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PubblicatoEulalia Pinna Modificato 11 anni fa
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PROGETTO CLASSI 2^ B – 3^ ALLA SCOPERTA DEL MIO TERRITORIO
Scuola Primaria di S.Antonio Valfurva Anno scolastico 2007 – 2008 PROGETTO CLASSI 2^ B – 3^ ALLA SCOPERTA DEL MIO TERRITORIO Conoscere caratteristiche, leggende, del proprio ambiente di vita
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IL GHIACCIAIO DEI FORNI È STATO FIN DAI TEMPI ANTICHI UNA GRANDE ATTRAZIONE PER GLI AMANTI DELLA MONTAGNA
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ANCHE NOI ABBIAMO VOLUTO FARE UN’ ESCURSIONE LUNGO LA VALLE DEI FORNI …
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PROPRIO COME VERI ALPINISTI!
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PER CONOSCERE DAL VIVO L’AMBIENTE MONTANO ED I SUOI ELEMENTI PRINCIPALI
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TUTTO ATTORNO A NOI È UNA SCOPERTA…
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OSSERVIAMO CON STUPORE… MERAVIGLIA…
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… LA FLORA DEI NOSTRI MONTI … Come la stella alpina, l’astro, l’anemone d’alta montagna
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Alcuni di noi ricordano ai compagni di non cogliere questi fiori perchè sono protetti…
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… L’INCANTO DEL LAGO DELLE ROSOLE
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LE STRETTE GOLE DEI TORRENTI
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LA MAESTOSITÀ DELLE MONTAGNE …
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… LE CIME INNEVATE
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… LA SERACCATA CON I CREPACCI che ci fa ricordare …
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… LA LEGGENDA DELLE GUGLIE DEI FORNI
I montanari della Valfurva, poiché il Frodolfo minacciava di sommergere le loro case, si recarono presso il GHIACCIAIO dei FORNI per invocare l’aiuto dello Spirito del Ghiacciaio.
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furono accolti dalla Reginetta che promise di aiutarli.
Siccome in quel momento lo Spirito stava riposando, i montanari furono accolti dalla Reginetta che promise di aiutarli.
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La reginetta, pronipote dello Spirito del Ghiacciaio, per salvare dal pericolo gli abitanti della Valfurva, offrì al Sole la propria vita.
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Le ancelle, trovata morta la loro reginetta, si trafissero e morirono di dolore accanto a lei.
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Silfi, silfidi e folletti dei morti, chiamati dallo Spirito del Ghiacciaio, disperato per l’accaduto, celebrarono i funerali della Reginetta e delle sue ancelle.
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Il giorno dopo, sulle loro tombe
si vide ergersi una selva di lunghi steli ghiacciati, i quali, poiché sembravano braccia imploranti verso il cielo, furono chiamati “GUGLIE dei FORNI”.
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Esse, forse, impediscono ancor oggi al Frodolfo di distruggere i villaggi della Valfurva.
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Purtroppo le guglie sono ormai scomparse a seguito del fenomeno di arretramento dei ghiacciai che si sta registrando in tutto il mondo.
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Sembrerebbe dunque che la leggenda sia vera e che l’alluvione del 1987, la quale colpì la Valfurva insieme all’intera Valtellina, sia dovuta alla scomparsa di tali guglie, a cui spetterebbe la protezione della valle dalle inondazioni.
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DALLA VALE DEI FORNI ALLA VALLE DEL GAVIA
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PER LA LEGGENDA DEL LAGO BIANCO E DEL LAGO NERO
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NEI TEMPI ANTICHI Ai piedi delle cime, vicino al passo Gavia, vivevano due ragazzi molto amici. Ai loro divertimenti si univa Pinotta, una ragazza invidiosa dell’allegria dei due compagni.
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Un giorno, Pinotta lasciata in disparte dai due montanari che avevano deciso di compiere un’escursione, andò da suo padre, il mago Viz, per chiedergli di aiutarla a vendicarsi: questi scatenò un terribile uragano.
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Una tempesta di neve, grandine, ghiaccio, colpì i due ragazzi; un vortice
li avvolse trasformandoli in due blocchi, in due statue di ghiaccio.
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I genitori dei ragazzi, disperati, chiesero aiuto ai maghi, alle fate, alle ninfee, a tutti gli abitatori della montagna. Lo Spirito dei boschi suggerì di chiedere aiuto allo Spirito delle acque.
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I genitori raggiunsero lo Spirito delle acque, questi scagliò dell’acqua sulle due statue che cominciarono a sciogliersi, piansero a lungo, tanto da formare due conche lacustri: il lago Bianco e il lago Nero e ne divennero gli abitatori: ancora oggi è possibile cogliere il dialogo sommesso tra i due laghi.
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Realizzato dagli alunni di classe 3^
della scuola primaria di S.Antonio Valfurva anno scolastico 2007 – 2008
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FINE DIEGO CATERINA GIORGIA P. DAMIANO FRANCESCO CRISTIAN GLORIA
MATTEO ALICE LUCA MICHELA FINE AARON JENNI ELIA MELANIE ALESSANDRO SERENA LEONARDO SHARON GIORGIA B LAURA MONICA
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