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PubblicatoNicolò Manca Modificato 10 anni fa
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Dalla comunicazione del rischio alla comunicazione della prevenzione
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Informazione sui rischi: diretta, da aziende, p.a.
(depliant, internet, “porte aperte”) indiretta: giornali, media 2. Informazione agli abitanti area a rischio: mirata a “tranquillizzare” per preparare ad un’emergenza 3. Informazione durante l’emergenza
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Informazione sui rischi data dai media:
Informazione come “notizia” Effetto spettacolarizzazione La discriminazione tra I, II, III mondo Informazione su aspetti non sempre davvero importanti
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dell’azione 3. Informazione nel vivo ”e’ tutto sotto controllo”
Messaggi contraddittori (tra parola e parola, tra parola e altre forme di comunicazione) Gaffes colossali percezione Messaggi contrastanti con conoscenza
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3. Informazione nel vivo dell’azione Curare il messaggio diretto (casa per casa) Chiedere alle persone cose che sono in gradi di fare sala stampa Curare i media formare un addetto
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2. Informazione mirata a formare la popolazione
Diversi elementi importanti Rapporto tra esperti e pubblico: * arena diversa da quella accademica * spiegare l’incertezza anziché negarla
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Su quali elementi si deve basare la comunicazione della prevenzione?
La natura collettiva dei rischi Il concetto di vulnerabilità La possibilità di ridurre o mitigare il danno
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La natura collettiva dei rischi
Necessità di essere tutti coinvolti nella prevenzione; Non delegare responsabilità, ma cercare ognuno di agire per ridurre la vulnerabilità Tutto quello che puoi dirmi è :stai attento?
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Il concetto di vulnerabilità
Vulnerabilità legata al contesto territoriale Vulnerabilità legata al luogo di lavoro/ residenza alle condizioni sociali ed individuali Viene prima l’ufficio legale o la commissione etica? Tutto quello che puoi dirmi è :stai attento?
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Come ridurre/mitigare il danno
Conoscere il rischio ed esserne consape- voli Mettere in atto misure alla propria portata “Controllare” che nel proprio ambiente di vita e lavoro sia fatto altrettanto Non puoi dire che il governo non ci stia provando
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Come ridurre/mitigare il danno
Prendere visione del PEE Aver chiari i propri riferimenti istituzionali Conoscere le misure: - riparo al chiuso - modalità di evacuazione - comunicazione con parenti propri e genitori ragazzi Non solo tu, siamo tutti sulla lista delle specie in via di estinzione
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La comunicazione nelle classi
Domande: dipende dall’età solo la forma o anche il contenuto? possiamo stabilire un contenuto di minima? è meglio predisporre “lezioni” ad hoc o fare riferimenti al tema in diverse lezioni (es. sia nell’ora di italiano che in quella di scienze)?
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La comunicazione nelle classi
Proposte: Si può partire “sondando” quanto già i ragazzi conoscono: potremmo avere delle sorprese
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La comunicazione nelle classi
Proposte: - Sulla base di quello che già sanno, predisporre un paio di moduli “formativi” e informativi.
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La comunicazione nelle classi
Proposte: Le informazioni per il comportamento in emer- genza possono costituire un tramite per introdurre temi del corso di studi (ancorare il tema del rischio a temi da trattare nel programma di studi)
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La comunicazione nelle classi
Obiettivi: Far capire il tema e renderlo qualcosa di “quotidiano” Far entrare il tema nelle famiglie Introdurre gli elementi base della protezione personale
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