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Husserl e la fenomenologia 4.

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Presentazione sul tema: "Husserl e la fenomenologia 4."— Transcript della presentazione:

1 Husserl e la fenomenologia 4.
Oltre le essenze: tempo, intersoggettività, crisi delle scienze e mondo-della-vita Lezioni d'Autore

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3 La filosofia fenomenologica vuole evitare ogni rischio di astrattezza e presentarsi rispetto alle grandi questioni di senso come un sapere dell’uomo per l’uomo.

4 La crisi della scienza 1935: La crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale (incompiuta) La scienza non serve più alla vita, o ancor peggio non annovera nei propri obiettivi l’essere “per l’uomo” poiché “esclude di principio proprio quei problemi che sono i più scottanti per l’uomo […] i problemi del senso o del non-senso dell’esistenza umana nel suo complesso”.

5 La crisi dell’Idea di Scienza
Distinzione tra l’idea di scienza e il metodo scientifico. Husserl non vuole portare il dibattito tra filosofia e scienze sul piano della messa in discussione delle varie metodologie scientifiche; la crisi della scienza si presenta a livello dell’Idea che la scienza ha di sé, e cioè della messa in secondo piano del progetto dell’uomo. → Crisi della ragione che diventa crisi dell’esistenza.

6 Filosofia e responsabilità verso l’uomo
Il sapere filosofico deve corrispondere all’esigenza umana di senso. Husserl esorta a non considerare il filosofare un esercizio privato o limitato a uno scopo culturale, ma a ritenersi, come filosofi, responsabili verso l’umanità.

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8 La critica negli anni Cinquanta
La filosofia fenomenologica è considerata come una filosofia della soggettività pura, astratta e ripiegata su sé stessa. Tale critica non tiene presenti le indicazioni dell’ultimo Husserl → Spostamento della fenomenologia dal campo della pura analisi di essenze a quello dell’esperienza vitale e temporale e a quello della dimensione storico-interumana dell’esistenza.

9 Il mondo-della-vita (Lebenswelt)
“Mondo prodotto dalla vita per la vita”; “Mondo-orizzonte in cui gli uomini possono reciprocamente vivere”: il rapporto uomo-mondo si fonda e acquista senso soltanto nella relazione temporale e vitale fra le coscienze-esistenze umane. Il presupposto ultimo, insieme pre-scientifico ed extra-scientifico, che viene prima di ogni interpretazione, sua prima funzione è opporsi alla pretesa della coscienza a erigersi quale origine e misura del senso del mondo.

10 FINE Lezioni d'Autore


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