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PubblicatoSaverio Italo Paolini Modificato 8 anni fa
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Infezioni micotiche invasive polmoniti micotiche
Prof. Enzo Raise Dip. Medicina Clinica 1° Malattie Infettive, O.C. “SS.Giovanni e Paolo”, Venezia; O.C. “dell’Angelo”, Mestre-Venezia Univ. Padova
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Caso clinico Uomo, 18 anni di età, originario del Senegal
Si presenta al P.S. riferendo tosse scarsamente produttiva, dolore all’emitorace a sinistra ed ….emottisi
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Tubercolosi ? Altre patologie infettive respiratorie a decorso subacuto-cronico con evoluzione escavativa ?
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Aspergillosi
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SPETTRO DELLE MANIFESTAZIONI CLINICHE
DEFINIZIONI MANIFESTAZIONI CLINICHE SAPROFITICA Otomicosi, aspergilloma polmonare ALLERGICA Sinusite, aspergillosi broncopolmonare allergica INVASIVA Polmonite nell’immunodepresso e localizzazioni metastatiche extrapolmonari: ascessi cerebrali, interessamento del miocardio ed endocardio, artrite settica, osteomielite
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INFEZIONI FUNGINE INVASIVE (IFI)
Elementi su cui sono basate le definizioni approvate dall’EORTC (European Organisation for Research and Treatment of Cancer) e IFICG (Invasive Fungal Infections Cooperative Group) Fattori dell’ospite Risultati microbiologici Segni clinici Ascioglu S, et al. Clin Infect Dis 2002;34:7-14
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FATTORI DI RISCHIO DELL’OSPITE
DEFINIZIONI Neutropenia < 500 cell/mmc per oltre 10 giorni Febbre persistente oltre 96 ore nonostante appropriata terapia antibiotica in paziente a rischio elevato Febbre > 38C o ipotermia < 36C, e almeno uno dei seguenti fattori: neutropenia per oltre 10 giorni nei precedenti 60 giorni; impiego di immunosoppressori nei precedenti 30 giorni; infezione fungina invasiva durante un precedente episodio di neutropenia; AIDS Segni e sintomi di graft versus host disease (GVHD) Impiego di corticosteroidi per oltre 3 settimane nei precedenti 60 giorni Ascioglu S, et al. Clin Infect Dis 2002;34:7-14
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SEGNI RADIOGRAFICI IN PAZIENTI CON ASPERGILLOSI POLMONARE
SEGNO RADIOGRAFICO N (%) di pazienti (n = 235) Macronodulo con o senza “halo sign” (diametro > 1 cm) 222 (94,5%) Halo sign (= macronodulo con un perimetro di opacità a vetro smerigliato) 143 (60,9%) Addensamento a forma di infarto 71 (30,2%) Lesione cavitaria con o senza “air crescent” 48 (20,4%) “Air crescent sign” 24 (10,2%) Greene RE, et al. Clin Infect Dis 2007;44:373-9
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EVOLUZIONE DEI SEGNI RADIOLOGICI DELL’ASPERGILLOSI POLMONARE
Giorno % Giorno n.d. Giorno % Giorno % Giorno % Giorno % Giorno % Giorno % Giorno % Giorno % Giorno % Giorno % Caillot D, et al. J Clin Oncol 2001;19:253
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MICROBIOLOGIA coltura istologia Antigene (galattomannano,
1-β-D-glucano) coltura istologia
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INFEZIONI FUNGINE INVASIVE (IFI)
DEFINIZIONI CRITERI CLINICI E MICROBIOLOGICI IFI DEFINITA Evidenza istopatologica + Coltura da sito sterile (sangue, liquor, tessuto) IFI PROBABILE Ospite immunocompromesso Segni clinici e radiologici suggestivi Coltura o antigene aspergillare IFI POSSIBILE Segni clinici suggestivi o coltura o antigene aspergillare Ascioglu S, et al. Clin Infect Dis 2002;34:7-14
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232 pazienti (113 ematologici; 119 non ematologici)
Studio prospettico in 23 ospedali italiani su infezioni invasive da funghi filamentosi (Aspergillus, Mucorales, Fusarium, Scedosporium) 232 pazienti (113 ematologici; 119 non ematologici) Montagna MT, et al. Infection 2014;42:141-51
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LOCALIZZAZIONE POLMONARE (78,4%)
Febbre ,4% Dispnea ,8% Tosse ,1% Dolore toracico ,5% Emottisi ,1% Montagna MT, et al. Infection 2014;42:141-51
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LOCALIZZAZIONE RINO-SINUSALE (6,9%)
Febbre ,7% Dolore, edema facciale 37,5% Cefalea ,7% Cellulite orbitale ,7% Lesioni necrotiche ,7% Montagna MT, et al. Infection 2014;42:141-51
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MORTALITA’ Mortalità complessiva ,6% Mucormicosi 75% (tempo medio diagnosi-decesso 8 giorni) Mortalità mucormicosi maggiore che aspergillosi invasiva (H.R. 3,5; p<0,001) Localizzazione SNC 91,7%
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FATTORI DI RISCHIO Neoplasie ematologiche 113 (48,7%)
Leucemia mieloide acuta 63 Leucemia linfatica acuta 19 Non-Hodgkin linfoma 12 Leucemia linfatica cronica 8 Mieloma multiplo Condizioni non ematologiche 119 (51,3%) Malattie del polmone 28 BPCO 13 (76,4%) Tubercolosi 9 (32,1%) Tumore solido 20 (16,8%) Trapianto d’organo 14 (11,7%) HIV/AIDS 8 (6,7%) Montagna MT, et al. Infection 2014;42:141-51
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DIAGNOSI EZIOLOGICA Agente micotico Ematologici Non ematologici
Tutti i pazienti Aspergillosi invasiva 86 (76,1%) 67 (56,3%) 153 (65,9%) Aspergilloma 12 12 (5,2%) Fusariosi 11 10 21 (9%) Mucormicosi 7 9 16 (6,9%) Scedosporium 6 6 (2,6%) Hyalohyphomycosis 4 10 (4,3%) Montagna MT, et al. Infection 2014;42:141-51
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ASPETTI CLINICI: CONFRONTO TRA PAZIENTI EMATOLOGICI E NON EMATOLOGICI
Variabile Ematologici Non ematologici p value Neutropenia 101 (89,4%) 9 (7,6%) <0,001 Terapia steroidea 42 (37,2%) 63 (52,9%) 0,016 Galattomannano sierico positivo nell’aspergillosi 95,3% 48,1% Febbre 103 (91,1%) 69 (58%) Segno dell’alone alla TAC toracica nell’aspergillosi 35,1% 11,2% Montagna MT, et al. Infection 2014;42:141-51
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VARIABILI ASSOCIATE A MORTALITA’
Variabile O.R. C.I. Neutropenia severa (<100 N) 4,6 1,3 – 16,6 Terapia steroidea 13,6 3,9 – 47,5 Mucormicosi (confronto ad aspergillosi invasiva) 3,2 1,6 – 6,3 Montagna MT, et al. Infection 2014;42:141-51
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TRATTAMENTO DELL’ASPERGILLOSI POLMONARE INVASIVA
PRIMA LINEA ALTERNATIVA Voriconazolo (6 mg/Kg e.v. ogni 12 h il primo giorno, poi 4 mg/Kg ogni 12 h) Amphoter B liposomiale (3 – 5 mg/Kg e.v.), Amphoter B complessi lipidici (5 mg/Kg e.v.), caspofungin 70 mg e.v. il primo giorno, poi 50 mg e.v.; posaconazolo orale 200 mg x 4/die; itraconazolo (cpr 600 mg/die per 3 giorni, poi 400 mg/die) Walsh TJ, et al. Clin Infect Dis 2008;46:327-60
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TRATTAMENTO DELL’ASPERGILLOSI IN ALTRE SEDI ANATOMICHE
CONDIZIONE TERAPIA COMMENTI Aspergillosi invasiva dei seni Simile alla forma polmonare Sistema nervoso centrale Elevata mortalità: rischio di interazioni farmacologiche con anticonvulsivanti Endocardite, pericardite Resezione chirurgica; pericardiectomia Walsh TJ, et al. Clin Infect Dis 2008;46:327-60
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TRATTAMENTO DELL’ASPERGILLOSI IN ALTRE SEDI ANATOMICHE
Walsh TJ, et al. Clin Infect Dis 2008;46:327-60 CONDIZIONE TERAPIA COMMENTI Osteomielite, artrite settica Simile alla forma polmonare Resezione dell’osso necrotico e della cartilagine aspergilloma In alcune circostanze è indicata la resezione chirurgica Ruolo della terapia antifungina incerto Aspergillosi cronica cavitaria polmonare Itraconazolo o voriconazolo Può essere necessaria terapia a lungo termine Aspergillosi broncopolmonare allergica itraconazolo; Voriconazolo o posaconazolo Indicati i corticosteroidi
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Terapia di combinazione nell’aspergillosi invasiva
In assenza di studi clinici prospettici controllati la terapia di combinazione non è raccomandata di routine (evidenza B II), ma può essere impiegata in terapie di salvataggio (evidenza B II) Walsh, Clin Infect Dis 2008 In uno studio retrospettivo l’associazione caspofungina + voriconazolo come regime di salvataggio in 16 pazienti si è dimostrata superiore a 3 mesi rispetto a voriconazolo in 31 pazienti in termini di sopravvivenza. Marr Ka, et al. Clin Infect Dis 2004;39:
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Terapia steroidea per due mesi
Infection 2007;35: Uomo di 43 anni, cirrosi epatica scompensata Child C, da abuso alcolico Terapia steroidea per due mesi Presentazione clinica: ascite, stato comatoso TAC cerebrale: multiple lesioni nodulari “ring-enhanced” sopra- e sottotentoriali TAC torace: lesione all’apice polmonare destro Biopsia cerebellare: ife settate all’esame istologico Coltura tessuto: negativa PCR su tessuto bioptico: positiva per A. fumigatus Terapia: CAS 50 mg/die + VORICO 50 mg x 2 fino a miglioramento funzionalità epatica a Child Pugh A), quindi Cas + VORICO 200 mg x 2/die per 8 mesi Mantenimento: dopo miglioramento RMN, altri 16 mesi con VORICO Esito: guarigione.
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INDICAZIONI PER LA CHIRURGIA
Walsh TJ, et al. Clin Infect Dis 2008;46:327-60 CONDIZIONE PROCEDURA CHIRURGICA COMMENTI Lesione polmonare vicina ai grandi vasi Resezione della lesione polmonare Previene l’erosione della lesione polmonare nei grandi vasi ed episodi di emottisi severa pericardite pericardiectomia Rimozione del tessuto infetto e prevenzione del tamponamento cardiaco osteomielite debridment Rimozione dell’osso necrotico e del materiale infetto Cateteri vascolari e protesi rimozione Garantisce l’eradicazione completa
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Spettro antifungino dei farmaci antimicotici di uso clinico (adattato da Clin Infect Dis)
Patogeno AmB Fluc Itrac Voric Posac Caspo C.albicans C. glabrata C. krusei C. parapsilosis C. lusitaniae C. tropicalis Cryptococcus neoformans Fusarium sp. Histoplasma sp. A) Legenda colori: verde = attivo; giallo = attività parziale o dose-dipendente; rosso = resistente. B) AmB = amphotericina B; fluc = fluconazolo; itrac = itraconazolo; Voric = voriconazolo; posac = posaconazolo; caspo = caspofungina
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Spettro antifungino dei farmaci antimicotici di uso clinico (adattato da Clin Infect Dis)
Patogeno AmB Fluc Itrac Voric Posac Caspo Aspergillus flavus A. fumigatus A. niger A. terreus Zygomycetes Scedosporium apiospermium Scedosporium prolificans Geotrichum* capitatum
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CONCENTRAZIONI EMATICHE DI VORICONAZOLO
EFFICACIA TOSSICITA’ < 1 µg/mL /13 (54%) SNC 0/36 (0%) < 5,5 µg/dL Fegato 3/36 (8%) > 1 µg/mL /39 (88%) SNC 5/16 (31%) > 5,5 µg/mL Fegato 3/16 (19%) Pascual, et al. Clin Infect Dis 2008;46:201-11
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Infezioni invasive da Candida
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Aumento nella prevalenza delle infezioni sistemiche da Candida
3.5 3.0 2.5 2.0 Incidenza di candidemie (episodi/10,000 pazienti-giorno/anno) 1.5 This slide provides evidence that the rates of systemic Candida infections (SCIs) in Europe have increased dramatically since the mid-1990s.1 Bassetti M, et al. Epidemiological trends in nosocomial candidemia in intensive care. BMC Infect Dis 2006; 6:21. 1.0 0.5 1999 2000 2001 2002 2003 Anno Bassetti M, et al. BMC Infect Dis 2006; 6:21
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Distribuzione delle principali Candida species in Europa
C. glabrata è la seconda Candida più comunemente isolata in Europa C. albicans C. glabrata C. parapsilosis C. tropicalis C. krusei C. guilliermondii The epidemiology of Candida infections is changing so that the proportion of infections caused by C. albicans is decreasing while non-albicans species are becoming increasingly common,1,2 now accounting for around 40% of isolates in Europe.3 Among non-albicans species, the largest increases have been seen in species that show acquired or intrinsic resistance to fluconazole, such as C. glabrata and C. krusei.1,2,4 In many studies, C. glabrata is now the second most commonly isolated Candida species after C. albicans.3,5-7 These changes, which may be explained by increased fluconazole use and subsequent increases in colonisation by fluconazole-resistant species,8,9 may have significant clinical implications.10 Despite being partially or completely inactive against as many as 10–15% of C. glabrata and almost 75% of C. krusei isolates causing infection, fluconazole is still the most commonly used antifungal agent.3,11 Bassetti M, et al. Epidemiological trends in nosocomial candidemia in intensive care. BMC Infect Dis 2006; 6:21. Schelenz S, et al. Candidaemia in a London teaching hospital: analysis of 128 cases over a 7-year period. Mycoses 2003; 46:390–396. Tortorano AM, et al. Epidemiology of candidaemia in Europe: results of 28-Month European Confederation of Medical Mycology (ECMM) hospital-based surveillance study. Eur J Clin Microbiol Infect Dis 2004; 23:317–322. Klingspor L, et al. A prospective epidemiological survey of candidaemia in Sweden. Scand J Infect Dis 2004; 36:52–55. Odds FC, et al. One year prospective survey of Candida bloodstream infections in Scotland. J Med Microbiol 2007; 56:1066–1075. Borg-von Zepelin M, et al. Epidemiology and antifungal susceptibilities of Candida spp. to six antifungal agents: results from a surveillance study on fungaemia in Germany from July 2004 to August J Antimicrob Chemother 2007; 60:424–428. Arendrup MC, et al. Semi-national surveillance of fungaemia in Denmark : increasing incidence of fungaemia and numbers of isolates with reduced azole susceptibility.Clin Microbiol Infect 2008; 14:487–494. Presterl E, Daxbock F, Graninger W, et al. Changing pattern of candidaemia and use of antifungal therapy at the University Hospital of Vienna, Austria. Clin Microbiol Infect 2007; 13:1072–1076. Sendid B, Cotteau A, Francois N, et al. Candidaemia and antifungal therapy in a French University Hospital: rough trends over a decade and possible links. BMC Infect Dis 2006; 6:80. Trick WE, et al. Secular trend of hospital-acquired candidemia among intensive care unit patients in the United States during 1989–1999. Clin Infect Dis 2002; 35:627–630. Messer SA, et al. International surveillance of Candida spp. and Aspergillus spp.: report from the SENTRY Antimicrobial Surveillance Program (2003). J Clin Microbiol 2006; 44:1782–1787. C. lusitaniae C. kefyr Altre specie Candida sp. non identificata > 1 Candida spp. Tortorano AM, et al. Eur J Clin Microbiol Infect Dis 2004; 23:317–22
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Epidemiologia di Candida species, patologie concomitanti e gruppo di età
Categoria (n) Candida species C. albicans C. glabrata C. parapsilosis C. tropicalis Underlying condition, % Chirurgia (933) 58.0 16.3 12.6 6.1 Intensive care (839) 60.5 11.9 12.9 Tumori solidi (471) 15.9 10.6 8.3 Neoplasie ematologiche (257) 34.6* 9.7 14.8 17.9* Immaturità fetale (125) 60.8 4.8* 28.8* 2.4 Infezione HIV (63) 65.1 9.5 6.3 Gruppo di età, % < 1 anno (158) 59.6 3.1* 27.9* 3.1 1–19 anni (144) 47.9 3.6* 32.9* 5.7 20–69 anni (1,189) 57.1 14.0 11.2 ≥ 70 anni (590) 60.0 19.3* 6.9* 7.1 Total population 56.4 13.6 13.3 7.2 The epidemiology of Candida species varies significantly across different patient populations.1 The prevalence of C. glabrata increases with age, approaching 20% in patients aged ≥ 70 years. However, C. parapsilosis is observed more frequently in children, particularly in neonates and premature infants.1 Underlying condition also has an effect on the epidemiology of Candida species. For example, C. tropicalis is observed more frequently than C. albicans in patients with haematological malignancy.1 Tortorano AM, et al. Epidemiology of candidaemia in Europe: results of 28-month European Confederation of Medical Mycology (ECMM) hospital-based surveillance study. Eur J Clin Microbiol Infect Dis 2004; 23:317–322. *p ≤ 0.01 versus % nella popolazione generale Tortorano AM, et al. Eur J Clin Microbiol Infect Dis 2004; 23:317–22
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Tasso di mortalità in accordo alla patologia e alle caratteristiche del paziente
Parametro No. di episodi Mortalità (%) p value Agente eziologico C. albicans 1,090 38.5 0.65 C. glabrata 269 45.0 0.02 C. parapsilosis 263 25.9 < 0.001 C. tropicalis 140 41.4 0.42 Condizione predisponente Surgery 892 35.3 0.26 Intensive care 791 42.4 Solid tumour 442 49.2 Haematological malignancy 247 44.9 0.03 HIV infection 61 23.4 Premature birth 123 26.8 Gruppo di età < 1 anno 142 26.0 0.006 1–19 anni 148 22.3 20–69 anni 1,096 36.6 0.46 ≥ 70 anni 556 47.7 Populazione totale 1,942 37.9 Mortality due to Candida infections remains high, despite the availability of several effective antifungal agents. A large epidemiological study in Europe has shown that overall mortality with Candida bloodstream infections is almost 40%.1 Worldwide, estimates of the attributable mortality owing to Candida infections vary considerably, with reported rates as high as 71% in liver transplant patients.2 Mortality varies according to a number of factors: Age: higher mortality rates are seen with increasing age (although this may reflect the trend in the general population).1 Infecting Candida species: for example, C. glabrata is associated with a higher than average mortality rate (45%), although this may be a result of the increased incidence of C. glabrata in the elderly age group, while C. parapsilosis appears to have a lower mortality rate (25.9%).1 Underlying condition: differences in mortality rates are observed according to patients’ underlying conditions, although these may be explained by differences in the relative severity of the underlying condition.1 Tortorano AM, et al. Epidemiology of candidaemia in Europe: results of 28-month European Confederation of Medical Mycology (ECMM) hospital-based surveillance study. Eur J Clin Microbiol Infect Dis 2004; 23:317–322. Falagas ME, et al. Attributable mortality of candidemia: a systematic review of matched cohort and case-control studies. Eur J Clin Microbiol Infect Dis 2006; 25:419–425. Tortorano AM, et al. Eur J Clin Microbiol Infect Dis 2004; 23:317–22
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Resistenza a fluconazolo in Candida species
Fluconazolo MIC (µg/ml) % degli isolati 50% 90% Range Sensibile Sensibile–dose-dipendente Resistente Candida spp. 0.5 16 ≤ 0.12–256 88.5 7.3 4.2 C. albicans ≤ 0.25 ≤ 0.12–128 99.4 0.1 0.4 C. glabrata 8 64 1–128 52.1 35.8 12.1 C. parapsilosis 1 2 0.25–64 98.8 0.8 C. tropicalis 98.0 0.7 1.3 C. krusei 128 16–256 0.0 25.9 74.1 A higher proportion of isolates of the non-albicans Candida species C. glabrata and C. krusei have intrinsic resistance to fluconazole.1 Messer SA, et al. International surveillance of Candida spp. and Aspergillus spp.: report from the SENTRY Antimicrobial Surveillance Program (2003). J Clin Microbiol 2006; 44:1782–1787. *Riferimento a isolati con ridotta sensibilità che può essere superata aumentando la dose Messer SA, et al. J Clin Microbiol 2006; 44:1782–7
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Impatto del ritardo di trattamento sulla mortalità nei pazienti con candidemia
45 40 35 30 25 Mortalità (%) 20 15 The continuing high mortality rate in SCIs may be due to a delay in the initiation of treatment because of uncertainty in diagnosis. This slide shows results from a study in which delayed treatment resulted in an increase in the risk of mortality.1 There is a need to focus on improved diagnosis of fungal infections, so that they can be treated early and adequately to reduce mortality. Garey KW, et al. Time to initiation of fluconazole therapy impacts mortality in patients with candidemia: a multi-institutional study. Clin Infect Dis 2006; 43:25–31. 10 5 Giorno emocoltura G 1 G 2 G 3 Giorni trascorsi dall’inizio di fluconazolo Garey KW, et al. Clin Infect Dis 2006; 43:25–31
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Relazione tra mortalità ospedaliera e timing del trattamento antifungino
35 30 25 Mortalità ospedaliera (%) 20 15 This study provides further evidence that delayed treatment results in increased mortality.1 There is a need to focus on improved diagnosis of fungal infections, so that they can be treated early and adequately to reduce mortality. Morrell M, et al. Delaying the empiric treatment of Candida bloodstream infection until positive blood culture results are obtained: a potential risk factor for hospital mortality. Antimicrob Agents Chemother 2005; 49:3640–3645. 10 5 < 12 12–24 24–48 > 48 Ritardo nell’inizio del trattamento antifungino(ore) Morrell M, et al. Antimicrob Agents Chemother 2005; 49:3640–5
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Agenti disponibili per il trattamento delle infezioni sistemiche da Candida
Polieni Amphotericina B, incluse formulazioni lipidiche Nistatina Azoli Prima generazione: fluconazole, itraconazole Nuovi azoli: voriconazolo, posaconazolo Echinocandine Micafungina Caspofungina Anidulafungina There are a number of different classes of antifungal agents available for the treatment of SCIs; these agents can be classified according to their mechanism of action: Polyenes – these agents were the first antifungals developed Azoles – this class includes fluconazole, itraconazole, voriconazole and posaconazole Echinocandins – this is the newest major class of antifungal agents and includes caspofungin, anidulafungin and micafungin.
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Trattamento iniziale delle candidemie nell’adulto
Evidenza scientifica Note Caspofungina 70/50 mg AI Considerare epidem locale Anidulafungina 200/100 mg Meno interazioni rispetto a caspofungina Micafungina 100 mg Amphoter B Liposom 3 mg/Kg BI Maggiore tox renale che echinocandine Voriconazolo 6/3 mg/Kg Interazione tra farmaci; meno attivo su C glabrata; non fungicida Fluconazolo 800/400 mg CI Inferiore ad anidula, meno attivo su C glabrata e pazienti gravi Amphoter B Compl lipidici 5 mg/Kg CII Amphoter B deossicol 0,7 – 1 mg/Kg DI Reazioni infusionali; tox renale There are a number of different classes of antifungal agents available for the treatment of SCIs; these agents can be classified according to their mechanism of action: Polyenes – these agents were the first antifungals developed Azoles – this class includes fluconazole, itraconazole, voriconazole and posaconazole Echinocandins – this is the newest major class of antifungal agents and includes caspofungin, anidulafungin and micafungin. Linee guida ESCMID, et al. Clin Microbiol Infect 2012 (Suppl 7); 18:1-77
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Meccanismo d’azione delle echinocandine
Il meccanismo di azione di caspofungina, anidulafungina e micafungina riguarda un target specifico della cellula fungina Le echinocandine inibiscono in modo selettivo la 1,3-D-glucano sintetasi L'enzima è presente nelle cellule dei funghi, ma non dei mammiferi Il glucano è essenziale per l'integrità della parete cellulare del fungo In sua assenza, le cellule micotiche sono osmoticamente fragili e facilmente soggette a lisi
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CANDIDEMIE IN MEDICINA INTERNA
348 pazienti arruolati (133; 38% in reparti di Medicina) Periodo: gennaio 2008 – dicembre 2010 Età media: 64 anni C. albicans: 105 (50,5%) Altre Candide: 103 (49,5%) Mortalità complessiva: 36,1%
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Distribuzione candide isolate da emocolture
Bassetti M, et al. Clin Microbiol infect 2013; 19:E281–84
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Caratteristiche dei pazienti con candidemia nei reparti di Medicina
Variabile Medicina (137) Emato-Oncologia (29) Rianimazione (68) P value Età media 73,2 66,4 57,2 <0,001 Apache II score 21,2 16,5 21,4 0.152 C albicans % 47,4 34,5 58,8 0,581 C non albicans % 52,6 65,5 41,2 C glabrata (%) 6,6 13,8 7,3 0,125 C krusei (%) 24,1 0,03 Età > 75 (5) 51,8 17,2 26,5 Cat vescicale (%) 70,8 31 89,7 Tumori solidi (%) 19,1 CVC (%) 81 55,2 94,1 <0,01 NPT (5) 78,8 27,6 48,5 <0,005 Mortalità 30 giorni (%) 50,4 44,8 45,6 0,008
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Relazione tra mortalità ospedaliera e tempo di inizio dell’antifungino
Bassetti M, et al. Clin Microbiol infect 2013; 19:E281–84
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Le candidemie in Medicina Interna
Solo 10 pazienti (7%) hanno ricevuto un antifungino entro 48 ore dall’emocoltura positiva 91 pazienti (69%) hanno ricevuto il trattamento dopo 72 ore La mortalità è stata del 20% nei pazienti trattati entro 48 ore, del 53% nei pazienti trattati tra 48 e 72 ore There are a number of different classes of antifungal agents available for the treatment of SCIs; these agents can be classified according to their mechanism of action: Polyenes – these agents were the first antifungals developed Azoles – this class includes fluconazole, itraconazole, voriconazole and posaconazole Echinocandins – this is the newest major class of antifungal agents and includes caspofungin, anidulafungin and micafungin. Bassetti M, et al. Clin Microbiol infect 2013; 19:E281–84
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