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PubblicatoTiziana Giuliani Modificato 10 anni fa
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INDAGINE IRES SUL LAVORO VECCHIO E NUOVO AGRICOLTURA (Agricoltura, Forestazione) INDUSTRIA (Metalmeccanica, Edilizia, Industria Agroalimentare, ecc..) SERVIZI (Pubblico impiego, Commercio, Turismo, ecc..) Sintesi dellindagine elaborata a cura della CGIL FOGGIA
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IL LAVORO CHE CAMBIA Unindagine di massa dell'IRES ( Istituto di Ricerca Economica e Sociale della CGIL Nazionale) [...] Obiettivo della ricerca è fornire il quadro più ampio e differenziato possibile delle condizioni di lavoro, delle percezioni dei lavoratori, dei fattori che li influenzano in positivo e in negativo. Un quadro – e questa è tra le novità della ricerca – con una forte portata intersettoriale, che copre i diversi comparti produttivi (il che significa anche il variegato insieme dei servizi pubblici e privati) e i lavori ovunque prestati, con tutto il ventaglio possibile dei rapporti di impiego (a tempo indeterminato e determinato, stabili e discontinui). Particolare attenzione è dedicata allanalisi delle modalità e delle condizioni dinserimento dei giovani nel mondo del lavoro, alla messa a fuoco delle aspettative dei lavoratori, alle valutazioni sulle flessibilità e sulle prospettive di tenuta del sistema produttivo italiano, alle domande di formazione e di mobilità sociale, allindividuazione delle priorità dellazione sindacale ai diversi livelli di contrattazione. La ricerca sarà realizzata attraverso 6.000 interviste (4.000 utilizzando la rete Cgil; 2.000 con rilevatori esterni, per intercettare il campione costituito da artigiani, atipici, co.co.pro., lavoratori irregolari), mediante la somministrazione di questionari. È su scala nazionale, con unarticolazione territoriale per le aree del nord, del centro e del sud Italia. Unindagine di massa, quindi, che per lampiezza e per le qualità statistiche garantisce unadeguata rappresentatività sociale e scientifica. Entro la fine del 2005 saranno disponibili i primi dati, ossia le frequenze generali con un commento di sintesi. La presentazione del rapporto finale è prevista per il marzo 2006, cui seguiranno le opportune iniziative editoriali e di pubblicizzazione.
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IL LAVORO CHE CAMBIA - CGIL FOGGIA Valutazioni indicative sul dato globale a livello territoriale A questa ricerca, la CGIL di Foggia è stata interessata somministrando il questionario ad un campione di 200 lavoratori, così suddivisi: agricoltura 28 %, industria 25 %, servizi 47%. Dalla nostra indagine è emerso che circa il 41% è occupato in aziende che non superano i 15 dipendenti e nelle quali non è applicato lart.18. Il 42,5% degli intervistati (quasi 1 lavoratore su 2) ha una valutazione pessima o mediocre dellambiente e della sicurezza del luogo in cui lavora. Il 34% (1 lavoratore su 3) non riesce a conciliare adeguatamente lavoro e vita. Il 71,50% degli intervistati giudica pessime o mediocri le possibilità di una propria crescita professionale. Per 2 lavoratori intervistati su 3 è positivo il giudizio sulle tutele sociali e previdenziali.. Solo il 36% ritiene di utilizzare in qualche modo nel lavoro che svolge la propria formazione scolastica. 3 lavoratori su 4 avvertono lesigenza di momenti di formazione per sviluppare la propria professionalità, ma solo il 17,5% degli intervistati dice di trovare risposte adeguate in azienda, mentre il 15,2% vorrebbe che fosse slegata dal lavoro che svolge. Oltre la metà degli intervistati ritiene che il proprio lavoro non richieda elevate competenze professionali. Il 35,5 % degli intervistati dichiara di svolgere un secondo lavoro, oltre a quello principale (somma delle risposte continuamente, spesso e saltuariamente); il restante 64,5 % non svolge mai un secondo lavoro. Alla domanda come immagini la tua condizione futura si nota una visione preoccupata degli intervistati particolarmente nella fascia intermedia (31 – 50) dove il 65% pensa che la propria condizione futura sarà peggiore dei propri genitori o uguale. Nella ricerca le donne hanno rappresentato il 38,5 %, il settore in cui cè una maggioranza dintervistate è stato quello dellagricoltura (44,6 %) seguito dai servizi (39,4 %) e, per ultimo, quello industriale (27,9 %).
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AGRICOLTURA Nel settore agricolo la stragrande maggioranza deglintervistati è assunta con contratti a tempo determinato (stagionali); il tempo indeterminato (16,3 %) è rappresentato essenzialmente dai dipendenti del corpo forestale. La percentuale degli intervistati del settore che reputa pessimo o mediocre lambiente e la sicurezza del luogo in cui lavora è del 60.9%. Non riesce a conciliare adeguatamente lavoro e vita il 41.2% di lavoratori e lavoratrici agricoli intervistati. Il 78,8% degli intervistati giudica pessime o mediocri le possibilità di una propria crescita professionale. Per il 55,3% dei lavoratori del settore è negativo (pessimo o mediocre) il giudizio sulle tutele sociali e previdenziali.. La flessibilità è gestita quasi esclusivamente dal datore di lavoro (79,6 %). I livelli di reddito mensili si attestano fra 400-800 (42,9 %) e 801-1000 (36,7 %). Una minima percentuale percepisce una quota aggiuntiva di salario (13,9 %) la quale nel 50,2 % è contrattata con le organizzazioni sindacali, il restante 49,8 % è ripartito equamente fra discussa con il reparto, discussa con i singoli lavoratori e distribuita a nero. Lincertezza del posto di lavoro nel settore agricolo è molto sentita, infatti l81,7 % deglintervistati ritiene che il proprio posto di lavoro sia poco sicuro o per niente sicuro, quindi è forte la preoccupazione di perdere il proprio lavoro; questa preoccupazione è rimarcata dalla domanda se perdessi il tuo lavoro in quanto tempo lo ritroveresti: il 65,3 % indica non so se lo troverei. La visione futura: il 42,9 % immagina che sarà peggiore dei miei genitori, il 26,5 % uguale ai miei genitori e il 30,6 % migliore dei miei genitori.
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INDUSTRIA Al contrario del settore agricolo, in quello industriale la grande maggioranza deglintervistati è assunta con contratti a tempo indeterminato (65,2 %); il tempo indeterminato è concentrato soprattutto negli over51 in cui si attesta al 90 %; negli under30 e nei 31 – 50 la percentuale di tempo indeterminato diminuisce di molto e compaiono forme di lavoro precarie quali: il tempo determinato, lex Co.Co.Co. attuale Co.Co.pro. e socio lavoratore di cooperativa. Nel settore industriale la flessibilità non è gestita solo dal datore di lavoro (51,2 %) ma viene anche contrattata collettivamente (27,9 %). Il 42% degli intervistati dellindustria ha una valutazione pessima o mediocre dellambiente e della sicurezza del luogo in cui lavora. Il 44% non riesce a conciliare adeguatamente lavoro e vita. Il 64% degli intervistati giudica pessime o mediocri le possibilità di una propria crescita professionale. Per il 74% degli intervistati dellindustria (3 lavoratori su 4) è positivo il giudizio sulle tutele sociali e previdenziali.. I livelli di reddito mensili salgono fra 801-1000 (20,9 %) e 1001-1300 (39,5 %). Una ridotta percentuale percepisce una quota aggiuntiva di salario (30,6 %) la quale nell80 % dei casi è contrattata con le organizzazioni sindacali. Lincertezza del posto di lavoro si fà sentire anche nel settore industriale, infatti il 69,7% deglintervistati ritiene che il proprio posto di lavoro sia poco sicuro o per niente sicuro, quindi è forte la preoccupazione di perdere il proprio lavoro; questa preoccupazione è rimarcata dalla domanda: se perdessi il tuo lavoro in quanto tempo lo ritroveresti. Infatti il 46,5 % indica non so se lo troverei. Riguardo alla visione futura, il 41,9 % immagina che sarà peggiore dei miei genitori, il 41,9 % migliore dei miei genitori ed il 13,9 % uguale ai miei genitori.
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SERVIZI Nel settore dei servizi (Pubblico impiego, Commercio, Turismo, Società multiservizi ecc.) la maggioranza degli intervistati è assunta con contratti a tempo indeterminato (59,3 %), il tempo determinato si attesta intorno al 17,3 %. In questo settore cresce la fetta dei lavoratori atipici, che rappresentano il 23,4 %; queste tipologie di contratti sono maggiormente presenti negli under30 e nella fascia 31-51; negli over50 queste forme di lavoro sono praticamente inesistenti e la tipologia di contratto più diffusa è il tempo indeterminato (83,3 %). Il 33% degli intervistati (1 lavoratore su 3) ha una valutazione pessima o mediocre dellambiente e della sicurezza del luogo in cui lavora. Il 24,4% dei lavoratori dei servizi (in particolare quelli occupati presso le imprese commerciali, turistiche, delle pulizie) non riesce a conciliare adeguatamente lavoro e vita. Anche nel settore servizi una alta percentuale degli intervistati, il 70,3%, giudica negativamente la possibilità di una propria crescita professionale. Il 74,5% dei lavoratori del comparto, in misura evidentemente ancora più accentuata nella pubblica amministrazione, esprime un giudizio positivo sulle tutele sociali e previdenziali.. Nel settore servizi la flessibilità non è gestita solo datore di lavoro (35,8 %) ma viene anche contrattata collettivamente (32 %) e contrattata individualmente (23,5 %). I livelli di reddito mensili si attestano fra 400-800 (31 %), 801-1000 (16 %) e da 1001-1300 (27,2 %). Il 32,1 % deglintervistati percepisce una quota aggiuntiva di salario, la quale per il 76,9 % è contrattata con le organizzazioni sindacali. Lincertezza del posto di lavoro è sentita anche nel settore dei servizi infatti il 45,7% deglintervistati ritiene che il proprio posto di lavoro sia poco sicuro o per niente sicuro, quindi è forte la preoccupazione di perdere il proprio lavoro, questa preoccupazione è rimarcata dalla domanda: se perdessi il tuo lavoro in quanto tempo lo ritroveresti. Il 63 % indica non so se lo troverei. La visione futura: il 49,4 % ha risposto di immaginarla migliore dei miei genitori, il 32,1 % peggiore dei miei genitori ed il 18,5 % uguale ai miei genitori.
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INDAGINE IRES SUL LAVORO VECCHIO E NUOVO GRAFICI AGRICOLTURA Quale rapporto di lavoro hai? Esprimi un giudizio ai seguenti aspetti della tua condizione lavorativa: ambiente fisico e…………… Nel tuo lavoro la flessibilità è: gestita dal………… Quanto hai guadagnato nellultimo mese? Percepisci una quota aggiuntiva di salario? Da chi viene contrattata la tua quota aggiuntiva di salario? Ritieni che il tuo posto di lavoro sia: sicuro, abbastanza………… Se perdessi il lavoro in quanto tempo lo ritroveresti? Come immagini la tua condizione futura? Sintesi dellindagine elaborata a cura della CGIL FOGGIA
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INDAGINE IRES SUL LAVORO VECCHIO E NUOVO GRAFICI INDUSTRIA Quale rapporto di lavoro hai? Età < 30 anni Età 31 – 50 anni Età > 51 anni Esprimi un giudizio ai seguenti aspetti della tua condizione lavorativa: ambiente fisico e…………… Nel tuo lavoro la flessibilità è: gestita dal………… Quanto hai guadagnato nellultimo mese? Percepisci una quota aggiuntiva di salario? Da chi viene contrattata la tua quota aggiuntiva di salario? Ritieni che il tuo posto di lavoro sia: sicuro, abbastanza………… Se perdessi il lavoro in quanto tempo lo ritroveresti? Come immagini la tua condizione futura? Sintesi dellindagine elaborata a cura della CGIL FOGGIA
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INDAGINE IRES SUL LAVORO VECCHIO E NUOVO GRAFICI SERVIZI Quale rapporto di lavoro hai? Età < 30 anni Età 31 – 50 anni Età > 51 anni Esprimi un giudizio ai seguenti aspetti della tua condizione lavorativa: ambiente fisico e…………… Nel tuo lavoro la flessibilità è: gestita dal………… Quanto hai guadagnato nellultimo mese? Percepisci una quota aggiuntiva di salario? Da chi viene contrattata la tua quota aggiuntiva di salario? Ritieni che il tuo posto di lavoro sia: sicuro, abbastanza………… Se perdessi il lavoro in quanto tempo lo ritroveresti? Come immagini la tua condizione futura? Sintesi dellindagine elaborata a cura della CGIL FOGGIA
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