragie Emorragia: è in genere determinata dalla rottura di uno o più vasi sanguigni rimasti coinvolti in una ferita (da punta, da taglio, etc.). Le emorragie possono essere arteriose o venose TIPI DI EMORRAGIA Arteriosa: è facilmente riconoscibile perché il sangue zampilla dalla ferita in coincidenza con le pulsazioni (ossia con il battito del cuore) Venosa: il sangue sgorga con continuità dalla ferita senza zampillare e senza coincidere con il battito cardiaco.

2 Emorragie Per quanto riguarda il pronto soccorso nel 90% e oltre dei casi di emorragie può bastare, per arrestare il flusso del sangue, una buona fasciatura compressiva: nel caso si abbiano a disposizione solo pezzi di telo o fazzoletti si può procedere come segue: disporre sulla ferita sanguinante un tampone di tela (es. un fazzoletto ripiegato) b) ripiegare il telo triangolare a nastro c) sovrapporre al tampone il telo ripiegato all'altezza del suo primo terzo; d) interporre tra tampone e triangolo un secondo tampone di materiale elastico (es. un altro fazzoletto ripiegato più volte); e) avvolgere il capo più lungo del telo triangolare ripiegato attorno al tampone esercitando una moderata progressiva pressione; f) annodare i due capi terminali del nastro; g) mantenere l'arto fasciato, per quanto possibile sollevato: questa ultima manovra deve essere sempre eseguita sia per quanto riguarda gli arti superiori che inferiori (in quest’ultimo caso, ovviamente, a infortunato coricato sul dorso) in quanto così facendo l'emorragia si attenua dato che il punto che sanguina viene a trovarsi più in alto del cuore.

3 Emorragie Emorragie di tipo arterioso: procedure
La prima cosa da fare é cercare di arrestare la emorragia in quanto il prolungarsi della perdita del sangue può risultare mortale per il prodursi di una anemia acuta. In questo caso se i soccorritori sono due le manovre da eseguire nelle emorragie dell'arto superiore sono le seguenti: 1) disporre l'infortunato in posizione sdraiata; il primo soccorritore si pone in ginocchio all'altezza della testa dell'infortunato dal lato dell'arto nel quale si é prodotta la lesione; 2) sollevargli l'arto; 3) esercitare una forte compressione con le dita della mano destra o della sinistra a seconda dell'arto interessato in modo da comprimere l'arteria omerale che passa nel solco bicipitale sulla superficie interna del braccio contro l'omero, se la compressione é stata efficace si vedrà cessare l'emorragia, altrimenti comprimere parti vicine fino ad ottenere l'arresto del sangue. Nel frattempo il secondo soccorritore provvederà a preparare un bendaggio compressivo e lo fisserà con un bendaggio molto stretto alla ferita sanguinante. Solo quando questa operazione sarà ultimata il primo soccorritore ridurrà lentamente la compressione delle dita sull'arteria fino a rimuoverla se il bendaggio compressivo sarà stato efficace. NOTA BENE: dato che il tempo per un intervento efficace è molto limitato (specie nelle emorragie arteriose imponenti) i soccorritori non dovranno preoccuparsi della sterilità del mezzo che impiegano per tamponare l'emorragia in quanto una perdita di tempo per questa ricerca potrebbe risultare fatale per l'infortunato.

4 Emorragie Emorragie di tipo arterioso: procedure
Nelle emorragie dell'arto inferiore: 1) il primo soccorritore si porrà in ginocchio al lato del traumatizzato con lo sguardo rivolto verso la ferita sanguinante; 2) con i pollici di entrambe le mani comprimerà con forza l'arteria femorale nel mezzo della piega inguinale, contro il femore. Anche in questo caso il secondo soccorritore provvederà a preparare e disporre un tampone compressivo da applicare sulla ferita. Nel caso il soccorritore fosse da solo e non potesse contare sull'aiuto di nessuno, oppure quando la ferita fosse troppo estesa (come nel caso ad es. della amputazione traumatica o dello sfacelo di una parte dell'arto sarà necessario disporre subito un laccio al di sopra della zona lesa con qualsiasi mezzo a disposizione (cintura dei pantaloni, corda, straccio di tela, etc.) e stringere con molta forza sino a provocare l'arresto della emorragia. In questo caso ricordare che sia nell'avambraccio (tra le ossa ulna e radio) che nella gamba (tra le ossa tibia e perone) passa una arteria chiamata arteria interossea. Un laccio perciò disposto sull'avambraccio o sulla gamba non sarebbe efficace in quanto l'arteria non può essere compressa perché protetta tra le due ossa. Perciò il laccio va disposto sul braccio, nel caso di lesioni dell'arto superiore, o sulla coscia, per lesioni dell'arto inferiore. NOTA BENE: se il sangue continua a filtrare attraverso una fasciatura compressiva appena applicata, questa non deve essere rimossa, ma a essa si dovrà sovrapporre altro materiale assorbente ed elastico (es. un fazzoletto ripiegato più volte), che verrà reso stabile con un'altra fasciatura moderatamente tesa. Qui di seguito riportiamo le manovre da eseguire per un primo soccorso avendo a disposizione solo mezzi di fortuna:

5 Emorragie APPLICAZIONE DI UN LACCIO EMOSTATICO ALL'AVAMBRACCIO.
Tenere l'arto sollevato; 2) disporre un telo triangolare ripiegato a nastro (o una fune o altro mezzo valido) oltre la metà superiore del braccio e fare un nodo scorsoio; 3) tendere con forza i due capi del nastro sul nodo scorsoio; 4) mantenendo la tensione annodare i due capi intorno al braccio; 5) annotare in modo da poterla riferire all'arrivo al pronto soccorso medico l'ora esatta dell'applicazione del laccio; 6) provvedere al trasporto dell'infortunato (con il mezzo più rapido) al più vicino pronto soccorso.

6 Emorragie APPLICAZIONE DEL LACCIO EMOSTATICO ALLA COSCIA.
Annodate un telo triangolare disposto a nastro (o una fune o altro mezzo valido) alla coscia senza stringere; 2) passare una asticella di torsione tra la coscia e il nastro, torcendo con cautela fino a provocare l'arresto della emorragia; 3) ottenuto l'arresto dell'emorragia sospendere il movimento di torsione e fissare l'asticella in questa posizione servendosi di un secondo telo disposto a laccio; 4) annotare l'ora esatta dell'applicazione del laccio; 5) provvedere al trasporto rapido al più vicino pronto soccorso medico.

7 Emorragie Versamento di sangue nei tessuti (EMATOMA ed ECCHIMOSI)
Sono in genere determinati da un trauma che senza lacerare i tessuti superficiali o profondi provoca la rottura di uno o più vasi sanguigni e quindi un versamento di sangue tra la cute e i tessuti sottostanti, o all'interno di un tessuto (muscolo) anche molto abbondante (EMATOMA) Se il fenomeno emorragico e' circoscritto si può avere una tumefazione locale senza apprezzabili lesioni esterne (EMATOMA circoscritto), se diffuso sotto la cute può essere rappresentato da una macchia colore vino per il versamento del sangue sotto la pelle (ECCHIMOSI). In genere l'unico sintomo e' il dolore nella regione tumefatta; in qualche caso, se il trauma e' stato esteso e violento, si può avere uno choc. In caso di ematoma circoscritto o di ecchimosi praticare impacchi di acqua fredda da rinnovare con frequenza, o applicare del ghiaccio (triturato e disposto in un panno).

8 Emorragie EMORRAGIE INTERNE
Le emorragie interne delle cavità toraciche o nell'addome, sono riconoscibili per l'indebolimento del polso, il pallore del viso, delle labbra, delle congiuntive, la sudorazione fredda, crescente difficoltà respiratorie nelle emorragie interne del torace, pareti addominali rigide e resistenti anziché morbide alla palpazione dell'addome etc.). Nelle emorragie endotoraciche in attesa dell'ambulanza tenere sollevato il tronco in posizione semiseduta per facilitare la respirazione dell'infortunato che risulta affannosa; nelle emorragie endoaddominali immobilizzare l‘infortunato facendogli assumere una posizione che favorisca il rilassamento delle pareti addominali e l'afflusso di sangue al cuore e al cervello ossia mantenere il capo più basso del corpo e disporre sotto le ginocchia un rotolo di materiale adatto a mantenerle piegate; impedire il raffreddamento del corpo coprendo opportunamente l'infortunato; cercare, nell'attesa di tranquillizzarlo (il paziente e' per lo piu' agitato) evitando che intorno a lui si crei trambusto e confusione (invitare con decisione i curiosi ad allontanarsi in modo da non aumentare lo stato di agitazione dell'infortunato creandogli un senso di soffocamento); pregare i presenti di chiamare con la massima urgenza una ambulanza nella quale possibilmente sia presente un medico.

9 Emorragie EMORRAGIE INTERNE
In seguito ad un trauma cranico anche in assenza di fratture si possono avere lesioni cerebrali come il suo rigonfiamento (edema cerebrale), con conseguente coma, oppure la compressione di una parte del cervello per la rottura di una arteria o di una vena con conseguente formazione di un ematoma (emorragia celebrale) che può impiegare minuti, ore o addirittura giorni per formarsi. Per questa ragione si possono avere intervalli cosiddetti "lucidi" per cui il paziente non perde la coscienza subito dopo il trauma ma dopo un periodo più o meno lungo. Dopo interviene il coma. Il primo soccorso consiste nel liberare le vie respiratorie dell'infortunato, e porlo in posizione laterale di sicurezza.


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