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PubblicatoMauro Fontana Modificato 9 anni fa
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ARISTOTELE ( a.C) Gli uomini hanno cominciato a filosofare, ora come in origine, a causa della meraviglia. (Metafisica)
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Il tempo storico Crisi della polis: dalla seconda metà del IV sec. le poleis greche perdono autonomia (impero macedone) PERDITA DI INTERESSE PER LA POLITICA Il cittadino non partecipa più attivamente alla vita politica Gli interessi filosofici si spostano verso altri ambiti: CONOSCITIVO ed ETICO
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VITA Nasce a Stagira (384 a.C), il padre era medico;
entrò nell’Accademia di Platone a 17 anni e vi rimase 20 anni, fino alla morte del maestro (347) …ma INDIPENDENZA di pensiero: “L’amicizia e la verità sono entrambe cose care, ma è cosa santa onorare di più la verità” (Etica nicomachea) 342 a.C per tre anni assume l’educazione di Alessandro Magno Ad Atene fonda il LICEO (dal tempio dedicato ad Apollo Licio) o PERIPATO (“passeggiata”) per 12 anni. Alla morte di Alessandro una rivolta antimacedone lo costrinse alla fuga, morì nel 322 a.C
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IL PROBLEMA DEGLI SCRITTI
SCRITTI ESSOTERICI (éxo, “fuori”) rivolti al pubblico esterno alla scuola (sono andati perduti, ma erano le opere più conosciute nell’antichità); Sono dialoghi (forma e argomenti ripresi da Platone): Simposio, Dell’anima, il Protrettico (discorso di esortazione alla filosofia) SCRITTI ESOTERICI (es, “dentro”) o acroamatici, che racchiudono la dottrina segreta di Aristotele, sono gli appunti delle sue lezioni orali (conosciuti soltanto dal I sec. a.C) Divisi per argomento: es. la logica (Organon), Metafisica, Lezioni di fisica, Storia degli animali, Sull’anima, Etica nicomachea, Politica, Poetica, Retorica;
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DISTACCO DA PLATONE PLATONE ARISTOTELE FINALITÀ DELLA FILOSOFIA
POLITICA: il filosofo è il sapiente legislatore e governatore della città Lo scopo della filosofia è la CONOSCENZA disinteressata del reale; il filosofo è il sapiente dedito alla filosofia STRUTTURA DELLA REALTÀ Dualismo ontologico (vera realtà e apparenza) Rifiuto del dualismo platonico, l’essere è uno solo STRUTTURA DEL SAPERE Visione gerarchica e verticale (conoscenze superiori e inferiori Visione tendenzialmente orizzontale e unitaria: tutte le scienze hanno la stessa importanza La realtà si divide in varie “regioni” (contesti) oggetto di un gruppo di scienze guidate dai propri principi
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PLATONE ARISTOTELE DIVERSI METODI Filosofare problematico che pone incessanti interrogativi Uso dei miti Filosofare sistematico, che arriva a un insieme di verità connesse tra loro Speculazione rigorosamente razionale INTERESSI Alta concezione della matematica, nessun interesse per le scienze empiriche e naturali Poca propensione per la matematica (anche se ne considera il metodo) Passione per le scienze naturali Aristotele si considerò per tutta la vita platonico perché restò fedele alla concezione della filosofia come IDEALE DI VITA, come ricerca aperta dei PRINCIPI ULTIMI
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CLASSIFICAZIONE DELLE SCIENZE
POIETICHE TEORETICHE PRATICHE METAFISICA FISICA MATEMATICA ETICA POLITICA ARTI BELLE TECNICHE SCOPO: produrre opere e manipolare oggetti SCOPO: orientare l’agire umano SCOPO: Conoscenza disinteressata STUDIANO IL NECESSARIO STUDIANO IL POSSIBILE STUDIANO IL POSSIBILE
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METAFISICA Il termine usato da Aristotele è filosofia prima
Metafisica (o ontologia) è usato nel I sec d.C, perché sono gli scritti posti “dopo la fisica” (metà ta phisikà) STUDIA: “Le causa e i principi” della realtà (eziologia) “L’essere in quanto essere” (ontologia) La sostanza (usiologia) Studia “Dio e la sostanza immobile” (teologia) La metafisica è la filosofia prima perché non studia un settore particolare della realtà, ma l’essere come tale e quindi tutto l’essere e ogni essere. Le altre scienze sono invece filosofie seconde La filosofia ha carattere di universalità (l’essere è presupposto da tutte le scienze), è l’anima unificatrice e organizzatrice delle scienze
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1) LE CAUSE DELLA REALTÀ La conoscenza e la scienza nascono dalla “meraviglia” e consistono nel rendersi conto delle cause delle cose. Causa materiale: la materia, ciò di cui è fatta una cosa (es. il bronzo di una statua) Causa formale: la forma o modello, cioè l’essenza di una cosa (es. la forma umana della statua) Causa efficiente: ciò che origina qualche cosa (es. lo scultore che produce la statua) Causa finale: lo scopo a cui tende (es. la statua abbellisce una stanza) es. un tavolo, un seme di quercia, un bambino, un uovo… (individua per ognuno le 4 cause)
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2) L’ESSERE IN QUANTO ESSERE
L’essere è POLIVOCO: ha una molteplicità di significati differenti (l’essere si manifesta in modo molto vari….si dice “è l’uomo”, “è l’azzurro”, “è la casa”) Aristotele cerca di chiarire e mettere in ordine i vari significati, individuando 4 gruppi di significato: Categorie Potenza e atto L’essere accidentale L’essere come vero
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LE CATEGORIE Sono le determinazioni generalissime che ogni essere ha e non può fare a meno di avere (sono i modi fondamentali in cui la realtà si presenta) CATEGORIE sostanza qualità quantità relazione agire subire quando dove avere giacere Sono 10 La più importante è la SOSTANZA perché le altre categorie la presuppongono (es. la qualità è qualità di…, la relazione è tra…), è il polo unificante, il centro di riferimento Ogni cosa po’ venir detta “essere” in quanto è sostanza o un aspetto di essa La domanda “che cos’è l’essere” è uguale a “che cos’è la sostanza?”
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3) LA SOSTANZA Che cos’è? 1) La sostanza è l’individuo concreto: l’unione (SINOLO) di MATERIA e FORMA, “ciò che non inerisce ad altro e non si predica di altro” È il tode ti, il “questo qui”, l’ente autonomo, qualche cosa che ha vita propria, l’unione indissolubile di materia e forma La FORMA non è solo l’aspetto esterno della cosa, ma la sua NATURA PROPRIA, la struttura che la rende quella che è Per MATERIA si intende ciò di cui una cosa, materiale ricettivo, che fa da sostrato del suo cambiamento(bronzo della statua) Es. quali sono la forma e la materia dell’uomo? Quali del tavolo?
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2) Aristotele definisce sostanza anche la forma stessa, perché è l’essenza necessaria della cosa, la struttura fissa e immutabile che la organizza: fa sì che il sinolo sia ciò che è (uomo, animale, oggetto..) La SOSTANZA come forma si distingue quindi dall’ACCIDENTE ovvero una qualità che una cosa può avere o non avere senza per questo cessare di essere quella sostanza. Es. Socrate non può cessare di essere uomo (è la sua sostanza), mentre può essere, a seconda del momento, pallido, colorito, allegro o triste (accidenti).
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Teoria del divenire È un fatto che esiste il divenire, come spiegarlo è invece un problema (Eraclito e Parmenide) Non è il passaggio dall’essere al nulla, ma da un certo tipo di essere ad un altro tipo di essere. È una MODALITÀ DELL’ ESSERE. Per spiegare meglio introduce i concetti di POTENZA E ATTO: La forma di una cosa è ATTO (l’elemento attivo, che determina la materia), e la materia è POTENZA (elemento passivo che viene strutturato dalla forma). La materia ha la possibilità di diventare una certa forma: es. uovo è in potenza una gallina
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Il punto di partenza del divenire è la materia come privazione o pura potenza, il punto di arrivo è l’assunzione di tale forma L’atto è chiamato anche ENTELECHÌA (realizzazione o perfezione attuata) PRIORITÀ dell’atto sulla potenza: Conoscitiva, (non posso conoscere il tavolo in potenza se non so cos’è il tavolo in atto) Cronologica (la specie viene prima dell’individuo: l’albero si dà senza il seme e non viceversa, la gallina prima dell’uovo) Ontologica (l’atto è la causa, il senso e il fine della potenza)
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Spesso ciò che è FORMA, punto di arrivo di un movimento, è la MATERIA o punto di partenza per un nuovo movimento (uovo-pulcino-gallina) Questa catena presuppone due TERMINI ESTREMI: una MATERIA PURA (la chora di Platone) assolutamente priva di determinazioni (è solo un concetto limite) e una FORMA PURA o ATTO PURO, ovvero una perfezione completamente realizzata Questa sostanza pura è la sostanza più alta dell’universo: DIO o la SOSTANZA SOVRASENSIBILE Quali sostanze esistono? Esiste una sostanza sovrasensibile?
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CONCLUSIONI SULLA CRITICA ALLA TEORIA DELLE IDEE PLATONICA
MERITO DI PLATONE: l’IDEA non è altro che la natura o essenza della cosa, cioè la sua FORMA ERRORE DI PLATONE: collocare all’esterno delle cose la FORMA o idea, la loro essenza. Come può esserne causa? Il principio delle cose non può che risiedere nelle cose stesse, ossia nella loro forma interiore Es. l’umanità non è un’idea esterna, ma la stessa specie umana immanente all’uomo concreto Le idee sono inutili doppioni, che complicano anziché semplificare
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4) Dio e la sostanza sovrasensibile
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