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PubblicatoAdriana Bonelli Modificato 8 anni fa
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Schedatura relativa all’articolo: Migliorare le strategie di studio con il Questioning. Una ricerca empirica Autore dell’articolo: Daniela Robasto ( Università degli studi di Torino ) Oscar Franceschin SF 0100009 SCIENZE DELL’EDUCAZIONE Immatricolato dell’anno accademico 2009/2010
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Problema e domanda di ricerca: La ricerca si propone di verificare se la tecnica del Questioning, riesce a spostare il profilo di studio degli studenti da tendenzialmente superficiale a riflessivo e metacognitivo. L’obbiettivo deve essere quindi di creare condizioni della crescita e del successo personale in ambito formativo. Osservazione: La scuola non deve seguire lo sviluppo di singole tecniche e competenze, ma è quella di fornire saldamente ogni persona sul piano cognitivo affinché possa affrontare positivamente l’incertezza e la mutevolezza degli scenari sociali e professionali.
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Ipotesi di ricerca L’ipotesi di ricerca è l’utilizzo della tecnica del Questioning, fattore sperimentale (e VARIABILE INDIPENDENTE), come metodo che possa avere effetto sulle strategie di studio degli studenti e sui risultati di apprendimento, ( VARIABILE DIPENDENTE ) OSSERVAZIONE: l’ipotesi di ricerca, viene illustrata nell’articolo al termine dell’analisi della letteratura di riferimento.
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Metodo della ricerca Il metodo è costituito da tre fasi Fase 1) I ragazzi lavorano su un testo relativo al loro primo giorno di scuola ( lavoro che potrebbe sembrare banale ). All’interno del testo sono presenti numerosi quesiti che richiedono ai ragazzi di dare diverse interpretazioni personali. Poi tutta la classe viene chiamata a rispondere ad alcune domande per confrontare in gruppo le diverse risposte fornite. Dalle domande, si ottengono diverse risposte, es. a ) Concisa e completa b ) Concisa e incompleta c ) Analitica e completa d ) Analitica e incompleta Fase 2) Ai ragazzi vengono proposti testi legati a contenuti disciplinari su argomenti non ancora affrontati a lezione. I ragazzi poi vengono invitati a formulare tutte le domande possibili ( proprio come facessero loro gli insegnanti). In questo gli allievi acquistano la consapevolezza che anche la domanda e non solo la risposta può essere, concisa, analitica, completa o incompleta, non comprensibile ecc. Gli incontri proseguono su altri testi disciplinari ( e sempre meno con il formatore ), diventa così più stimolante. I ragazzi si abituano a valutare più velocemente buone domande e buone risposte. Fase 3) Vengono formate due squadre di ragazzi che si sfidano nella migliore formulazione di domande e nelle migliori risposte. Osservazioni: La struttura del metodo osserva una sequenzialità nei compiti da svolgere da parte dei ragazzi. E’ pertanto ben organizzata e gestibile in maniera partecipativa da parte degli studenti.
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Soggetti e materiali I soggetti coinvolti nella ricerca sono 59 studenti di età compresa tra i 14 e 15 anni di cui il 70% femmine, frequentanti due quarte ginnasio di un liceo della provincia di Torino. MATERIALI: Sono stati utilizzati TEST e PRE-TEST la fine di controllare il cambiamento e testi inizialmente scelti dal ricercatore e successivamente dagli insegnanti.
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Risultati e Conclusioni I risultati della ricerca si evincono da un confronto statistico incentrato sulle differenze tra il prima e il dopo, su alcune caratteristiche prese in esame e più precisamente: Profili: Forzato; Mnemonico; Organizzato; Pratico; Riflessivo; Superficiale. Alla conclusione della ricerca si evidenzia un leggero incremento del profilo pratico ed il dato certamente più interessante è avvenuto sui profili superficiale e riflessivo. OSSERVAZIONI e CONCLUSIONI : Il dato più interessante della ricerca viene rappresentato dall’importanza del saper lavorare in gruppo e saper fare squadra tra gli studenti. La scuola non deve inseguire solo lo sviluppo di singole tecniche e competenze, ma deve essere quello di formare saldamente ogni persona sul piano cognitivo affinché possa affrontare positivamente l’incertezza e la mutevolezza degli scenari sociali e professionali.
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Biografia Galliani L. (2003). Educazione versus formazione: processi di riforma dei sistemi educativi e innovazione universitaria. Napoli: Edizioni Scientifiche italiane. Wilen W.A., Clegg A.A., Spring (1986). Effective questions and questioning, A research review. Theory and Research in Social Education, 14(2), pp 153-61.
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