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MODULO CACCIATORE DI SELEZIONE

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Presentazione sul tema: "MODULO CACCIATORE DI SELEZIONE"— Transcript della presentazione:

1 MODULO CACCIATORE DI SELEZIONE
Controllo dei capi abbattuti

2 Controllo dei capi abbattuti
Premessa

3 Premessa Ai sensi delle norme vigenti, entro 12 ore dall’abbattimento, i capi prelevati devono essere recapitati presso appositi punti di raccolta e controllo, in cui si eseguono le necessarie misurazioni morfometriche e si provvede alla compilazione delle schede di abbattimento Dette schede devono essere conformi alle indicazioni dell’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica Una copia di ciascuna scheda deve essere rilasciata al cacciatore titolare del prelievo

4 Controllo dei capi abbattuti
Principali misure e metodiche di rilevamento

5 Anatomia interna di un artiodattilo
DIAFRAMMA FEGATO RENI INTESTINO POLMONI VESCICA CUORE STOMACI

6 Peso dell’animale intero
Peso pieno Peso dell’animale intero Peso vuoto Peso dell’esemplare privato degli organi addominali (intestino, fegato, reni, ecc.) e toracici (polmoni, cuore, ecc.), ma non scuoiato N.B. Laddove si verifichino gravi mutilazioni dell’esemplare, i pesi non possono essere registrati ed utilizzati per confronti

7 Lunghezze Lunghezza testa-tronco
Si misura con un metro flessibile, dall’estremità anteriore del muso, sino alla radice della coda, seguendo le curve dell’animale lungo la linea mediana

8 Lunghezze Lunghezza della coda
Si misura con un metro flessibile, tenendo la coda perpendicolare al corpo. Si parte dalla radice e si termina in corrispondenza dell’ultima vertebra caudale, escludendo i peli

9 Lunghezze Lunghezza del piede posteriore
Si misura con un metro flessibile, o con cordella metrica. Si parte dalla punta dello zoccolo e si arriva alla tuberosità del calcagno, appoggiandosi al lato esterno del piede

10 Lunghezze Circonferenza minima del collo
Si misura con un metro flessibile, o con cordella metrica, circondando il collo nel punto in cui il diametro è minore. Prima di leggere il valore, il metro va moderatamente tirato

11 Lunghezze Altezza al garrese
Si misura con un metro flessibile, o con cordella metrica. Dopo aver disposto l’animale su un fianco, si parte dal punto più alto della scapola e si giunge sino alla punta dello zoccolo, seguendo le curve del corpo

12 Lunghezze Circonferenza toracica
Prima dell’eviscerazione, si dispone l’animale su un fianco e si circonda il torace con un metro flessibile o con cordella metrica, passando appena dietro la zampa anteriore. Prima di leggere il valore, il metro va moderatamente tirato

13 Trofei A Indipendentemente dal fatto che si tratti di corna o palchi (o denti nel caso del cinghiale), si utilizzano un metro flessibile da sarto oppure una cordella metrica. Le misurazioni, in ogni caso, devono essere precise al millimetro B C Apertura Lunghezza delle stanghe Circonferenza delle rose

14 Controllo dei capi abbattuti
Valutazione dell’età

15 Generalità La valutazione dell’età dei capi abbattuti viene fatta basandosi in modo preminente sull’esame della tavola dentaria A questo scopo viene presa in considerazione la sola mascella inferiore (mandibola) Si tratta di un metodo applicabile a tutte le specie di Ungulati presenti in Appennino (indipendentemente dal sesso) e che offre buone garanzie di precisione del rilevamento

16 Tempi di eruzione/sostituzione dei denti
Cinghiale Formula dentaria e dentizione Formula dentaria Incisivi Canini Premolari Molari Totale Superiore 3 1 4 44 Inferiore Tempi di eruzione/sostituzione dei denti Età (mesi) Incisivi Canini Premolari Molari i3 c 1 ½ p2, p3, p4 (trilobato) 5 M1 6 – 7 P1 (spesso assente) 9 – 12 I3 C 12 (M1) M2 15 – 18 I1 P2, P3, P4 (bilobato) 19 – 20 I2 24 (M1, M2) M3 (primo lobo) 34 M3 (eruzione completa)

17 Cinghiale Stadi della dentizione: piccoli e giovani Fino a 4 mesi
Circa 5 mesi p2 p3 p4 M1

18 Cinghiale Stadi della dentizione: sub-adulti Circa 12 mesi
P1 M2 i2 I3 I1 p4 P4 Morso a “Dracula”

19 Cinghiale Stadi della dentizione: adulti Circa 24 mesi Circa 34 mesi

20 Tempi di eruzione/sostituzione dei denti
Muflone Formula dentaria e dentizione Formula dentaria Incisivi Canini Premolari Molari Totale Superiore 3 32 Inferiore 1 Tempi di eruzione/sostituzione dei denti Età (mesi) Incisivi Canini Premolari Molari i1, i2, i3 c1 p1, p2 (erompono poco dopo la nascita) 3 p3 (trilobato) 3 – 4 M1 10 – 13 M2 17 – 19 I1 25 – 27 I2 P1, P2, P3 (bilobato) 32 – 34 I3 M3 45 C1

21 Muflone Stadi della dentizione Fino a 17 – 19 mesi 17 – 19 mesi

22 Le immagini sono riferite al periodo autunno-invernale
Muflone Sviluppo del corno Nel caso del muflone maschio una valutazione attendibile della classe d’età può essere fatta basandosi sullo sviluppo del corno e sulla conta degli anelli di accrescimento Classe 0 Classe 1 Piccoli (agnelli) (7-9 mesi) Giovani (19-21 mesi) Classe 2 Classe 3 Adulti (da 2 a 5 anni) Vecchi (6 anni e oltre) N.B. Le immagini sono riferite al periodo autunno-invernale

23 Tempi di eruzione/sostituzione dei denti
Capriolo Formula dentaria e dentizione Formula dentaria Incisivi Canini Premolari Molari Totale Superiore 3 32 Inferiore 1 Tempi di eruzione/sostituzione dei denti Età (mesi) Incisivi Canini Premolari Molari i1, i2, i3 c1 p1, p2, p3 (trilobato) 3 M1 5 – 6 M2 11 – 12 M3 13 – 14 P1, P2, P3 (bilobato)

24 Capriolo Stadi della dentizione 3 mesi 6 mesi Circa 14 mesi M2 p3 M1

25 Capriolo Grado di usura dei denti
Oltre i 2 anni l’età può essere stimata, approssimativamente, valutando il grado di usura dei denti Fino a 5 anni circa Oltre 7 anni Solco del 1° lobo di M1 appiattito Appiattito anche solco del 2° lobo di M1

26 Tempi di eruzione/sostituzione dei denti
Daino Formula dentaria e dentizione Formula dentaria Incisivi Canini Premolari Molari Totale Superiore 3 32 Inferiore 1 Tempi di eruzione/sostituzione dei denti Età (mesi) Incisivi Canini Premolari Molari i1, i2, i3 c1 p1, p2, p3 (trilobato) 5 M1 12 M2 21 M3 22-24 P1, P2, P3 (bilobato)

27 Daino Stadi della dentizione 5 mesi 12 mesi circa 24 mesi M2 p3 M1 M3

28 Solco del 1° lobo di M1 filiforme
Daino Grado di usura dei denti Oltre i 2 anni l’età può essere stimata, approssimativamente, valutando il grado di usura dei denti Fino a 6 anni circa Oltre 7 anni Solco del 1° lobo di M1 filiforme

29 Tempi di eruzione/sostituzione dei denti
Cervo Formula dentaria e dentizione Formula dentaria Incisivi Canini Premolari Molari Totale Superiore 1 3 34 Inferiore Tempi di eruzione/sostituzione dei denti Età (mesi) Incisivi Canini Premolari Molari i1, i2, i3 c1 p1, p2, p3 (trilobato) 4 – 5 M1 12 M2 19 C1 (superiore) 21 M3 25 P1,P2, P3 (bilobato)

30 Cervo Dentatura e grado di usura dei denti CANINO
M1 presenta i primi segni d’usura all’età di 8-9 anni Appare completamente appiattito a anni d’età Dall’età di anni entrambi i lobi di M2 presentano il solco mediano completamente usurato

31 Controllo dei capi abbattuti
Redazione delle schede di abbattimento

32 Schede in uso in Provincia di Modena: capriolo
37 1,2, …15 155 …. 220 210 Verica Via Gaiato, 2, PAVULLO ATC MO2 C Gaiato 120 Via Roma 15 Vignola Mario Rossi 059 – 125 12 3 3 X X mCL1 mCL2 Es. Esemplare infestato da zecche 22 5 X Pinco Pallino 999 X X X 26 5 X

33 Schede in uso in Provincia di Modena: cinghiale

34 Schede in uso in Provincia di Modena: daino

35 Scheda in uso in provincia di Reggio Emilia

36 Controllo dei capi abbattuti
Trattamento delle spoglie, norme sanitarie, prelievi per indagini biologiche

37 Trattamento delle spoglie
Generalità Dopo la morte si innescano due processi biochimici nei tessuti dell’animale: La decomposizione batterica (putrefazione) è rapidissima in condizioni caldo umide e quando le carni entrano in contatto con i batteri contenuti nello stomaco e nell’intestino dei capi abbattuti La scissione del glicogeno (frollatura) in condizioni idonee di temperatura ed umidità, produce acido lattico che ha proprietà non solo proteolitiche, ma anche batteriostatiche consente la frollatura delle carni rendendole più tenere, e rallenta la decomposizione Per consentire all’acido lattico di svolgere il suo effetto si rende necessario raffreddare le carni rapidamente (temperatura ottimale ~ 4 °C) ed evitare per quanto possibile il contatto con materiale organico presente nei visceri del capo abbattuto

38 Trattamento delle spoglie
Sul luogo dell’abbattimento Sovente si rende necessario provvedere all’eviscerazione ed al parziale dissanguamento dell’esemplare sul luogo dell’abbattimento, in modo da raffreddare rapidamente la carcassa e minimizzare il rischio e/o la durata del contatto tra carni e batteri presenti nei visceri N.B. È buona norma eseguire le operazioni di sventramento ed eviscerazione avendo cura di indossare guanti di lattice: ciò riduce il pericolo di contrarre infezioni a partire dal materiale organico del capo abbattuto

39 Trattamento delle spoglie
Una volta raggiunti locali adeguati È consigliabile lasciare che si completi la frollatura delle carni Complessivamente la carcassa dovrebbe rimanere per circa 20 ore appesa in ambiente fresco e asciutto (4 °C), prima di essere macellata e riposta in congelatore N.B. È bene sapere che il processo di scissione del glicogeno, a temperature inferiori a 0° C, si interrompe: perciò in congelatore la carne non frolla

40 Norme sanitarie Ectoparassiti
Le carcasse dei capi abbattuti, sovente, sono infestate in modo più o meno massiccio da ectoparassiti. Tra essi le zecche, in particolare quelle “dure” appartenenti al genere Ixodes, rappresentano un elevato fattore di rischio per la salute umana. Questi organismi sono infatti vettori di alcune patologie, la più grave delle quali è denominata “Borreliosi di Lyme” Si tratta di un’infezione, provocata da un battere appartenente al genere Borrelia, che si manifesta con sintomi a carico della cute, del sistema nervoso, del cuore e delle articolazioni. Il primo stadio è rappresentato da un eritema cutaneo definito migrante in quanto si espande ad anello a partire dal punto in cui era infissa la zecca

41 Norme sanitarie Le zecche
Le zecche si rinvengono oltre che sulla cute degli animali anche nell’ambiente naturale (in particolare nei prati con erba alta ed ai margini del bosco) e sono particolarmente attive nel periodo primavera - inizio autunno I cacciatori ed i censitori di ungulati rientrano tra le categorie a rischio e devono perciò prestare particolare attenzione Fonte ISPESL (Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro) Manuale informativo. La Malattia di Lyme. Rischi per i lavoratori e misure di prevenzione.

42 Per maggiori informazioni
Norme sanitarie Zecche: norme di comportamento per limitare i rischi di infezione Utilizzare abiti con maniche e pantaloni lunghi Ispezionarsi minuziosamente al rientro da un’escursione o dopo aver manipolato l’animale Estrarre la zecca con apposite pinze avendo cura di afferrarla in prossimità del punto di inserzione nella cute (parte dura) Non utilizzare olii, aghi arroventati o altri prodotti in quanto ciò aumenta il rischio di infezione Estrazione di una zecca infissa nella cute Per maggiori informazioni ISPESL Tel Sito web Centro di riferimento regionale per la Borreliosi di Lyme (AUSL di Ravenna) Tel

43 Le carni possono essere veicolo di
Norme sanitarie Infezioni e infestazioni Le carni possono essere veicolo di Infezioni se contaminate da microparassiti es. Salmonellosi, Toxoplasmosi Infestazioni se contaminate da macroparassiti es. Teniasi, Trichinosi Occorre quindi provvedere ad un trattamento di conservazione delle carni che consenta, al contempo, di renderle sicure

44 conservazione con il freddo + cottura
Norme sanitarie Conservazione: i metodi più utilizzati Per le carni degli ungulati La soluzione senza dubbio più idonea ed efficace per le carni degli ungulati è la combinazione: conservazione con il freddo + cottura in quanto offre le migliori garanzie di durata, salubrità (anche sotto il profilo organolettico) e sapidità dell’alimento conservato Conservazione con il freddo Refrigerazione temperature di 3-4 °C Congelamento temperature al di sotto di 0 °C Surgelamento temperature al di sotto di –18 °C ottenute in meno di 4 ore Salagione Affumicamento Conservazione sott’olio Addittivi chimici (conservanti)

45 Norme sanitarie Visceri Sotterramento dei visceri
Il sotterramento dei visceri necessita l’individuazione di un terreno adeguato, per evitare la contaminazione delle falde acquifere e/o danni all’ambiente, nonché la collocazione ad una profondità sufficiente ad impedirne l’accesso ai carnivori (art 3, comma 4). A tal fine ed anche per la determinazione della quantità permessa è opportuno consultare gli uffici ARPA competenti per territorio I visceri, ai sensi del D.L. 14 dicembre 1992 n. 508, sono considerati rifiuti di origine animale e pertanto destinati ad appositi stabilimenti di smaltimento Tuttavia, ai sensi del comma 3 dell’art. 3, l’Autorità Sanitaria Locale (Sindaco) può decidere l’eliminazione di tali rifiuti mediante sotterramento, quando sussistano le seguenti condizioni: scarsa accessibilità dei luoghi in cui si originano i rifiuti modica quantità dei rifiuti stessi distanza elevata tra sito di origine dei rifiuti e stabilimento di smaltimento

46 Norme sanitarie Disposizioni per il cinghiale
Per quanto attiene il cinghiale, ai sensi della Circolare n° 15 del , emanata dall’Assessore alla Sanità della Regione Emilia Romagna, sono vietati il consumo, la cessione e la vendita, delle carni se queste ultime non sono state sottoposte a controllo trichinoscopico, da parte del Servizio Veterinario della Az. U.S.L. A questo scopo, deve essere recapitato al Servizio Veterinario competente per territorio, un campione del diaframma di ogni capo ucciso del peso di almeno 20 grammi e corredato dei dati necessari a risalire al titolare dell’abbattimento

47 Prelievi per indagini biologiche
Indipendentemente da necessità di tipo sanitario, può rendersi utile compiere prelievi di materiale biologico dalle carcasse degli animali abbattuti per effettuare indagini di varia natura Esempi Prelievo di utero e/o ovaie per determinare la fertilità di una specie/popolazione Prelievo di tessuto muscolare da cui estrarre DNA per verificare la purezza genetica di una specie/popolazione Prelievo dei denti da sottoporre a sezione per definire l’età esatta degli individui

48 Indice Premessa Principali misure e metodiche di rilevamento
Valutazione dell’età Redazione delle schede di abbattimento Trattamento delle spoglie, norme sanitarie, prelievi per indagini biologiche

49 Indice Premessa Principali misure e metodiche di rilevamento
Anatomia interna di un artiodattilo Peso Lunghezze Trofei Valutazione dell’età Redazione delle schede di abbattimento Trattamento delle spoglie, norme sanitarie, prelievi per indagini biologiche

50 Indice Premessa Principali misure e metodiche di rilevamento
Valutazione dell’età Generalità Cinghiale Muflone Capriolo Daino Cervo Redazione delle schede di abbattimento Trattamento delle spoglie, norme sanitarie, prelievi per indagini biologiche

51 Indice Premessa Principali misure e metodiche di rilevamento
Valutazione dell’età Redazione delle schede di abbattimento Schede in uso in Provincia di Modena: capriolo Schede in uso in Provincia di Modena: cinghiale Schede in uso in Provincia di Modena: daino Schede in uso in Provincia di Reggio Emilia Trattamento delle spoglie, norme sanitarie, prelievi per indagini biologiche

52 Indice Premessa Principali misure e metodiche di rilevamento
Valutazione dell’età Redazione delle schede di abbattimento Trattamento delle spoglie, norme sanitarie, prelievi per indagini biologiche Trattamento delle spoglie Norme sanitarie Prelievi per indagini biologiche

53 Controllo dei capi abbattuti
Fine


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