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PubblicatoFiorella Pizzi Modificato 10 anni fa
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La sicurezza sul lavoro in chiave di parità di genere
Dott.ssa Tiziana Vai Servizio Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro 1
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Salute e sicurezza sul lavoro è una questione anche di genere
uomini e donne possono essere esposti a rischi diversi possono rispondere in maniera diversa alla stessa esposizione a rischio La diversità di ruoli sociali e di carichi conseguenti possono avere, più o meno indirettamente, una influenza sulla esposizione a rischi lavorativi.
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Adottare una “ottica di genere”
è valutare l’impatto che le diverse variabili del contesto lavorativo hanno sulla salute : di tipo organizzativo, produttivo, di gestione delle risorse umane, superando un’idea di rischio oggettivo, statico, neutrale, per adottare una concezione dinamica e adattiva “dell’essere in buona salute” 3
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Adottare una “ottica di genere”
significa misurare il diverso impatto dei determinanti di salute sul lavoro, considerando le differenze biologiche, sociali, ambientali educative, stili di vita economiche, possibilità di accesso ai servizi superando il riferimento a sesso e genere come se fossero equivalenti o interscambiabili 4
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Approccio sensibile al genere
Per costruire il benessere psico fisico sociale (OMS) occorre correlare le differenze di carattere fisiologico e biologico ai costrutti sociali e psicologici Superare il culto dell’approccio tecnicistico-oggettivo favorendo la dinamica partecipativa e di empowerment diffuso Rivalutare la soggettività progettando indicatori per rilevare i determinanti di salute sia psicofisici che socioeconomici 5
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valutare come le differenze biologiche (sessuali) e socio-ambientali (di genere) si collocano rispetto a: esposizione a rischi lavorativi, ambientali, organizzativi (a causa della divisione sessuale del lavoro e assegnazioni di compiti o alle differenze di genere nei metodi di lavoro, ecc.) effetti sulla salute (differenze di genere negli effetti sulla salute a causa delle specificità biologiche, dei sintomi, delle manifestazioni delle malattie, del contesto sociale, della scelta degli indicatori, ecc); capacità di lavoro (formazione adeguata o meno alla situazione lavorativa e alle caratteristiche psico-fisiche delle donne e degli uomini, ecc.); relazioni di genere tra lavoro e vita familiare/sociale. 6
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Modalità di valutazione dei rischi
Aspetti organizzativi e gestionali da considerare come possibili cause di disuguaglianze di salute Modalità di valutazione dei rischi dispositivi di prevenzione e protezione prevenzione e sorveglianza sanitaria formazione conciliazione lavoro e carichi di cura discriminazioni multiple (età, genere provenienza) comportamenti organizzativi sessisti 7
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Esperienza di confronto tra RLS a cura del Gruppo donne-salute-lavoro CGIL CISL UIL
Prime evidenze: il modello organizzativo tipico del proprio settore produttivo è il determinante che favorisce le condizioni di disagio/malessere/ danno per la salute, e che queste condizioni organizzative possono agire con una diversa pressione a seconda del genere, età, stato di salute 8
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Priorità emerse: scelte familiari e penalizzazione
Possibilità professionale di fare bene il proprio lavoro Soddisfazione riconoscimento risorse e tempi possibilità di esprimere la propria competenza salario Disponibilità del tempo orari e conciliazione part time scelte familiari e penalizzazione scelte per fare altro/evasione straordinari 9
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Priorità emerse: Sforzo e fatica fisica
sovraccarico muscolo scheletrico limitazioni idoneità alla mansione limitazioni e carriera malattia Età e considerazione delle risorse compatibilità tra energia richiesta e il loro affievolirsi con l’età non valorizzate le risorse della maturità fatica conflitti tra le età non comprensione per l’affaticamento, anche in relazione alle differenze di età 10
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