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L’educazione continua nell’approccio ecologico sociale MIRENA ANGELI VERDIGI FRANCA Corso di sensibilizzazione all'approccio ecologico-sociale ai.

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1 L’educazione continua nell’approccio ecologico sociale MIRENA ANGELI VERDIGI FRANCA
Corso di sensibilizzazione all'approccio ecologico-sociale ai problemi alcolcorrelati e complessi METODO HUDOLIN FIRENZE NOVEMBRE 2013 1

2 LA FORMAZIONE E L’AGGIORNAMENTO RAPPRESENTANO
INSIEME AI CLUB, IL PERNO DEL SISTEMA ECOLOGICO SOCIALE. NEI PROGRAMMI ALCOLOGICI TERRITORIALI AMBEDUE SERVONO ALLE FAMIGLIE ED AI SERVITORI INSEGNANTI, CIOE’ SERVONO AI CLUB DEGLI ALCOLISTI IN TRATTAMENTO E ALLA COMUNITA’ LOCALE. …E’ BENE CHE LA FORMAZIONE E L’AGGIORNAMENTO SIANO ORGANIZZATI SUL TERRITORIO … Hudolin 1996 2

3 La formazione Il Sistema Ecologico Sociale non può funzionare se non viene completato da appropriati programmi di formazione ed aggiornamento L’Approccio Ecologico Sociale è un processo dinamico influenzato dai risultati delle ricerche e delle esperienze pertanto diventa indispensabile una formazione continua Formazione ed aggiornamento debbono essere uguali in tutto il sistema e per tutto il territorio nazionale La famiglia che inizia il trattamento ha necessità di un’istruzione specifica in relazione ai comportamenti, ai problemi alcolcorrelati ed al funzionamento del Club

4 La formazione di base deve essere organizzata nel territorio di appartenenza
L’ingresso delle famiglie del Club nei programmi territoriali procede molto facilmente se viene prevista la formazione e sensibilizzazione delle famiglie delle comunità locali che non hanno problemi alcocorrelati. Tale formazione rientra nell’ambito della formazione alla salute.

5 Punto di FORZA della formazione
contesti formativi comuni a famiglie ed a servitori insegnanti sistema dei Club organizzazione che apprende DINAMICITA’ INTEGRITA’

6 prosegue con la SAT di2° modulo
Un percorso continuo per la famiglia  inizia con la frequenza al Club e al 1° modulo della SAT prosegue con la SAT di2° modulo  negli interclub  nei congressi  nella lettura … …nel corso di sensibilizzazione …  ……………………………………….. 6

7 …e per i servitori-insegnanti
 nasce con il Corso di sensibilizzazione  prosegue con il lavoro nel Club  con l’insegnamento nel 1° 2° e 3° modulo delle S.A.T.  nella riunione mensile dei servitori-insegnanti  nei sabati di aggiornamento  nei corsi monotematici  negli interclub  nei congressi  nella lettura …  …nella scuola di perfezionamento …  …nella formazione per i formatori… 7

8 Non solo servitore….. 8

9 ……ma anche insegnante 9

10 E’ necessario che nei partecipanti si verifichi un cambiamento personale: è difficile trasmettere agli altri la necessità di cambiare il proprio comportamento se l’operatore stesso non è convinto di questo e non è in grado di modificare anzitutto il proprio comportamento. V. Hudolin 10

11 La riunione mensile dei servitori-insegnanti
...si può parlare: di come ci sentiamo nel Club per far emergere ansie, dubbi ed elementi positivi delle interferenze-interazioni con altre professionalità per migliorare la capacità di relazionarsi con gli altri servitori-insegnanti della propria sensibilizzazione ed eventuali momenti di crisi 11

12 …l'importante è che si parli :
per rendere patrimonio comune e condiviso l'esperienza personale non tanto per informare o per trovare soluzioni quanto per . sciogliere le tensioni . comprendere avvenimenti e fenomeni . orientarsi . trovare sostegno e conforto, stimoli e conferme 12

13 Formazione e Aggiornamento dei servitori insegnanti

14 Formazione di 1° livello :
Settimana di Sensibilizzazione all’approccio ecologico-sociale ai problemi alcol-correlati e complessi Obiettivi : formare nuovi servitori-insegnanti attraverso un percorso di motivazione e cambiamento dei corsisti. Destinatari : tutte le persone interessate ai problemi alcol-correlati. Organizzazione: Corso di 50 ore, distribuite lungo la settimana, dal lunedì al sabato mattina. 14

15 Altre opportunità di aggiornamento
I “sabati di aggiornamento” Corso di 6 sabati all’anno a livello regionale, interregionale o territoriale. In ogni incontro viene discusso uno specifico argomento della metodologia. I Corsi Monotematici Riguardano un tema specifico della metodologia. Organizzati su due giorni e mezzo. La riunione mensile di Autosupervisione dei servitori-insegnanti Momento in cui si parla dei problemi dei servitori-insegnanti nel loro lavoro nel Club. Congressi   Congresso Nazionale annuale dei CAT  Congresso annuale ad Assisi sulla Spiritualità Antropologica 15

16 EDUCAZIONE ECOLOGICA CONTINUA dei SERVITORI INSEGNANTI
Caratteristiche di Processo Le scelte del Servitore Insegnante in tema di EEC hanno una ricaduta sul sistema di cui egli fa parte e in una dimensione concreta di interdipendenza e corresponsabilità Il livello di crescita e maturazione è frutto di una scelta personale e può essere modulata dal Servitore Insegnante in rapporto ai suoi obiettivi, ai suoi bisogni, alle sue possibilità ed ai suoi tempi, in relazione con i bisogni dei Programmi Territoriali dei Club e della Comunità di appartenenza

17 FORMAZIONE ED AGGIORNAMENTO
Approccio ecologico-sociale FORMAZIONE ED AGGIORNAMENTO Per le famiglie Per i servitori insegnanti SAT di I modulo SAT di II modulo SAT di III modulo Settimana di sensibilizzazione “Sabati” di aggiornamento Corsi monotematici Riunione mensile di autosupervisione Convegni e Congressi (Assisi, Congresso annuale AICAT, …) Interclub 17

18 Le scuole alcologiche territoriali
La formazione e l’aggiornamento delle famiglie: Le scuole alcologiche territoriali 18

19 Scuola Alcologica Territoriale di 1° modulo
Ovvero : manuale di istruzione per il Club Obiettivi: che ogni nuova famiglia inizi il percorso nel Club nel miglior modo possibile. La famiglia sta entrando in un territorio nuovo, è necessario offrire una mappa che aiuti ad orientarsi 19

20 La SAT di 1° Modulo non è un optional
Destinatari: tutte le nuove famiglie dei Club di un territorio La SAT di 1° Modulo non è un optional 20

21 SCUOLE ALCOLOGICHE TERRITORIALI 1° MODULO
PER LE NUOVE FAMIGLIE DEI CLUB DI UNA O PIU’ ACAT (4-8 famiglie) 8-10 INCONTRI DI UN ‘ORA E MEZZA (parte teorica più discussione) UN INSEGNANTE FORMATO E PREPARATO DISPONIBILE E AGGIORNATO LUCIDI DEL LIBRO “ALCOL: PIACERE DI CONOSCERTI” ”E ALLORA COME…” VALUTAZIONE DEGLI INCONTRI QUESTIONARIO MODALITA’ DI APPROCCIO INSERIMENTO E COINVOLGIMENTO ATTIVO DELLE FAMIGLIE

22 SCUOLA ALCOLOGICA TERRITORIALE DI 1° MODULO
CHE COSA E’ LA SALUTE L’ALCOL E I SUOI EFFETTI IL BERE E I PROBLEMI ALCOLCORRELATI LA FAMIGLIA LA RETE TERRITORIALE IL CLUB, COSA E’ ,COME FUNZIONA IL SERVITORE INSEGNANTE LE ASSOCIAZIONI IL CLUB E I PROBLEMI COMPLESSI SPIRITUALITA’ ANTROPOLOGICA 22

23 PER TUTTE LE FAMIGLIE DI 2-4 CLUB
SCUOLE ALCOLOGICHE TERRITORIALI 2° MODULO PER TUTTE LE FAMIGLIE DI 2-4 CLUB DI UN TERRITORIO UN INCONTRO DI 3 O 4 ORE OGNI ANNO AGGIORNAMENTO SULLE NOVITA’ DELL’APPROCCIO UN INSEGNANTE RIDEFINIZIONE DEI CONCETTI E DELLA TERMINOLOGIA RIDEFINIZIONE DEI CONCETTI E DELLA TERMINOLOGIA

24 MODALITA’ DI REALIZZAZIONE
SCUOLE ALCOLOGICHE TERRITORIALI 2° MODULO MODALITA’ DI REALIZZAZIONE 1° ORA:INTRODUZIONE DELLE TEMATICHE DA PARTE DELL’INSEGNANTE 2° ORA:LAVORO IN GRUPPI AUTOGESTITI 3° ORA:*DISCUSSIONE DEI LUCIDI PRODOTTI DAI GRUPPI AUTOGESTITI  *CONCLUSIONE DELLA GIORNATA E CONSEGNA DEGLI ATTESTATI *MOMENTO DI FESTA    Durante la settimana in cui si è svolge la scuola territoriale, le famiglie non partecipano all’incontro settimanale del Club

25 PROMOZIONE E PROTEZIONE
LE SCUOLE ALCOLOGICHE DI III MODULO INFORMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE DUE INCONTRI DI 3 ORE PROMOZIONE E PROTEZIONE DELLA SALUTE

26 MODALITA’ DI REALIZZAZIONE
LE SCUOLE ALCOLOGICHE DI III MODULO MODALITA’ DI REALIZZAZIONE SALUTE ED AUTOPROTEZIONE COSA E’ L’ALCOL L’ALCOL NELLA STORIA IO E L’ALCOL IL BERE MODERATO I PROBLEMI ALCOL-CORRELATI 1° ORA E 2° ORA 1° SERATA 3° ORA LAVORO IN GRUPPI AUTOGESTITI DISCUSSIONE DEI LUCIDI PRODOTTI DAI GRUPPI AUTOGESTITI INTERVENTI DELLE FAMIGLIE DEI CLUB SUL LORO PERCORSO DI CAMBIAMENTO SERVIZI E CLUB NODI DELLA RETE TERRITORIALE PER I PROBLEMI ALCOLCORRELATI CONCLUSIONE DELLA SERATA CON MOMENTO DI FESTA 2° SERATA

27 ESEMPIO DI COLLABORAZIONE PUBBLICO-PRIVATO
I SERVIZI DI ALCOLOGIA ORGANIZZANO IN COLLABORAZIONE CON LE ACAT LE SCUOLE ALCOLOGICHE DI III MODULO III modulo per le famiglie della comunità Promozione e protezione della salute

28 và tutto bene? possiamo migliorare o adeguare la formazione a nuove esigenze e bisogni formativi?
Chiediamoci però

29 La parola educare significa permettere di esprimere e tirar fuori da parte di ognuno il suo proprio sapere esperienziale ed umano, presente in ogni persona al di là delle problematiche che vive. 21/11/13

30 all’Educazione Ecologica Continua “formazione continua”
Oggi dalla Formazione all’Educazione Ecologica Continua HUDOLIN DICE L’Approccio Ecologico Sociale è un processo dinamico influenzato dai risultati delle ricerche e delle esperienze pertanto diventa indispensabile una “formazione continua”

31 EDUCAZIONE CONTINUA Comprende la totalità dei processi di apprendimento, in cui gli adulti sviluppano le proprie capacità, ampliano le conoscenze e migliorano o riorientano le qualifiche per soddisfare le proprie necessità e quelle del contesto sociale in cui si trovano

32 LA VALUTAZIONE La sistematicità e la capillarità della formazione costituiscono lo scheletro forte del mondo dei Club, ma proprio per questo è fondamentale che le attività formative siano omogenee in tutto il territorio e siano sottoposte a continue verifiche per garantire la dinamicità e l’integrità del metodo

33 “Non è la letteratura né il vasto sapere che fa l’uomo,ma la sua educazione alla vita reale. Che importanza avrebbe che noi fossimo arche di scienza , se poi non sapessimo vivere in fraternità con il nostro prossimo?” Gandhi 21/11/13

34 FORMAZIONE CAMBIAMENTO
34

35 IL CENTRO DI SALVATAGGIO
Lungo una costa rocciosa, in un punto in cui i naufragi erano piuttosto frequenti, sorgeva un tempo un piccolo e sgangherato centro di salvataggio, costituito da una capanna e da una sola barca. A gestirlo c’erano poche persone, ma molto attente, le quali sorvegliavano costantemente il mare e, senza troppo riguardo per la loro incolumità, erano pronte a sfidare coraggiosamente la tempesta al primo segnale di pericolo. Molte vite erano state salvate in questo modo e il centro divenne famoso. A mano a mano che la fama aumentava, la gente della zona insistette per offrire la propria collaborazione ad un’opera tanto preziosa. Essi donarono tempo e denaro, tanto che il numero degli iscritti aumentò, furono acquistate nuove barche e istruiti nuovi equipaggi. La capanna stessa fu sostituita da un edificio più confortevole, in grado di provvedere alle necessità di coloro che venivano salvati e, com’è prevedibile, dato che non tutti i giorni avviene un naufragio, esso divenne un centro popolare, una specie di circolo sociale. 35

36 se sugli stemmi che portavano spiccava il motto originale.
Col passare del tempo i soci furono sempre più occupati con le attività ricreative e sempre meno interessati alle operazioni di salvataggio, anche se sugli stemmi che portavano spiccava il motto originale. In realtà, quando qualcuno veniva effettivamente salvato, era una grande seccatura, poiché si trattava di gente sporca e malridotta, che insudiciava i mobili e i tappeti. Ben presto le attività sociali del Club divennero così numerose e quelle di salvataggio così scarse che durante una riunione ci fu una levata di scudi da parte di alcuni, i quali insistevano affinchè si tornasse agli scopi originali del centro. La proposta fu messa ai voti e gli agitatori, che si rivelarono una piccola minoranza, furono invitati ad andarsene dal Club e a crearne uno nuovo. Ed è proprio quello che essi fecero, un po’ più avanti, lungo la costa, con tanto altruismo e ardimento che, dopo poco, il loro eroismo li rese famosi. Arrivarono così nuovi collaboratori, la loro baracca fu ristrutturata … e il loro idealismo smorzato. Se vi capita di passare da quelle parti, troverete tutta una serie di circoli esclusivi disseminati lungo la costa. Ciascuno di essi è giustamente fiero delle sue origini e delle sue tradizioni. Da quelle parti avvengono ancora naufragi, ma nessuno ci bada. 36


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