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Errori di programmazione
Paragrafo9
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Errori di programmazione
System.out.println("Hello, World!"); L’attività di programmazione, come ogni altra attività di progettazione, è soggetta ad errori di vario tipo errori di sintassi o di compilazione errori logici o di esecuzione System.aut.println("Hello, World!"); System.out.println("Hello, World!); System.out.println("Hell, World!");
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posizione (numero di riga) posizione (nella riga)
Errori di sintassi System.aut.println("Hello, World!"); In questo caso il compilatore riesce agevolmente ad individuare e segnalare l’errore di sintassi, perché identifica il nome di un oggetto (simbolo) che non è stato definito (aut) e sul quale non è in grado di “decidere” posizione (numero di riga) C:\>javac Hello.java Hello.java:3: cannot resolve symbol symbol : variable aut location: class java.lang.System System.aut.println("Hello, World!"); ^ 1 error posizione (nella riga) diagnosi
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Errori di sintassi virgolette mancanti
System.out.println("Hello, World!); Questo è invece un caso molto più complesso: viene giustamente segnalato il primo errore, una stringa non terminata, e viene evidenziato il punto dove inizia la stringa C:\>javac Hello.java Hello.java:3: unclosed string literal System.out.println("Hello, World!); ^ Hello.java:3: ')' expected 2 errors
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Errori di sintassi Viene però segnalato anche un secondo errore
il compilatore si aspetta di trovare una parentesi tonda chiusa, in corrispondenza di quella aperta la parentesi in realtà c’è, ma il compilatore l’ha inserita all’interno della stringa, cioè ha prolungato la stringa fino al termine della riga C:\>javac Hello.java Hello.java:3: unclosed string literal System.out.println("Hello, World!); ^ Hello.java:3: ')' expected 2 errors
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Errori logici manca un carattere
System.out.println("Hell, World!"); Questo errore, invece, non viene segnalato dal compilatore, che non può sapere che cosa il programmatore abbia intenzione di far scrivere al programma sull’output standard la compilazione va a buon fine si ha un errore durante l’esecuzione del programma, perché viene prodotto un output diverso dal previsto C:\>java Hello Hell, World!
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Errori logici Sono molto più insidiosi degli errori di sintassi
il programma viene compilato correttamente, ma non fa quello che dovrebbe fare L’eliminazione degli errori logici richiede molta pazienza, eseguendo il programma ed osservando con attenzione i risultati prodotti è necessario collaudare i programmi, come qualsiasi altro prodotto dell’ingegneria Si usano programmi specifici (debugger) per trovare gli errori logici (bug) in un programma
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Tipi di dati numerici Paragrafo1
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Un programma che elabora numeri
public class Coins1 { public static void main(String[] args) { int lit = 15000; // lire italiane double euro = 2.35; // euro // calcola il valore totale double totalEuro = euro + lit / ; // stampa il valore totale System.out.print("Valore totale in euro "); System.out.println(totalEuro); }
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Un programma che elabora numeri
Questo programma elabora due tipi di numeri numeri interi per le lire italiane, che non prevedono l’uso di decimi e centesimi e quindi non hanno bisogno di una parte frazionaria numeri frazionari (“in virgola mobile”) per gli euro, che prevedono l’uso di decimi e centesimi e assumono valori con il separatore decimale I numeri interi (positivi e negativi) si rappresentano in Java con il tipo di dati int I numeri in virgola mobile (positivi e negativi, a precisione doppia) si rappresentano in Java con il tipo di dati double
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I numeri in virgola mobile
I numeri frazionari vengono di solito rappresentati nei computer come numeri in virgola mobile si rappresentano con la sequenza delle loro cifre significative e con l’indicazione della posizione del separatore decimale 250 e 2,5 hanno le stesse cifre significative (25), ma diverse posizioni del separatore decimale è molto facile moltiplicare o dividere per 10, in quanto cambia solo la posizione della virgola (che è mobile) equivale alla rappresentazione esponenziale (2,5 × 102) in realtà si usa la rappresentazione in base 2 anziché 10
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Perché usare due tipi di numeri?
In realtà sarebbe possibile usare numeri in virgola mobile anche per rappresentare i numeri interi, ma ecco due buoni motivi per non farlo “filosofia”: indicando esplicitamente che per le lire italiane usiamo un numero intero, rendiamo evidente il fatto che non esistono i decimali per le lire italiane è importante rendere comprensibili i programmi! “pratica”: i numeri interi rappresentati come tipo di dati int sono più efficienti, perché occupano meno spazio in memoria e sono elaborati più velocemente
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I commenti Nel programma sono presenti anche dei commenti, che vengono ignorati dal compilatore, ma che rendono il programma molto più comprensibile Un commento inizia con una doppia barra // e termina alla fine della riga Nel commento si può scrivere qualsiasi cosa Se il commento si deve estendere per più righe, è molto scomodo usare tante volte la sequenza // Si può iniziare un commento con /* e terminarlo con */ // lire italiane // questo e’ un commento // lungo,inutile... // ... e anche scomodo /* questo e’ un commento lungo ma inutile... */
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Alcune note sintattiche
L’operatore che indica la divisione è /, quello che indica la moltiplicazione è * Quando si scrivono numeri in virgola mobile, bisogna usare il punto come separatore decimale, invece della virgola (uso anglosassone) Quando si scrivono numeri, non bisogna indicare il punto separatore delle migliaia I numeri in virgola mobile si possono anche esprimere in notazione esponenziale lit / 15000 1.93E3 // vale 1.93 × 103
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L’uso delle variabili Il programma fa uso di variabili di tipo numerico lit di tipo int, euro e totalEuro di tipo double Le variabili sono spazi di memoria, identificati da un nome, che possono conservare valori di un determinato tipo Ciascuna variabile deve essere definita, indicandone il tipo ed il nome Una variabile può contenere soltanto valori del suo stesso tipo Nella definizione di una variabile, è possibile assegnarle un valore iniziale int lit; int lit = 15000;
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L’uso delle variabili Il programma poteva risolvere lo stesso problema anche senza fare uso di variabili ma sarebbe stato molto meno comprensibile e modificabile con difficoltà public class Coins2 { public static void main(String[] args) { System.out.print("Valore totale in euro "); System.out.println( / ); }
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I nomi delle variabili La scelta dei nomi per le variabili è molto importante, ed è bene scegliere nomi che descrivano adeguatamente la funzione della variabile In Java, un nome (di variabile, di metodo, di classe…) può essere composto da lettere, da numeri e dal carattere di sottolineatura, ma deve iniziare con una lettera non può essere una parola chiave del linguaggio non può contenere spazi Le lettere maiuscole sono diverse dalle minuscole! Ma è buona norma non usare nello stesso programma nomi di variabili che differiscano soltanto per una maiuscola
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Definizione di variabili
Sintassi: Scopo: definire la nuova variabile nomeVariabile, di tipo nomeTipo, ed eventualmente assegnarle il valore iniziale espressione Di solito in Java si usano le seguenti convenzioni i nomi di variabili e di metodi iniziano con una lettera minuscola i nomi di classi iniziano con una lettera maiuscola i nomi composti, in entrambi i casi, si ottengono attaccando le parole successive alla prima con la maiuscola nomeTipo nomeVariabile; nomeTipo nomeVariabile = espressione; lit main Coins1 totalEuro MoveRectangle RS1
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Intervallo Paragrafo3
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Assegnazioni Paragrafo2
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L’uso delle variabili Abbiamo visto come i programmi usino le variabili per memorizzare i valori da elaborare e i risultati dell’elaborazione Le variabili sono posizioni in memoria che possono conservare valori di un determinato tipo Il valore memorizzato in una variabile può essere modificato, non soltanto inizializzato… Il cambiamento del valore di una variabile si ottiene con un enunciato di assegnazione
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L’uso delle variabili public class Coins3
{ public static void main(String[] args) { int lit = 15000; // lire italiane double euro = 2.35; // euro double dollars = 3.05; // dollari // calcola il valore totale // sommando successivamente i contributi double totalEuro = lit / ; totalEuro = totalEuro + euro; totalEuro = totalEuro + dollars * 0.93; System.out.print("Valore totale in euro "); System.out.println(totalEuro); }
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L’uso delle variabili In questo caso il valore della variabile totalEuro cambia durante l’esecuzione del programma per prima cosa la variabile viene inizializzata contestualmente alla sua definizione poi la variabile viene incrementata, due volte mediante enunciati di assegnazione double totalEuro = lit / ; totalEuro = totalEuro + euro; totalEuro = totalEuro + dollars * 0.93;
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L’assegnazione Analizziamo l’enunciato di assegnazione
Cosa significa? Non certo che totalEuro è uguale a se stessa più qualcos’altro… L’enunciato di assegnazione significa Calcola il valore dell’espressione a destra del segno = e scrivi il risultato nella posizione di memoria assegnata alla variabile indicata a sinistra del segno = totalEuro = totalEuro + euro;
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L’assegnazione euro totalEuro 2.35 7.746853486342298 LEGGI LEGGI
SCRIVI totalEuro + euro CALCOLA
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Assegnazione o definizione?
Attenzione a non confondere la definizione di una variabile con un enunciato di assegnazione! La definizione di una variabile inizia specificando il tipo della variabile, l’assegnazione no Una variabile può essere definita una volta sola, mentre le si può assegnare un valore molte volte Il compilatore segnala come errore il tentativo di definire una variabile una seconda volta double totalEuro = lit / ; totalEuro = totalEuro + euro; double euro = 2; double euro = euro + 3; euro is already defined
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Assegnazione Sintassi:
Scopo: assegnare il nuovo valore espressione alla variabile nomeVariabile Nota: purtroppo Java (come C e C++) utilizza il segno = per indicare l’assegnazione, creando confusione con l’operatore di uguaglianza (che vedremo essere un doppio segno =, cioè ==); altri linguaggi usano simboli diversi per l’assegnazione (ad esempio, il linguaggio Pascal usa :=) nomeVariabile = espressione; RS2
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Variabili non inizializzate
Paragrafo2
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Variabili non inizializzate
È buona regola fornire sempre un valore di inizializzazione nella definizione di variabili Cosa succede altrimenti? la definizione di una variabile “crea” la variabile, cioè le riserva uno spazio nella memoria primaria (la quantità di spazio dipende dal tipo della variabile) tale spazio di memoria non è “vuoto”, una condizione che non si può verificare in un circuito elettronico, ma contiene un valore “casuale” (in realtà contiene l’ultimo valore attribuito a quello spazio da un precedente programma… valore che a noi non è noto) int lit; EC1
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Variabili non inizializzate
Se si usasse il valore di una variabile prima di averle assegnato un qualsiasi valore, il programma si troverebbe ad elaborare quel valore che “casualmente” si trova nello spazio di memoria riservato alla variabile ERRORE public class Coins4 // NON FUNZIONA! { public static void main(String[] args) { int lit; double euro = 2.35; double totalEuro = euro + lit / ; System.out.print("Valore totale in euro "); System.out.println(totalEuro); } EC1
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Variabili non inizializzate
Questo problema provoca insidiosi errori di esecuzione in molti linguaggi di programmazione il compilatore Java, invece, segnala come errore l’utilizzo di variabili a cui non sia mai stato assegnato un valore (mentre non è un errore la sola definizione...) questi errori non sono sintattici, bensì logici, ma vengono comunque individuati dal compilatore, perché si tratta di errori semantici (cioè di comportamento del programma) individuabili in modo automatico Coins4.java:5: variable lit might not have been initialized EC1
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Costanti Paragrafo4
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L’uso delle costanti Un programma per il cambio di valuta
Chi legge il programma potrebbe legittimamente chiedersi quale sia il significato del “numero magico” 2125 usato nel programma per convertire i dollari in lire italiane... public class Convert1 { public static void main(String[] args) { double dollars = 2.35; int lit = (int)(dollars * 2125); }
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L’uso delle costanti aumenta la leggibilità
Così come si usano nomi simbolici descrittivi per le variabili, è opportuno assegnare nomi simbolici anche alle costanti utilizzate nei programmi Un primo vantaggio molto importante aumenta la leggibilità public class Convert2 { public static void main(String[] args) { final int LIT_PER_DOLLAR = 2125; double dollars = 2.35; int lit = (int)(dollars * LIT_PER_DOLLAR); }
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L’uso delle costanti Un altro vantaggio: se il valore della costante deve cambiare (nel nostro caso, perché varia il tasso di cambio dollaro/lira), la modifica va fatta in un solo punto del codice! public class Convert3 { public static void main(String[] args) { final int LIT_PER_DOLLAR = 2135; double dollars1 = 2.35; int lit1 = (int)(dollars1 * LIT_PER_DOLLAR); double dollars2 = 3.45; int lit2 = (int)(dollars2 * LIT_PER_DOLLAR); }
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Definizione di costante
Sintassi: Scopo: definire la costante NOME_COSTANTE di tipo nomeTipo, assegnandole il valore espressione, che non potrà più essere modificato Nota: il compilatore segnala come errore semantico il tentativo di assegnare un nuovo valore ad una costante, dopo la sua inizializzazione Di solito in Java si usa la seguente convenzione i nomi di costanti sono formati da lettere maiuscole i nomi composti si ottengono attaccando le parole successive alla prima con un carattere di sottolineatura final nomeTipo NOME_COSTANTE = espressione; RS2
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Scegliere bene i nomi delle variabili
public class Coins { public static void main(String[] args) { int a = 15000; double b = 2.35; double c = b + a / ; } public class Coins { public static void main(String[] args) { int lit = 15000; double euro = 2.35; double totalEuro = euro + lit / ; } SQ1
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Scegliere bene i nomi delle variabili
È molto importante scegliere nomi delle variabili che descrivano adeguatamente il loro compito è un ottimo metodo per scrivere codice che si documenta da solo! non è molto elegante dover inserire commenti soltanto per descrivere la funzione svolta da una variabile è meglio usare i commenti soltanto per descrivere i passaggi meno intuitivi dell’algoritmo troppi commenti rendono il programma poco leggibile! se si modifica il programma, bisogna poi modificare anche i commenti… altrimenti è meglio eliminarli! SQ1
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Operazioni aritmetiche
Paragrafo5
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Operazioni aritmetiche
L’operatore di moltiplicazione va sempre indicato esplicitamente, non può essere sottinteso Le operazioni di moltiplicazione e divisione hanno la precedenza sulle operazioni di addizione e sottrazione, cioè vengono eseguite prima È possibile usare coppie di parentesi tonde per indicare in quale ordine valutare sotto-espressioni In Java non esiste il simbolo di frazione, le frazioni vanno espresse “in linea”, usando l’operatore di divisione a + b / 2 (a + b) / 2 (a + b) / 2
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Operazioni aritmetiche
Quando entrambi gli operandi sono numeri interi, la divisione ha una caratteristica particolare, che può essere utile ma che va usata con attenzione calcola il quoziente intero, scartando il resto! Il resto della divisione tra numeri interi può essere calcolato usando l’operatore %, che non esiste in algebra ed il cui simbolo è stato scelto perché è simile all’operatore di divisione 7 / 4 1 1,75 7.0 / 4.0 7 / 4.0 7.0 / 4 7 % 4 3
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Divisione fra interi public class Coins5
{ public static void main(String[] args) { double euro = 2.35; final int CENT_PER_EURO = 100; int centEuro = (int)(euro * CENT_PER_EURO); int intEuro = centEuro / CENT_PER_EURO; centEuro = centEuro % CENT_PER_EURO; System.out.print(intEuro); System.out.print(" euro e "); System.out.print(centEuro); System.out.println(" centesimi"); } 2 euro e 35 centesimi
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Funzioni più complesse
Non esistono operatori per calcolare funzioni più complesse, come l’elevamento a potenza La classe Math della libreria standard mette a disposizione metodi statici per il calcolo di tutte le funzioni algebriche e trigonometriche, richiedendo parametri double e restituendo risultati double Math.pow(x, y) restituisce xy (il nome pow deriva da power, potenza) Math.sqrt(x) restituisce la radice quadrata di x (il nome sqrt deriva da square root, radice quadrata) Math.log(x) restituisce il logaritmo naturale di x Math.sin(x) restituisce il seno di x espresso in radianti
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Combinare assegnazioni e aritmetica
Abbiamo già visto come in Java sia possibile combinare in un unico enunciato un’assegnazione ed un’espressione aritmetica che coinvolge la variabile a cui si assegnerà il risultato Questa operazione è talmente comune nella programmazione, che il linguaggio Java fornisce una scorciatoia che esiste per tutti gli operatori aritmetici totalEuro = totalEuro + dollars * 0.93; totalEuro += dollars * 0.93; x = x * 2; x *= 2; AA4
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Incremento di una variabile
L’incremento di una variabile è l’operazione che consiste nell’aumentarne il valore di uno Questa operazione è talmente comune nella programmazione, che il linguaggio Java fornisce un operatore apposito per l’incremento e per il decremento int counter = 0; counter = counter + 1; counter++; counter--;
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Intervallo Paragrafo3
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Conversioni fra diversi tipi di dati
Paragrafo3
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Assegnazioni con conversione
In un’assegnazione, il tipo di dati dell’espressione e della variabile a cui la si assegna devono essere compatibili se i tipi non sono compatibili, il compilatore segnala un errore (non sintattico ma semantico) I tipi non sono compatibili se provocano una possibile perdita di informazione durante la conversione L’assegnazione di un valore di tipo numerico intero ad una variabile di tipo numerico in virgola mobile non può provocare perdita di informazione, quindi è ammessa int intVar = 2; double doubleVar = intVar; OK
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Tipi di dati numerici incompatibili
double doubleVar = 2.3; int intVar = doubleVar; possible loss of precision found : double required: int In questo caso si avrebbe una perdita di informazione, perché la (eventuale) parte frazionaria di un valore in virgola mobile non può essere memorizzata in una variabile di tipo intero Per questo motivo il compilatore non accetta un enunciato di questo tipo, segnalando l’errore semantico ed interrompendo la compilazione
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Conversioni forzate (cast)
Ci sono però casi in cui si vuole effettivamente ottenere la conversione di un numero in virgola mobile in un numero intero Lo si fa segnalando al compilatore l’intenzione esplicita di accettare l’eventuale perdita di informazione, mediante un cast (“forzatura”) Alla variabile intVar viene così assegnato il valore 2, la parte intera dell’espressione double doubleVar = 2.3; int intVar = (int)doubleVar; OK
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Conversioni con arrotondamento
La conversione forzata di un valore in virgola mobile in un valore intero avviene con troncamento, trascurando la parte frazionaria Spesso si vuole invece effettuare tale conversione con arrotondamento, convertendo all’intero più vicino Ad esempio, possiamo sommare 0.5 prima di fare la conversione double rate = 2.95; int intRate = (int)(rate + 0.5); System.out.println(intRate); 3
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Conversioni con arrotondamento
Questo semplice algoritmo per arrotondare i numeri in virgola mobile funziona però soltanto per numeri positivi, quindi non è molto valido… Un’ottima soluzione è messa a disposizione dal metodo round della classe Math della libreria standard, che funziona bene per tutti i numeri double rate = -2.95; int intRate = (int)(rate + 0.5); System.out.println(intRate); -2 double rate = -2.95; int intRate = (int)Math.round(rate); System.out.println(intRate); -3
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Il metodo Math.round Il metodo Math.round è un metodo statico
double rate = -2.95; int intRate = (int)Math.round(rate); System.out.println(intRate); C’è una differenza sostanziale tra il metodo round e, ad esempio, il metodo println già visto println agisce su un oggetto (ad esempio, System.out) round non agisce su un oggetto (Math è una classe) Il metodo Math.round è un metodo statico
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Il metodo Math.round Seguitela anche voi! Come si fa a capire che System.out.println è un metodo applicato ad un oggetto, mentre Math.round no? La sintassi è identica…Math sembra un oggetto! Tutte le classi, gli oggetti e i metodi della libreria standard seguono una rigida convenzione i nomi delle classi (Math, System) iniziano con una lettera maiuscola i nomi di oggetti (out) e metodi (println, round) iniziano con una lettera minuscola oggetti e metodi si distinguono perché solo i metodi sono sempre seguiti dalle parentesi tonde
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Invocazione di metodo statico
Sintassi: Scopo: invocare il metodo statico nomeMetodo definito nella classe NomeClasse, fornendo gli eventuali parametri richiesti Nota: un metodo statico non viene invocato con un oggetto, ma con un nome di classe NomeClasse.nomeMetodo(parametri) RS4
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Rappresentazione dei numeri
Paragrafo3
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Numeri binari I numeri che siamo abituati ad utilizzare sono espressi con la notazione posizionale in base decimale base decimale perché usiamo dieci cifre diverse (da 0 a 9) notazione posizionale perché cifre uguali in posizioni diverse hanno significato diverso (si dice anche che hanno peso diverso, cioè pesano diversamente nella determinazione del valore del numero espresso il peso di una cifra è uguale alla base del sistema di numerazione (10, in questo caso), elevata alla potenza uguale alla posizione della cifra nel numero, posizione che si incrementa da destra a sinistra a partire da 0 la parte frazionaria, a destra del simbolo separatore, si valuta con potenze negative 434 = 4· · ·100 4,34 = 4· · ·10-2 AA5
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Numeri binari I computer usano invece numeri binari, cioè numeri rappresentati con notazione posizionale in base binaria la base binaria usa solo due cifre diverse, 0 e 1 la conversione da base binaria a decimale è semplice I numeri binari sono più facili da manipolare per i computer, perché è meno complicato costruire circuiti logici che distinguono tra “acceso” e “spento”, piuttosto che fra dieci livelli diversi di voltaggio (1101)2 = (1·23 + 1·22 + 0·21 + 1·20)10 = (13)10 (1,101)2 = (1·20 + 1· · ·2-3)10 = (1,625)10 AA5
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Numeri binari La conversione di un numero da base decimale a base binaria è, invece, più complessa Innanzitutto, la parte intera del numero va elaborata indipendentemente dalla eventuale parte frazionaria la parte intera del numero decimale viene convertita nella parte intera del numero binario la parte frazionaria del numero decimale viene convertita nella parte frazionaria del numero binario la posizione del punto separatore rimane invariata AA5
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Numeri binari Per convertire la sola parte intera, si divide il numero per 2, eliminando l’eventuale resto e continuando a dividere per 2 il quoziente ottenuto fino a quando non si ottiene quoziente uguale a 0 100 / 2 = 50 resto 0 50 / 2 = 25 resto 0 25 / 2 = 12 resto 1 12 / 2 = 6 resto 0 6 / 2 = 3 resto 0 3 / 2 = 1 resto 1 1 / 2 = 0 resto 1 Il numero binario si ottiene scrivendo la serie dei resti delle divisioni, iniziando dall’ultimo resto ottenuto Attenzione: non fermarsi quando si ottiene quoziente 1, ma proseguire fino a 0 (100)10 = ( )2 AA5
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Numeri binari Per convertire la sola parte frazionaria, si moltiplica il numero per 2, sottraendo 1 dal prodotto se è maggiore di 1 e continuando a moltiplicare per 2 il risultato così ottenuto fino a quando non si ottiene un risultato uguale a 0 oppure un risultato già ottenuto in precedenza 0,35 · 2 = 0,7 0,7 · 2 = 1,4 0,4 · 2 = 0,8 0,8 · 2 = 1,6 0,6 · 2 = 1,2 0,2 · 2 = 0,4 Il numero binario si ottiene scrivendo la serie delle parti intere dei prodotti ottenuti, iniziando dal primo Se si ottiene un risultato già ottenuto in precedenza, il numero sarà periodico, anche se non lo era in base decimale (0,35)10 = (0,010110)2 AA5
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Numeri binari Per programmare in Java non c’è bisogno di conoscere i numeri binari, ma tale conoscenza fa parte della cultura di base dell’informatica Perché il massimo numero rappresentabile con una variabile di tipo int è ? una variabile di tipo int occupa uno spazio in memoria pari a 32 bit, cioè il suo valore viene rappresentato con 32 cifre binarie il primo bit rappresenta il segno (0 positivo, 1 negativo) il massimo numero è che equivale a = AA5
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Stringhe Paragrafo6
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Il tipo di dati “stringa”
I tipi di dati più importanti nella maggior parte dei programmi sono i numeri e le stringhe Una stringa è una sequenza di caratteri, che in Java (come in molti altri linguaggi) vanno racchiusi tra virgolette le virgolette non fanno parte della stringa Possiamo dichiarare e inizializzare variabili di tipo stringa Possiamo assegnare un valore ad una variabile di tipo stringa "Hello" String name = "John"; name = "Michael";
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Il tipo di dati “stringa”
Diversamente dai numeri, le stringhe sono oggetti infatti, il tipo di dati String inizia con la maiuscola! invece, int e double iniziano con la minuscola… Una variabile di tipo stringa può quindi essere utilizzata per invocare metodi della classe String ad esempio, il metodo length restituisce la lunghezza di una stringa, cioè il numero di caratteri presenti in essa (senza contare le virgolette) String name = "John"; int n = name.length(); 4
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Il tipo di dati “stringa”
Il metodo length della classe String non è un metodo statico infatti per invocarlo usiamo un oggetto della classe String, e non il nome della classe stessa Una stringa di lunghezza zero, che non contiene caratteri, si chiama stringa vuota e si indica con due caratteri virgolette consecutivi, senza spazi interposti // NON FUNZIONA! String s = "John"; int n = String.length(s); // FUNZIONA String s = "John"; int n = s.length(); String empty = ""; System.out.println(empty.length());
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Estrazione di sottostringhe
Attenzione alla minuscola! Per estrarre una sottostringa da una stringa si usa il metodo substring il primo parametro di substring è la posizione del primo carattere che si vuole estrarre il secondo parametro è la posizione successiva all’ultimo carattere che si vuole estrarre String greeting = "Hello, World!"; String sub = greeting.substring(0, 4); // sub contiene "Hell" H e l l o , W o r l d ! 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
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Estrazione di sottostringhe
La posizione dei caratteri nelle stringhe viene stranamente numerata a partire da 0 anziché da 1 in linguaggi precedenti, come il C e il C++, questa era un’esigenza tecnica, mentre in Java non lo è più e si è mantenuta questa strana caratteristica soltanto per uniformità con tali linguaggi molto diffusi Alcune cose da ricordare la posizione dell’ultimo carattere corrisponde alla lunghezza della stringa meno 1 la differenza tra i due parametri di substring corrisponde alla lunghezza della sottostringa estratta
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Estrazione di sottostringhe
Il metodo substring può essere anche invocato con un solo parametro In questo caso il parametro fornito indica la posizione del primo carattere che si vuole estrarre, e l’estrazione continua fino al termine della stringa String greeting = "Hello, World!"; String sub = greeting.substring(7); // sub contiene "World!" H e l l o , W o r l d ! 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
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Estrazione di sottostringhe
Cosa succede se si fornisce un parametro errato a substring? Il programma viene compilato correttamente, ma viene generato un errore in esecuzione // NON FUNZIONA! String greeting = "Hello, World!"; String sub = greeting.substring(0, 14); Exception in thread “main” java.lang.StringIndexOutOfBoundsException String index out of range: 14
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Concatenazione di stringhe
Per concatenare due stringhe si usa l’operatore + L’operatore di concatenazione è identico all’operatore di addizione se una delle espressioni a sinistra o a destra dell’operatore + è una stringa, l’altra espressione viene convertita in stringa e si effettua la concatenazione String s1 = "li"; String s2 = "re"; String s3 = s1 + s2; // s3 contiene lire int lit = 15000; String s = lit + s3; // s contiene "15000lire"
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Concatenazione di stringhe
int lit = 15000; String litName = "lire"; String s = lit + litName; // s contiene "15000lire" Osserviamo che la concatenazione prodotta non è proprio quella che avremmo voluto, perché manca uno spazio tra e lire l’operatore di concatenazione non aggiunge spazi! (meno male, diremo la maggior parte delle volte…) L’effetto voluto si ottiene così Non è una stringa vuota, ma una stringa con un solo carattere, uno spazio (blank) String s = lit + " " + litName;
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Concatenazione di stringhe
La concatenazione è molto utile per ridurre il numero di enunciati usati per stampare i risultati dei programmi Bisogna fare attenzione a come viene gestito il concetto di “andare a capo” (cioè alla differenza tra print e println) int total = 10; System.out.print("Il totale è "); System.out.println(total); int total = 10; System.out.println("Il totale è " + total);
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Sequenze di “escape” Proviamo a stampare una stringa che contiene delle virgolette Il compilatore identifica le seconde virgolette come la fine della prima stringa "Hello, ", ma poi non capisce il significato della parola World Basta inserire una barra rovesciata \ (backslash) prima delle virgolette all’interno della stringa Hello, "World"! // NON FUNZIONA! System.out.println("Hello, "World"!"); System.out.println("Hello, \"World\"!"); AA1
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Sequenze di “escape” Il carattere backslash all’interno di una stringa non rappresenta se stesso, ma si usa per codificare altri caratteri che sarebbe difficile inserire in una stringa, per vari motivi (sequenza di escape) Allora, come si fa ad inserire veramente un carattere backslash in una stringa? si usa la sequenza di escape \\ // FUNZIONA! System.out.println("Hello, \"World\"!"); System.out.println("File C:\\autoexec.bat"); File C:\autoexec.bat AA1
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Sequenze di “escape” Un’altra sequenza di escape che si usa è \n, che rappresenta il carattere di “nuova riga” o “andare a capo” Le sequenze di escape si usano anche per inserire caratteri di lingue straniere o simboli che non si trovano sulla tastiera System.out.println("*\n**\n***\n"); System.out.println("*"); System.out.println("**"); System.out.println("***"); * ** *** AA1
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Sequenze di “escape” Ad esempio, per scrivere parole italiane con lettere accentate senza avere a disposizione una tastiera italiana Queste sequenze di escape utilizzano la codifica standard Unicode per rappresentare i caratteri di tutti gli alfabeti del mondo con 4 caratteri esadecimali (codifica a 16 bit, simboli diversi) System.out.println("Perch\u00E9?"); Perché? AA1
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Intervallo Paragrafo3
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Elaborazioni con stringhe
Paragrafo6
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Alcuni metodi utili di String
Un problema che capita spesso di affrontare è quello della conversione di una stringa per ottenerne un’altra tutta in maiuscolo o tutta in minuscolo La classe String mette a disposizione due metodi toUpperCase converte tutto in maiuscolo toLowerCase converte tutto in minuscolo String s = "Hello"; String ss = s.toUpperCase() + s.toLowerCase(); // ss vale "HELLOhello"
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Alcuni metodi utili di String
String s = "Hello"; String ss = s.toUpperCase() + s.toLowerCase(); // s vale ancora "Hello" ! Si noti che l’applicazione di uno di questi metodi alla stringa s non altera il contenuto della stringa s, ma restituisce una nuova stringa In particolare, nessun metodo della classe String modifica l’oggetto con cui viene invocato! si dice perciò che gli oggetti della classe String sono oggetti immutabili
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Esempio Scriviamo un programma che genera la password per un utente, con la regola seguente si prendono le iniziali dell’utente, le si rendono minuscole e si concatena l’età dell’utente espressa numericamente (in realtà questa regola non è assolutamente da usare, perché è prevedibile e quindi poco sicura!) Utente: Marcello Dalpasso Età: 35 Password: md35
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Esempio public class MakePassword
{ public static void main(String[] args) { String firstName = "Marcello"; String lastName = "Dalpasso"; int age = 35; // estrai le iniziali String initials = firstName.substring(0, 1) + lastName.substring(0, 1); // converti in minuscolo e concatena l’età String pw = initials.toLowerCase() + age; // stampa la password System.out.println("La password è " + pw); }
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Conversione di stringhe in numeri
A volte si ha una stringa che contiene un valore numerico e si vuole assegnare tale valore ad una variabile di tipo numerico, per poi elaborarlo Il compilatore segnala l’errore semantico perché non si può convertire automaticamente una stringa in un numero, dato che non vi è certezza che il suo contenuto rappresenti un valore numerico String password = "md35"; String ageString = password.substring(2); // ageString contiene "35" // NON FUNZIONA! int age = ageString; incompatible types found : java.lang.String required: int
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Conversione di stringhe in numeri
La conversione corretta si ottiene invocando il metodo statico parseInt della classe Integer La conversione di un numero in virgola mobile si ottiene, analogamente, invocando il metodo statico parseDouble della classe Double int age = Integer.parseInt(ageString); // age contiene il numero 35 String numberString = "34.3"; double number = Double.parseDouble(numberString); // number contiene il numero 34.3
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Conversione di numeri in stringhe
Per convertire un numero in stringa si può concatenare il numero con la stringa vuota È però più elegante utilizzare il metodo toString delle classi Integer e Double, rispettivamente per numeri interi e numeri in virgola mobile int ageNumber = 10; String ageString = "" + ageNumber; // ageString contiene "10" int ageNumber = 10; String ageString = Integer.toString(ageNumber);
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Problemi nelle conversioni
A volte la conversione automatica di numeri in stringhe, eseguita con la concatenazione o con i metodi toString, non fornisce il risultato voluto Ad esempio, quando si elaborano valori monetari double euro = ; final double TAX_RATE = 17.5; System.out.println("Reddito: " + euro + " euro"); double tax = euro * TAX_RATE / 100; System.out.println("Tassa: " + tax + " euro"); Reddito: euro Tassa: euro I millesimi di euro non esistono, sarebbe meglio scrivere
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Conversioni sotto controllo
Per effettuare conversioni di numeri in stringhe in modo controllato (cioè non automatico), si può usare la classe java.text.NumberFormat double euro = ; final double TAX_RATE = 17.5; System.out.println("Reddito: " + euro + " euro"); double tax = euro * TAX_RATE / 100; NumberFormat formatter = NumberFormat.getNumberInstance(); formatter.setMaximumFractionDigits(2); formatter.setMinimumFractionDigits(2); String taxStr = formatter.format(tax); System.out.println("Tassa: " + taxStr + " euro");
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Conversioni sotto controllo
Per prima cosa otteniamo un oggetto NumberFormat invocando un metodo statico Poi impostiamo il numero massimo di cifre decimali e anche il numero minimo (altrimenti 4.30 viene stampato come 4.3) Infine, effettuiamo la conversione invocando il metodo format dell’oggetto formatter NumberFormat formatter = NumberFormat.getNumberInstance(); formatter.setMaximumFractionDigits(2); formatter.setMinimumFractionDigits(2); String taxStr = formatter.format(tax);
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Conversione di valori monetari
Nel caso specifico dei valori monetari, una valida alternativa è l’utilizzo di un particolare oggetto di tipo NumberFormat che contiene già le impostazioni corrette per convertire i valori monetari in una stringa tale oggetto si ottiene invocando un metodo statico La stringa che viene stampata rispetta il formato monetario della divisa (currency) locale NumberFormat currency = NumberFormat.getCurrencyInstance(); System.out.println(currency.format(1025.3)); L In Italia viene stampato un numero intero, con il punto come separatore delle migliaia e con il prefisso L.
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Preparare i casi di prova
Come si può collaudare un programma? non è possibile provare tutti i possibili valori dei dati in ingresso, e non avrebbe neanche senso farlo bisogna invece cercare di provare tutti i possibili casi, i possibili gruppi di valori per far questo, bisogna predisporre dei casi di prova (test cases) per collaudare il programma bisogna anche verificare il funzionamento del programma nei casi di input non corretto per ogni caso di prova bisogna calcolare manualmente l’output corretto del programma SQ3
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Preparare i casi di prova
(continua) per i casi di prova di input non corretto, bisogna determinare le segnalazioni d’errore previste se il programma fallisce in un caso di prova, bisogna identificare e correggere l’errore nel programma; quindi, bisogna eseguire di nuovo tutti i casi di prova correggendo un errore se ne possono introdurre altri! progettare i casi di prova prima di scrivere il codice progettare i casi di prova aiuta a capire meglio l’algoritmo dopo aver scritto il codice, si tende (inconsciamente?) a collaudare di meno le parti di codice che si ritengono più deboli... SQ3
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Errori di arrotondamento
Gli errori di arrotondamento sono un fenomeno naturale nel calcolo in virgola mobile eseguito con un numero finito di cifre significative calcolando 1/3 con due cifre significative, si ottiene 0,33 moltiplicando 0,33 per 3, si ottiene 0,99 e non 1 Siamo abituati a valutare questi errori pensando alla rappresentazione dei numeri in base decimale, ma i computer rappresentano i numeri in virgola mobile in base binaria e a volte si ottengono dei risultati inattesi! EC2
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Errori di arrotondamento
double f = 4.35; int n = (int)(100 * f); System.out.println(n); 434 435 Qui l’errore inatteso è dovuto al fatto che 4,35 non ha una rappresentazione esatta nel sistema binario, proprio come 1/3 non ha una rappresentazione esatta nel sistema decimale 4,35 viene rappresentato con un numero appena un po’ inferiore a 4,35, che, quando viene moltiplicato per 100, fornisce un numero appena un po’ inferiore a 435, quanto basta però per essere troncato a 434 È sempre meglio usare Math.round EC2
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Concatenazione di stringhe
La concatenazione è molto utile per ridurre il numero di enunciati usati per stampare i risultati dei programmi Bisogna fare attenzione a come viene gestito il concetto di “andare a capo” (cioè alla differenza tra print e println) int total = 10; System.out.print("Il totale è "); System.out.println(total); int total = 10; System.out.println("Il totale è " + total);
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Ricevere dati in ingresso
Paragrafo7
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I dati in ingresso ai programmi
I programmi visti finora non sono molto utili, visto che eseguono sempre la stessa elaborazione ad ogni esecuzione Il programma MakePassword genera sempre la password md35 se si vuole che generi la password per un altro utente (o per lo stesso utente invecchiato…), è necessario modificare il codice sorgente (in particolare, le inizializzazioni delle variabili) e compilarlo di nuovo I programmi utili hanno bisogno di ricevere dati in ingresso dall’utente
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L’input standard dei programmi
Il modo più semplice e immediato per fornire dati in ingresso ad un programma consiste nell’utilizzo della tastiera altri metodi fanno uso del mouse, del microfono… Abbiamo visto che tutti i programmi Java hanno accesso al proprio output standard, tramite l’oggetto System.out di tipo PrintStream Analogamente, l’interprete Java mette a disposizione dei programmi in esecuzione il proprio input standard (flusso di input), tramite l’oggetto System.in di tipo InputStream
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La classe JOptionPane Sfortunatamente, la classe InputStream non possiede metodi comodi per la ricezione di dati numerici e stringhe PrintStream ha invece il comodissimo metodo print Per ovviare a questo limite, è possibile usare la classe JOptionPane, che dispone di un metodo statico showInputDialog che apre una finestra di dialogo che può ricevere una stringa inserita dall’utente Il metodo showInputDialog restituisce una stringa, se vogliamo ricevere un dato numerico, la stringa dovrà essere convertita esplicitamente in un numero
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Leggere l’input con la classe JOptionPane
Paragrafo7
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Il metodo showInputDiolaog di JOptionPane
Prima di tutto bisogna creare una variabile di tipo String alla quale assegnare il valore reso invocando il metodo showInputDiolaog Durante l’esecuzione del metodo verrà aperta una finestra con il “messaggio” come intestazione e due bottoni. L’utente può scrivere una stringa nella finestra e chiuderla con uno dei bottoni Se si usa “OK” il programma riceve la stringa (eventualmente di lunghezza nulla), se si usa “cancel” viene restituito un riferimento null String line; line = JOptionPane.showInputDialog(”messaggio”);
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Esempio import javax.swing.JOptionPane; public class ProvaJOP
{ public static void main (String[] arg) { String dato; dato = JOptionPane.showInputDialog ("Dammi una stringa"); System.out.println("Hai scritto: " + dato); ("Dammi un numero intero"); int i = Integer.parseInt(dato); System.out.println("Hai scritto: " + i); ("Dammi un numero in virgola mobile"); double d = Double.parseDouble(dato); System.out.println("Hai scritto: " + d); System.exit(0); }
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L’ENIAC e gli albori dell’informatica
L’ENIAC (Electronic Numerical Integrator And Computer) fu il primo computer elettronico, realizzato all’università di Pennsylvania nel 1946 Occupava una grande stanza ed era costituito da molti armadi con circa valvole (analoghe ai transistori), parecchie delle quali si bruciavano ogni giorno e dovevano essere sostituite Veniva programmato collegando cavi su appositi pannelli, simili a quelli dei centralini telefonici, ed andava nuovamente programmato in tal modo per ogni specifico problema NC1
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L’ENIAC e gli albori dell’informatica
NC1
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L’ENIAC e gli albori dell’informatica
Il progetto fu finanziato dalla Marina statunitense per il calcolo di tavole balistiche da usare per la stima della traiettoria di un proiettile in funzione della resistenza del vento, della velocità iniziale e delle condizioni atmosferiche Questo problema richiedeva la soluzione numerica di equazioni differenziali (numerical integrator) Questi calcoli venivano precedentemente svolti da esseri umani, detti computer, letteralmente “calcolatori” (manuali...) Più tardi l’ENIAC venne usato per catalogare i dati del servizio demografico statunitense NC1
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Le fasi della programmazione
Paragrafo10
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Le fasi della programmazione
L’attività di programmazione si esegue in tre fasi scrittura del programma (codice sorgente) compilazione del codice sorgente creazione del codice eseguibile (codice macchina) esecuzione del programma Per scrivere il codice sorgente si usa un editor di testo, salvando (memorizzando) il codice in un file Hello.java
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Individuare il compilatore Java
Il modo di utilizzo del compilatore Java dipende dal sistema operativo si seleziona con il mouse un’icona sullo schermo si seleziona una voce in un menu di comandi si compone il nome di un comando sulla tastiera si utilizza un ambiente integrato per lo sviluppo software (IDE, Integrated Development Environment) Nel nostro corso useremo i comandi da tastiera del JDK (Java Development Kit) di Sun Microsystems
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La compilazione del sorgente
Compilando il codice sorgente di un programma (gli enunciati in linguaggio Java) si ottiene un particolare formato di codice eseguibile, detto bytecode, che è codice macchina per la Java Virtual Machine (JVM) javac Hello.java genera Hello.class Quindi il bytecode non è codice direttamente eseguibile, dato che la JVM non esiste… Il file con il codice bytecode contiene una traduzione delle istruzioni del programma
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L’esecuzione del programma
Per eseguire un programma si usa l’interprete Java, un programma eseguibile sul computer dell’utente che carica il bytecode del programma (della classe Hello) avvia il programma eseguendo il metodo main di tale classe carica successivamente i file di bytecode di altre classi che sono necessarie durante l’esecuzione (ad esempio, la classe System) java Hello scrive Hello, World! sullo standard output
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La Java Virtual Machine
CPU virtuale (JVM) Interprete Java bytecode codice macchina CPU reale
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La libreria di classi standard
Per scrivere sullo standard output è necessario interagire con il sistema operativo, un’operazione di basso livello che richiede conoscenze specifiche Queste operazioni, per chi utilizza il linguaggio Java, sono state già realizzate dagli autori del linguaggio (Sun Microsystems), che hanno scritto delle classi apposite (ad esempio, System) Il bytecode di queste classi si trova all’interno di librerie standard, che sono raccolte di classi Non è necessario avere a disposizione il codice sorgente di queste classi, né capirlo! Comodo...
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Il processo di programmazione in Java
codice sorgente file di bytecode librerie compilatore interprete JDK - Java Development Kit programma in esecuzione E se qualcosa non funziona?
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Modifica-Compila-Collauda
inizio Si crea o modifica programma edit Hello.java compila programma javac Hello.java errori di sintassi? No eventualmente usa debugger jdb Hello collauda programma java Hello Si errori di logica? No fine
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Compilatore e/o interprete
Per passare dalla scrittura del file sorgente in linguaggio Java all’esecuzione del programma su una particolare CPU, si usano il compilatore e l’interprete Con la maggior parte degli altri linguaggi di programmazione ad alto livello, invece, si usa soltanto il compilatore oppure soltanto l’interprete con linguaggi compilati come Pascal, C e C++, si usa il compilatore per creare un file eseguibile, contenente codice macchina, a partire da file sorgenti (con l’eventuale ausilio di un caricatore, loader, che interagisce con una libreria) con linguaggi interpretati come BASIC e PERL, l’interprete traduce “al volo” il file sorgente in codice eseguibile e lo esegue, senza creare un file eseguibile
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Il processo di programmazione
codice sorgente codice sorgente file di bytecode librerie librerie compilatore codice sorgente librerie compilatore (caricatore) interprete file eseguibile interprete programma in esecuzione linguaggio Java programma in esecuzione programma in esecuzione linguaggi compilati linguaggi interpretati
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Compilatore e/o interprete
Il fatto che un linguaggio sia compilato o interpretato influisce fortemente su quanto è facile eseguire lo stesso programma su computer aventi diverse CPU (portabilità) veloce l’esecuzione di un programma (efficienza) Entrambi questi aspetti sono molto importanti nella fase di scelta di un linguaggio di programmazione da utilizzare in un progetto Il linguaggio Java, da questo punto di vista, è un linguaggio misto, essendo sia compilato sia interpretato, in fasi diverse
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Portabilità I programmi scritti in un linguaggio interpretato sono portabili I programmi scritti in un linguaggio compilato sono portabili a livello di file sorgente, ma è necessario compilare il programma su ogni diversa CPU non sono portabili a livello di file eseguibile, perché esso contiene codice macchina per una particolare CPU I programmi scritti in linguaggio Java sono portabili, oltre che a livello di file sorgente, anche ad un livello intermedio, il livello del bytecode possono essere compilati una sola volta ed eseguiti da interpreti diversi su diverse CPU
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Efficienza I programmi scritti in un linguaggio interpretato sono poco efficienti l’intero processo di traduzione in linguaggio macchina deve essere svolto ad ogni esecuzione I programmi scritti in un linguaggio compilato sono molto efficienti l’intero processo di traduzione in linguaggio macchina viene svolto prima dell’esecuzione, una volta per tutte I programmi scritti in linguaggio Java hanno un’efficienza intermedia parte del processo di traduzione viene svolto una volta per tutte (dal compilatore) e parte viene svolto ad ogni esecuzione (dall’interprete)
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Portabilità ed efficienza
Se si vuole soltanto la portabilità, i linguaggi interpretati sono la scelta migliore Se si vuole soltanto l’efficienza, i linguaggi compilati sono la scelta migliore Se si vogliono perseguire entrambi gli obiettivi, come quasi sempre succede, il linguaggio Java può essere la scelta vincente
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