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Il vino sposa il formaggio
29/11/2013
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Non esistono livelli di consumo alcolico sicuri alla guida.
Il comportamento più sicuro per prevenire un incidente alcol correlato è di evitare di consumare bevande alcoliche se ci si deve porre alla guida di un qualunque tipo di veicolo.
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Zone di Produzione
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Chi ricordare Fillossera 1869 Francia, Victor Pulliat
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Chi ricordare 1869 Francia, Victor Pulliat Fillossera
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Chi ricordare Nel 1866 L. Pasteur nel suo scritto Etudes sur le vin afferma "il vino è la più salutare ed igienica di tutte le bevande". Zuccheri (+ lieviti) alcol etilico + anidride carbonica + calore + prodotti secondari
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Chi ricordare SPUMANTIZZAZIONE Metodo Classico
Metodo Charmat - Martinotti Federico Martinotti ( )
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Abbinamento vino - formaggio
REGOLA GENERALE: Formaggi e vino devono essere in grado di fornire sensazioni percettibili ad un livello confrontabile, il sapore del formaggio non deve sovrastare quello del vino e viceversa.
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Abbinamento vino - formaggio
Vini giovani e non troppo impegnativi (bianchi/rossi) per formaggi freschi e delicati (latte crudo). (meglio rossi se i formaggi sono salati) Vini giovani di buon corpo per formaggi poco stagionati anche se a pasta cruda (latte crudo). Vini rossi sempre più strutturati su formaggi a pasta cotta e man mano che la stagionatura aumenta. Grandi vini rossi invecchiati oppure passiti su formaggi molto stagionati o sugli erborinati.
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Abbinamento vino - formaggio
Se il formaggio segue un arrosto o un brasato (preparazioni che prevedono l’abbinamento con vini rossi importanti e di buona struttura) è bene proseguire con un formaggio che si addica allo stesso vino oppure ad uno più impegnativo. Abbinare vini e formaggi della stessa zona di produzione.
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Abbinamento vino - formaggio
PROPOSTA Tomino Piemontese Friulano Cacciottella Sangiovese IGT «Umbria» Bergamino Valtellina superiore / Passito Salva Cremasco Valtellina superiore / Passito
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Degustazione Bicchiere ISO
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Degustazione La degustazione consiste nel percepire, identificare e valutare le caratteristiche del vino rilevabili per mezzo degli organi di senso, vista, dell’olfatto e del gusto. Fase visiva Fase olfattiva (2-3 inspirazioni di circa 5 sec.) Fase gustativa (10 sec.) SEQUENZA: Vini bianchi Vini rosati Vini rossi leggeri Vini rossi corposi Spumanti Vini liquorosi e aromatizzati richiedono una degustazione a parte.
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Uso della scheda Vista Olfatto
Limpidezza (trasparenza ai raggi luminosi) Tonalità (bianco carta, paglierino con riflessi verdognoli, paglierino chiaro, paglierino carico, giallo oro, ambrato / cerasuolo, rosato, ramato, buccia di cipolla / violaceo, rubino scarico, amaranto, granato, aranciato, mattone) Intensità (luce riflessa ponendo a schermo una superficie bianca) Olfatto Franchezza (assenza di sensazioni sgradevoli) Intensità (quantità di profumi e la persistenza nel tempo) Finezza (misura del grado di gradevolezza del bouquet) Armonia (E’ la risultante del giusto equilibrio delle sensazioni precedenti)
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Uso della scheda Gusto - Franchezza (assenza di sensazioni sgradevoli)
- Intensità (quantità delle sensazioni gusto olfattive) - Corpo (sensazione che si ricava quando in bocca si introduce il vino) - Armonia (risultante del giusto equilibrio tra tutti i componenti che concorrono alle caratteristiche gustative e gusto olfattive) - Persistenza (durata della sensazione) - Retrogusto (dopo la deglutizione rimangono nella lingua tracce che continuano le sensazioni).
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Friulano DOC 2011 Il Friulano è un vitigno largamente coltivato in Friuli Venezia Giulia ed è quello che identifica maggiormente la regione. Fino al era denominato Tocai fino a quando l’Unione obbliga a cambiare il nome in quanto simile al Tokaj ungherese. Gradito profumo a sapore di mandorla. 100% uve Tocai delle vigne di Grave del Friuli. 12,5% Vol.
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Sangiovese Umbria IGT 2011 Uva sangiovese 100% Rosso rubino brillante
Fruttato Sistema di allevamento: cordone speronato
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ESEMPIO: DISCIPLINARE PER I VINI IGT «UMBRIA»
Articolo 3 Zona di produzione La zona di produzione delle uve per l’ottenimento dei mosti e dei vini atti a essere designati con l’indicazione geografica tipica “Umbria” comprende l’intero territorio amministrativo delle province di Perugia e di Terni della Regione Umbria. Articolo 4 Norme per la viticoltura Per i vini a indicazione geografica tipica “Umbria” rossi e rosati la produzione massima di uva per ettaro non deve essere superiore a tonnellate 17, corrispondenti a hl 136,00, mentre con la specificazione del vitigno a tonnellate 14, corrispondenti a hl 112,00 . Le uve destinate alla produzione dei vini a indicazione geografica tipica “Umbria”, seguita o meno dal riferimento al nome del vitigno/i, devono assicurare ai vini un titolo alcolometrico volumico naturale minimo del 10,00% vol per tutte le tipologie.
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IGT L'indicazione geografica tipica, meglio nota con l'acronimo IGT, è la terza delle cinque classificazioni dei vini recepite in Italia; indica vini prodotti in aree generalmente ampie ma secondo dei requisiti specificati. I requisiti sono meno restrittivi di quelli richiesti per i vini a denominazione di origine controllata (DOC). L'IGT è importante in quanto è il primo gradino (della piramide) che separa il vino senza indicazione dal vino con indicazione. Dal 2010 la classificazione IGT è stata ricompresa nella categoria comunitaria IGP (così come la DOCG e la DOC nella DOP). Questa categoria comprende i vini prodotti in determinate regioni o aree geografiche (autorizzate per legge), secondo un disciplinare di produzione; essi possono riportare sull'etichetta, oltre all'indicazione del colore, anche l'indicazione del o dei vitigni utilizzati e l'annata di raccolta delle uve. Generalmente in questa categoria rientrano i vini prodotti in territori molto estesi (tipicamente una regione ma anche zone provinciali molto grandi) secondo un disciplinare molto meno restrittivo e severo dei vini a DOC. È opportuno precisare inoltre che, a volte, la collocazione di un vino tra gli IGT è dovuta sia a scelte commerciali, sia all'impossibilità, per la loro composizione (vitigni utilizzati o altro aspetto del processo produttivo), di rientrare nei disciplinari delle zone di produzione a DOC e DOCG.[1]
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Valtellina superiore DOCG 2009
Vitigno: 90% Chiavennasca (Nebbiolo) + 10% Merlot Il vigneto: le uve provengono dalle vigne della Valtellina Superiore a 300/500 mt di altitudine sulle pendici delle alpi retiche lungo la sponde destra dell’Adda. Sono vigneti allevati a Guyot in terreni sabbio-limosi. La resa di uva è 80q/ettaro. Deve il nome al castello Castello Quadrio di Chiuro
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Valtellina superiore DOCG 2009
Le terrazze, inaccessibili alle macchine agricole, costringono ancora oggi a lavorare il vigneto manualmente. In periodo di vendemmia i grappoli vengono portati a spalle in "portini", ossia in gerle, e trasferiti su carri percorrendo ripidi sentieri e scalette, uniche vie di comunicazione tra i vari appezzamenti. La docg Valtellina superiore comprende le sottozone Sassella, Grumello, Inferno, Valgella, Maroggia. Deve il nome al castello Castello Quadrio di Chiuro
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Valtellina superiore «Quadrio» DOCG 2009
La vinificazione e l’affinamento: grappoli vinificati in rosso, la fermentazione si svolge a °C in tini di acciaio inox con rimontaggi per mezzo di irroratori automatici. Il vino matura per 20 mesi in fusti di rovere. Il vino: rosso granato scuro Abbinamenti gastronomici: cacciagione, arrosti di carni rosse, formaggi stagionati.
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Recioto di Soave classico 2009 DOCG
Il Recioto di Soave è un vino DOCG la cui produzione è consentita nella provincia di Verona. Il Recioto è un vino di antichissima tradizione. Nel 1998 è stato il primo vino veneto ad ottenere la Denominazione di origine controllata e garantita. Poco prima della raccolta vera e propria si opera una selezione dei grappoli migliori che poi vengono posti sui graticci per l'appassimento. L'uva a riposo viene costantemente seguita e pulita dai quattro ai sei mesi fino al momento della pigiatura. Garganega: 70.0% % Chardonnay: 0.0% % Pinot Bianco: 0.0% % Trebbiano di Soave: 0.0% %
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Recioto di Soave classico 2009 DOCG
Recioto, accanto agli abbinamenti tradizionali con la pasticceria secca, privilegia i formaggi erborinati, salati o piccanti, il fegato grasso e tutti i cibi che vedono esaltato il suo aspetto emolliente. Il "Recioto di Soave" si accompagna ottimamente al tradizionale pandoro di Verona ed in particolare a tutta la pasticceria secca. Ottimo anche l'abbinamento con i formaggi tipo Monte Veronese stagionato. La dolcezza in questo caso non si sovrappone ma diventa uno strumento di contrasto netto di grande suggestione.
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