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PubblicatoItalia Bini Modificato 10 anni fa
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Recensione Regista Personaggi Intepreti Immagini del film
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Quattro sono i passaggi visivo/narrativi fondamentali sui quali è costruito Mondonuovo, ultimo film di Emanuele Crialese (presentato alla Mostra Internazionale dArte Cinematografica di Venezia – Leone dargento rivelazione). Il primo. Salvatore, laspirante emigrante siciliano, dopo un litigio con la madre (che non vuole abbandonare la Sicilia) compie un gesto simbolico: passa unintera notte semi- sepolto nella terra davanti la sua casa, per dimostrare, contemporaneamente, il suo attaccamento ai luoghi dove è nato ma anche la sofferenza che tali luoghi comportano a lui e alla sua famiglia. Il secondo. Il momento della partenza della nave piena di siciliani verso lAmerica, è raffigurato da Crialese con uninquadratura dallalto che confonde passeggeri della nave e parenti che stanno sul molo. Lentamente, limmenso bastimento si stacca e con estrema lentezza si inizia a intravedere lacqua del mare, elemento fisico che evidenzia la ferita provocata dalla separazione definitiva dalla terra natia, e dagli affetti. Il terzo. Giunti a New York, i nuovi immigrati sono sottoposti a umiliazioni di tutti i tipi e poi inquadrati come soldati. In fila indiana, guidati da veri e propri kapò, attraversano i corridoi dellistituto dove si trovano, componendo una sorta di tragico percorso guidato che avvicina quel posto ostile alla dimensione di un autentico lager. Il quarto. Giunti alla fine della loro esperienza, Salvatore e i suoi familiari immaginano di trovarsi in un gigantesco fiume di latte e di nuotare verso una direzione che nessuno riesce bene ad identificare. continua
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Intorno alle quattro micro-sequenze di cui abbiamo appena parlato, Crialese ha costruito un impianto espressivo di notevole spessore, sia contenutistico che stilistico. Lautore non ha ceduto mai al pietismo, neanche quando ha raffigurato la tempesta portatrice di morte e disperazione. Il regista, anche autore della sceneggiatura, ha puntato tutto sulla differenza sostanziale tra emigrante e colui che lo accoglie. Ha fatto emergere con intelligenza la questione dello strapotere dellindividuo "autoctono" nei confronti dello straniero, questultimo trattato con disprezzo e con sospetto. In tal senso, Mondonuovo è unopera dai tratti fortemente politici, che oltretutto analizza un fenomeno sociale che ha riguardato lItalia fino a pochi anni fa. Emanuele Crialese, però, non ha scelto la strada del realismo, anzi ha trasportato tutto su un piano interiore e mentale, puntando anche su una recitazione, in qualche caso, dalle connotazioni antinaturalistiche. Una Sicilia arcaica, e quasi magica, è così contrapposta ad unAmerica mitizzata e fantastica, che paradossalmente non si vede mai. Per comprendere a pieno il travaglio interiore dei personaggi, Crialese ha poi usato abbondantemente i primi piani, sempre intensi, drammatici. Di grande bravura tutti i protagonisti, ma una nota di merito va in primo luogo a Vincenzo Amato, il quale ha saputo costruire il suo personaggio, Salvatore Mancuso, fornendogli lo spessore necessario a renderlo credibile, sia pur nella finzione filmica. Home page
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Regista. Romano, va a vivere a New York dove si laurea nel 1995 presso il Dipartimento di Cinema della Tish School of the Arts, la facoltà di cinematografia e teatro più prestigiosa degli Stati Uniti. Esordisce alla regia due anni dopo, sempre negli Stati Uniti, con "Once We Were Strangers", lungometraggio in lingua inglese da lui anche scritto e prodotto che partecipa in concorso al 'Sundance Film Festival' 1998. E' così il primo regista italiano che viene accettato nella sezione competitiva del Festival diretto da Robert Redford. Tra il 1998 e il 2000 Crialese lavora anche in teatro, sempre negli Stati Uniti. Nel 1999 con il produttore Bob Chartoff (lo stesso di "Toro Scatenato" e "New York New York") collabora alla stesura di un trattamento cinematografico su Ellis Island. Ma il successo arriva con "Respiro" (2002), lungometraggio girato nell'estate del 2001 all'isola di Lampedusa con Valeria Golino e alcuni giovani isolani. Nel ruolo di Grazia, la protagonista, Valeria Golino vince il Nastro D'Argento 2003 ed ottiene la nomination al David 2003 insieme al film e al direttore della fotografia Fabio Zamarion e il produttore Domenico Procacci che ottiene il Premio. Dopo aver vinto il Premio della critica a Cannes 2003, il film è stato distribuito una seconda volta nelle sale. Nel 2006 il suo "Mondonuovo" (2005) è stato selezionato per concorrere all'Oscar come miglior film straniero.
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Salvatore Mancuso: il padre della famiglia Mancuso che emigra in America Angelo: il figlio muto di Salvatore Donna fortunata:la madre di salvatore Mancuso Pietro: il primo genito della famiglia Mancuso Luce: ragazza inglese conosciuta al porto dalla famiglia Mancuso Home page
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Charlotte Gainsbourg Vincenzo Amato Francesco Casisa Ernesto Mahiexus Federica de Cola Aurora Quattrocchi Filippo pucillo Isabella Ragonese Home page
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