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“Come vede una rete neurale”
Titolo della tesi “Come vede una rete neurale”
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Scopo della tesi: simulare alcune proprietà del sistema visivo dei mammiferi attraverso l’utilizzo di una rete neurale
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Che cosa verrà simulato?
NO Immagini in bianco e nero (livelli di luminanza) Composizione spettrale del segnale Complesse dinamiche neurali Simulazione prevalentemente atemporale Feed-back intermodale Interazioni a feed-back con l’ambiente esterno Trasformazioni in 2D Trasformazioni in 3D E molto altro ancora….
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Rete di neuroni biologici Rete neurale artificiale
Reti neurali Sistemi nervosi artificiali che traggono ispirazione dai modelli biologici Rete di neuroni biologici Rete neurale artificiale
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Neurone input output Neurone biologico Neurone artificiale F(Att.)
X1 X2 X3 F(Att.) output
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Adattabilità: sono applicabili a più domini
Vantaggi delle reti neurali Plausibilità biologica Capacità di apprendere Adattabilità: sono applicabili a più domini (come i sistemi biologici) Veloci: processi in parallelo Rappresentazioni distribuite Robusti: errori e rumore degradano progressivamente la prestazione Possibilità di eseguire manipolazioni Somiglianza fra prestazioni umane e modelli
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Il modello Tentativo di conciliare due diverse visioni del rapporto mente-cervello Osservazioni psicologia sperimentale (percezione) Neuroscienze dialogo
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Strutture anatomiche simulate
Parziale implementazione di Strutture retiniche NGL V1 Aree associative Sistema motivazionale
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Caratteristiche funzionali simulate
Elaborazione precoce dell’immagine visiva Eliminazione del rumore Estrazione delle variazioni di luminanza Prime fasi di elaborazione corticale (V1) Ricostruzione dell’immagine Livello associativo Rinforzo Attenzione selettiva
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Schema generale della rete: Totale di 5.176 neuroni artificiali e connessioni Implementazione: Visual Basic
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Primo strato: recettori
Matrice dei recettori: 20 x 20 400 recettori Livello di attivazione (istantanee del programma)
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Processo di smoothing Livellamento del rumore dell’immagine originaria
Immagine + rumore Immagine percepita (depurata dal rumore)
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Eliminazione del rumore: recettori
Prima dell’applicazione del filtro Dopo l’applicazione del filtro
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Che cosa accade al segnale?
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Estrazione delle variazioni di luminanza
Le caratteristiche importanti dell’immagine sono racchiuse nelle variazioni di luminanza (spesso coincidenti con i bordi degli oggetti) Necessità di introdurre un ulteriore strato di unità la cui struttura riassume le funzioni delle cellule bipolari, gangliari e del NGL INTERMEDIE Center-ON Center-OFF
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Connessioni recettori center-ON e center-OFF
Struttura del campo recettivo delle center-ON e center-OFF Elaborazione in parallelo
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Proprietà funzionali center-ON e center-OFF
Risposta di una center-ON in funzione della posizione dello stimolo luminoso
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Simulazioni intermedie
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Simulazioni intermedie
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Prime fasi di elaborazione corticale (V1)
Campo recettivo concentrico Campo recettivo più complesso Organizzazione modulare V1
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Modello: unità semplici SI ed SII
Salto concettuale rispetto alle intermedie Nuova classe di unità con CR allungato: necessità di elaborare proprietà complesse dell’immagine, non solo grandezze puntiformi Semplificazione della circuiteria corticale: solo due classi di unità semplici, SI ed SII Che cosa chiediamo a queste unità? Estrazione di contorni dell’immagine Sensibilità alle frequenze spaziali Sensibilità alla direzione del contrasto
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Unità SI 6 classi di unità 2166 unità
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Unità SII 8 classi di unità 1800 unità
Simulazione della presenza di un set completo di cellule semplici per orientamento e frequenza spaziale
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Feed-Back
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Competizione locale Meccanismo di controllo della dinamica della rete
In una data popolazione di unità con funzioni simili solo l’unità più attiva trasmette il proprio output 20 20 5 10 15 10
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Simulazioni SI Intermedie Recettori Campo recettivo Scala attivazione
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Simulazioni SII Dopo la competizione locale
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Effetto del Feed-Back Prima Dopo
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Esempi 1
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Esempi 2
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Esempi 3
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Obiettivi raggiunti Estrazione delle caratteristiche dell’immagine
attraverso l’interazione fra più stadi: ciò che viene perso in uno stadio è recuperato dal feed-back di quello successivo Ricostruzione dei valori di luminanza Migliore prestazione per stimoli con alta simmetria e periodicità (similmente al SV umano) Riproduzione di alcuni fenomeni percettivi: bande di Mach, contrasto simultaneo, facilità nell’elabora_ zione di immagini simmetriche e periodiche
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Ultimi stadi Vogliamo che la rete reagisca a delle semplici
procedure di condizionamento modifichi le proprie prestazioni nel tempo: apprendimento relazione fra ambiente esterno ed interno (necessità dell’organismo) esibisca un processo di attenzione selettiva nei confronti degli stimoli che ha appreso essere più importanti: target e distrattori
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Architettura Unità capaci di apprendere Unità associative
Unità che codificano per rinforzi - e + Unità rinforzanti Neuroni artificiali che codificano per stati “endogeni” della rete (piacere-dolore)
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Convergenza di segnali visivi e motivazionali e capacità di apprendere
Unità associative 12 unità Interamente interconnesse + connessioni da tutte SI + feed-back da SI Capaci di apprendimento Implementano una simu_ lazione di corteccia associativa Convergenza di segnali visivi e motivazionali e capacità di apprendere
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Unità rinforzanti Interamente connesse con le associative 4 unità divise in due coppie Paia di unità che codificano per polarità opposte dello stimolo (simili a neur. ipotalamo e neur. facilitatori di Aplysya) “Leggono” l’input motivazionale e generano un feed-back verso le associative: se le unità entrano in uno stato di risonanza, allora c’è apprendimento
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Apprendimento Indebolimento Rafforzamento A A B B C Sensibilità
unità a diversi stimoli Prima dell’apprendimento Dopo l’apprendimento
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Simulazione finale: apprendimento ed attenzione selettiva
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Conclusioni Viene fornita una spiegazione computazionale del perché
A differenza di altri modelli, questa rete integra gli stadi precoci di elaborazione sensoriale con i meccanismi di controllo superiori Viene fornita una spiegazione computazionale del perché sia richiesta l’inibizione come meccanismo di controllo delle dinamiche neurali Una probabile spiegazione della preferenza nella percezione e nelle creazione di stimoli simmetrici e periodici può essere ricercata nella struttura delle SI ed SII L’inibizione dei distrattori non è completa: questi forniscono ancora informazioni contestuali
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Più alto è il livello dell’input motivazionale, maggiore è
l’inibizione di ciò che circonda i distrattori. Una rete animata da passione?…... Fornisce una metodologia per passare dal livello microscopico della circuiteria neurale a quello macroscopico del comportamento Tutto ciò è stato fatto con neuroni artificiali molto “stupidi”: quanto più semplici le unità, tanto migliore l’architettura a parità di prestazioni
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Fine
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