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PubblicatoMartina Milano Modificato 9 anni fa
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La valutazione del portafoglio lavori Francesco Binacchi
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Introduzione Introduzione Il portafoglio lavori rappresenta un bene tipico delle aziende che producono su ordinazione, quelle aziende che attuano i processi produttivi solo dopo aver stipulato i contratti con la clientela. I problemi rispetto alle imprese che lavorano per il magazzino: 1. Stima della convenienza economica della commessa 2. Grado di compatibilità con i lavori già presenti in portafoglio e con la capacità produttiva 3. Saper redigere un preventivo di costo ai fini della determinazione del prezzo dell’opera 4. Gestire un numero elevato di commesse
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Metodologie per la stima del valore del portafoglio lavori Metodologie per la stima del valore del portafoglio lavori Metodologia semplificata Metodo di base Variazioni sul metodo di base Metodi alternativi
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Metodologia semplificata per la stima del valore del portafoglio lavori Questa metodologia si basa sulle seguenti condizioni: a)che i flussi dei costi e dei ricavi siano simmetrici b)che le commessesi esauriscano in media in un anno W PL = UN* PL -CI* PL xCR W PL valore stimato del portafoglio lavori UN* PL utili netti attualizzati derivanti dall’esecuzione delle commesse in portafoglio CI* PL capitale investito nel portafoglio lavori attualizzato per il periodo intercorrente tra la data della valutazione e quella di esecuzione della commessa CR congrua remunerazione (%)
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La prima grandezza da stimare, UN PL, è data dall’ammontare degli utili netti che deriveranno al soggetto che darà esecuzione alle commesse comprese nel portafoglio lavori. Questa grandezza è costituita dalla stima del valore assunto dal rapporto utili netti su fatturato, UN/FATT. Tale indicatore può essere costruito facendo uso di diverse metodologie: 1. Considerare il fatturato previsto nei budget ed ai risultati di esercizi precedenti. Questa alternativa costituisce il metodo di calcolo preferibile perché utilizza dati futuri ( la valutazione del portafoglio lavori è strettamente connessa al futuro), il metodo stesso risulta di difficile applicazione. Sono ben poche le aziende che predispongono piani pluriennali strategici attendibili. 2. Studiare la tendenza delle grandezze di riferimento estrapolando i dati storici di bilancio relativi ad almeno 5 esercizi. Le problematiche per questo metodo riguardano un eccessiva dispersione delle grandazze. 3. Fare una media dei risultati d’esercizio e dei fatturati degli ultimi anni 4. Stimare la grandezza cercata riferendosi all’ultimo esercizio. Metodo semplice ma residuale.
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metodologia più applicata: punto 3 UN U1 + U2 +…+ Un FATT F1 + F2 +…+ Fn U 1, U 2,..U n utili netti degli esercizi passati F 1, F 2,.. F n fatturati aziendali degli esercizi passati L’ indice va poi applicato al portafoglio valori: UN PL = fatturato portafoglio lavori x UN/FATT Il valore UN PL dovrà essere poi attualizzato per tenere conto dei conto dei gap temporali esistenti tra il momento della valutazione e del sostenimento dei costi. UN* PL =UN PL x(1+i) -1
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Determinazione della grandezza CI* PL : Fatturato portafoglio lavoriFatturato aziendale Cap. inv. nel portafoglio lavoriCapitale proprio aziendale Si otterrà: Fatturato portafoglio lavori Cap. inv. nel portafoglio lavori K CI* PL = Fatturato portafoglio lavori Fatturato aziendale Capitale proprio aziendale Si tratta ora di determinare i valori da inserire in questa formula, che dipendono strettamente dalle scelte operate in sede di valutazione della grandezza UN/FATT, al fine di assicurare la maggiore omogeneità possibile fra le grandezze che vengono usate per la stima del valore del portafoglio valori.
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Determinazione della grandezza CR: Essa è esprimibile come un tasso di interesse che deve comprendere: 1) remunerazione del “puro investimento” di capitale per attività con rischio pressoché nullo (i 1 ) 2) la remunerazione del rischio economico di impresa (i 2 )
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Metodo di base per la valutazione del portafoglio lavori Il portafoglio lavori si compone solitamente di ordini che hanno un’estensione temporale talvolta pluriennale. Può accadere anche che la loro esecuzione abbia inizio qualche tempo dopo la data di effettuazione della stima. Ipotizziamo una uniforme distribuzione nel tempo dei costi e dei ricavi. W PL =W ca +W cb +…+W cn W PL valore del portafoglio lavori W ca valore della commessa a v ti valore della commessa ennesima Tale espressione si può anche scrivere: W PL = UNC1 v ti + … + UNCn v tn - ( CRCIC1 v ti + … + CRCICn v tn ) W PL valore del portafoglio lavori UNci valore degli utili netti derivanti dalla futura esecuzione della i-esima commessa CR tasso di congrua remunerazione CI Ci capitale investito nell’ i-esima commessa v ti fattore di attualizzazione relativo alla commessa i-esima, da attualizzare per il tempo t.
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Differenze con la metodologia semplificata: a) La % di fatturato che si trasforma in utile, andrà applicata al ricavo previsto per ogni commessa. UNC 1 =Fatturato commessa 1 x UN FATT UNC 2 =Fatturato commessa 2 x UN FATT ……………………………………………….. UNCn=Fatturato commessan x UN FATT Poi si moltiplicherà ogni valore ottenuto per il suo coefficiente di attualizzazione in relazione alla sua durata temporale: UNC1 x V t1 + UNC2 x V t2 … + UNCn x V tn b) C1C 1 = Fatturato commessa 1 K ……………………………………… C1Cn= Fatturato commessan K
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I valori ottenuti vanno moltiplicati per il tasso di congrua remunerazione: CRCIC1V t1 + CRCIC2V t2 … + CRCICnV tn Un rilevante problema posto è costituito dalla necessità di determinare i valori v t1 …v tn ricordando che v t =(1+i) -t. Per determinare il tempo si avrà: ti = durata esecuz. commessa + periodo intercorrente tra momento della valutaz. e inizio dell’opera 2
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Variazioni sul metodo di base La prima variante consiste nel calcolare la congrua remunerazione sul capitale investito nel portafoglio lavori (CRCI PL ) in ciascuna commessa, desumendone indirettamente il valore della redditività sul fatturato relativo al portafoglio stesso. I valori da assegnare si individuano dai documenti budgettari o dai bilanci degli ultimi esercizi adeguatamente revisionati. UN UN FATT = x CP FATT CP UN/CP la redditività netta media del capitale proprio negli ultimi esercizi UN/FATT il ritorno medio netto sul fatturato negli ultimi esercizi FATT/CP: il tasso di rotazione medio del capitale proprio negli ultimi esercizi
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Esempio: portafoglio lavori con una sola commessa per la quali i ricavi e costi si manifestino in media tra un anno: il valore della commessa è pari a 1000. si ipotizzi che: Fatturato ultimi tre anni = 6000 Utile netto ultimi tre anni = 300 Somma capitali netti ultimi tre anni = 3000 Applicando tali valori alla formula di prima si ha: 300/3000 = (300/6000) x (6000/3000) 0,10 = 0,05x2 Agli stessi risultati si sarebbe pervenuti se fossero stati utilizzati i valori del fatturato medio (2000), utile medio (100) e capitale proprio medio (1000).
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Se il tasso di congrua remunerazione sul capitale proprio fosse del 6% e volessimo conoscere a quale tasso di redditività sul fatturato corrisponde tale saggio di remunerazione congrua, si dovrebbe procedere come segue: 0,06 = X x 2 X= 0,03 = 3% Una remunerazione congrua del 6% sul CP equivale al 3% del fatturato. formula generale: W ca =Un ca (1+i) -t -CRxCI ca (1+i) -t Un ca (1+i) -t Utile netto attualizzato relativo alla commessa a), calcolata sul fatturato CRxCI ca (1+i) -t Valore della congrua remunerazione attualizzata, calcolata sul capitale proprio investito nella commessa a). Si trasforma nella seguente: W ca =Un ca (1+i) -t -CRTxF ca (1+i) -t F ca valore (fatturato) riguardante la commessa a) CRT la congrua remunerazione trasformata in termini di fatturato relativo alla commessa a). La trasformazione è avvenuta come segue: CRT = Tasso di congrua remunerazione sul capitale proprio FATT / CP
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Tornando all’esempio si supponga che il tasso di attualizzazione sia del 6%, che la congrua remunerazione sul capitale proprio investito sia egualmente pari al 6% e che l’utile sul fatturato dedotto dagli ultimi tre bilanci d’esercizio sia del 5%. Il valore del portafoglio ordini si calcola come segue: W ca = 50(1+0,06) -1 -0,03x1000(1+0,06) -1 = 18,86792 La seconda variante consiste nel determinare preliminarmente il ROE aziendale e poi, calcolare il valore del capitale investito nel portafoglio stesso. Su tale valore si applica la remunerazione congrua. Infine, quest’ultimo valore è sottratto dall’ammontare dell’utile attualizzato riguardante il portafoglio lavori. Riprendendo l’esempio si ha: ROE x Ci ca = Un ca (1+i) -t 0,10x Ci ca =47,1698 Ci ca =471,698 Congrua remunerazione sul capitale proprio investito nella commessa a)= 471,698 x 0,06= 28,30188 Ne deriva che il valore economico della commessa si calcola come segue: W ca =Un ca (1+i) -t -CRCI ca CRCI ca congrua remunerazione sul capitale investito nella commessa a) Si ottiene: W ca = 47,1698-28,3018=18,86792
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La terza variante parte dal valore degli Utili netti attualizzati ritraibili dal portafoglio ordini o dalle singole commesse e determina il valore del sovrareddito. Per stare all’esempio si ha che: Un ca =(1+i) -1 =47,1698 ROE=300/3000= 0,1 CR=0,06 La seguente proporzione consente di determinare l’utile eccedente la congrua remunerazione, che esprime il valore economico della commessa. ROE:100=CR: X X=60 60% dell’utile netto attualizzato, che costituisce la congrua remunerazione del capitale proprio investito nella commessa La residua parte 40% rappresenta il sovrareddito ritraibile dalla commessa e costituisce anche il valore economico di quest’ultima. W ca =(100-X)% x Un ca (1+i) -1 =0,40x47,1698= 18,86792
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Metodi alternativi per la stima del portafoglio lavori 1. Metodo della capitalizzazione dei costi già sostenuti e dell’attualizzazione dei costi e dei ricavi futuri e loro correzione con il valore del sovrareddito 2. Metodo basato sul calcolo del valore di presunto realizzo netto 3. Metodo del reddito differenziale Metodo della capitalizzazione dei costi già sostenuti e dell’attualizzazione dei costi e dei ricavi futuri e loro correzione con il valore del sovrareddito Il valore economico del portafoglio lavori può essere calcolato come segue: 1. Si determina il valore attuale dei flussi dei ricavi e dei costi da conseguire e da sopportare in futuro per l’effettuazione dei lavori; 2. Si capitalizzano, alla data della valutazione del portafoglio, i costi già sostenuti; 3. Si determina la somma algebrica dei valori di cui sub 1) e sub 2) a cui si sottrae il valore della congrua remunerazione sul capitale proprio investito.
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Esempio: Dati relativi alla commessa a) al momento della stima del suo valore: fatturato realizzabile 1000 costi di marketing e amministrazione e altri costi già sostenuti e capitalizzati 20 costi da sostenere in futuro attualizzati 780 Utile previsto 200 Congr. Rem. Sul capit. Investito (5% fatturato) 50 Sovrareddito (= utile - congr.rem.) 150 W ca =CS ca (1+i) -t +SR(1+i) -t Ossia : W ca = 20+150=170 W ca valore economico della commessa a) Cs ca costi già sostenuti e capitalizzati alla data della valutazione della commessa a) SR sovrareddito attualizzato
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Il risultato ottenuto con il primo metodo alternativo è diverso dai risultati ottenuti con variazioni sul metodo base: 1. W ca = Un ca (1+i) -t -CRTF ca (1+i) -t = 200-50=150 2. W ca = CS ca (1+i) -t +SR ca (1+i) -t = 20+150=170 Il metodo 1. È più valido sotto il profilo della razionalità ma non risponde al requisito dell’applicabilità.
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Metodo basato sul calcolo del valore di presunto realizzo netto W PL =W ca +…+W cn Il valore di una generica commessa a) si calcola nel modo seguente: W ca =F ca (1+i) -t -C ca (1+i) -t -CRF ca (1+i) -t W ca valore economico della commessa a) F ca (1+i) -t fatturato attualizzato riguardante la commessa a) C ca (1+i) -t costi da sostenere attualizzati per eseguire la commessa CR F ca (1+i) -t congrua remunerazione calcolata su fatturato da riconoscere all’acquirente del portafoglio lavori È necessario predisporre un conto economico per ogni commessa nel quale sono esposti i costi capitalizzati già sostenuti, i costi attualizzati da sostenere, i ricavi attualizzati da conseguire e l’utile previsto attualizzato. Nell’esempio precedente: W ca =1000-780-50=170 Si tratta di un metodo razionale ma che non risponde al criterio della obiettività, perché risulta di difficile applicazione.
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Metodo del reddito differenziale Ipotesi 1: In questa metodologia si propone di calcolare la differenza attualizzata alla data della valutazione, tra il reddito che un “operatore esterno medio” realizzerebbe acquistando il portafoglio ordini, oggetto di stima, e quello che lo stesso operatore conseguirebbe se dovesse costituire e realizzare un nuovo portafoglio ordini identico. Ipotesi 2: Nella seconda ipotesi, nel calcolo del reddito si esclude il cosiddetto sovrareddito che rappresenta l’elemento che qualifica il portafoglio da valutare e che si suppone assente nel caso di creazione di un nuovo portafoglio ordini. La formula di calcolo del valore economico di una generica commessa a): W ca =R-R’ W ca valore economico della commessa a) R reddito attualizzato che un operatore esterno medio realizzerebbe acquistando la commessa R’ reddito attualizzato che lo stesso imprenditore conseguirebbe ricercando ex novo una commessa identica ad a) ed operando in normali condizioni di mercato e di efficienza
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Ipotesi 1. Un operatore medio acquista il portafoglio lavori e la relativa commessa: Fatturato attualizzato 1000 -Costi attualizzati da sostenere 780 =R(reddito previsto attualizzato) 220 Ipotesi 2. Un operatore medio crea ex novo il portafoglio ordini e acquisisce una commessa simile ad a): Fatturato attualizzato1000 -Costi attualizzati da sostenere (20+780) 800 -Sovrareddito 150 =R’ (reddito previsto attualizzato) 50 W ca =R-R’=220-50=170
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