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L’ORIENTAMENTO LEZIONE N. 5 slide N. 32 SCIENZE ITEGRATE

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Presentazione sul tema: "L’ORIENTAMENTO LEZIONE N. 5 slide N. 32 SCIENZE ITEGRATE"— Transcript della presentazione:

1 L’ORIENTAMENTO LEZIONE N. 5 slide N. 32 SCIENZE ITEGRATE
I Istituto Tecnico Industriale Prof. Fabrizio CARMIGNANI IISS “Mattei” – Rosignano S. (LI)

2 ORIENTAMENTO Geografico

3 Costituisce l’insieme delle conoscenze che permettono di individuare la propria posizione sulla superficie terrestre e quindi di stabilire la direzione secondo cui dirigersi Esistono vari metodi di orientamento: DIURNI e NOTTURNI Alcuni sono conosciuti sin dall’antichità e utilizzano soltanto la posizione di corpi celesti o semplici strumenti: sono metodi più o meno precisi Altri sono più recenti e molto più precisi Oggi con i moderni strumenti (GPS) si riesce a rilevare la posizione esatta di un punto sulla superficie della Terra

4 Orientamento NOTTURNO Orientamento con la BUSSOLA
INDICE: Orientamento DIURNO Orientamento NOTTURNO Orientamento con la BUSSOLA RETICOLATO GEOGRAFICO

5 A) ORIENTAMENTO DIURNO
1) ORIENTAMENTO con il SOLE È uno dei modi più semplici e naturali ma molto approssimativo Grazie anche alle carte geografiche riusciamo a muoverci in luoghi che non conosciamo Ma chi si trova in mezzo al mare o in un deserto, per sapere se va nella giusta direzione, deve utilizzare i PUNTI CARDINALI I punti cardinali sono 4 punti di riferimento che gli uomini hanno stabilito osservando soprattutto la posizione del SOLE Il sole sorge più o meno sempre nello stesso punto e tramonta dalla parte opposta

6 punto in cui sorge il sole: EST (ORIENTE o LEVANTE) 
punto in cui tramonta il sole: OVEST (OCCIDENTE o PONENTE) punto in cui il Sole è a metà (massimo) del suo arco : SUD (MEZZOGIORNO o MERIDIONE) punto opposto dove il sole non lo vediamo mai:   NORD (MEZZANOTTE o SETTENTRIONE) EMISFERO BOREALE

7 2) ORIENTAMENTO con un BASTONE (GNOMONE)
Si pianta al suolo un bastone orientato verso il sole e inclinato in modo che non proietti alcuna ombra sul terreno (mezzogiorno quasi verticale , alba e tramonto, quasi adagiato al suolo) Si attende minuti, in modo che il sole spostandosi proietti l'ombra del bastoncino Quando questa è lunga almeno cm si traccia la perpendicolare alla direzione dell’ombra e si ottiene il NORD

8 3) ORIENTAMENTO con OROLOGIO a lancette
Con l'orologio non si può ottenere la stessa precisione offerta da una buona bussola, ma il margine di errore è comunque basso Per procedere con l'operazione si mette in piano un orologio con lancette e si appoggia verticalmente uno spillo o uno stecco sul bordo dell'orologio stesso, in corrispondenza della direzione della lancetta più corta delle ore Si ruoterà l'orologio finché l'ombra proiettata dallo spillo coincida con la lancetta delle ore: la bisettrice dell'angolo formato dalla lancetta delle ore e le ore 12 del quadrante, nel verso opposto a quello del Sole, ci darà la direzione del NORD NORD

9 Ad esempio, se l’orologio segna le 8 del mattino, il Nord sarà nella direzione delle ore 4 (infatti 8 : 2 = 4) Se l’orologio segna le 16, il Nord è nella direzione delle ore 8 (16 : 2 = 8) Se sei in un periodo dell’anno in cui è in vigore l’ora legale, regola le lancette sull’ora solare, portandole indietro di 1 ora N.B. Conta le ore da 0 a 24 Esempio: le 4 del pomeriggio sono le 16

10 4) ORIENTAMENTO con la carta TOPOGRAFICA
Nel caso in cui sia riconoscibile sulla carta (TOPOGRAFICA) il nostro punto di stazione, basterà individuare sul terreno un altro particolare riportato anche sulla carta e ruotandola in modo da allineare i 2 punti ne otterremo l'orientamento (in tutte le carte geografiche il lato superiore corrisponde al Nord) Quando invece non si conosce il punto di stazione, si individueranno sulla carta e sul terreno 2 punti caratteristici della zona, si traccia sulla carta una linea che li unisce e noi mettendoci su questo allineamento sapremo come orientarci 5) ORIENTAMENTO parziale con caratteristiche ambientali MUSCHIO: si forma prevalentemente (umidità, ombra del sottobosco) sulla facciata rivolta a nord di alberi e rocce NEVE: si mantiene di più sui versanti a nord/est

11 La STELLA POLARE B) ORIENTAMENTO NOTTURNO
1) ORSA MINORE (STELLA POLARE) Con il cielo sereno, nel nostro emisfero nord o boreale, ci si può orientare cercando la STELLA POLARE che indica la direzione del NORD Per rintracciarla bisogna individuare la costellazione a cui appartiene e cioè l’ORSA MINORE (PICCOLO CARRO) La STELLA POLARE È l’ultima stella del “timone” (si trova sulla punta )

12 2) ORSA MAGGIORE Non sempre l’ORSA MINORE e quindi la Stella Polare sono ben visibili Per individuarla si ricorre, allora, alla costellazione del GRANDE CARRO (Orsa Maggiore), che ha una forma simile a quella del Piccolo Carro, ma è più grande e più luminosa e quindi maggiormente visibile. Il Grande Carro è costituito da 4 stelle che formano il carro e da 3 che formano il timone. Se riporti sul prolungamento delle 2 stelle alla base del carro (“ruote posteriori”) un segmento pari a 5 volte la loro distanza, arrivi alla STELLA POLARE

13 3) CASSIOPEA Quando l’Orsa Maggiore non è visibile, si ricorre a CASSIOPEA, una costellazione formata da 5 stelle a forma di W (estate) o di M (inverno), che si trova nel cielo dal lato opposto dell’Orsa Maggiore (vedi disegno precedente) La stella centrale di Cassiopea è rivolta verso la Stella Polare 4) ORIONE Individuata la costellazione di ORIONE si traccia una linea immaginaria fra la stella centrale della cintura e il centro della testa. Prolungando questa linea si arriva alla Stella Polare. Inoltre questa linea ti dà, con una buona approssimazione, la direzione Sud-Nord. Alle nostre latitudini, però, ORIONE è visibile di sera (autunno inizio primavera) N S

14 5) LUNA Le 4 fasi lunari sono:
La luna è visibile perché è illuminata dal sole Essa può aiutarci a controllare la nostra posizione in maniera approssimativa ma sufficientemente indicativa La LUNA impiega 29 giorni a ruotare intorno alla TERRA e questo periodo si chiama MESE LUNARE Nel corso del mese lunare il nostro satellite passa attraverso FASI ognuna delle quali dura poco più di 7 giorni Le 4 fasi lunari sono: PRIMO QUARTO: luna crescente, riconoscibile per avere la gobba a ponente (la luna è a forma di D) LUNA PIENA (PLENILUNIO) ULTIMO QUARTO: luna calante, riconoscibile per avere la gobba a levante (la luna è a forma di C) LUNA NUOVA (NOVILUNIO): non è visibile

15 “Regolette” per ricordare le fasi lunari :
Quando la luna è a forma di D essa cresce quando è a forma di C essa diminuisce gobba a ponente luna crescente gobba a levante luna calante

16 Anche la LUNA, come il sole, sorge a Est, dopo 6 ore è a Sud e tramonta a Ovest, 12 ore dopo essere sorta Però, mentre il sole ogni mattina alle 6 si trova a Est, purtroppo la luna non ha il buon gusto di fare altrettanto, ma sorge a orari differenti a seconda delle fasi La tabella successiva dà le posizioni delle LUNA nelle varie fasi Si utilizza per orientarci, sia pure in modo approssimativo, tenendo conto dell’ORA e osservando in quale FASE si trova la luna

17 C) ORIENTAMENTO con la BUSSOLA
L'invenzione della bussola viene attribuita ai CINESI ma secondo alcuni studiosi anche ai VICHINGHI Questi ultimi, forse, scoprirono casualmente il campo magnetico terrestre lanciando delle frecce magnetizzate, come si fa con i dadi, che poi "magicamente“ si allineavano verso il nord È certo che l'uso della bussola come strumento di navigazione risale intorno all'anno presso gli stessi cinesi e fu introdotta in Europa nel XII sec. probabilmente attraverso gli Arabi Secondo alcuni, forse, fu l’amalfitano Flavio Gioia ad inventarla (perfezionarla) intorno al ?

18 Vi sono molti tipi di bussole
La BUSSOLA è lo strumento base per potersi orientare con qualsiasi condizione meteorologica E' formata da un ago magnetico libero di girare su di un piano orizzontale, che, per effetto del campo magnetico terrestre si posiziona sempre lungo il meridiano magnetico del luogo, segnando quindi la direzione NORD-SUD Di solito l’estremità dell'ago colorata o a forma di freccia indica il NORD Vi sono molti tipi di bussole Quelle per uso terrestre hanno stampato sul fondo i punti cardinali o la ROSA dei VENTI 32 punte)

19 ROSA dei VENTI La rosa dei venti è la rappresentazione schematica dei punti cardinali: nord, sud, est e ovest e delle direzioni da questi determinate, diffusasi a partire dalla Repubblica di Amalfi, ai tempi delle Repubbliche Marinare I nomi delle direzioni NE, SE, SO e NO derivano dal fatto che la rosa dei venti veniva raffigurata, nelle prime rappresentazioni cartografiche del Mediterraneo, al centro del Mar Ionio oppure vicino all'isola di Zante ROSA dei VENTI a 16 punte In quella posizione, a NE, approssimativamente, c'è la Grecia, da cui GRECALE per la direzione NE-SO; a SE vi è la Siria, da cui SCIROCCO per la direzione SE-NO; a SO vi è la Libia, da cui LIBECCIO per la direzione SO-NE Infine per la direzione NO-SE il nome MAESTRALE discende da magister, cioè la direzione da Roma o Venezia, la via "maestra" dal porto di origine

20 Collocazione nelle prime rappresentazioni
ROSA dei VENTI Collocazione nelle prime rappresentazioni

21

22 ORIENTAMENTO con la BUSSOLA di una CARTA GEOGRAFICA
Avendo a disposizione una bussola, per l’orientamento, occorre saper leggere nel modo esatto una carta geografica Per usare la carta sul terreno occorre innanzi tutto "orientarla", cioè disporla in modo che i punti segnati su di essa corrispondano, in allineamento, agli stessi punti sul terreno Le carte sono disegnate in modo che, disposte per la normale lettura, il NORD coincida con la parte superiore del foglio, il SUD con quella opposta, l'EST a destra e l'OVEST a sinistra di chi legge la carta stessa

23 NORD EST OVEST SUD

24 D. RETICOLATO GEOGRAFICO RETICOLATO GEOGRAFICO
Tutti i metodi visti precedentemente però indicano solo una posizione parziale e locale quindi non sufficienti per indicare la posizione assoluta ed univoca di un punto sulla superficie terrestre Di conseguenza per risolvere questo problema è stato introdotto il cosiddetto RETICOLATO GEOGRAFICO

25 ORIZZONTALI: chiamate “ PARALLELI”
Sulla superficie del nostro pianeta vengono tracciate delle LINEE IMMAGINARIE: ORIZZONTALI: chiamate “ PARALLELI” VERTICALI: chiamate “MERIDIANI” Paralleli e meridiani formano quindi il: RETICOLATO GEOGRAFICO

26 MERIDIANI Un qualunque piano che contenga l'asse terrestre (piano meridiano), determina sulla superficie terrestre un cerchio massimo passante per i poli detto circolo MERIDIANO Per meridiano geografico si intende una semicirconferenza compresa tra i due poli ed ogni meridiano ha un suo antimeridiano che completa il circolo meridiano, dalla parte opposta. I meridiani sono tutti uguali fra loro La parola meridiano deriva dal latino meridies, perché un meridiano unisce tutti i punti che hanno il mezzogiorno nello stesso momento PARALLELI I PARALLELI invece sono i circoli formati dall'intersezione tra qualunque piano parallelo all'EQUATORE (che rappresenta il parallelo massimo) con la superficie terrestre I paralleli, quindi, sono tanto più piccoli quanto maggiore è la loro distanza dall'equatore

27 LATITUDINE LONGITUDINE
PARALLELI e MERIDIANI sono utilizzati poi per calcolare le 2 COORDINATE GEOGRAFICHE: LATITUDINE LONGITUDINE Quindi calcolando le 2 coordinate geografiche suddette è possibile indicare esattamente la posizione di un punto sulla superficie terrestre Nel sistema di coordinate terrestri si sceglie come piano fondamentale quello dell'EQUATORE mentre la direzione fondamentale è l'asse di rotazione della Terra Si suppone che la superficie terrestre sia, in prima approssimazione, di forma sferica

28 Paralleli e meridiani formano una rete sulla superficie terrestre, chiamata RETICOLATO GEOGRAFICO, che ci permette di identificare la posizione assoluta di un punto Per far questo basta indicare il parallelo e il meridiano che passano per tale punto (parallelo e meridiano del luogo) Allo scopo di indicare un preciso parallelo o meridiano, si definiscono le COORDINATE GEOGRAFICHE Viene fissato convenzionalmente un MERIDIANO FONDAMENTALE passante per l'Osservatorio astronomico di Greenwich nei pressi di Londra Tale meridiano è chiamato anche meridiano zero o primo meridiano e rappresenta anche il riferimento per la suddivisione convenzionale in fusi orari e per la misura del tempo universale

29 LATITUDINE E’ la distanza angolare di un punto dall'equatore misurata lungo il meridiano che passa per quel punto Consiste nel misurare l'angolo compreso tra la verticale del luogo e il piano dell'equatore Nel disegno a sinistra si tratta dell'angolo PCP' dove C è il centro della Terra LATITUDINE La LATITUDINE può essere NORD (emisfero boreale) o SUD (emisfero australe), si misura in gradi e sue frazioni e va da O° (EQUATORE) a 90° (poli)

30 LONGITIDINE E’ la distanza angolare di un punto dal meridiano fondamentale, misurata sull'arco di parallelo che passa per quel punto. Essa corrisponde all'angolo compreso tra il piano del meridiano del punto e il piano del meridiano fondamentale Nel disegno qui a fianco, si tratta dell'angolo PAO dove A è un punto sull'asse terrestre appartenente al piano del parallelo di P LONGITUDINE La LONGITUDINE può essere EST o OVEST a seconda che il punto si trovi a oriente o ad occidente del meridiano fondamentale. Si misura in gradi e frazioni e va da 0° (punti meridiano fondamentale) a 180° (Antimeridiano di Greenwich)

31 A partire dall’EQUATORE, cioè dal parallelo 0, si contano 90 paralleli verso nord e 90 verso sud (distanti 1° tra di loro) la cui circonferenza diminuisce man mano che si avvicinano ai poli dove per convenzione sono rappresentati da un punto A partire dal meridiano 0, quello che attraversa l’osservatorio astronomico di Greenwich, quartiere di Londra (Inghilterra), si contano 180 meridiani verso ovest e 180 verso est (distanti 1° tra di loro) I meridiani sono tutti uguali

32 FINE della LEZIONE N. 5 L’ORIENTAMENTO
Grazie per l’attenzione E ricordatevi…! … Considerate la vostra semenza fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza… DANTE ALIGHIERI La Divina Commedia, INFERNO, canto XXVI, Prof. CARMIGNANI FABRIZIO


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