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PubblicatoNicodemo Ricciardi Modificato 10 anni fa
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I beni relazionali: misurabilità dal lato delle unità economiche
Massimiliano Iommi (Istat) XI Conferenza Nazionale di Statistica Roma, febbraio 2013
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Indice Perché i beni relazionali sono difficili da misurare
Cosa può essere (facilmente?) misurarato dal lato imprese Alcune informazioni attualmente raccolte nelle rilevazioni Istat Estendere le informazioni raccolte Beni relazionali come residuo Titolo intervento, nome cognome relatore – Luogo, data
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Perché sono difficili da misurare
Caratteristiche dei beni relazionali Beni prodotti e consumati nell’ambito di interazioni interpersonali Immaterialità Anti-rivalità Assenza di prezzo e di costi di produzione Soggettività Individuo come unità statistica privilegiata per misurare la qualità e la quantità di beni relazionali dentro l’impresa 1 I beni relazionali: misurabilità dal lato delle unità economiche, Massimilian Iommi , Roma febbraio 2013
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Cosa può essere (facilmente?) misurato dal lato imprese
Se l’unità statistica è l’impresa: Informazioni sull’importanza che viene attribuita a fenomeni relazioni all’interno dell’impresa Informazioni su pratiche organizzative e di gestione delle risorse umane finalizzate a migliorare aspetti relazionali (cooperazione tra i dipendenti, identità, motivazione...) Informazioni sulle relazioni dell’impresa verso l’esterno (clienti, fornitori, competitors, istituzioni pubbliche.....) Informazioni su strumenti utilizzati per facilitare interazione tra dipendenti e relazioni dell’impresa con l’esterno 2 I beni relazionali: misurabilità dal lato delle unità economiche, Massimilian Iommi , Roma febbraio 2013
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Informazioni attualmente raccolte
Censimento dell’industria e dei servizi 2011 – Rilevazione sulle imprese Rilevazione sull’innovazione nelle imprese: Informazioni su chi ha sviluppato l’innovazione (se l’impresa da sola o in collaborazione con latri soggetti) Fonti di informazione per lee attività di innovazione (interne ed esterne) Innovazioni organizzative Pratiche per stimolare la creatività e la generazione di nuve idee (lavori di gruppo, incentivi non finanziari) 3 I beni relazionali: misurabilità dal lato delle unità economiche, Massimilian Iommi , Roma febbraio 2013
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Censimento dell’industria e dei servizi 2011 – Rilevazione sulle imprese
4 I beni relazionali: misurabilità dal lato delle unità economiche, Massimilian Iommi , Roma febbraio 2013
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Censimento dell’industria e dei servizi 2011 – Rilevazione sulle imprese
5 I beni relazionali: misurabilità dal lato delle unità economiche, Massimilian Iommi , Roma febbraio 2013
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Censimento dell’industria e dei servizi 2011 – Rilevazione sulle imprese
Per ciascuna relazione indicare: soggetti con cui si intrettiene rapporti Le funzioni per le quali l’impresa intrattiene rapporti con altri soggetti Il numero di soggetti 6 I beni relazionali: misurabilità dal lato delle unità economiche, Massimilian Iommi , Roma febbraio 2013
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Censimento dell’industria e dei servizi 2011 – Rilevazione sulle imprese
7 I beni relazionali: misurabilità dal lato delle unità economiche, Massimilian Iommi , Roma febbraio 2013
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Estendere le informazioni sui beni relazionali nelle imprese
Approccio coerente ed esaustivo alla misurazione dei beni relazionali Definizione operativa di beni relazionali Dimensioni che si vuole misurare (felicità, well-being, reddito, valorizzazione del capitale umano, diffusione delle conoscenze.....) Per ogni dimensione, individuare quali specifici aspetti si possono misurare Definizione delle domande Contenitori 8 I beni relazionali: misurabilità dal lato delle unità economiche, Massimilian Iommi , Roma febbraio 2013
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Estendere le informazioni sui beni relazionali nelle imprese
Contenitori First best: linked employees-employers database Un modulo specifico da inserire come modulo aggiuntivo in una rilevazioni sulle imprese già esistenti “Distribuire” le possibile domande in varie rilevazioni: Innovazione nelle imprese, ICT nelle imprese, Multiscopo sulle imprese/unità complesse 9 I beni relazionali: misurabilità dal lato delle unità economiche, Massimilian Iommi , Roma febbraio 2013
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Beni relazionali come residuo
Contabilità della crescita Misurare il contributo alla crescita della produttività del lavoro di alcuni fattori produttivi e misurare il contributo complessivo di tutti gli altri fattori come residuo (detto produttività totale dei fattori, TFP) L’interpretazione della TFP dipende da quali fattori sono stati espressamente misurati Nelle misure di produttività diffuse dall’Istat l’unico fattore considerato esplicitamente è il contributo del “capital deepening”, dove il capitale comprende capitale tangibile e alcune tipologie di capitale intangibile ( software, originali di opere artistiche letterarie e di intrattenimento e prospezioni minerarie) 10 I beni relazionali: misurabilità dal lato delle unità economiche, Massimilian Iommi , Roma febbraio 2013
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Beni relazionali come residuo
Estensioni del modello di contabilità della crescita Capitale umano Capitale intangibile: Prodotti della proprietà intellettuale (R&D, Design) e competenze economiche (capitale organizzativo, ricerche di mercato, competenze dei dipendenti non include nella misura di capitale umano) La misura della TFP che si ottiene può essere interpretata come un indicatore aggregato strettamente correlato con la capacità del sistema economico di generare beni relazionali necessari a coordinare i fattori produttivi e di rendere effettivamente utilizzato il capitale umano esistente 11 I beni relazionali: misurabilità dal lato delle unità economiche, Massimilian Iommi , Roma febbraio 2013
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Grazie per l’attenzione
I beni relazionali: misurabilità dal lato delle unità economiche, Massimilian Iommi , Roma febbraio 2013
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