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AFTA EPIZOOTICA
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Il virus ^ L’afta epizootica è una malattia altamente infettiva causata da un virus. L’infezione si contagia tramite inalazione o attraverso la bocca. Il periodo di incubazione è usualmente di 2 – 7 giorni. Altre cause di diffusione sono gli stessi animali infetti, altri animali che possono non essere infetti ma che possono trasportare la malattia e i movimenti meccanici del virus anche attraverso i trasporti, l’abbigliamento contaminato o le scarpe. L’afta tende ad essere una malattia invernale, il che è dovuto al fatto che non è così virulenta in condizioni temperate. Il virus è facilmente ucciso attraverso disinfettanti o condizioni mediamente acide. Uccide il virus anche la luce del sole.
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Implicazioni economiche della malattia ^
Lo stress e il trauma per la contrazione della malattia ha i suoi maggiori effetti sugli allevamenti. Le mucche soffrono una significativa diminuzione nella produzione del latte, che non sarà mai totalmente recuperata. I maialini possono morire e gli animali divengono depressi. La crescita rallenta. .
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Inoltre l’immunità che un animale ottiene dal vaccino non è di lunga durata. Gli animali dovrebbero essere vaccinati due volte l’anno o anche più, con significativi costi economici. . Non vi è alcuna politica di vaccinazione.
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Implicazioni della vaccinazione. ^
Una volta che il programma di vaccinazione ha inizio, la malattia diviene “endemica”, ciò significa che il virus diviene permanentemente presente nella popolazione. Come conseguenza sarebbero infettati gli animali nel paese. Gli animali vaccinati sarebbero protetti, tuttavia la più suscettibile fauna selvatica non godrebbe di questo lusso e il benessere della popolazione selvatica sarebbe compromesso come risultato. La vaccinazione creerebbe anticorpi specifici per l’afta epizootica negli animali, sfortunatamente ciò rende impossibile identificare l’animale che ha contratto la malattia.
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Classificazione dell’agente patogeno: ^
Un virus della famiglia Picornaviridae, genere Aphthovirus. Sette distinti serotipi immunologici: A, O, C, SAT1, SAT2, SAT3, Asial.
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Resistenza all’azione fisica e chimica: ^
Temperatura: Preservato da refrigerazione e surgelamento e progressivamente inattivato da temperature superiori a 50° C Ph: Inattivato da un pH <6.0 o >9.0 Disinfettanti: Inattivatop dall’idrossido di sodio (2%), carbonato di sodio (4%), e acido citrico (0,2%). Resistente a iodoformi, ipoclorito e fenolo, specialmente in presenza di materia organica. Sopravvivenza: sopravvive nei linfonodi a pH neutro, ma è distrutto nei muscoli quando il pH è <6.0 dopo il rigor mortis. Può resistere oltre un mese, secondo le condizioni di temperatura e pH.
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Epidemiologia ^ Una delle più contagiose malattie animali, con importanti perdite economiche. Relativamente bassa mortalità negli animali adulti, ma spesso alta mortalità nei giovani dovuta a miocarditi.
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Animali sensibili ^ Bovidi (zebu, bufali domestici, yaks), pecore,capre, porci, tutti i ruminanti selvatici e suini. I camelidi (cammelli, dromedari, lama, vigogna) hanno bassa suscettibilità.
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Trasmissione della malattia ^
Contatto diretto ed indiretto Vettori animati (umani ecc.) Vettori inanimati (veicoli ecc.) Vento, specialmente nelle zone temperate
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Fonti di contagio ^ Incubazione in animali clinicamente infetti Respiro, saliva, feci, urine, latte e seme (fino a 4 giorni prima dei segni clinici) Carne e sottoprodotti in cui il pH sia rimasto al di sotto di 6.0
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Vesciche su lingua, gengive, guance, palato duro e molle, labbra, spazi interdigitali.
Lesioni post mortem sul miocardio, particolarmente sugli animali giovani (cuore di tigre)
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