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Appunti per una tavola rotonda Ponzano Veneto, 20 maggio 2011.

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Presentazione sul tema: "Appunti per una tavola rotonda Ponzano Veneto, 20 maggio 2011."— Transcript della presentazione:

1 Appunti per una tavola rotonda Ponzano Veneto, 20 maggio 2011

2 TARGETpersone non autosufficienti di norma anziani, con esiti di patologie fisici, psichici, sensoriali e misti non curabili a domicilio MISSION offrire un livello di assistenza medica, infermieristica, riabilitativa, tutelare e alberghiera ORGANIZZAZIONEModularità secondo specifici profili di autonomia Valutati dallUVMD; Aree strutturali specifiche per differenti profili Possibilità di condividere aree generali di supporto (centrale termica, lavanderia, cucina…). Max 120 posti […] SEZIONE SVP (Stati Vegetativi Permanenti) SAPA (Sezione Alta Protezione Alzheimer)

3 permanenza della persona anziana nel proprio domicilio accoglienza residenziale alle persone non altrimenti assistibili, garantendo allo stesso tempo la qualità e lappropriatezza degli interventi, nonché laccessibilità e la sostenibilità economica dei servizi. ricerca di sinergie e di forme di collaborazione nella programmazione dei servizi per far convergere le risorse della domiciliarità, della residenzialità e dei servizi sanitari verso obiettivi condivisi e interventi coordinati in percorsi di pianificazione territoriale gestione integrata, allinterno del più generale assetto delle cure primarie, dellofferta di residenzialità e semiresidenzialità per anziani, quale supporto fondamentale per una risposta modulata ai bisogni con inserimenti sia temporanei sia definitivi governati di comune accordo allinterno di processi trasparenti ed equi. il distretto deve perseguire lobiettivo specifico di una sempre maggiore capacità di gestione integrata, allinterno del più generale assetto delle cure palliative, dellofferta di residenzialità e semiresidenzialità per anziani

4 Vision generale 1.Favorire linvecchiamento nel proprio contesto di vita mantenendo il più a lungo possibile lautonomia personale e limitando laggravarsi delle condizioni di salute 2.garantire assistenza allanziano nelle situazioni di fragilità o non autonomia 3.supporto alla sua famiglia ponendo al centro la persona e sostenendone la libertà di scelta

5 Oltre la dicotomia residenzialità -domiciliarità 1. settorializzazione e parcellizzazione degli interventi, 2. mancanza di una presa in carico unitaria.

6 una nuova fase di programmazione che dia garanzia di maggiore flessibilità 1. la promozione e la tutela della qualità di vita dei cittadini anziani in situazione di fragilità, in particolare delle persone che rischiano lesclusione da un contesto familiare; 2. la valorizzazione, la promozione e il sostegno della domiciliarità quale ambito privilegiato per la realizzazione di azioni e interventi a favore delle persone anziane e delle loro famiglie, in collaborazione tra Enti Locali, Aziende UU.LL.SS.SS. e Terzo Settore; 3. la garanzia di assicurare risposte integrate e appropriate ai bisogni socio assistenziali e socio sanitari delle persone anziane e delle loro famiglie, attraverso la pianificazione regionale e locale dei sistemi della domiciliarità e della residenzialità e lintegrazione e la continuità assistenziale tra i due sistemi; 4. la garanzia del diritto alla libera scelta, che nel campo della residenzialità si concretizza nella facoltà del cittadino di scegliere il Centro Servizi maggiormente rispondente ai bisogni in riferimento alla proprie aspettative di assistenza socio-sanitaria e sociale e alle condizioni economiche; 5. […]superare la carenza di riferimenti normativi relativi a standard organizzativi e professionali dei servizi della domiciliarità.

7 Il singolo nel Centro di Servizio trova una risposta articolata supporto alla domiciliarità con la fornitura di pasti a domicilio (promozione della domiciliarità?) di riabilitazione a domicilio intervento a carattere sanitario a domicilio allo scopo di evitare impropri ricoveri che sono un costo per la collettività. Il centro di servizio si configura come il luogo ideale dove anche lUVMD si rivolge qualora sia necessario una risposta articolata su più livelli diversi di complessità. Attraverso la logica del centro di servizio potremo superare la separatezza degli interventi e favorire la presa in carico globale con progettualità condivise e corrispondenti alle esigenze del singolo, ma anche alle esigenze della collettività sotto un profilo di economicità dei servizi.

8 interventi di assistenza domiciliare a supporto alla famiglia: assistenza domiciliare sociale, sanitaria e integrata socio-sanitaria; interventi di sostegno economico, come gli assegni di cura e i contributi economici alle persone e alle famiglie, differenziati a seconda del carico di cura, della tipologia e delle modalità di assistenza fornita, della situazione economica; interventi di sollievo alla famiglia, centri diurni, ricoveri temporanei, soggiorni climatici per persone in situazione di dipendenza assistenziale.

9 Va oltre la rete dei servizi, prende in considerazione le dimensioni del vivere quotidiano: abitare,curarsi muoversi,fruire di cultura divertirsi,socializzare e mantenere relazioni sociali significative fare sportviaggiare mantenersi in buona salute vivere in sicurezza utilizzare le nuove tecnologie

10 Superare la logica delle Case di Riposo per spostarsi verso la piena attuazione dei Centri di Servizi per le persone anziane: Promuovere progetti integrati tra Centri di Servizi e territorio; Favorire lutilizzo da parte delle persone anziane del territorio di spazi, attività, prestazioni erogate dai Centri di Servizi; Favorire la valorizzazione di Centri di Servizio che danno prestazioni articolate e plurime;

11 Promuovere una presa in carico globale della persona anziana, superando la logica dellerogazione di singole prestazioni: Sostenere lintegrazione tra i diversi servizi del territorio rivolti alle persone anziane; Favorire lintegrazione delle procedure di informazione, accoglienza e monitoraggio dei casi in carico; Disciplinare in modo integrato (Conferenza dei Sindaci e Azienda Ulss – DGR 5273 del 29.12.1998) le modalità organizzative e gestionali del servizio ADI;

12 Sostenere il sistema della domiciliarità con il concorso di tutte le risorse della comunità locale, con le associazioni di volontariato e con le altre forme di partecipazione sociale: mettere in rete tali opportunità, attraverso una sinergica azione di integrazione con i servizi erogati e attraverso la realizzazione di specifiche iniziative progettuali che implementano e completano lofferta di servizi in risposta ai bisogni delle persone. Migliorare le modalità di integrazione dei servizi assistenziali sostenuti dalla famiglia al fine di assicurare risposte adeguate ai bisogni delle persone. con una rete di servizi sul territorio, quali i centri diurni, ricoveri di sollievo,

13 Sostegno alle famiglie Seguire tutto il processo (fornitura?) Pris (pronto intervento sociale) Flessibilità di intervento Accompagnamento nei percorsi (auto e parzialmente auto) Integrazione con rete locale – Sanità – Sst (servizio sociale territoriale) – comunità Razionalità dei processi rotazione del personale Utilizzo flessibile risorse e personale Tempi di vita e di lavoro Sostenibilità – Co-housing – Sinergie (es. supporto a domicilio) – Altri servizi svolgibili utilmente per il territorio Sportello? – Informazione – Indirizzo e orientamento – Accesso ai servizi

14 Dal micro al macro: Quali prestazioni? Quale organizzazione? Quale presa in carico? Sportello? Quale governance locale?

15 Es: punto prelievi Sede di equipe di continuità assistenziale Ambulatori infermieristici Interventi fisioterapici Fornitura pasti a domicilio Supporto ad attività domiciliari (bagni, socializzazione, trasporti sociali…) Promozione di comunità (formazione e sostegno a famiglie, volontariato, etc…) Co-housing sociale Pronto intervento sociale …

16 Moduli Processi trasversali e di supporto Oltre la struttura (dalla residenza al territorio) Empowerment (famiglia, assistenti familiari, comunità) Razionalità organizzativa (sinergie, flessibilità)

17 Presa in carico o committenza? Singolo, famiglia, comunità Un PAI condiviso? Da chi In che fasi Monitoraggio e verifica

18 Struttura dei territori (dimensione comuni, aggregazioni, dimensioni centri servizio….) In che relazione con comuni (servizi sociali territoriali), asl (ospedale, distretti e servizi sociali) altre strutture pubbliche o private Di committenza Di co-progettazione Di concorrenza Forme giuridiche …. Gestione delle risorse Acquisizione Distribuzione Gestione controllo

19 Un altro sportello? (come è integrato a porta unitaria di accesso) Informazione - promozione Indirizzo e orientamento Accesso ai servizi

20 1° : il punto di vista degli attori: aspettative e prospettive (ciò che mi aspetto e ciò che è avviato e/o progettato) 2° : il punto di vista degli attori: condizioni che favoriscono o che ostacolano unevoluzione virtuosa (a livello locale e regionale)


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