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PubblicatoAlessio Magni Modificato 10 anni fa
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Corso regionale di aggiornamento formatori Idr - Sicilia
Proposte di percorsi didattici interdisciplinari per formare alla Cittadinanza Attiva in contesti multiculturali 24 febbraio 2011 Prof. Andrea Porcarelli Docente di Pedagogia Generale e Sociale all’Università di Padova – Membro della Commissione Ministeriale su “Cittadinanza e costituzione” – Coordinatore del “Gruppo di supporto” costituito presso il Servizio IRC della CEI
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La suggestiva metafora della “città interiore”
Lo mostra pure il sistema di governare i fanciulli: non si permette loro di essere liberi finché non abbiamo organizzato entro di essi, come in uno stato, una costituzione e, coltivando la loro parte migliore con la migliore nostra, non abbiamo insediato nel fanciullo al nostro posto un guardiano e governatore simile a noi. Allora soltanto possiamo lasciarlo libero. [Platone, La repubblica] Prof. Andrea Porcarelli
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Educare alla convivenza civile: generare la “città interiore”
Naturale socievolezza e substrato “arcaico” di cittadinanza Senso di appartenenza Narrazioni simboliche Leve educative Progettualità esistenziale orientata in senso sociale Orientata verso il bene comune come “stella polare” (identità civile) Sperimentare e costruire una “amicizia civile”, riconoscendosi come persone Progettare, sperimentare, riconoscere e “meritare” la cittadinanza a diversi livelli
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Uno sguardo particolare verso C&C
Un insegnamento con un robusto impianto disciplinare Pensato per una collocazione istituzionale più solida (orario e voto autonomo) Ma anche per favorire la trasversalità di ciò che è “educativo” Costruito attorno a quattro assi portanti Partecipazione Dignità della persona Identità e appartenenza Alterità e relazione Prof. Andrea Porcarelli
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Educazione interculturale
“L’obiettivo primario dell’educazione interculturale si delinea come promozione delle capacità di convivenza costruttiva in un tessuto culturale e sociale multiforme. Essa comporta non solo l’accetazione ed il rispetto del diverso, ma anche il riconoscimento della sua identità culturale nella quotidiana ricerca di dialogo, di comprensione, di collaborazione, in una prospettiva di reciproco arrcchimento”. [MPI – C.M. 205/1990] Prof. Andrea Porcarelli
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Presupposti dell’educazione interculturale
Diritto alle “pari opportunità” Diritto alla “differenza” Presupposto fondante: Pari dignità delle persone umane e delle loro culture Ogni forma di discriminazione che colpisca la persona Omologazione Pericoli da evitare: Negare, misconoscere, sminuire tale pari dignità Irrigidimento e sclerotizzazione della “differenza” Pregiudizi Ogni persona ha diritto di conquistare la propria identità, anche “ri-progettandola” Per esempio chiudendola entro i confini dell’identità culturale di nascita
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Assolutizzazione del relativismo Denigrazione del “diverso”
Stereotipi culturali Due atteggiamenti di rifiuto dell’altro sul piano culturale (apparentemente opposti) Assolutizzazione del relativismo Denigrazione del “diverso” Inteso come pericoloso, “inferiore”, esotico, bizzarro, folkloristico, ecc. Espressione di incapacità di concepire l’alterità come tale e/o di effettuare una ricerca di elementi unificanti Prof. Andrea Porcarelli
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Conseguenze educative del “principio di prospettiva” (Bruner)
Cultura di appartenenza Rapporto dinamico che non può essere “ingessato” Identità personale Principio di prospettiva nel leggere quella degli “altri”, accostate con atteggiamento empatico Amare la propria cultura nella costruzione dell’identità personale “Dittatura del relativismo” Relativismo educativo Monocultura dominante Pregiudizio etnocentrico in educazione = Prof. Andrea Porcarelli
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Dimensioni formative dell’Irc come disciplina
Intima struttura dialogica In un orizzonte sapienziale Rivelazione e storia della salvezza in un dinamismo dialogico La Sapienza “stava accanto a Dio” … e mediante la sua Parola ci è stata rivelata Confessionalità come valore aggiunto Profonda apertura antropologica Identità culturale e valoriale come punto di riferimento, codice culturale del mondo occidentale Cristo svela pienamente l’uomo all’uomo Dimensione interculturale Riferimento esplicito alla dimensione esistenziale Il dialogo interreligioso come paradigma del dialogo interculturale autentico In ordine ad un progetto di vita e alle scelte di tutti i giorni Prof. Andrea Porcarelli
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Ruolo dell’Irc nell’educazione interculturale (Consapevolezze teologiche)
Oltre l’approccio “escludente” Senza scivolare in quello “pluralistico” Nell’ottica di un “Cristocentrismo inclusivo” A motivo di tale esplicito riconoscimento della presenza dello Spirito di Cristo nelle religioni non si può escludere che queste, come tali, esercitino una certa funzione salvifica, aiutino cioè gli uomini a raggiungere il fine ultimo nonostante le loro ambiguità. (…) Sarebbe difficile pensare che abbia valore salvifico quanto lo Spirito Santo opera nel cuore degli uomini presi come individui e non lo abbia quanto lo stesso Spirito opera nelle religioni e nelle culture … [Commissione Teologica internazionale, Il cristianesimo e le altre religioni, 1997] In un’autentica “spiritualità del dialogo” Prof. Andrea Porcarelli
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Alcune avvertenze didattiche (rischi da evitare)
Evitando il “sincretismo” Senza limitarsi alla “descrizione fenomenologica” Approccio confusivo alle religioni, in cui tutto si mescola (didattica New Age) Pura descrizione delle varie tradizioni religiose: credenze, miti, riti, usi, … (politicamente corretto) Superando il “comparativismo” Allineare su un piano di “neutralità” le varie risposte delle religioni in rapporto alle questioni più significative (supermercato del sacro) Prof. Andrea Porcarelli
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Assumere la specificità dell’Irc
Approccio relazionale Mantiene vivi e in tensione due movimenti: da una parte la rivelazione cristiana rimane il punto di riferimento dell’Irc e dunque il paradigma interpretativo del pluralismo religioso; dall’altra ogni tradizione può contribuire concretamente all’arricchimento soggettivo di chi si interroga sul senso della vita e della morte, come anche a illuminare dimensioni e aspetti del Vangelo altrimenti in ombra (Servizio Nazionale IRC, Insegnamento della religione cattolica: il nuovo profilo, La Scuola, Brescia 2006 , p. 203) Prof. Andrea Porcarelli
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L’archetipo del viaggio dei Magi in prospettiva interculturale
“I Magi rappresentano il modello mitico degli uomini del futuro dialogo interculturale; esprimono la proposta di una umanità che, superate molte diffidenze, mette a confronto le proprie interpretazioni, e nel frattempo parla di sé, e si offre alla vista e alla percezione dell’Altro, e chiede e risponde, e si rallegra quando, al di là della temuta estraneità del “diverso”, ritrova frammenti di identiche scoperte, intuisce affinità di valori che sembravano inconciliabili. L’incontro fra i magi non è quindi il principio del viaggio, esso sembra piuttosto la conclusione, o meglio l’elemento caratterizzante. L’incontrarsi nel corso del cammino e il raggiungere insieme il luogo fissato dalla Cometa sembrano essere l’elemento strutturale veramente distintivo della simbologia dei Magi” (M. T. Moscato, Il viaggio come metafora pedagogica, La Scuola, BS 1994, p. 192). Prof. Andrea Porcarelli
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(Testi del relatore x approfondire)
Consigli di lettura (Testi del relatore x approfondire) - A. Porcarelli, Cammini del conoscere, Giunti, Firenze 2008 [Testo di tipo narrativo, che svolge l’idea della conoscenza attraverso la metafora del “cammino”, adatto anche per i ragazzi della scuola secondaria] - A. Porcarelli, Lineamenti di Pedagogia sociale, Armando, Roma 2009 [Manuale di Pedagogia Sociale, utile per ricostruire la “domanda sociale di educazione” anche attraverso i documenti internazionali] - A. Porcarelli, Identità pedagogica e struttura epistemologica della disciplina C&C, in L. Corradini (a cura di), Cittadinanza e costituzione. Disciplinarità e trasversalità alla prova della sperimentazione nazionale. Una guida teorico-pratica per docenti, Tecnodid, Napoli 2009, pp
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