Scaricare la presentazione
1
Gli impianti negli edifici
Facoltà di Architettura Roma 11 maggio 1999 presentazione di GPF
2
Gli edifici si distinguono in
edifici civili edifici per uffici edifici per attività industriali edifici per servizi sociali
3
Edifici per civile abitazione
Sono i più diffusi. Sono stati oggetto di speculazione edilizia Sono stati costruiti in dispregio della sicurezza Hanno determinato l’intervento del legislatore
4
Le principali leggi Legge 46/90 sulla sicurezza degli impianti negli edifici Legge 10/91 sul risparmio energetico
5
Legge 5 marzo 1990 n.46 Norme per la sicurezza negli impianti sono soggetti alla applicazione della legge Impianti elettrici Impianti radiotelevisivi, elettronici e di terra Impianti di riscaldamento e climatizzazione Impianti idrosanitari Impianti per trasporto e utilizzo del gas Impianti sollevamento persone Impianti di protezione anti incendio
6
Novità introdotte dalla legge
Soggetti abilitati Requisiti tecnico professionali Progettazione degli impianti Installazione degli impianti Dichiarazione di conformità Responsabilità Sanzioni
7
Soggetti abilitati Tutte le imprese singole o associate, regolarmente iscritte: nel registro delle Ditte (presso Camera di Commercio) Nell’Albo provinciale delle imprese artigiane L’esercizio della attività è subordinato al possesso dei requisiti tecnico professionali
8
Requisiti tecnico professionali
Laurea in materia tecnica specifica Diploma di scuola secondaria superiore con specializzazione del settore specifico con periodo di 1 anno alle dirette dipendenze di un’impresa del settore Attestato di formazione professionale con periodo di 2 anni Operaio specializzato con periodo di 3 anni
9
Riconoscimento dei requisiti
Una volta era necessaria l'inchiesta di una commissione cui andavano presentati i titoli di studio e l’attestato di dipendenza del preposto Attualmente basta la richiesta alla CCIAA della provincia allegando autocertificazioni
10
Ditte esistenti Dimostrare che si svolgeva l’attività di installazione già un anno prima della entrata in vigore della legge (cioè prima del 13 marzo 1989) Presentare la relativa domanda entro un anno dalla entrata in vigore della legge (cioè entro il 13 marzo 1991)
11
Progetto degli impianti
La legge indica che gli impianti, oltre una certa consistenza o importanza debbano essere progettati da un professionista inscritto all’Albo Rimanda al Regolamento da pubblicare entro 6 mesi stabilire i limiti Il Regolamento verrà pubblicato dopo 21 mesi
12
Installazione Obbligo della regola d’arte
Gli impianti elettrici devono essere dotati di impianti di messa a terra e di interruttore differenziale ad alta sensibilità o di altri sistemi di protezione equivalenti, Tutti gli impianti esistenti devono essere adeguati entro 3 anni dalla entrata in vigore della legge (13 marzo 1993)
13
Senza guasto ENEL In diff In ENEL Con guasto In diff In-Ig Ig
14
Senza contatto ENEL In diff In Con contatto ENEL In diff In-Ig Ig
15
Conseguenze della disposizione
La definizione alta sensibilità ( pari a 30 mA) era una convenzione per addetti ai lavori senza fondamento normativo Manca ogni riferimento al coordinamento delle protezioni. La questione verrà risolta dal Regolamento
16
Dichiarazione di conformità
L’esecutore dell’impianto alla conclusione dei lavori deve rilasciare il certificato. Copia al committente, al Comune, alla CCIAA. Il comune può concedere abitabilità solo con il certificato di conformità
17
Deroghe da progetto e certificato
Manutenzioni ordinarie Installazione di elettrodomestici Fornitura provvisoria di energia per cantieri
18
Responsabilità Committente o proprietario
nell’affidare i lavori riguardanti gli impianti previsti dalla legge DEVE rivolgersi ad imprese abilitate Esecutore di eseguire i lavori secondo la regola dell’arte Progettista per violazione delle norme per progettazione e collaudi
19
Sanzioni Per il committente se si affida ad impresa non qualificata da lire a Per tutti i soggetti se violano gli altri articoli da lire a lire Per esecutori (dopo tre violazioni) proposta di cancellazione dall’Albo Per progettisti (dopo tre violazioni) proposta di provvedimenti agli Ordini professionali
20
Regolamento di attuazione D.P.R. 6 dicembre 1991 n. 447
Il regolamento fissa i limiti per la necessità del progetto e definisce le opere di adeguamento per i fabbricati e gli impianti esistenti
21
Abitazione civile (elettrico) Il progetto è obbligatorio:
Per tutte le utenze condominiali di uso comune aventi potenza impegnata superiore a 6 kW, Per le utenze di singole unità abitative di superficie maggiore di 400 mq. Per gli impianti effettuati con lampade fluorescenti a catodo freddo con potenza complessiva maggiore di 1200 VA
22
Terziario-commercio (elettrico) Il progetto è obbligatorio
Per impianti alimentati a tensione >1000V Per ambienti di superficie > 200 mq. Per impianti elettrici di potenza superiore a 1500 W per tutta l’unità immobiliare provvista di ambienti soggetti a normativa specifica del CEI quali: ambienti adibiti ad uso medico ambienti a maggior rischio di incendio (garage) ambienti con pericolo di esplosione
23
Abitazione civile (elettronico) Progetto obbligatorio
Ogni volta che l’impianto elettronico coesista con impianto elettrico per il quale è obbligatorio il progetto Il progetto del parafulmine è obbligatorio in edifici di volume > 200 mc dotati di impianti elettrici soggetti a normativa specifica CEI in edifici di volume > 200 mc di altezza > 5m
24
Abitazione civile (riscaldamento e climatizzazione)
Progetto obbligatorio Per canne fumarie collettive ramificate Per tutte le utilizzazioni aventi potenzialità frigorifera >= frigorie/ora
25
Abitazione civile (gas)
Il progetto è obbligatorio per il trasporto e l’utilizzazione di gas combustibili con portata termica superiore a 34,8 kW per stoccaggi di gas medicali per uso ospedaliero e simili
26
Abitazione civile ( anti incendio)
Progetto obbligatorio: quando inseriti in un'attività soggetta al rilascio di certificato prevenzione incendi quando gli idranti sono in numero pari a superiore a 4 quando gli apparecchi per rilevamento sono in numero pari o superiore a 10
27
Caratteristiche dei progetti
Devono contenere: schemi di impianto disegni planimetrici relazione tecnica si considerano redatti secondo la buona tecnica i progetti elaborati secondo Norme CEI
28
Precisazioni del regolamento
Gli impianti eseguiti secondo norme CEI UNI sono a regola d’arte (o materiali CE) Gli interruttori differenziali ad alta sensibilità vengono intesi quelli con corrente di guasto non superiore a 1A. Per sistema di protezione equivalente si intende ogni sistema ammesso dalla norma CEI
29
Precisazioni del regolamento sugli impianti esistenti
Ammesso adeguamento per fasi successive purché entro i tre anni si considerano adeguati gli impianti che abbiano: sezionatori e protezioni contro le sovracorrenti posti all’origine dell’impianto protezione contro i contatti diretti protezione contro i contatti indiretti o interruttore differenziale con soglia 30 mA.
30
Con terra ENEL In diff In-Ig Ig Senza terra ENEL In diff In-Ig Ig
31
Commento alla figura precedente
Il collegamento di terra (PE) unito all’interruttore differenziale ne determina l’apertura appena si verifica il guasto Senza il PE occorre che si stabilisca il collegamento precario attraverso il corpo umano Non tutti gli organismi presentano la stessa sopportazione al passaggio di corrente per il tempo di apertura dell’interruttore
32
Perché il legislatore ha consentito questa anomalia?
33
Ragioni del legislatore
Imponendo il solo interruttore differenziale ( costo del lavoro circa lire) non ci sono ostacoli particolari a che una buona percentuale di popolazione esegua il lavoro d’adeguamento. Imponendo l’impianto di terra all’interno di un appartamento occorrono le tracce con costo di circa Se poi si hanno parati alle pareti, pavimenti pregiati ecc. il costo può arrivare anche a e nessuno si adeguerebbe.
34
Impianti nuovi negli impianti nuovi
nei rifacimenti completi di impianti esistenti Vanno invece sempre considerati i seguenti lavori previsti dalla legge: installazione di un interruttore differenziale esecuzione dell’impianto di terra interno
35
In un condominio si debbono adeguare tutti
36
Come è fatto un impianto di terra?
37
Valori della resistenza di terra
Secondo il DPR 547 del 27/04/1955 (sicurezza nei posti di lavoro) il valore deve essere non superiore a 20 W Secondo la norma CEI il valore deve essere coordinato con le protezioni in modo che la tensione di contatto non raggiunga valori pericolosi V=R . I
38
V = R . I Dove V = 50V normalmente V = 25 V in :
cantieri locali uso medico ricoveri animali I = corrente di soglia del differenziale (da 30 a 1000 mA cioè da 0,03 a 1 A) R può allora variare tra 25/1 = 25 ohm e /0,03 = W
39
Come ottenere una buona terra?
Dispersore verticale o picchetto Dispersore orizzontale Dispersore a piastra o a maglia Plinti di fondazione Il valore dipende dalla resistività del terreno r
40
Calcolo della resistenza Rd
Resistenza di un dispersore verticale: Rd = rm / L rm = Resistività media del terreno in W.m L = lunghezza dell’elemento a contatto in m.
41
Calcolo della resistenza Rd
Resistenza di un dispersore orizzontale Rd = 2 . rm / L rm = Resistività media del terreno in W.m L = lunghezza dell’elemento a contatto in m.
42
Calcolo della resistenza Rd
Resistenza di un sistema di elementi magliati Rd = rm / 4 . r dove r = raggio del cerchio che circoscrive la maglia in m.
43
Calcolo della resistenza Rd
Ferri delle fondazioni Rd = rm / p . d dove d = 3 V . 1,57 essendo V il volume del calcestruzzo armato a contatto con il terreno di fondazione in metri cubi
44
Calcolo della resistenza Rd
Dispersore a piastre rm p Rd = S dove S superficie di un lato della piastra a contatto con il terreno in metri quadrati
45
Resistenza Rt totale 1 Rt = S
La resistenza totale è data dalla formula: 1 Rt = 1 S i Rd i Quando si può considerare che i vari elementi di Rt non si influenzino a vicenda, siano cioè distanti almeno il doppio della loro dimensione maggiore
46
Resistività in funzione della natura del terreno ( valori in W.m)
Terreno paludoso da 2 a 15 Argille e marne da 3 a 15 Arenarie, gessi, scisti argillosi da 10 a 50 Calcare quarz., granito, ghiaia da 50 a 500 Terreno sabbioso umido da 70 a 100 Calcare da 100 a 150 Terreno sabbioso secco da 150 a 200 Rocce da 500 a 10000
47
Guida per esecuzione terra
Per l’esecuzione degli impianti di terra il Comitato Elettrotecnico Italiano, ha edito una guida destinata agli operatori non specialisti più che ai progettisti elettrici. Tale guida ha la numerazione CEI consta di pagine 66 costo lire
48
Esempio di terra
49
Esempio di terra
50
Esempio di terra
51
Materiali: quadro
52
Materiali: interruttore
53
Materiale: tubi e cassette
54
Materiali: conduttori
55
Norma CEI 64-50 Ha come titolo:
Edilizia residenziale Guida per l’integrazione nell’edificio degli impianti elettrici utilizzatori, ausiliari e telefonici Redatta dal CEI, come guida e non come Norma, per i progettisti edili. Pag.114 lire var.1 pag. 8 lire
56
Guida per esecuzione impianti Norma CEI 64-50
Sono descritti i seguenti impianti tipici: Impianto per servizi comuni Quadro generale Ingressi scale cantine Centrali: termica, CDZ, idrica, acque nere Ascensori Autorimesse e parcheggi Telefonici ed ausiliari (citofono, TV, ecc.) Terra e parafulmine
57
Guida per esecuzione impianti Norma CEI 64-50
Sono descritti i seguenti Unità abitative Locali ad uso ufficio Locali ad uso medico Negozi Magazzini Bar impianti tipici: Ristorante Autorimessa pubblica Unità per altri usi: agenzie bancarie laboratori palestre discoteche
58
Schemi
59
Schemi
60
Schemi
61
Guida per esecuzione impianti Norma CEI 64-50
Ha un capitolo di guida per i rapporti con gli Enti: Aziende distributrici di energia elettrica e gas Telecom Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ISPESL Obblighi amministrativi derivanti dalla legge 46/90 e dal DPR 447/91
62
Reperibilità Guide CEI
Presso Associazione Elettrotecnica Italiana, sezione di Roma, C.P Roma EUR Presso qualche libreria nei pressi della Facoltà di Ingegneria a S. Pietro in Vincoli (ad esempio Ingegneria 2.000, Piazza della Polveriera) Scrivendo direttamente al CEI, Viale Monza Milano tel fax sito:
63
Legge 10/91 9 gennaio 1991 COSSIGA Presidente della Repubblica
ANDREOTTI Presidente del Consiglio dei Ministri BATTGLIA Ministro dell’industria del commercio e dell’artigianato
64
Finalità della legge 10/91 Miglioramento dei processi di trasformazione dell’energia Riduzione dei consumi energetici Uso più razionale dell’energia Uso di fonti rinnovabili (sole, vento, energia idraulica, risorse geotermiche, maree, moto ondoso…) Cogenerazione di energia (produzione combinata di energia elettrica o meccanica e di calore, recuperabile nei fumi di scarico, da processi industriali, ecc, …) Risparmi di energia conseguibili nella climatizzazione e nell’illuminazione degli edifici con interventi sull’involucro edilizio e sugli impianti
65
Norme per il contenuto del consumo di energia negli edifici
Sono regolati dalle suddette norme i consumi di energia negli edifici pubblici e privati, qualunque ne sia la destinazione d’uso, nonché l’esercizio e la manutenzione degli impianti esistenti
66
UNI 10344 Riscaldamento degli edifici calcolo del fabbisogno di energia
La norma e’ necessaria alla applicazione della legge 10/91 La norma descrive una procedura per il calcolo del fabbisogno di energia primaria per il riscaldamento degli edifici Per l’applicazione della norma e’ necessario considerare una serie di norme di supporto che sviluppano aspetti specifici (UNI Metodo di calcolo della trasmittanza termica dei componenti finestrati; UNI Metodo di calcolo degli scambi termici tra terreno ed edificio; UNI Metodo di calcolo dell’energia termica scambiata tra una tubazione e l’ambiente circostante; ...)
67
Fattori che contribuiscono alla definizione del fabbisogno di energia primaria per il riscaldamento
Dati climatici della località Coefficiente di dispersione termica per trasmissione e ventilazione Temperature interne previste Caratteristiche solari dell’edificio: orientamento, dimensioni e tipo dei componenti vetrati Apporti energetici interni non provenienti dall’impianto di riscaldamento Caratteristiche dell’impianto di produzione, di distribuzione di regolazione e di emissione dell’energia termica
68
Flusso termico radiazione solare diretta
69
Il metodo di calcolo e’ basato sul bilancio energetico giornaliero in regime stazionario, per ciascuna zona dell’edificio, effettuato nel giorno di caratteristiche medie mensili, trascurando le variazioni giornaliere di temperatura esterna e della radiazione solare e tenendo conto delle variazioni della temperatura interna per effetto di contributi energetici interni.
70
Metodi di calcolo utilizzati
Calcolo convenzionale Calcolo riferito a situazioni specifiche
71
Schema caldaia condominiale nessuno è indipendente
fredda calda
72
Caldaia condominiale
73
Schema caldaia singola ognuno è indipendente
Appartamento 1 Appartamento 2 Appartamento 3
74
Caldaia singola
75
Tubazioni per impianti
In acciaio (collettore riscaldamento) In rame ricotto e rivestito (derivazioni) In resine termoindurenti (acquedotti) In polietilene (idrici con approvazione Ministero della Sanità) In polipropilene (idrici con approvazione Ministero della Sanità)
76
Radiatori In ghisa, ad alta inerzia termica: molto tempo per scaldarsi, molto per freddarsi adatti ad ambienti abitualmente abitati In lamiera, a bassa inerzia termica: poco tempo per scaldarsi e per raffreddarsi adatti ad ambienti abitati nel fine settimana
77
Grazie dell’attenzione
Presentazioni simili
© 2024 SlidePlayer.it Inc.
All rights reserved.