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LINEE GUIDA ATTIVITA’ FISICA
- Valutazione preliminare - Programma educativo - Gestione dell’insulina - Apporto di carboidrati - Reintegro dell’acqua - Statements internazionali - Programmi A.F. per NIDDM - Aggiustamenti degli OHA - Leggi e certificazioni - Formule di pratico utilizzo
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LINEE GUIDA ATTIVITA’ FISICA
- Valutazione preliminare - Programma educativo - Gestione dell’insulina - Apporto di carboidrati - Reintegro dell’acqua - Statements internazionali - Programmi A.F. per NIDDM - Aggiustamenti degli OHA - Leggi e certificazioni - Formule di pratico utilizzo
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LINEE GUIDA ATTIVITA’ FISICA - VALUTAZIONE DIABETOLOGICA GLOBALE - VALUTAZIONE DEL TIPO DI ATTIVITA’ FISICA (AEROBICA, ANAEROBICA etc.) IN RAPPORTO ALLE COMPLICANZE - VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE CARDIOVASCOLARE E MUSCOLO-SCHELETRICA The Health Professional’s Guide to Diabetics and Exercise. Edizioni ADA 2003
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DIABETOLOGICA GLOBALE
VALUTAZIONE DIABETOLOGICA GLOBALE Almeno 3 profili glicemici (prima e 2 ore dopo i tre pasti e alle ore 3.00) HbA1c ECG a riposo e, in caso di alterazioni cliniche ed ecografiche anche lievi, ECG da sforzo (obbligatorio sempre dopo i 35 anni o con durata del diabete 1>15 anni) Microalbuminuria Esame del fondo oculare in midriasi Biotensiometria Esame clinico dei piedi compresa la valutazione della sensibilità termo-tatto-dolorifica e dell’appoggio plantare (podoscopia, podografia) Capacità di riconoscimento dell’ipoglicemia Tests di neuropatia autonomica cardio-vascolare
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Scintigrafia al tallio
APPARATO CARDIOVASCOLARE Potrebbe essere utile un test da sforzo in caso di esercizio di intensità moderata o elevata o rischio cardiovascolare secondo uno dei seguenti criteri: - DM tipo 1 di durata > 15 anni - DM tipo 2 di durata > 10 anni - Presenza di qualsiasi ulteriore fattore di rischio per malattia coronarica - Presenza di microvasculopatia (retinopatia proliferativa o nefropatia, inclusa la microalbuminuria) - Vasculopatia periferica - Neuropatia autonomica. Test da sforzo Positivo Scintigrafia al tallio Negativo Start Negativa Start per attività aerobica 50% VO2 max Positiva Stop
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ATTIVITA’ SPORTIVE ANAEROBICHE ALATTACIDE (DURATA 10”-20”) (SALTI, LANCI, SOLLEVAMENTO PESI, CORSE 100m, CONTRAZIONI PASSIVE*) FONTI ENERGETICHE: ATP E FOSFOCRETININA DI DEPOSITO DISPENDIO ENERGETICO: POCHE DECINE DI CALORIE EFFETTO SULLA GLICEMIA: NESSUNO (TALORA SPIKES IPERGLICEMICHE DA STRESS) EFFETTI SUL SISTEMA CARDIO-VASCOLARE: NOTEVOLI SOLLECITAZIONI ACUTE E RIPETUTE (SCONSIGLIARE SE PRESENTI SEGNI DI MICROANGIOPATIA, TACHICARDIA A RIPOSO, IPERTENSIONE BORDER-LINE). * Contrazioni passive possono migliorare il trasporto del glucosio insulino-indipendente
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ATTIVITA’ ANAEROBICHE LATTACIDE (DURATA 1' -5' ) (400m' – 800m' CORSA AD OSTACOLI – FASI ANAEROBICHE DURANTE SPORTS DI SQUADRA) FONTI ENERGETICHE: PRINCIPALMENTE GLICOGENO – GLUCOSIO SCORIE PRODOTTE: ACIDO LATTICO EFFETTO SULLA GLICEMIA: FACILITA’ AD IPOGLICEMIE – POST EXERCISE LATE ONSET ALTRI EFFETTI: DISCRETE SOLLECITAZIONI CARDIO-VASCOLARI RESA ENERGETICA SCARSA RISPETTO AD ATTIVITA’ AEROBICHE
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ATTIVITA’ AEROBICHE ALATTACIDE (DURATA 60' - 240' ) (CORSA E SCI DI FONDO, MARCIA, CICLISMO, NUOTO PROLUNGATO IN VASCA) FONTI ENERGETICHE: GLUCOSIO, NEFA, GLICOGENO DISPENDIO ENERGETICO: DA CENTINAIA A MIGLIAIA DI CALORIE EFFETTO SULLA GLICEMIA: RIDUZIONE PROGRESSIVA E PREVEDIBILE ALTRI EFFETTI: MIGLIORAMENTO DELL’EFFETTO INSULINICO (RIDUZIONE FABBISOGNO) AUMENTO HDL COL.,RIDUZIONE TRIGLICERIDI CONTENIMENTO DI EVENT. ECCESSO PONDERALE EFFETTO TRAINING (MIGLIORAMENTO VO2 MAX) SCARSE SOLLECITAZIONI CARDIO-VASCOLARI ACUTE EFFETTO FAVOREVOLE SULL’EQUILIBRIO PSICHICO
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RETINOPATIA L’esame degli occhi deve essere eseguito secondo le indicazioni dell’American Diabetes Associations Clinical Practice Recommendations. Per i diabetici con Retinopatia Proliferativa un energico esercizio fisico potrebbe precipitare un’emorragia nel vitreo o un distacco di retina. Questi individui devono evitare l’esercizio anaerobio. Sulla base dell’esperienza condotta alla Joslin Clinic, il grado di retinopatia è stato utilizzato per classificare il rischio legato all’esercizio e per individuare il tipo di prescrizione di esercizio adeguato per ciascun paziente.
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Considerazioni per le limitazioni dell’ attività
fisica nella Retinopatia Diabetica LIVELLO di RD Attività accettabili Attività sconsigliabili Rivalutazione oculare NO RD* Dettate dallo stato generale Dettate dallo stato generale mesi RDNP° media Dettate dallo stato generale Dettate dallo stato generale mesi RDNP moderata Dettate dallo stato generale Attività che elevano molto la mesi pressione del sangue:soll. Pesi RDNP severa Dettate dallo stato generale Attività che incrementano molto mesi (potrebbe la P.sistolica ,manovre di Valsalva richiedere chirurgia Boxe, Duri sport competitivi laser) RDP Di basso impatto cardiovascolare Attività energiche,manovre di mesi (potrebbe nuotare, camminare Valsalva, Attività di lotta richiedere chirurgia Aerobici di basso impatto: Sollevamento pesi, jogging laser) cyclette, esercizi aerobici Sport con racchette di durata Suonare strenuamente la tromba *RD=retinopatia diabetica °RDNP=retinopatia diabetica non proliferativa RDP=retinopatia diabetica proliferativa
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NEFROPATIA Non vi sono raccomandazioni specifiche riguardo l’esercizio in pazienti con nefropatia incipiente o conclamata. I pazienti con nefropatia conclamata spesso hanno una ridotta capacità di svolgere l’esercizio fisico e ciò comporta un’ autolimitazione del livello di attività. Sebbene non vi sia un’evidente ragione per limitare in questi pazienti un esercizio di intensità lieve è comunque opportuno scoraggiare in questi individui l’esercizio forzato di moderata-elevata intensità anche in considerazione del coesistente rischio cardiovascolare.
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NEUROPATIA PERIFERICA (PN)
La PN può comportare una perdita della sensibilità ai piedi. Un’ importante PN è un’ indicazione per limitare esercizi che prevedono un carico ripetuto. Un esercizio ripetitivo su un fisico con piedi insensibili può condurre a fratture ed ulcere. La valutazione della PN deve basarsi sul controllo dei riflessi tendinei, della sensibilità vibratoria e tattile. La sensibilità tattile deve essere valutata con il monofilamento: l’incapacità di identificare la sensazione indotta dal contatto con monofilamento (10 g) è indicativa di perdita della sensibilità tattile
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POCO O NULLA IMPEGNATIVI MEDIAMENTE IMPEGNATIVI
TABELLA 1: SOLLECITAZIONE BIOMECCANICA DEL PIEDE NEI VARI SPORT GRUPPO 1 POCO O NULLA IMPEGNATIVI GRUPPO 2 MEDIAMENTE IMPEGNATIVI GRUPPO 3 MOLTO IMPEGNATIVI NUOTO PALLANUOTO EQUITAZIONE CICLISMO VELA GOLF GINNASTICA A CORPO LIBERO LANCIO DEL DISCO LANCIO DEL PESO LANCIO DEL GIAVELLOTTO BASEBALL SCHERMA CANOA WIND-SURF GINNASTICA ARTISTICA PING PONG CORSA(Maratoneti, fondisti,Mezzofondisti) MARCIA VELOCE SALTO IN LUNGO SALTO IN ALTO FOOT-BALL TENNIS DANZA CLASSICA DANZA AEROBICA JUDO FULL-CONCACT KARATE PALLACANESTRO PALLAVOLO
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ESCORIAZIONI SUPERFICIALI FISSURAZIONI MICOSI INTERDIGITALI
TABELLA 2: PRINCIPALI MICROLESIONI DEL PIEDE DIABETICO “SPORTIVO” FAVORITE DALLA PRESENZA DI NEUROPATIE FLITTENE IPERCHERATOSI CALLOSITA’ ESCORIAZIONI SUPERFICIALI FISSURAZIONI MICOSI INTERDIGITALI UNGHIE INCARNITE PICCOLI EMATOMI
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Esercizi fisici per pazienti diabetici con perdita della sensibilità protettiva dei piedi
CONTROINDICATI Lavori Camminare Jogging Esercizi di step ESERCIZI RACCOMANDATI Nuotare Andare in bicicletta Esercizi da seduti Esercizi di braccia Altri esercizi senza pesi
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NEUROPATIA AUTONOMICA (NA)
La presenza di NA può limitare la capacità individuale di svolgere esercizi ed incrementare il rischio di eventi CV avversi durante l’esercizio. La NA cardiaca può essere indicata dalla presenza di tachicardia (> 100 bat/min) a riposo e ipotensione ortostatica La morte improvvisa o l’ischemia miocardica silente sono state attribuite alla NA cardiaca diabetica. Nei pazienti con NA spesso si verificano episodi di ipertensione e di ipotensione dopo un vigoroso esercizio, specie all’inizio del programma di esercizi. Poichè questi individui hanno un alterato sistema di termoregolazione è opportuno avvisarli di evitare l’esercizio in condizioni di caldo o di freddo, e di vigilare che vi sia sempre un’adeguata idratazione.
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(Istituto di Medicina dello Sport Università di Uppsala)
2 Km WALKING TEST (Istituto di Medicina dello Sport Università di Uppsala) Il 2 Km WALKING TEST: è un metodo semplice ed accettabile a tutti. Consente di valutare contemporaneamente la funzionalità degli apparati cardiovascolare, respiratori e muscolo-scheletrico. Per effettuarlo è necessario cercare un percorso in pianura di 2 Km (bastano anche 400 metri come una pista di atletica da percorrere 5 volte) e camminarvi con il passo più svelto possibile senza mai assumere l’atteggiamento della corsa; controllare all’arrivo il tempo impiegato e la frequenza cardiaca. Il calcolo da effettuare è: TEMPO IMPIEGATO: minuti…..x 11,6 =… secondi….x 0,2 =… frequenza cardiaca…..x 0,56 =… indice di massa corporea……..x 2,6 =…..(valore A) VALORE A - età (anni x 0,2) = valore B 420 – valore B = indice di forma
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2 KM WALKING TEST INDICE DI FORMA LIVELLO DI FORMA <70
Insufficiente* 70-89 Scarso** 90-110 Sufficiente*** Buono**** >130 Ottimo*****
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2 Km WT DI UN SOGGETTO DIABETICO NON SEDENTARIO DI ANNI 55, BMI 29
TEMPO IMPIEGATO: minuti 18 x 11,6 = secondi 00 x 0,2 = frequenza cardiaca 90 x 0,56 = indice di massa corporea 29 x 2,6 = TOTALE = (Valore A) – 11 = (Valore B) 420 – = indice di forma = SUFFICIENTE
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PROGRAMMA EDUCATIVO PER PERSONE CON
DIABETE CHE PRATICANO ATTIVITA’ FISICA Fisiopatologia dello sforzo muscolare e miglioramento dell’insulinoresistenza Adattamento dell’insulina e degli ipoglicemizzanti orali Adattamento dell’apporto alimentare (carboidrati e calorie) Sito d’iniezione “Timing” dell’attività fisica Scelta del tipo di attività fisica in rapporto ad eventuali complicanze Effetto dell’attività fisica sui parametri della s. da insulinoresistenza
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Secrezione Insulinica fisiologica
800 600 non diabetici secrezione insulinica (pmol/min) 400 Alterazioni della secrezione insulinica nel diabete Tipo 2 Nel diabete Tipo 2 la secrezione insulinica basale tende a diminuire solo nelle fasi avanzate della malattia, mentre, invece, la fase precoce della secrezione insulinica viene compromessa all’inizio della malattia, ed è anzi la prima alterazione osservata nel diabete Tipo 2. Questi pazienti non presentano il picco insulinemico postprandiale osservato nei soggetti di controllo. In questo studio i livelli insulinemici medi delle 24 ore erano simili tra diabetici e controlli non diabetici, ma il profilo era sostanzialmente diverso nei due gruppi. 200 colazione pranzo cena 6.00 10.00 14.00 18.00 22.00 2.00 6.00 ore
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Profili d’azione durante
Glargine vs Insulina NPH nel diabete Tipo 2 Profili d’azione durante clamp glicemico Bolli , et al. Diabetes . 1999;48 ( suppl 1):A97. 6 5 4 3 1 10 Tempo (h) dopo iniezione SC Fine del periodo d’osservazione 20 30 Glargine Velocità d’utilizzo del glucosio (mg/kg/h)
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CONTENUTO TOTALE IN GLUCIDI DI UN UOMO DI 70 Kg.
GLICOGENO MUSCOLARE 245gr. GLICOGENO EPATICO gr. GLUCOSIO EMATICO ED EXTRA VASALE gr. 370gr. pari a 1517 Kcal
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IL DILEMMA DEL CARICO DEI CARBOIDRATI
(SUPERCOMPENSAZIONE) NELLO SPORTIVO DIABETICO NEGLI ATLETI DI FONDO, NEI 6gg PRE-GARA DIETA RICCA IN CHO COMPLESSI (FINO AD OLTRE 560gr/die) AUMENTA GLICOGENO EPATICO E MUSCOLARE (DA 130 A 210 mmol/Kg/bw) MIGLIORA LA PERFORMANCE E RIDUCE LA FATICA RISPARMIO PROTEICO DISPONIBILITA’ DI GLICOGENO EPATICO IN CASO DI IPOGLICEMIA NECESSARIO UN OTTIMALE MANAGEMENT DELL’INSULINA CSII MULTIPLE INIEZIONI SOTTOCUTANEE DI ANALOGO RAPIDO CALCOLO DEI CARBOIDRATI
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IL REINTEGRO DELL’ACQUA
UNA DISIDRATAZIONE LIEVE AUMENTA LA FATICA UNA PERDITA DI ACQUA DI OLTRE IL 3% bw PUO’ PRODURRE CONVULSIONI E COMA UNA DISIDRATAZIONE NEI DIABETICI PRODUCE PSEUDO- IPERGLICEMIA E PUO’ FAVORIRE FENOMENI TROMBO-EMBOLICI CONSIDERARE SEMPRE LE CONDIZIONI CLIMATICHE IL REINTEGRO DELL’ACQUA DEVE ESSERE GENEROSO E PREVENTIVO RISPETTO AL SENSO DELLA SETE: 2 ORE PRIMA BERE 300ml ACQUA OGNI 30 DI ATTIVITA’ BERE 250ml DOPO LA GARA: BERE SPESSO A PICCOLI SORSI FINO AL RECUPERO DEL PESO PRE-GARA
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FITWALKING programma per NIDDM sovrappeso, over 50, non allenati
PRIMO CICLO ( 14gg. 7 uscite a gg. alterni): Iniziare da 10’ in pianura incrementando di 5’ ad uscita.Velocita’ del passo:5 Km/h. SECONDO CICLO (21 gg. 11 uscite a gg. Alterni): Partire da 50’ e mantenere invariato il tempo per tutto il ciclo. Se le condizioni lo consentono (Talk Test negativo) aumentare la velocità di marcia per 2-3 m’ a partire dalla 5° uscita. TERZO CICLO ( 21 gg.) 60’ di marcia 4 volte/sett. (ideale martedi’, giovedi’, sabato e domenica con possibilità di allungare di 10-15’ una uscita del weekend aumentando la velocità del passo o scegliendo percorsi con una leggera pendenza)
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PROGRAMMA DI ALLENAMENTO PER UNA FITNESS OTTIMALE
I settimana Passo svelto Corsa 1’ 20’ 1’ II settimana 20’ III settimana 20’ IV settimana 23’ V settimana 22’ VI settimana 20’ VII settimana 25’ VIII settimana 30’ Ulteriori incrementi del chilometraggio saranno concordati con il medico in base ai propri obiettivi personali.
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FITNESS METABOLICA AEROBICA IN PISCINA
da: Alfio Cazzetta Un aiuto per il diabetico
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CARATTERISTICHE DI ALCUNE ATTIVITA’
Marcia - Lungo tempo di esercizio Ciclismo - Impegno limitato agli arti inferiori Nuoto Difficoltà per la posizione orizzontale Difficoltà per la respirazione Possesso di acquaticità Corsa a piedi - Grande impegno fisico - Impatti Corsa in acqua Impegno fisico generale Mancanza di impatti Maggiore perdita di calore
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Per bruciare 1 kg di grasso riserva (7730 calorie)
Marcia a 5 km/h per 34h 49’ Cicloturismo per 21h 50’ Nuoto per 14h 09’ Corsa a piedi a 10 kmh per 12h 23’ Corsa in acqua alta (aerobica) per 5h 15’ ( Mondenard)
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Effetti pressori sul corpo immerso (22 mmHg ogni 33 cm di profondità) (diversi nelle diverse parti del corpo) Diminuzione della FC tra il 5 e 10% Aumenta la gittata sistolica Aumento della perfusibilità alveolare e tissutale con migliore utilizzo di O2 (VO2 max) Recupero più rapido - 1/4 in meno - (all’anziano e diabetico, la permanenza in acqua, dopo il lavoro, consente un migliore recupero) Beneficio a chi è affetto da varici
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Lavoro proposto per il diabetico
Esercitazioni varie in acqua alta e/o bassa Cammino in acqua bassa “Corsa” in acqua bassa “Corsa” in acqua alta N.B. - Non superare i 45’/60’ di durata
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Corsa in acqua bassa Si riduce la forza di gravità in base all’altezza dell’acqua Si riduce la pressione del piede sul fondo della piscina (con l’acqua al 60% della propria altezza, si riduce del 50%) NB. Per evitare pericolose abrasioni ai piedi, far indossare delle calzature
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CORSA IN ALTA ACQUA 1 Si lavora in posizione verticale
Si annulla la forza di gravità Si annullano gli impatti alle strutture Consente alle donne in gravidanza di fare attività fisica Consente agli anziani di ridurre la rigidità muscolare e i dolori articolari Riduce le condizioni disabilitanti agli obesi, a chi ha problemi alla colonna e ai diabetici con complicanze
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CORSA IN ALTA ACQUA 2 Sensibile riduzione del tessuto adiposo
Maggior consumo energetico per maggiore resistenza dell’acqua Dott. Marc Bloom: Camminando con l’acqua alla vita, il doppio di calorie Dott. Mc. Waters: Il rapporto è da 1 a 2 Dott. Samuelson: Il rapporto è da 1 a 3
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Esempio di algoritmo per un diabetico adulto
Lavoro aerobico in acqua in modo continuo 1^ settimana: 2 x 10’ recupero 3’ 2^ settimana: 3 x 10’ recupero 3’ 3^ settimana: 4 x 10’ recupero 3’ 4^ settimana: 3 x 10’ recupero 2’ 5^ settimana: 3 x 10’ recupero 1’30” 7^ settimana: 2 x 15’ recupero 1’30” 8^ settimana: 20’ 9^ settimana: 30’ 10^ settimana: 35’ 11^ settimana: 40’ 12^ settimana: 45’
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ADATTAMENTO DEGLI OHA ACARBOSE in acuto in cronico = =/ METFORMINA
= =/ METFORMINA in acuto in cronico = GLITAZONICI in acuto in cronico = SULFANILUREE in acuto in cronico =/ / Da preferire i preparati a breve emivita DER.ACIDO BENZOICO in acuto in cronico =/ Da valutare in base al timing dell’esercizio fisico
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ADA-ACSM STATEMENTS (2003)
“La capacità di adeguare il regime terapeutico (insulina e terapia nutrizionale) per ottenere una partecipazione sicura e di alta performance ad attività sportive è stata recentemente riconosciuta come un importante strategia di management in diabetici tipo 1. In particolare l’ importante ruolo che ha il paziente nel raccogliere i dati dell’ autocontrollo glicemico in risposta all’ esercizio e nell’ usare questi dati per migliorare la performance ed aumentare la sicurezza è oggi pienamente accettato. Rigide raccomandazioni sulla supplementazione di CHO calcolate in base all’ intensità e durata dell’ esercizio senza tenere conto dei livelli glicemici del momento, di precedenti risposte metaboliche all’ esercizio stesso e dello schema terapeutico individuale, non sono del tutto appropriate. Tale approccio, infatti, frequentemente vanifica gli effetti benefici”. Cionondimeno per dare un orientamento di massima suggerisco che in media la supplementazione di CHO può essere di gr per ogni 30 minuti di esercizio intenso e che la riduzione della dose di insulina lenta puo’ essere del 30-35% nel giorno in cui si pratica sport. Entrambi i suggerimenti sono soggetti ad ampie variazioni individuali.
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LLINEE GUIDA ADA-ACSM SULL’ESERCIZIO FISICO PER ATLETI CON DIABETE TIPO 1 (E DIABETICI INSULINO-TRATTATI) 1. Controllo metabolico prima dell’esercizio: · Tendenza all’iperglicemiaEvitare l’esercizio se i livelli glicemici a digiuno sono 250 mg/dl ed e’presente chetonuria. Usare cautela se i livelli di glicemia a digiuno sono 300 mg/dl ed e’ assente chetonuria. Tendenza all’ ipoglicemiaIngerire un extra di CHO se i livelli glicemici a digiuno risultano 100 mg/dl. . Monitoraggio glicemico prima e dopo l’esercizio: Imparare ad identificare il momento in cui diventa necessario modificare il dosaggio insulinico o il consumo di cibo. Imparare ad identificare come varia la risposta glicemica in rapporto al tipo e all’intensità dell’ esercizio fisico. . Consumo di cibo: · Imparare a riconoscere la quantità necessaria di CHO per prevenire l’ipoglicemia. Abituarsi a tenere con sé alimenti ricchi in CHO facilmente utilizzabili sia durante sia dopo l’esercizio.
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Programma di attività fisica per diabetici di tipo 1
Pierpaolo De Feo, Giovanni Annuzzi, Gerardo Corigliano, Gabriele Riccardi Programma di attività fisica per diabetici di tipo 1 Attività consigliate Nuoto, marcia, ginnastica, podismo, ciclismo, sci di fondo, canoa, danza. Attività sconsigliate Sports di combattimento, sollevamento pesi, immersioni, sports anaerobici puri, sports aerobici di lunga durata a livello agonistico, vela in solitario e sports in cui l’ipoglicemia mette a rischio la vita propria ed altrui Intensità 50-80% VO2 max; la frequenza cardiaca da raggiungere durante l'attività fisica può essere calcolata con la formula: [ (FC massima*– FC basale) x 50-80%] + FC basale Durata 30-60 minuti, escluso il riscaldamento ed il defaticamento Frequenza Almeno 3-4 volte alla settimana Precauzioni Scarpe adeguate, monitoraggio glicemico prima, durante e dopo l’esercizio fisico (vedi testo), evitare l’esercizio intenso nel periodo post-prandiale (di massima insulinizzazione) Consigli dietetici Associare una dieta normocalorica con calorie derivanti per il 55-60% dai carboidrati, 10-15% dalle proteine e 25-30% dai grassi che sia ricca in fibre ed offra un’adeguata integrazione idrico-salina (i carboidrati semplici sono consentiti prima, durante e dopo l’esercizio in base alla glicemia) Adesione a lungo termine Valutare con il paziente i benefici conseguenti all’esercizio fisico, gratificarlo, favorire il supporto di persone che praticano la stessa attività ed offrire sports alternativi
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Programma di attività fisica per diabetici di tipo 2
Attività consigliate Sports di tipo aerobico: podismo, ciclismo, marcia, ginnastica, nuoto, sci di fondo, canoa, danza. Attività sconsigliate Sports di combattimento, sollevamento pesi, sports anaerobici puri e sports a livello agonistico; per i pazienti in terapia con farmaci ipoglicemizzanti: immersioni, vela in solitario e sports in cui l’ipoglicemia mette a rischio la vita propria ed altrui Intensità 40-60% ; la frequenza cardiaca da raggiungere durante l'attività fisica può essere calcolata con la formula: [ (FC massima*– FC basale) x 40-60%] + FC basale Durata 30-60 minuti, escluso il riscaldamento ed il defaticamento Frequenza Almeno 3-4 volte alla settimana, preferibilmente tutti i giorni Precauzioni Scarpe adeguate, monitoraggio glicemico prima, durante e dopo l’esercizio fisico (soprattutto per i pazienti in terapia con farmaci ipoglicemizzanti), ECG a riposo ed eventualmente sotto sforzo Consigli per perdere peso Associare una dieta con calorie derivanti per il 50-60% dai carboidrati, 10-15% dalle proteine e 25-30% dai grassi ed un deficit calorico giornaliero di circa 300 kcal/die, che sia ricca in fibre ed offra un’adeguata integrazione idrico-salina Adesione a lungo termine Valutare con il paziente i benefici conseguenti all’esercizio fisico, gratificarlo, favorire il supporto di persone che praticano la stessa attività ed offrire sports alternativi
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LEGGE 115 ART. 8 La malattia diabetica priva di complicanze invalidanti non costituisce motivo ostativo al rilascio del certificato di idoneità fisica per l’iscrizione nelle scuole di ogni ordine e grado per lo svolgimento di attività sportive a carattere non agonistico e per l’accesso ai posti di lavoro pubblico e privato, salvo i casi per i quali si richiedono specifici particolari requisiti attitudinali. Il certificato di idoneità fisica per lo svolgimento di attività sportive agonistiche viene rilasciato previa presentazione di una certificazione del medico diabetologo attestante lo stato di malattia diabetica compensata nonché la condizione ottimale di autocontrollo e di terapia da parte del soggetto diabetico.
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Modello del certificato non agonistico
allegato 1 D.M. 28 febbraio 1983 Regione .....USL CERTIFICATO DI STATO DI BUONA SALUTE Cognome Nome nato a il Residente a ASL……… Il soggetto, affetto da diabete mellito, sulla base della visita medica da me effettuata risulta in stato di buona salute e non presenta controindicazioni in atto alla pratica di attività sportiva non agonistica. Il presente certificato ha validità annuale dalla data di rilascio. il
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Nomogramma di ASTRAND (modificato)
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{( FC massima* - FC basale ) x 50-60% } + FC basale
FORMULA PER IL CALCOLO DELLA FREQUENZA CARDIACA IDONEA PER LAVORARE AL 50-60% DELLA VO2 Max {( FC massima* - FC basale ) x 50-60% } + FC basale *FC massima = 220 – età in anni
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ESERCIZIO FISICO: IL PERCORSO A TAPPE
Controllo glicemia Riscaldamento Esercizio Defaticamento Controllo glicemia 2 minuti minuti min minuti minuti (controllarne l’intensità)
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FORMULE UTILI Dispendio energetico
A piedi: km percorsi x kg peso x 0,9 = Kcal In bici (in pianura): km percorsi x 20 = Kcal
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Dispendio energetico indotto dall’attività fisica volontaria
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Allenamento
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