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IL MODELLO ORGANIZZATIVO DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI VARESE

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Presentazione sul tema: "IL MODELLO ORGANIZZATIVO DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI VARESE"— Transcript della presentazione:

1 IL MODELLO ORGANIZZATIVO DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI VARESE

2 Criteri generali di organizzazione
L’organizzazione degli uffici e dei servizi della Camera e’ basata su alcuni “principi” e si ispira a criteri generali: rispondenza al pubblico interesse dell’azione amministrativa; economicità, flessibilità gestionale, trasparenza, imparzialità e pari opportunità; distinzione tra le funzioni e le responsabilità di indirizzo e controllo e le funzioni e le responsabilità di gestione e attuazione; individuazione chiara dei livelli di autonomia e responsabilità, con riferimento agli obiettivi e alle risorse assegnate; valorizzazione del ruolo rivestito dalla dirigenza, attraverso il rafforzamento dell’autonomia, dei poteri e delle responsabilità piena valorizzazione delle risorse umane, incentivando la qualità della prestazione lavorativa; costante valutazione dell’attività svolta e dei risultati conseguiti; adeguamento ai principi e alle fasi del ciclo di gestione della performance in un’ottica di sistema, con riferimento all’Ente camerale, all’azienda speciale e/o alle società partecipate.

3 rispondenza al pubblico interesse dell’azione amministrativa
E’ un principio di carattere generale che “guida” l’azione delle pubbliche amministrazioni Anche gli atti di organizzazione e di gestione devono essere improntati al rispetto di questo principio Es. orari di sportello e di servizio in funzione delle esigenze dell’utenza

4 *Es sito internet, Ufficio relazioni con il pubblico
economicità, flessibilità gestionale, trasparenza, imparzialità e pari opportunità Flessibilità gestionale significa che le decisioni per l’organizzazione degli uffici e per la gestione delle risorse umane possono essere assunte dai dirigenti preposti alla gestione (es. ordini di servizio); Garanzia dell’imparzialità e della trasparenza assicurando agli utenti (imprese, cittadini ecc.) la massima informazione* e l’immediata individuazione del “responsabile del procedimento”; *Es sito internet, Ufficio relazioni con il pubblico

5 economicità, flessibilità gestionale, trasparenza, imparzialità e pari opportunità
Pari opportunità: significa assicurare il rispetto delle norme che vietano qualsiasi forma di discriminazione diretta o indiretta basata sul sesso, sulla maternità, sul matrimonio ecc. in ogni fase ed aspetto della vita lavorativa: accesso al lavoro, trattamento giuridico, carriera, trattamento economico, all’accesso alle prestazioni previdenziali … La Camera di Commercio di Varese e le pari opportunità, qualche dato …

6 economicità, flessibilità gestionale, trasparenza, imparzialità e pari opportunità
estratto dalla Relazione sulla performance 2011

7 Camera di Commercio di Varese e pari opportunità
Nel 2011 è stato istituito il Comitato unico di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni ai sensi dell’art. 57 del Dlgs n. 165/2001. Il Comitato unifica in un solo organismo le competenze già attribuite al comitato per le pari opportunità e al comitato sul fenomeno del mobbing.

8 Camera di Commercio di Varese e benessere organizzativo
Nel 2008 la Camera di Commercio di Varese ha istituito l’ufficio Sviluppo e Benessere organizzativo : All’Ufficio competono l’individuazione e l’attuazione di percorsi innovativi per lo sviluppo organizzativo dell’Ente, anche per quanto concerne la progettazione di attività di formazione continua ed aggiornamento del personale; l’Ufficio cura e implementa gli strumenti più opportuni per lo sviluppo del benessere organizzativo.

9 La CdC di Varese e il benessere organizzativo: un esempio di azione

10 distinzione tra le funzioni…
….. e le responsabilità di indirizzo e controllo e le funzioni e le responsabilità di gestione e attuazione: significa che, mentre agli organi di governo (Consiglio e Giunta) spetta l’esercizio delle funzioni di indirizzo politico e la definizione di obiettivi strategici compresa la verifica risultati conseguiti, alla dirigenza spetta l’adozione dei provvedimenti amministrativi necessari per dare attuazione ai programmi di attività definiti dagli organi politici.

11 Es. di atto di indirizzo politico: definizione indirizzi strategici per il mandato 2008 -2012
AMBITI STRATEGICI ASSI 1. INNOVAZIONE IMPRENDITORIALE Innovazione finanziaria e sostegno al credito Innovazione tecnologica e ambiente Innovazione organizzativa e qualità dei processi Sviluppo del capitale sociale e delle competenze 2. INTERNAZIONALIZZAZIONE 1. Supporto all’internazionalizzazione 2. Progetti di natura internazionale 3. REGOLAZIONE E SVILUPPO DEI MERCATI 1. Reti distributive 2. Regolazione e tutela del mercato 4. E-GOVERNMENT ED INFORMAZIONI ECONOMICA E-government e semplificazione amministrativa Informazione e Comunicazione economica 5. POLITICHE ED INIZIATIVE DI SETTORE 1. Produzioni locali 2. Aggregazioni e filiere 6. MARKETING TERRITORIALE 1. Sistemi turistici 2. Promozione del territorio e attrazione investimenti 7. INFRASTRUTTURE 1. Sviluppo reti infrastrutturali 2. Intermodalità e logistica 3. Valorizzazione patrimonio camerale PROGETTI SPECIALI 1. Mondiali di ciclismo 2008

12 autonomia e responsabilità: il budget direzionale
Individuazione chiara dei livelli di autonomia e responsabilità, con riferimento agli obiettivi e alle risorse assegnate: significa che ai dirigenti spetta l’adozione degli atti e provvedimenti amministrativi nonché la gestione finanziaria, tecnica e amministrativa mediante autonomi poteri di spesa di organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo

13 autonomia e responsabilità: il budget direzionale
Il budget direzionale è lo strumento tecnico contabile con il quale si intende: Attribuire le risorse del preventivo economico ai dirigenti responsabili della spesa; Assegnare in conseguenza dell’attribuzione delle risorse gli obiettivi e i relativi parametri di valutazione dei dirigenti

14 valorizzazione delle risorse umane, incentivando la qualità della prestazione lavorativa
La Camera di Commercio cura la formazione e l’aggiornamento del personale sulla base di un Piano annuale di formazione (PAF) che tiene conto dei fabbisogni formativi rilevati, delle competenze necessarie in funzione degli obiettivi da raggiungere nonché delle novità normative e tecnologiche N.B. l’attività di formazione dal 2011 è oggetto di forti tagli di spesa

15 Esempio estratto dal PAF 2012-2013
Titolo Destinatari Annualità Metodologia IL’organizzazione di convegni e seminari Contenuto Progettazione dell’evento, scelta della location, gestione delle relazioni con partner, attività di monitoraggio Quantificazione e gestione del budget Strumenti di condivisione di standard camerali Cat. C-D 2012 Ciclo di incontri informativi Palestra di scrittura Corso di scrittura efficace di . Obiettivi Completare il percorso di formazione sulla scrittura efficace Cat. B-C-D Aula + Arricchimento manuale di stile

16 costante valutazione dell’attività svolta e dei risultati conseguiti
Nel 2005 la Camera di Commercio di Varese ha ottenuto dall’ente di certificazione DNV Italia il riconoscimento della Certificazione di qualità conforme alle norme UNI EN ISO 9001:2008 per tutti i servizi offerti al pubblico   La certificazione di qualità si estende anche ai servizi resi dall'Azienda Speciale Promovarese: - Organizzazione, promozione e coordinamento di attività congressuali - Progettazione ed erogazione di attività seminariali e di formazione libera, finanziata ed istituzionale

17 costante valutazione dell’attività svolta e dei risultati conseguiti
Il percorso che ha portato alla certificazione del SGQ ha coinvolto tutto il personale della holding camerale impegnandolo nell’obiettivo permanente dell’organizzazione: il miglioramento continuo dei processi in termini di qualità, tempi e costi. Per impegnarsi formalmente al rispetto di precisi standard di qualità nei confronti dell'utenza, la Camera di Commercio ha inoltre adottato la "Carta dei Servizi". L’ottenimento della certificazione di qualità ha rappresentato per la Camera di Commercio di Varese non un traguardo raggiunto ma un importante punto di partenza nell’azione di miglioramento continuo della qualità dei propri servizi.

18 adeguamento ai principi e alle fasi del ciclo di gestione della performance
Le Camere di Commercio ai sensi del decreto n. 150/2009 sono chiamate a sviluppare il Ciclo di gestione della performance fondato su tre principi: performance inteso come contributo che le varie componenti organizzative apportano al raggiungimento degli obiettivi dell’ente premialità inteso come collegamento tra la misurazione e valutazione delle performance organizzative e la misurazione e valutazione delle performance individuali trasparenza inteso quale accessibilità totale delle informazioni ai propri utenti e stakeholder

19 Il processo di adeguamento al decreto: quali azioni
Avvio del ciclo di gestione della performance Adozione di un Piano della performance Adozione di un Sistema di misurazione e valutazione della performance Adozione di una Relazione sulla performance Istituzione Organi indipendenti di valutazione Adozione di un sistema di diagnosi (check)

20 Ciclo della performance
L’obiettivo che non si misura non si gestisce e non si migliora

21 Camera di Commercio e performance
La performance dell’Ente camerale è costituita dai risultati che le attività svolte in un determinato periodo producono in termini di: trasformazione dell’ambiente economico in cui operano le imprese; rafforzamento della loro capacità competitiva; sviluppo socio-economico del territorio; di promozione degli interessi generali e del mercato; sostegno e promozione all’imprenditorialità locale

22 Misurazione e valutazione della performance nelle Camere di commercio
Misurare la performance significa: Fissare gli obiettivi; Stabilire delle grandezze, cioè degli indicatori; Rilevare sistematicamente (ad intervalli di tempo definiti) il valore degli indicatori. Valutare la performance significa: Interpretare il contributo (risultato e modalità di raggiungimento del risultato ottenuto) e argomentare quanto, come e perché tale contributo abbia inciso sul livello di raggiungimento delle finalità dell’Ente.

23 Indicatori sì, ma ……. Individuare indicatori di outcome in relazione ai principali obiettivi strategici ma … Evitare di porli come parametri che consentano di leggere in termini univoci il successo/insuccesso degli interventi; L’indicatore di outcome è un riferimento, non è l’unico elemento di una valutazione d’insieme.

24 Piano della performance
Il Piano è il documento programmatico triennale che individua ed esplicita: “gli indirizzi e gli obiettivi strategici ed operativi e definisce, con riferimento agli obiettivi finali ed intermedi ed alle risorse, gli indicatori per la misurazione e la valutazione della performance dell’amministrazione, nonché gli obiettivi assegnati a i dirigenti ed i relativi indicatori” N.B.deve essere adottato e pubblicato sul sito entro il 31 gennaio di ogni anno

25 Dalla mission agli obiettivi strategici della CCIAA di Varese
Mappa strategica

26 Piano della Performance
“Con la definizione del Piano gli organi di indirizzo politico della Camera di Commercio identificano la performance complessiva dell’Ente e forniscono il quadro generale nell’ambito del quale si sviluppa l’intero Ciclo di gestione”. (Linee Guida Unioncamere).

27 Relazione sulla Performance
La Relazione sulla performance è il documento che completa il Ciclo di gestione ed evidenzia a consuntivo i risultati della performance organizzativa ed individuale rispetto a quanto preventivato in sede di pianificazione

28 Sistema di misurazione e valutazione della performance
Il Sistema di Misurazione e Valutazione  rappresenta l’insieme delle metodologie, delle modalità operative, delle azioni, dei processi e degli strumenti che hanno ad oggetto la misurazione e valutazione della performance organizzativa della Camera di Commercio e della performance individuale di chi opera all'interno dell'Ente

29 Sistema di misurazione e valutazione della performance
Lo scopo dell’implementazione di un Sistema di Misurazione della performance individuale è quello di evidenziare l’importanza del contributo individuale rispetto agli obiettivi dell’organizzazione premiando la performance realizzata con sistemi incentivanti e contribuendo, in tal modo, a creare e mantenere un clima organizzativo favorevole al perseguimento delle finalità dell’Ente chiarendo a ciascuno le aspettative in termini di risultati e comportamenti finalizzati anche allo sviluppo di capacità professionali e manageriali.

30 Sistema di misurazione e valutazione della performance
La misurazione e valutazione della performance individuale dei dirigenti e dei responsabili di posizione organizzativa deve tener conto dei seguenti aspetti: collegamento tra performance organizzativa ed individuale valutazione del contributo individuale alla performance organizzativa individuazione di obiettivi rilevanti, prioritari e coerenti con la posizione occupata dal dirigente e collegati ai programmi dell'Ente valutazione delle competenze professionali e manageriali manifestate in modo tale da assicurare che i comportamenti del valutato si allineino nel tempo al contesto mutevole

31 Sistema incentivante La valutazione della performance individuale del personale è articolata su aree di apprezzamento, individuabili anche in modo alternativo in Obiettivi competenze comportamenti organizzativi.

32 Sistema incentivante: alcuni dati di sintesi
estratto dalla Relazione sulla perofrmance 2011 estratto dalla Relazione sulla perofrmance 2011

33 Applicazione del ciclo: alcune considerazioni
Alle P.A. è richiesto un salto culturale: i documenti, pur mantenendo lo stesso nome, hanno acquisito un significato gestionale diverso e guidano l’azione di tutti Riconoscimento da parte degli organi politici della rilevanza “gestionale” del cd. ciclo della performance Necessità di un forte impegno diretto della Dirigenza sia per tradurre le indicazioni degli stakeholders e degli organi, che per la definizione di obiettivi e target Importanza del confronto con gli altri per il miglioramento continuo Consapevolezza ancora “a metà” sui possibili effetti della rendicontazione esterna delle performance

34 Struttura organizzativa
La struttura organizzativa dell’Ente si articola, di norma, in: Aree, Servizi, Uffici Possono essere istituite Unità di progetto e Unità di staff quali strutture organizzative finalizzate a: a) elaborare e dare attuazione a programmi e progetti di interesse camerale caratterizzati da innovatività, strategicità e temporaneità (unità di progetto); b) assicurare supporto professionale al servizio di una o più strutture dell’ente per esigenze anche di carattere temporaneo (unità di staff).

35 Struttura organizzativa:organigramma


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