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PubblicatoFabrizia Landi Modificato 10 anni fa
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Il piede diabetico In questa rappresentazione non verranno inserite immagini particolari inerenti il piede diabetico.
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Premessa Il fulcro, il perno, della cura di un piede diabetico sta, soprattutto, nella conoscenza specifica di questo problema: questa consapevolezza serve nei diabetici a prevenire l’ulcera, nei medici a curarla convenientemente. Sia la prevenzione che la cura di un’ulcera deve essere compito di tutti i Centri di Diabetologia. La cura di un’ulcera è legata alla disponibilità di risorse dei Centri e soprattutto di professionalità dedicate, sia da parte dei medici che ovviamente dello staff infermieristico.
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Introduzione I progressi nella cura del diabete hanno portato ad un allungamento dell’aspettativa di vita dei diabetici. Le questioni maggiori oggi per i diabetici non sono quelle collegate alle complicanze croniche del diabete; siano esse microangiopatiche, (retinopatia, nefropatia, neuropatia), siano esse macroangiopatiche, (cardiopatia ischemica, arteriopatia degli arti inferiori, arteriopatia dei tronchi sovraortici). Un ruolo sempre più importante è assunto dal "piede diabetico"; questo è in assoluto una complicanza che implica il maggior numero di ricoveri ospedalieri.
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Introduzione Il problema più rilevante legato ad un’ulcera del piede nei diabetici è il rischio di una amputazione. Risulta quindi evidente che, se si vuole ridurre il numero delle amputazioni, è necessario riuscire a monitorarsi al meglio ed aumentare la propria capacità di curare per tempo questo tipo di ulcera. Il piede diabetico rappresenta un culmine di disattenzioni, nostre personali ed assieme al piede diabetico, coesistono in un insieme di altre patologie, più o meno legate al diabete, quindi devono essere curate preventivamente.
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Parliamo di Piede neuropatico
La neuropatia diabetica colpisce sia i nervi sensitivi (neuropatia sensitiva) sia i nervi motori (neuropatia motoria) sia i nervi vegetativi (neuropatia autonomica). Il piede neuropatico pertanto è un piede in cui la neuropatia diabetica ha modificato l'equilibrio muscolare, la percezione degli stimoli, l'autoregolazione vegetativa, cioè tutte e tre le componenti nervose.
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Parliamo di Piede neuropatico
Avremo che la neuropatia sensitiva colpisce le fibre nervose che inviano le sensazioni al cervello. Avremo che la neuropatia motoria colpisce le fibre nervose che innervano i muscoli del piede. Avremo che la conseguenza più immediatamente visibile della neuropatia autonomica è la secchezza del piede dovuta al mal funzionamento delle fibre nervose che regolano l’attività delle ghiandole secretorie della cute. Ma, anche, avremo che un piede neuropatico può ulcerarsi. Il problema a questo punto è curare l’ulcera nel migliore dei modi e di conseguenza farla guarire il prima possibile.
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Parliamo di Piede di charcot
Il piede di Charcot è un'affezione molto grave che si accompagna sempre alla presenza di neuropatia diabetica. Se questa affezione viene ignorata e non curata al suo esordio essa cambia verso tipi di deformità che può procurare ulcere non guaribili e alla fine l'amputazione dell'arto. Fondamentalmente il piede di Charcot è un piede nel quale si instaura una patologia delle ossa del piede: inizialmente piccole fratture nel proseguo del tempo frammentazioni ossee con perdita dei rapporti articolari normali fino a condurre alla impossibilità di distinguere le ossa tra di loro.
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Parliamo di Piede ischemico
L'arteriopatia ostruttiva periferica (AOP) è causata ,da placche di lipidi e altre sostanze che restringono il vaso. Nei diabetici possono venir colpite ambedue le gambe e soprattutto le arterie sotto il ginocchio. Le arterie sono molto spesso calcificate, prevale la chiusura totale del vaso rispetto ad una chiusura parziale, spesso multiple nella medesima arteria .
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Parliamo di Piede infetto
Una complicazione frequente e pericolosa di un’ulcera è l’infezione. L’infezione si instaura nella maggior parte dei casi su un’ulcera aperta da molto tempo e non adeguatamente curata. Un’ulcera infetta può provocare: - fenomeni sistemici che possono mettere a repentaglio non solo il salvataggio d’arto ma la vita stessa del paziente (stato settico, setticemia) La gangrena rappresenta il quadro clinico più noto nel diabetico. La gangrena (cioè la necrosi a tutto spessore dei tessuti molli) può coinvolgere piccole parti (falangi), parti più estese (dita) sino a gran parte del piede (avampiede, meso e retropiede).
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Come prevenire Ispezionare e lavare ogni giorno i piedi
Controllare la temperatura dell’acqua col gomito o col termometro Asciugare bene ma delicatamente, soprattutto tra le dita, eventualmente con phon Usare calze che non stringano e cambiarle ogni giorno Idratare il piede se secco con creme specifiche Non usare callifughi o strumenti taglienti per le callosità Tagliare le unghie con forbice a punte smusse, arrotondare con lima di cartone Non camminare a piedi scalzi Non usare fonti di calore dirette (borse d’acqua calda, calorifero, camino, etc) Usare scarpe comode con punta rotonda e tacco non superiore a 4 cm Quando si calzano scarpe nuove, controllare il piede dopo pochi minuti di cammino, in caso cercare di indossare scarpe nuove per poco tempo al giorno, fino ad ammorbidirle
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