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Shopenhauer Kierkegaard Feuerbach. Le Tesi Filosofiche di Shopenauer, Kierkegaard e Feuerbach contro l’Idealismo Hegeliano.

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1 Le Tesi Filosofiche di Shopenauer, Kierkegaard e Feuerbach contro l’Idealismo Hegeliano

2 Shopenhauer Kierkegaard Feuerbach

3 SHOPENHAUER Vita ARTHUR SHOPENHAUER, il filosofo di Danzica, si laureò a Jena dopo aver seguitoa Berlino le lezioni di Fichte. Sulla suo formazione influirono le dottrine di Platone e di Kant oltre che quelle orientali. Dopo la pubblicazione de “Il mondo come volontà e rappresentazione” si recò più volte in Italia. Nel 1820 si abilitò ala libera docenza presso l’università di Berlino ma senza alcun successo. Morì a Francoforte sul Meno nel 1861.

4 La sua Filosofia • Tra l’uomo e la realtà c’è un VELO che ci impedisce di vedere al di là, è il VELO DI MAYA che corrisponde al concetto di INESPLICABILITA’ •       La rappresentazione esiste solo dentro la coscienza ed è composta da due effetti essenziali e inseparabili: l’oggetto e il soggetto. Shopenauer ritiene che il nostro sistema nervoso sia corredato da una serie di forme pure a priori scoperte da Kant; queste sono tre: spazio, tempo e causalità. Al mondo si accede attraverso un atto di RIFLESSIONE; l’uomo scopre di essere volontà, ed in particolare VOLONTA’ DI VIVERE. Attraverso una riflessione ancora più profonda giunge alla conclusione che anche la NATURA è volontà di vivere UOMO e NATURA sono espressioni differenti di una stessa volontà

5 •       L’essere di Shopenhauer è un essere che non riesce a vivere bene perché, in quanto volontà, è perennemente insoddisfatto. •       Shopenhauer giunge al pessimismo DOLORE-PIACERE-NOIA si alternano nella vita dell’uomo. •       Il volere è soffrire, quindi dolore; subentra allora il piacere, cessazione del dolore, fugace e illusorio: il piacere è negativo; quando vien meno l’aculeo del desiderio o della preoccupazione la noia prende il sopravvento sull’uomo. •       Tutto soffre perché tutto è volontà di vivere, quindi DESIDERIO INAPPAGATO COSMICO. •       L’amore è solo un’ILLUSIONE, uno strumento per perpetuare la vita della specie: l’uomo è lo zimbello della natura.

6 NOIA Pessimismo Forme pure a priori spazio tempo causalità
Forme pure a priori spazio tempo causalità Pessimismo Volontà universale Volontà particolare DOLORE Volontà di vivere Lotta per la vita DOLORE L’esistenza umana NOIA

7 Confronto Hegel Shopenhauer
UOMO e NATURA sono due espressioni dell’assoluto che passano attraverso realtà e razionalità. Razionalità esplicativa controllata. L’arte è un passaggio necessario perché lo spirito acquisti coscienza di se medesimo. Nell’arte lo spirito vive in modo immediato e intuitivela fusione tra soggetto e oggetto. Shopenhauer UOMO e NATURA sono espressioni differenti di una stessa volontà di vivere. Volontà cieca incontrollabile, energia sempre più forte. L’arte sottrae l’individuo dalla catena infinita dei desideri quotidiani con un appagamento immobile e compiuto. L’arte è catartica per essenza, più che vivere l’uomo, contempla la vita elevandosi al di sopra della volontà, del dolore, del tempo.

8 L’arte può essere: 1.        Simbolica: squilibrio tra forma e contenuto 2.        Classica: perfetta adeguazione tra forma e contenuto. Romantica: nuovo squilibrio tra forma e contenuto L’arte ha però carattere parziale e temporaneo. L’arte suprema è la Musica.

9 Conclusioni Shopenhauer ritiene che per eliminare il dolore bisogna liberarsi della volontà. Ciononostante il suicidio non è considerato come liberazione dalla volontà, quindi come soluzione, ma come affermazione violenta della volontà. Le vie per liberarsi dalla volontà sono l’arte ed in particolare la musica, la morale e l’ascesi. La prima è una soluzione parziale: non tutti sono artisti. La seconda è un impegno a favore del prossimo: no all’imperativo categorico. la terza è la NOLUNTAS che porta al NIRVANA. ASCESI: CASTITA’ RINUNCIA AI PIACERI UMILTA’ DIGIUNO POVERTA’ SACRIFICIO AUTOMACERAZIONE

10 KIERKEGAARD Vita SØREN KIERKEGAARD ebbe una severa educazione religiosa. Seguì le lezioni che Shelling teneva a Berlino, ma ben presto ne fu deluso. Da allora visse a Copenaghen dedicandosi alla composizione dei suoi libri e occupandosi, negli ultimi anni della sua vita, della polemica contro l’ambiente teologico ed in particolare contro un teologo hegeliano,Martenausen. Morì l’11 novembre 1855 a Copenaghen.

11 La Sua Filosofia In Kierkegaard l’esistenza consiste nella categoria della POSSIBILITA’ che ha carattere NEGATIVO e PARALIZZANTE. Ogni possibilità è POSSIBILITA’-CHE-SI ma anche POSSIBILITA’-CHE-NON implicando così la MINACCIA DEL NLLA. Importanti sono, nell’uomo di Kierkegaard, le ALTERNATIVE ALL’ESISTENZA. L’importanza del SINGOLO è di gran lunga maggiore rispetto a quella del genere. Kierkegaard combattè aspramente contro L’IDENTIFICAZIONE tra uomo e Dio: afferma infatti “l’infinita differenza qualitativa” tra finito e infinito,tra uomo e Dio.

12 L’esistenza è divisa in tre STADI:
1) ESTETICO:di chi vive poeticamente, di immaginazione e di riflessione; 2) ETICO: dove l’uomo si sottopone ad una forma, si adegua all’universale rinunciando ad essere l’eccezione; 3) RELIGIOSO: l’ultimo stadio è caratterizzato dalla fede. Il passaggio dal primo al secondo stadio si svolge in termini di ironia nei confronti del proprio passato, il passaggio dalla vita etica a quella religiosa si svolge invece in termini di drammaticità e paradosso. Ciò che accomuna i tre stadi della vita, presentatici come alternative escludentisi, è lo stato di ANGOSCIA, generata nell’uomo dal dal possibile che lo costituisce; è strettamente legata al peccato originale:l’innocenza di Adamo è ignoranza che contiene in se il nulla, questo genera l’angoscia, il puro sentimento della possibilità. L’angoscia è libertà finita, cioè limitata. E’ la possibilità nullificante connessa con l’avvenire.

13 Esistenza = Possibilità CHE SI
MINACCIA DEL NULLA POSSIBILITA’ CHE NON

14 Confronto Hegel L’uomo è considerato in termini astratti: l’uomo è essere. Conoscenza dell’uomo, considerato razionale, superficiale e astratta; l’uomo è visto per il suo essere generico: uomo come manifestazione dell’infinito. La religione è letta in termini di passaggio necessario per lo sviluppo dell’assoluto. L’uomo religioso rappresenta in modo fantastico l’assoluto attraverso gli dei, prodotti della fantasia. Il modello è basato sul passaggio progressivo dal finito all’infinito. Kierkegaard L’uomo è visto nella sua specificità concreta, individuale, particolare: l’essere diviene esistere, dal latino ex- esistere: venir fuori, distinguersi, confrontarsi. L’uomo va visto come particolarità esistenziale, una particolarità differente dalle altre particolarità, che si contrappone ad esse. La religione è letta in termini di ultima chance, è vita e interiorizzazione della vita dell’uomo. L’uomo religioso è colui che, dopo aver peccato, ha interiorizzato il messaggio di Dio e lo vive fino al martirio.

15 Le opposizioni sono apparenti e astratte come lo è, ad esempio, quella tra spirito oggettivo e spirito soggettivo. Passaggio all’oggettivo. La storia è un manifestarsi progressivo: di un susseguirsi di et… et. Il modello è basato sul passaggio dall’infinito al finito:tutto ciò che esiste è necessario perché si manifesta. Le opposizioni sono reali e significative come quella tra due individui. Mantenimento del particolare. La storia è un aut… aut, cioè o…o, una continua e dolorosa scelta.

16 Conclusione Come Pascal, Kierkegaard , come scrittore cristiano, chiede al cristianesimo la risposta definitiva ai problemi ultimi dell’esistenza. L’interiorità religiosa esprime Il significato dell’esistenza e la realtà della vita del singolo. Solo la FEDE per Kierkegaard Può sottrarre l’uomo alla disperazione e alla angoscia che caratterizzano la sua vita. L a fede è la condizione in cui l’uomo, pur orientandosi verso se stesso e volendo esser se stesso, NON-SI-ILLUDE della sua AUTOSUFFICINZA ma riconosce la dipendenza da Dio. La fede è in Kierkegaard Il capovolgimento paradossale dell’esistenza: di fronte all’instabilità radicale dell’esistenza costituita dal possibile, la fede si appella alla stabilità del principio di ogni possibilità, cioè Dio al quale tutto è possibile.

17 FEUERBACH VITA Ludwig Feuerbach, scolaro di Hegel, si vide troncare la carriera universitaria dall’ostilità incontrata per le sue idee sulla religione. Si ritirò quindi nella solitudine e nello studio. Dapprima hegeliano fervente, si staccò in seguito dall’ hegelismo divenendo il maggior rappresentante della “Sinistra hegeliana”. Questa fu una sorta di movimento che attuò una rivoluzione ed un capovolgimento dei sistemi hegeliani (in contrapposizione alla Destra, fedele agli scritti di Hegel)

18 La Sua Filosofia Opere pervase da un fondo ottimistico di speranza.
Capovolgimento del pensiero hegeliano esito positivo. Stravolgimento dei rapporti reali tra concreto-astratto: esigenza di cogliere l’uomo e la realtà nella loro concretezza Critica della maniera idealistico-religiosa di rapportarsi al mondo. Fini pratici sono i bisogni. Occorre quindi valorizzare il corpo, che trova realizzazione nella relazione tra un corpo io e un corpo tu. Il rapporto più significativo è quello sessuale che rappresenta la forma più alta di altruismo in quanto tende a privilegiare la felicità dell’altro più della propria. Tentativo di sintesi tra senso-ragione, volontà-intelligenza, spirito-materia, cuore-testa. Concezione materialistica della religione. Affermazione: “ non è Dio che ha creato l’uomo, ma l’uomo che ha creato Dio.”

19 Spiegazione psicologica è l’alienazione: l’uomo, consapevole della difficoltà della realizzazione dei BISOGNI, li aliena fuori di sé verso un’entità a lui lontana e superiore Dio. Nuova convezione di trinità. A quella religiosa Feuerbach sostituisce quella UMANA=RAGIONE-VOLONTA’-AMORE. Filosofia a temporale-a spaziale.

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21 CONFRONTI HEGEL FEUERBACH Teologia mascherata da filosofia.
Uomo considerato solo in termini INTELLETTUALI-SPIRITUALI-ASTRATTI. Razionalista. Procedimento DIALETTICO (triadico) Procedimento DEDUTTIVO. Religione = momento in cui lo spirito acquista conoscenza di sé nella forma della rappresentazione. Procede in modo a-dialettico. “Dio è amore”. Amore = passaggio necessario per giungere all’assoluto. FEUERBACH Filosofia dell’avvenire Uomo considerato in termini CONCRETI.Intende rimettere l’uomo sulle sue gambe Materialista. Procedimento GENERICO Metodo INDUTTIVO. Religione= Dio è solo una creazione umana. “L’amore umano è cosa divina”, “Quali i desideri degli uomini, tali i loro dei”. Amore= caratteristica dell’ateismo positivo. Passione fondamentale che fa un tutt’ uno con la vita.

22 Conclusioni Teologia mascherata : filosofia dell’avvenire =
antropologia capovolta : nuova antropologia = ragione astratta : ragione IMBEVUTA DI SANGUE .

23 The End Calì Eva Lo Cascio Emanuela


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