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Infermieristica Clinica Medica a.a. 2015/2016 ( CFU - 3)

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Presentazione sul tema: "Infermieristica Clinica Medica a.a. 2015/2016 ( CFU - 3)"— Transcript della presentazione:

1 Infermieristica Clinica Medica a.a. 2015/2016 ( CFU - 3)
Docente: Dott. Marcello Franza U.O di Pneumologia Azienda Ospedaliera di Tricase(Le) E—mail :

2 Obiettivi del corso Al termine del corso di Infermieristica clinica medica lo studente dovrà essere in grado di conoscere i principali  problemi di salute afferenti all’area medica (patologia internistica di maggiore incidenza sulla popolazione), e dovrà essere in grado di formulare e applicare piani assistenziali

3 Argomenti trattati Paziente Pneumologico Paziente cardiologico
Paziente oncologico Paziente neurologico Terapia farmacologica Processo di nursing

4 Testi consigliati - R.F. Craven – C.J. Hirnle “Principi fondamentali dell’assistenza infermieristica”, Casa editrice Ambrosiana, IV ediz.2011  Barbara K. Timby “Fondamenti di assistenza Infermieristica” , Ediz. McGraw-Hill, Milano 2011   Brunner Suddart “Infermieristica Medico Chirurgica” vol. I, Casa Editrice Ambrosiana, vol. 1, IV ediz. 2010  Infermieristica clinica in Medicina Interna, Casa editrice Hoepli, IV ediz.2013.

5 EBM Piramide delle evidenze I lavori scientifici vengono classificati secondo uno schema che vede alla base gli studi preliminari (su modelli animali o in vitro), quindi quelli che esprimono opinioni di esperti o pareri di commissioni di esperti, le citazioni di casi clinici, le serie di casi, gli studi caso controllo, gli studi di coorte, i Trial Clinici Randomizzati e all’apice della piramide le revisioni sistematiche e le Meta-analisi.

6

7 REVISIONI TRADIZIONALI O NARRATIVE
• Tentativi informali di superare le difficoltà legate allaricerca della letteratura • Hanno obiettivi molto ampi (epidemiologia, eziologia,diagnosi, prognosi…) • L’autore dà una visione d’insieme degli studi primari efa una sintesi dei risultati • La selezione della letteratura non è sistematica e tantomeno resa esplicita • Utili per ottenere una conoscenza generica su un argomento ma poco affidabili per fornire risposte

8 REVISIONI SISTEMATICHE
Revisioni della letteratura esaustive e condotte secondo una metodologia esplicitata e riproducibile • Definizione chiara degli obbiettivi • Descrizione della strategia di ricerca bibliografica • Descrizione dei criteri di inclusione degli studi primari • Tabella con la descrizione accurata degli studi primari • Valutazione di qualità degli studi primari e descrizione dei criteri usati • Presentazione dei risultati degli studi primari (dati e significatività statistica)

9 META-ANALISI revisioni sistematiche in cui i risultati degli studi primari sono combinati con tecniche statistiche specifiche ottenere una misura complessiva dell’effetto trattamento ⇒ sintesi statistica dei risultati degli studi primari È fattibile se: I pazienti inclusi, i trattamenti,le misure di risultato negli studi primari sono sufficientemente simili

10 BANCHE DATI PRIMARIE Indicizzano articoli originali pubblicati sulle principali riviste biomediche (Es.: Medline, Embase, Cinahl, Banche Dati Specialistiche – CancerLit, Toxline, …)

11 BANCHE DATI SECONDARIE
Indicizzano prodotti della ricerca caratterizzati dalla revisione critica con metodologia appropriata degli studi primari (articoli originali) relativi ad un determinato argomento (Es. Cochrane Library, BD di Linee Guida,

12 Dal Codice Deontologico 2009 …
Articolo 11 L'infermiere fonda il proprio operato su conoscenze validate e aggiorna saperi e competenze attraverso la formazione permanente, la riflessione critica sull'esperienza e la ricerca. Progetta, svolge e partecipa ad attività di formazione. Promuove, attiva e partecipa alla ricerca e cura la diffusione dei risultati. Articolo 12 L’infermiere riconosce il valore della ricerca, della sperimentazione clinica e assistenziale per l’evoluzione delle conoscenze e per i benefici sull’assistito. Articolo 13 L'infermiere assume responsabilità in base al proprio livello di competenza e ricorre, se necessario, all'intervento o alla consulenza di infermieri esperti o specialisti. Presta consulenza ponendo le proprie conoscenze ed abilità a disposizione della comunità professionale.

13 Articolo 14 L’infermiere riconosce che l’interazione fra professionisti e l'integrazione interprofessionale sono modalità fondamentali per far fronte ai bisogni dell’assistito. Articolo 15 L’infermiere chiede formazione e/o supervisione per pratiche nuove o sulle quali non ha esperienza  Articolo 23 L’infermiere riconosce il valore dell’informazione integrata multiprofessionale e si adopera affinché l’assistito disponga di tutte le informazioni necessarie ai suoi bisogni di vita. Articolo 47 L'infermiere, ai diversi livelli di responsabilità, contribuisce ad orientare le politiche e lo sviluppo del sistema sanitario, al fine di garantire il rispetto dei diritti degli assistiti, l'utilizzo equo ed appropriato delle risorse e la valorizzazione del ruolo professionale.

14 L’infermiere è: Il RESPONSABILE dei processi e dei risultati attinenti l’Assistenza Infermieristica Il professionista con sviluppate COMPETENZE nell’assistenza infermieristica Il solo a godere di AUTONOMIA decisionale ed operativa nell’ambito dell’assistenza infermieristica

15 (conoscenze + abilità) (decisionale ed operativa)
RESPONSABILITA’ COMPETENZA (conoscenze + abilità) AUTONOMIA (decisionale ed operativa)

16 IL PROCESSO DI NURSING O PROCESSO DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA

17 Regolamento concernente l’individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell’infermiere.D.M n.739 “.. partecipa all’identificazione dei bisogni di salute della persona e della collettività; identifica i bisogni di assistenza infermieristica della persona e della collettività e formula i relativi obiettivi; pianifica, gestisce e valuta l’intervento assistenziale infermieristico”.

18 Il PROCESSO DI ASSISTENZA formulato secondo il pensiero filosofico di V.Henderson
è una serie di fasi pianificate e di azioni volte a soddisfare i bisogni e a risolvere i problemi della persona assistita e dei loro familiari E’ un procedimento logico e sistematico per risolvere i problemi della persona in modo competente

19 Oms 1993 Definisce il processo di nursing come:
Un termine applicato ad un sistema di specifici interventi assistenziali per la salute degli individui e delle famiglie e/o comunità. Comprende l’utilizzo del metodo scientifico per il riconoscimento dei bisogni di salute del paziente/cliente/famiglia o comunità e per selezionare tra questi quelli che possono essere realmente affrontati con le cure infermieristiche; inoltre include la pianificazione del soddisfacimento di tali bisogni, l’erogazione dell’assistenza e la valutazione dei risultati”

20 Significato dei termini
PROCESSO: dal latino “procedere” Indica il modo di procedere per raggiungere un determinato scopo

21 Introduzione delle scienze infermieristiche, Motta 2002
Il processo di assistenza: “è il metodo clinico dell’assistenza infermieristica, basato sull’applicazione sistematica del Problem Solving ai problemi di salute di competenza infermieristica

22 IL PROBLEM SOLVING Il problem solving, o metodo di risoluzione dei problemi, è il metodo che viene utilizzato dall’uomo per risolvere le difficoltà che incontra nel corso della sua vita.

23 Metodi per risolvere i problemi
Problem solving spontaneo: si reagisce al problema in modo spontaneo, istintivo. Problem solving per tentativi ed errori: non c’è nessuna annotazione di risultato e chi risolve il problema non sa perché certe azioni riescono ed altre falliscono.

24 Problem solving Problem solving per intuizione: non si ricorre al ragionamento. L’intuizione può essere valida ma deve essere successivamente comprovata dai dati. Problem solving per esperienze pregresse: ci si basa sulle esperienze vissute ma non è comprovato, non è sistematizzato. Problem solving scientifico: approccio scientifico ai problemi.

25 PROBLEM SOLVING SCIENTIFICO
E’ UN PROCEDIMENTO LOGICO E SISTEMATICO. Si basa sulle seguenti fasi: 1) Riconoscimento del problema generale 2)Raccolta dei dati da tutte le fonti 3)Formulazione di una ipotesi

26 4) Preparazione di un piano per verificare le ipotesi
5) Verifica delle ipotesi 6) Interpretazione dei risultati 7) Risoluzione del problema o modificazione del piano

27 Il processo di assistenza come applicazione del problem solving.
Il problem solving scientifico, in tutte le sue fasi, non può essere applicato rigidamente in ambito assistenziale. Il processo di assistenza nasce dal problem solving apportando modifiche allo stesso pur mantenendone inalterati i principi di logicità e sistematicità che lo regolano.

28 PROCESSO DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA
Una deliberata -meditata e intenzionale- attività intellettuale (razionale concettuale) per mezzo della quale si arriva all’attività infermieristica In maniera scientifica e sistematica

29 IL PROCESSO DI ASSISTENZA (o di Nursing)
Il processo di nursing è un approccio scientifico per la risoluzione dei problemi assistenziali della persona. Per l’ INFERMIERE è un metodo per acquisire capacità decisionali.

30 VANTAGGI PER L’INFERMIERE
Sicurezza nel lavoro Soddisfazione nel lavoro Crescita personale

31 VANTAGGI PER LA PERSONA ASSISTITA
Coinvolgimento nell’assistenza Continuità nell’assistenza Migliore qualita’dell’assistenza Assistenza centrata sulla persona

32 Fasi del processo di assistenza
Raccolta dati Elaborazione dei dati e Formulazione della diagnosi infermieristica Disposizione degli obiettivi Attuazione Valutazione

33 Formulazione degli obiettivi
Diagnosi infermieristica Raccolta dati Valutazione ed eventuale modificazione del piano Formulazione degli obiettivi Attuazione del piano di cura o interventi

34 ACCERTAMENTO/STIMA INFERMIERISTICA
1) RACCOLTA DATI 2) IDENTIFICAZIONE DIAGNOSI INFERMIERISTICA

35 FONTI D’INFORMAZIONE PERSONA ASSISTITA………………….PRIMARIA
FAMILIARI, AMICI…. EQUIPE’SANITARIA………………SECONDARIA REFERTI DIAGNOSTICI LETTERATURA MEDICA-INF.STICA

36 RACCOLTA DATI Il DATO è un fatto registrato senza nessun tentativo di metterlo in relazione ad una causa. I dati non comprendono interpretazioni o giudizi. I dati possono essere : 1) OGGETTIVI 2) SOGGETTIVI

37 DATI OGGETTIVI Sono dati che si rilevano attraverso i sensi o attraverso strumenti di rilevazione. Sono dati inconfutabili : chiunque li rilevi ne avrà quella e quella sola percezione.

38 DATI SOGGETTIVI Sono informazioni fornite dalla persona o dai famigliari. Riguardano : -abitudini di vita -problemi passati -problemi presenti -ambiente di vita -conoscenze specifiche -come la persona vive la malattia

39 Perché raccogliere i dati ?
Nel processo di nursing la raccolta dati serve per identificare i bisogni assistenziali della persona.

40 Quando raccogliere i dati ?
La raccolta dati è un processo continuo. Come punto di partenza si usano dei dati di base che richiedono un costante aggiornamento.

41 Come raccogliere i dati ?
OSSERVAZIONE, attraverso i 5 sensi INTERVISTA : Guidata libera (narrazione di malattia) GLI STRUMENTI cliniche 1

42 1 Fase : Stima infermieristica RACCOLTA DATI attraverso l’OSSERVAZIONE (complesso di operazioni necessarie per la rilevazione dei dati riguardanti lo svolgimento di un determinato fenomeno, in modo da renderne possibile la descrizione “qualitativa e quantitativa” e, in seguito, il riconoscimento ……) Caratteristiche : SISTEMATICA OBIETTIVA PRECISA INTERESSATA MIRATA

43 OSSERVAZIONE L’osservazione è una attività complessa che si deve apprendere Occorre sapere cosa osservare Occorre sapere come osservare Occorre selezionare ciò che si è osservato

44 Come osservare Con la vista Con l’udito Con il tatto Con il gusto
Con l’olfatto

45 Osservo…senza l’uso della parola
Sperimentiamo l’osservazione

46 INTERVISTA È una forma di comunicazione strutturata
Per definire le domande è necessario chiedersi : a cosa servono le informazioni che vogliamo raccogliere ? Deve essere programmata

47 Nel Processo Infermieristico, l’intervista ha lo scopo di
: - ottenere informazioni utili per conoscere la persona assistita ed individuare eventuali problemi al fine di pianificare gli interventi assistenziali - contribuire a stabilire una relazione interpersonale positiva con la persona assistita - fornire informazioni alla persona assistita

48 Caratteristiche : INDIVIDUALE RISERVATA PROGRAMMATA NON ESPRESSIVA DI GIUDIZI DI VALORE Fasi : PREPARAZIONE E PIANIFICAZIONE INIZIO DELL’INTERVISTA CONDUZIONE DELL’INTERVISTA CHIUSURA DELL’INTERVISTA direttiva L’intervista può essere non direttiva

49 Facciamo un esempio… Intervista (semi) strutturata allo scopo di….
Preparo lo schema…. Preparo l’ambiente Chiarisco e concordo il tempo a disposizione Svolgo l’intervista Chiudo l’intervista

50 2 Fase : Stima infermieristica DIAGNOSI INFERMIERISTICA
Enunciazione di uno stato di salute o di una alterazione reale o potenziale, che l’infermiere, nel processo infermieristico, ha identificato attraverso l’analisi dei dati e per il quale pianifica ed attua cure per ridurre, eliminare o prevenire l’alterazione di salute, in ragione delle sue competenze e autonomia

51 DIAGNOSI INFERMIERISTICA ( definizione NANDA North American Nursing Diagnosis Association 1988, dal 2006 NANDA I) “..è un giudizio clinico sulle risposte dell’individuo, della famiglia o della comunità ai problemi di salute/processi della vita, reali o potenziali. Le diagnosi infermieristiche costituiscono il fondamento per selezionare gli interventi infermieristici atti a realizzare gli obiettivi dei cui risultati è responsabile l’infermiere”

52 DIAGNOSI INFERMIERISTICA
da “DIA” e “GNOSIS” ovvero : conoscenza attraverso segni. Per estensione: enunciazione di un problema e della relativa causa (mancanza di forza-volontà-conoscenza)

53 DIAGNOSI INFERMIERISTICA
RILEVAZIONE DI UN PROBLEMA REALE O POTENZIALE CHE RICHIEDE L’INTERVENTO AUTONOMO DELL’INFERMIERE PER ESSERE RISOLTO

54 DIAGNOSI INFERMIERISTICA
Reale : ha per oggetto un problema presente Potenziale : ha per oggetto un problema che si potrebbe verificare in futuro Di benessere : individua le risorse presenti che determinano uno stato di benessere

55 DIAGNOSI INFERMIERISTICA
La diagnosi infermieristica NON è : Una diagnosi medica Un’azione infermieristica Una prescrizione medica Un trattamento terapeutico

56 COMPONENTI DELLA: DIAGNOSI INFERMIERISTICA
TITOLO e DEFINIZIONE (ovvero IL PROBLEMA) FATTORI CORRELATI : (ovvero LA CAUSA) - FATTORI PERSONALI /AMBIENTALI - FATTORI LEGATI ALL’ETA’ - FATTORI LEGATI AI TRATTAMENTI DIAGNOSTICI/CURATIVI (FORZA,CONOSCENZA,VOLONTA’) CARATTERISTICHE DEFINENTI : LE MANIFESTAZIONI OSSERVABILI O RIFERIBILI DI QUELLA DATA CONDIZIONE (SEGNI E SINTOMI)

57 DIAGNOSI INFERMIERISTICA
Diagnosi medica : riguarda la patologia Diagnosi infermieristica : riguarda i problemi della persona Diagnosi medica : dedotta dalle alterazioni strutturali e funzionali della persona, dai segni e i sintomi della malattia Diagnosi infermieristica :dedotta dalla capacità della persona di gestire le proprie attività e soddisfare i propri bisogni

58 DIAGNOSI INFERMIERISTICA
La diagnosi infermieristica è espressione dello stato della persona, poiché identifica capacità e punti di forza, così come disturbi e debolezze. È la dichiarazione di un problema del paziente dedotta in base ai dati raccolti

59 DIAGNOSI INFERMIERISTICA
È la rilevazione di un problema reale o potenziale che richiede l’intervento infermieristico per essere risolto totalmente o parzialmente Deve essere formulata con un linguaggio semplice e condiviso dai diversi professionisti che lavorano insieme nell’equipe assistenziale

60 “Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna…”
Albert Einstein

61 Caso esemplificativo :
La sig.ra G. è un’anziana vicina di casa che da circa due settimane è costretta a letto per una patologia ortopedica. Nonostante sia assistita dalla figlia che vive con lei, non ha un’efficace mobilizzazione nel letto e conseguentemente riporta a livello sacrale una lesione della cute. All’osservazione l’infermiera rileva arrossamento e lacerazione superficiale della cute, inoltre la signora riferisce dolore in zona. (Bisogno di riferimento Provvedere all’igiene e mantenere l’integrità cutanea)

62 Componenti della : DIAGNOSI INFERMIERISTICA
Titolo es. Integrità cutanea, compromissione……. Fattori correlati -fattori personali/ambientali -fattori legati all’età -fattori patologici -fattori legati ai trattamenti diagnostici/curativi (forza, conoscenza, volontà) es: …c/a a immobilità……. Caratteristiche definenti : le manifestazioni osservabili o riferibili di quella data condizione (segni e sintomi) es. …che si manifesta con arrossamento e superficiale lacerazione della cute e dolore

63 Diagnosi Infermieristica
Diagnosi Infermieristica REALE: Difficoltà nella deambulazione causa la frattura di tibia e perone all’arto inferiore destro (mancanza di forza)

64 FORMULAZIONE DI UNA DIAGNOSI INFERMIERISTICA REALE
Es.: ALTERATA INTEGRITA’ CUTANEA c/a (correlata/per/dovuta) IMMOBILITA’ csm (che si manifesta) CON LESIONE DA PRESSIONE DI 1° GRADO IN ZONA SACRALE (PROBLEMA+EZIOLOGIA+SEGNI E SINTOMI = PES) Es.: ALTERATA INTEGRITA’ CUTANEA c/a IMMOBILITA’ (PROBLEMA+EZIOLOGIA/CAUSA)

65 Diagnosi Infermieristica
Diagnosi Infermieristica POTENZIALE: Rischio di perdita della capacità di deambulare causa prolungata immobilizzazione…

66 PROBLEMA REALE PROBLEMA POTENZIALE
Il problema reale è un problema presente, già in atto Il problema potenziale è un problema che non sussiste ma che potrebbe insorgere se non si mettono in atto misure preventive

67 ! DIAGNOSI INFERMIERISTICA ? DIAGNOSI MEDICA ? PROBLEMI COLLABORATIVI

68 PROBLEMA COLLABORATIVO
Presenza di un problema la cui risoluzione richiede la collaborazione di piu’ figure professionali (problema che l’infermiere sa riconoscere ma che non è autorizzato a gestire in modo autonomo) Es.: ipertensione arteriosa ……………

69 Management infermieristico (2^ macroarea) PIANIFICAZIONE DELL’ASSISTENZA
STABILIRE LE PRIORITA’ FISSARE GLI INTERVENTI PIANIFICARE GLI INTERVENTI

70 PIANIFICAZIONE stabilire obiettivi a breve, medio e lungo termine
stabilire un ordine prioritario dei problemi porre una scadenza progettare/programmare gli interventi

71 STABILIRE LE PRIORITA’
DECIDERE QUALI PROBLEMI RICHIEDONO ATTENZIONE IMMEDIATA E QUALI SI POSSONO INVECE MOMENTANEAMENTE TRALASCIARE SENZA DANNO PER LA PERSONA ASSISTITA ALTA - MEDIA - BASSA PRIORITA’

72 OBIETTIVO L’obiettivo è la meta che si vuole raggiungere, il punto cui si vuole arrivare.

73 E’ IL RISULTATO atteso DEL P.A. :
FISSARE GLI OBIETTIVI E’ IL RISULTATO atteso DEL P.A. : QUELLO CHE LA PERSONA ASS.TA E L’INFERMIERE DESIDERANO OTTENERE ED HA COME SCOPO PREVENIRE E/O RISOLVERE TOTALMENTE O PARZIALMENTE IL PROBLEMA EVIDENZIATO

74 ELEMENTI CHE COSTITUISCONO UN OBIETTIVO
SOGGETTO AZIONE CONDIZIONE CRITERIO Es. La sig.ra X deambulerà, aiutandosi con il bastone e supportata dall’infermiera, per 10’ minuti , due volte al giorno in corridoio

75 Il verbo espresso al futuro FARA’…
PIANIFICAZIONE DEGLI OBIETTIVI E DEGLI INTERVENTI DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI La formulazione corretta di un obiettivo assistenziale richiede dunque: L’enunciazione del soggetto che persegue l’obiettivo, risponde alla domanda CHI ? Il verbo espresso al futuro FARA’… L’enunciazione del comportamento auspicato (osservabile e misurabile); CHE COSA? L’enunciazione della condizione (osservabile e misurabile); COME? E PER QUANTO TEMPO ? L’enunciazione del tempo previsto per il conseguimento dell’obiettivo. ENTRO QUANTO TEMPO?

76 OBIETTIVI : BREVE TERMINE MEDIO TERMINE LUNGO TERMINE

77 L’ OBIETTIVO Caratteristiche dell’Obiettivo (l’Obiettivo deve essere) : Osservabile Misurabile Realistico (realizzabile) Verificabile Accettabile dalla persona

78 L’OBIETTIVO Definizioni :
criterio di performance : è il livello di accettabilità della performance condizione di performance : è la circostanza nella quale si manifesta quel dato comportamento. N. B. : l’obiettivo deve essere espresso in termini di raggiungimento da parte della persona assistita, NON dell’infermiere.

79 ESEMPI Performance : il signor G. deve camminare.
Criterio di performance : il signor G. deve camminare lungo il corridoio di reparto almeno tre volte al giorno per almeno 15 minuti. Condizione di performance : … con l’aiuto di un deambulatore (o con l’aiuto di stampelle, o con l’assistenza di un famigliare, o da solo…)

80 L’OBIETTIVO Date le caratteristiche dell’ OBIETTIVO è ovvio che prima di fissarlo, di definirlo, si devono considerare le risorse della persona e le risorse ambientali.

81 Il paziente deve accettare l’obiettivo assistenziale perché è lui, non il professionista sanitario, a doverlo raggiungere. Se non vi è un accordo, difficilmente il paziente collaborerà. Gli obiettivi per essere realmente operativi devono essere: PIANIFICATI PER il PAZIENTE e CON il PAZIENTE.

82 Pianificazione degli INTERVENTI
Prima di ATTUARE occorre PIANIFICARE. Pianificare significa : pensare agli interventi da attuare possibilmente scrivere, annotare gli interventi da attuare porre gli interventi in ordine prioritario in base ai problemi assistenziali da risolvere, privilegiando gli interventi rivolti ai problemi “più gravi”

83 4 Fase del processo: fa sempre parte del Management Infermieristico ATTUAZIONE DELLE CURE
Le PRESTAZIONI INFERMIERISTICHE sono interventi finalizzati ad aiutare la persona assistita (e/o la famiglia) nella soluzione dei problemi, con il raggiungimento degli obiettivi a breve, medio o lungo termine; sono classificare in : autonome collaborazione

84 ATTUAZIONE È la fase di concretizzazione di quanto pianificato.
Si mettono in pratica gli interventi programmati al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati.

85 5Fase del processo : fa sempre parte del Management Infermieristico LA VALUTAZIONE
La valutazione è il processo che stima i progressi della persona assistita verso gli obiettivi e la qualità della cura infermieristica

86 VALUTAZIONE È la risposta alla domanda : “Gli obiettivi previsti sono stati raggiunti ?” se SI, la valutazione è positiva. se NO, la valutazione è negativa e si deve rivedere l’intero piano assistenziale.

87 VALUTAZIONE È la misurazione, il confronto fra i risultati effettivi raggiunti e quelli previsti. se i risultati ottenuti coincidono con quelli previsti la valutazione è positiva. se c’è discrepanza fra i risultati raggiunti e quelli attesi la valutazione è negativa e occorre rivedere l’intero processo assistenziale.

88 VALUTAZIONE NOTE : la valutazione è una delle fasi più difficili. Spesso, purtroppo, si ha ancora la tendenza a valutare solo se l’intervento è stato effettuato o no, o, nella migliore delle ipotesi, se è stato svolto bene, ma si presta poca attenzione al raggiungimento dell’obiettivo.

89 Le fasi del processo di valutazione sono :
Stabilire gli standards o i criteri di valutazione Stabilire le condizioni esistenti e confrontare i risultati con gli standards Riassumere i risultati della valutazione Identificare i motivi dell’eventuale fallimento nel raggiungere i risultati attesi e scritti nel piano di assistenza Intraprendere eventuali azioni adeguate per modificare il piano di assistenza

90 VALUTAZIONE NOTE : ancora oggi spesso l’infermiere vive la fase di valutazione come un giudizio “negativo” sul suo operato e questo determina una sorta di pregiudizio nei confronti della valutazione stessa. La valutazione è invece indispensabile per capire se il piano “ha funzionato” oppure no.

91 Valutazione negativa : cosa può essere successo ?
Raccolta Dati : i dati non sono stati raccolti in modo corretto o sono incompleti. Diagnosi Infermieristica : il problema non è stato identificato in modo corretto, o non abbiamo definito esattamente la causa o le cause del problema stesso.Oppure è subentrato un ulteriore problema non previsto. Obiettivo : l’obiettivo prefissato non è corretto, o non è realistico, o non è stato accettato dalla persona.

92 Valutazione negativa : cosa può essere successo ?
Pianificazione interventi : non abbiamo ipotizzato tutti gli interventi necessari, o gli interventi scelti non erano quelli corretti, o non abbiamo stabilito un corretto ordine prioritario. Attuazione degli interventi : abbiamo svolto gli interventi in modo non corretto Valutazione : ci siamo veramente chiesti se abbiamo raggiunto l’obiettivo prefissato ?

93 La paziente viene ricoverata per una polmonite da stasi
Osservazione • Durante l’accertamento nella fase di ricovero, l’infermiere nota una piccola escoriazione nell’area sacrale Diagnosi Infermieristica • Alterata integrità cutanea correlata all’immobilità come evidenziato da un’escoriazione sacrale

94 esempio Esecuzione • Questi interventi vengono portati avanti per una
Pianificazione • Al fine di ottenere la guarigione della lesione in una settimana, • l’infermiere pianifica i seguenti interventi: • girare la paziente ogni 2 ore • usare un presidio antidecubito • dieta iperproteica e ipercalorica • coprire l’area arrossata con medicazione trasparente Esecuzione • Questi interventi vengono portati avanti per una settimana

95 Valutazione • Alla fine della settimana, l’infermiere nota che l’area arrossata è sparita. Il piano infermieristico ha avuto successo nella risoluzione della diagnosi

96 Regolamento concernente l’individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell’infermiere.D.M n.739 “.. partecipa all’identificazione dei bisogni di salute della persona e della collettività; identifica i bisogni di assistenza infermieristica della persona e della collettività e formula i relativi obiettivi; pianifica, gestisce e valuta l’intervento assistenziale infermieristico”.


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