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PubblicatoLeona Vinci Modificato 9 anni fa
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Le raccomandazioni UEC/FEE in tema di valutazioni d’azienda o parti d’azienda
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DEFINIZIONE E FUNZIONE L’UEECEF è l’unione europea degli esperti contabili economici e finanziaria costituita nel 1951 quale associazione di diversi organismi professionali che si occupano della materia contabile. Ha come scopo quello di promuovere il progresso dei procedimenti di informazione, controllo delle imprese e migliorare le condizioni e i metodi di lavoro degli aderenti. COSTITUZIONE Nel 1986 l’UEC (con ben 19 paesi associati), si unificò con il gruppo degli esperti contabili della CEE, dando vita alla FEE ( Federazione esperti contabili Europei) che raggruppa ben 32 organismi divisi in 21 nazioni.
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RACCOMANDAZIONI ED INTERVENTI 1) Un primo intervento dell’UEC si ebbe nel 1955 afferenti alle valutazioni delle aziende. 2) Nel 1961, invece, venne emanata una prima raccomandazione riguardante la valutazione dell’azienda e delle sue parti ed alla determinazione del valore delle attività. Essa definiva >. Quando si stima un’azienda, non si guarda unicamente agli utili realizzati, ma si deve dare importanza al volume ed alla composizione degli elementi aziendali; ci si pone l’obiettivo di creare una ricchezza che arricchisca gli elementi materiali ed immateriali dell’azienda. Prima abbiamo accennato la capacità di reddito: è la capacità dell’impresa di generare un volume di ricavi adeguato a coprire i costi e l’UEC ci suggerisce due metodi misti atti alla sua rettifica
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1)METODO DEL VALORE MEDIO Il valore di un’azienda è uguale alla media del valore delle attività e del valore del rendimento W = ½(R/i + K’) dove R è il reddito medio prospettico, i il tasso di attualizzazione e K’ il patrimonio netto rettificato. Si scegli un valore medio perché, data l’impossibilità di determinare con precisione il punto situato tra il valore di rendimento e il valore corrente delle attività, si ipotizza che il valore medio si trovasse a distanza media tra i due valori. 2) METODO DELLA DURATA LIMITATA DELL’AVVIAMENTO Il valore dell’azienda è uguale al valore corrente del suo patrimonio aumentato del goodwill (capacità di produrre profitto). W = K’+ (R – iW) x valore attuale di una rendita
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dove W è il valore dell’azienda da ricercarsi, i è il tasso di capitalizzazione, R è il reddito futuro durevole e K’ è il valore corrente del patrimonio. Poniamo per un momento l’attenzione sul tasso i: esso deve costituire una remunerazione dell’investimento sul capitale ed una remunerazione sul rischio. Per quanto concerne il primo aspetto, il tasso deve essere maggiorato del 50% per tenere conto del fatto che i capitali investiti sono vincolati a lungo termine; mentre per il secondo aspetto si distinguono due tipi di rischi: il rischio specifico ( il quale non è oggetto di analisi autonoma in quanto viene già considerato in sede di calcolo) e il rischio economico generale ( dove l’UEC consiglia di diminuire il profitto realizzabile del 30%).
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Per quanto riguarda il goodwill, dobbiamo capire, in sede di determinazione della rendita, se dipenda da un’influenza soggettiva o oggettiva (cioè quando il goodwill si riferisce all’esistenza di un marchio, di un brevetto o di un’organizzazione ed è più durevole di quando, è associato alla personalità del capo dell’azienda). 3) Nel 1967, venne pubblicata una seconda edizione del rapporto dell’UEC del 1961 intitolata ‘ La valutazione delle aziende e delle parti delle aziende’. Questa pubblicazione risulta più ampliata ed approfondita rispetto a quella del ‘61, grazie anche all’ingresso di nuovi paesi nell’UEC, e si prefissa di risolvere i problemi connessi alla valutazione d’azienda. Anche in questa raccomandazione, vengono usati i metodi misti sopra citati ma con una differenza sostanziale :
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Il fattore ( R-iW) è sostituito da (R-iK’). L’interesse, quindi, non si rapporta più al valore globale bensì al valore corrente delle attività. Da un punto di vista matematico finanziario è più esatta perché la formula del valore attuale della rendita considera già la remunerazione del goodwill (e la W in questa formula corrisponde al valore del rendimento). Inoltre in questa raccomandazione, troviamo altri tre capitoli riguardanti la determinazione del goodwill, le aziende a durata limitata e le aziende non redditizie. 4) Nel 1980, l’UEC torna ad occuparsi del problema della valutazione d’azienda, emanando una nuova raccomandazione. Esponiamone i concetti chiave :
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a) Il valore iscrivibile di un’azienda è soggettivo e dipende dagli scopi dell’investitore: varia da un valore generale di un perito neutrale ad un valore particolare che riflette le specifiche intenzioni dell’acquirente; b) Il valore di un impresa è rappresentato dal valore attuale dei flussi di cassa netti che un’acquirente può attendersi da quell’azienda; c) La stima dei flussi è incerta e quindi dobbiamo ricorrere ad altri metodi: d) Viene privilegiato il metodo della capitalizzazione dei redditi futuri durevolmente distribuibili, dove per la determinazione di tali redditi si fa riferimento a piani o programmi dell’azienda, con un tasso d’attualizzazione individuato, anno per anno, sulla base del tasso d’interesse del mercato e degli elementi di rischio.
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e) Il valore delle attività operative nette di un’impresa serve solo come elemento sussidiario nella determinazione del valore dell’azienda in funzionamento. Quest’ultima raccomandazione accoglie metodologie finanziarie e reddituali, depotenziando il ruolo del fattore patrimonio specificando in modo netto che questi metodi pratici non sono nulla di più che procedure di supporto.
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GRAZIE PER L’ATTENZIONE
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