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Matteo 5,13-16 L'ora della Lectio Divina
Monastero S. Margherita Fabriano
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Vieni Spirito Santo manda a noi dal cielo un raggio della tua luce!
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In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: “Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato?A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli”
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Queste parole del Vangelo di Matteo sono parte del Discorso della Montagna, che ha come tema le condizioni per entrare nel Regno di Dio. Il testo globalmente rivela ad ogni battezzato la sua vocazione di cristiano, figlio di Dio. Il Vangelo è annunciato a tutti ma alcune parole come queste, sono rivolte da Gesù direttamente ai suoi discepoli. Essi sono chiamati ad essere SALE E LUCE della terra e del mondo.
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La terra richiama la costituzione fragile del corpo e il mondo l’ambiente in cui l’essere umano è posto per vivere in relazione con se stesso, con Dio, con gli altri e con il cosmo.
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Le persone chiamate ad essere sale e luce sono coloro che riflettono la Luce di Gesù. Egli è la Vera Luce che illumina ogni uomo. Egli ha detto: Io sono la Luce del mondo chi segue me cammina nella Luce. Le persone luminose sono quelle descritte da Gesù stesso nelle Beatitudini, profetizzate da Isaia (58,7-10) e riassunte dal Salmista nel Salmo 111.
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Le persone chiamate ad essere sale e luce profetizzate da Isaia sono coloro che: spezzano il pane con l’affamato; - ospitano in casa i miseri e senza tetto; vestono chi è nudo, non puntano il dito contro il prossimo e non parlano male, si adoperano per togliere le ingiustizie e le oppressioni.
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Gesù completa e realizza nella sua Persona il quadro del profeta Isaia e chiama SALE E LUCE coloro che diventano COME LUI: i poveri in spirito, gli afflitti, i miti gli affamati e gli assetati di giustizia i misericordiosi, i puri di cuore gli operatori di pace i perseguitati a causa del Vangelo.
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Il Salmista chiama costoro “giusti” davanti a Dio
Il Salmista chiama costoro “giusti” davanti a Dio. Il giusto è l’uomo che teme il Signore e che spunta come luce nelle tenebre. E’ l’uomo pietoso che dà in prestito e amministra i suoi beni con giustizia. E’ colui che dona largamente ai poveri e non teme annunzio di sventura perché il suo cuore è saldo e confida nel Signore.
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L’esistenza del discepolo di Gesù trasfigurata dalla Parola divina diventa SALE e LUCE che si irradia , una testimonianza vivente del Regno di Dio.
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San Giovanni Crisostomo afferma che “la lampada non risplende per se stessa, ma per coloro che sono nelle tenebre… e il sale non purifica soltanto se stesso ma arresta la corruzione dei corpi e non permette che si dissolvano e periscano”. E’ necessario dunque essere testimoni con la propria vita di Gesù Cristo Vivente, a vantaggio dell’umanità intera, della propria e altrui salvezza.
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Con il Battesimo, i discepoli di Gesù vengono illuminati dalla Luce Vivente, e salati con il Sapore del cielo Essi sono dunque chiamati a essere il sapore della vita e la luce della storia, seminando Amore, Fiducia e Speranza
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Il lucerniere di Gesù è la Chiesa
Il lucerniere di Gesù è la Chiesa La casa da illuminare è il mondo, l’ambito vitale di ciascuno, il proprio cuore. Alcune domande utili per il discernimento ci possono aiutare ad essere più gustosi e più luminosi:
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Ringrazio e lodo Dio per il dono del Battesimo che dà senso, valore e gioia alla mia esistenza?
-Vivo l’appartenenza alla Chiesa con responsabilità? Sono consapevole della Luce che è in me e della necessità di irradiarla e di non nasconderla?
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Preghiamo dunque il Padre perché ci aiuti a vivere come ci ha insegnato Gesù.
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Donaci Signore di raccontare con la parola e con la vita la Tua storia nella nostra storia: sarà questa la nostra professione di fede, che scriverà nelle opere e nei giorni della nostra vicenda, la vivente sequenza del Tuo santo evangelo Amen (Bruno Forte, vescovo)
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A te la gloria e la lode nei secoli dei secoli!
Grazie Signore per il dono della Presenza nella tua Parola! Grazie perché ci nutri con un cibo spirituale e ci ricordi che non di solo pane vive l’uomo. Grazie Signore!
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U.I.O.G.D.
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