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WTO e Altreconomie
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In questa presentazione:
WTO : breve presentazione La guerra delle banane Scontro Usa-UE
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World Trade Organization OMC = Organizzazione Mondiale del Commercio
W T O World Trade Organization OMC = Organizzazione Mondiale del Commercio
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Scheda anagrafica: Sede: Ginevra Data di nascita: 1 gennaio 1995 Creato da: Uruguay Round ( ) Membri: 143 Stati (20 dicembre 2001) Budget: 117 milioni di franchi svizzeri per il 1998 Personale segretariato: 500 persone Direttore generale: Mike Moore Le tappe storiche
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In che contesto nasce? Il WTO nasce al di fuori del sistema ONU e perciò non ha l’obbligo di rispettare il diritto elaborato al suo interno come: la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo i Protocolli sui diritti Civili, politici, economici, sociali e culturali i Protocolli dell’OIL
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Gli scopi: Stipulare accordi (agreements) economici negoziati e firmati dalla maggior parte delle nazioni. Tali accordi sono veri e propri contratti firmati dai governi per mantenere le rispettive politiche commerciali dentro limiti concordati Il rispetto degli accordi è garantito dalla presenza all’interno del WTO di un meccanismo di risoluzione delle controversie in grado di comminare sanzioni
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Gli accordi WTO coprono:
Beni Servizi Proprietà intellettuali
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Gli accordi del WTO in sintesi prevedono:
gli impegni dei singoli Paesi ad abbassare tariffe e barriere commerciali; l’impegno ad aprire e mantenere aperti i mercati dei servizi; le procedure per regolare le dispute; i trattamenti speciali per paesi in via di sviluppo; la richiesta ai governi di mantenere trasparenti le rispettive politiche commerciali notificando al WTO le leggi e le misure adottate;
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La struttura degli accordi dell’Uruguay Round:
Beni Servizi Proprietà Dispute intellettuali Principi GATT GATS TRIPS Sistema di base risoluzione dispute Ulteriori Altri Allegati dettagli accordi selle merci e allegati Impegni Elenco Elenco apertura impegni impegni dei mercato dei Paesi (ed Paesi eccezioni al Trattamento MFN)
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I principi su cui si basano tutti gli accordi WTO
Assenza di discriminazioni – tutti i partners commerciali sono egualmente garantiti dall'’MFN status di nazione più favorita con trattamento nazionale Liberalizzazione – attraverso un continuo processo di abbassamento delle barriere doganali Eliminazione degli imprevisti – le barriere commerciali non possono essere stabilite arbitrariamente Più competitività – vengono scoraggiate pratiche quali gli incentivi all’esportazione e la vendita di prodotti sotto costo volte all’aumento delle quote di mercato Flessibilità verso i paesi in via di sviluppo – sono previsti tempi più lunghi ai paesi in via di sviluppo per adeguarsi ai vari accordi
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I tre giudici chiamati ad esprimersi sono esperti del commercio
IL SISTEMA DI RISOLUZIONE DELLE DISPUTE: l’Organo di Risoluzione delle Dispute (ORD) I tre giudici chiamati ad esprimersi sono esperti del commercio Tutte le risoluzioni avvengono a porte chiuse Non esiste diritto a deporre Non ci sono esperti di questioni ambientali e/o sociali
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IL SISTEMA DI RISOLUZIONE DELLE DISPUTE
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IL SISTEMA DI RISOLUZIONE DELLE DISPUTE: il problema dell’interpretazione
Con la nascita del WTO sono state fissate le fondamenta del sistema, i cui principi base vengono interpretati dall’ORD in caso di dispute. Le sentenze costituiscono giurisprudenza e quindi norma applicabile in casi successivi. Non esistono pertanto dispute di minor interesse perché magari relative a paesi “lontani” da noi: l’interpretazione diventa regola per tutti i membri
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IL SISTEMA DI RISOLUZIONE DELLE DISPUTE: il problema dell’interpretazione
E’ bene che il potere di interpretazione dell’ORD venga “incanalato” verso visioni più attente alle tematiche ambientali e sociali piuttosto che commerciali. Ciò può avvenire in sede dei Round che si tengono ogni due anni.
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Il grande rischio: la perdita di potere degli Stati nazionali
In pratica con il sistema del WTO si condiziona il potere legislativo degli Stati nazionali in virtù delle sanzioni commerciali che possono essere applicate se la parte condannata non applica la decisione dell’ORD. Ciò soprattutto quando i paesi colpiti sono PVS che più difficoltà hanno a farsi rappresentare in giudizio e a sopportare l’onere della sanzione commerciale E tu che c’entri?
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Banane al WTO La guerra delle banane
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Il frutto della discordia
La guerra delle banane viene combattuta fra due “regioni” (Stati Uniti ed Europa ) che in realtà non coltivano banane. Il Brasile e l’India (dove si coltivano più banane che in qualsiasi altro paese ) non hanno niente a che fare con il commercio internazionale
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1/4 delle banane del mondo sono destinate al commercio internazionale
La banana da “dollari”: rappresenta l’80% percento dei frutti mangiati al Nord ed è controllata da tre compagnie. Insieme le Tre Grandi formano un oligopolio che controlla il rifornimento di banane, fissa i prezzi (non esiste un prezzo mondiale) e ha uno smodato amore per la segretezza Chiquita Dole Del Monte
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Esportazioni di banane. Cifre in migliaia di tonnellate.
Fonte: The New Internationalist
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La politica UE sulle banane
Con la Convenzione di Lomé (Togo) l'Unione Europea aveva fissato un regime privilegiato con le ex colonie di Africa, Caraibi e Pacifico. Questo trattamento era considerato un importante contributo economico alla stabilità politica di questi paesi, brevemente definiti come paesi ACP.
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Gli USA, l’11 aprile 1996, per conto della Chiquita Brands International, si appellano al WTO.
Si contesta la legalità di questo regime commerciale in quanto si fa commercio, non aiuto (trade, not aid) La sentenza del WTO invita l’UE a smantellare il regime di importazione delle banane da questi paesi.
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Gennaio 1998: la Commissione di Bruxelles presenta una proposta di modifica per adeguarsi alla sentenza Assistenza finanziaria e tecnica ai produttori ACP per massimo 10 anni per promuovere la competitività mediante: - l'aumento della produttività nel rispetto dell'ambiente, - il miglioramento della qualità, - l'adattamento dei metodi di produzione, di distribuzione e di commercializzazione alle norme qualitative stabilite dall'art. 2 del reg. CEE n.404/93. In pratica l’UE sosteneva che i paesi ACP non operano in condizioni di equa competizione perchè la loro produzione è il frutto di piccole piantagioni rispetto ai latifondi latinoamericani controllati o direttamente posseduti dalle grosse società come Chiquita, Dole e Del Monte.
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La soluzione europea non è stata ritenuta soddisfacente
La giuria del WTO, nuovamente chiamata a redimere la questione, con sentenza del 9 aprile 1999 dà ragione alla tesi americana, stabilendo a carico dell’UE 191 milioni di dollari in risarcimento danni reclamabile dagli Stati Uniti. L’Unione Europea sta trattando le modifiche per ottemperare al pronunciamento di Ginevra.
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Quali prospettive per il WTO?
E’ necessario abbandonare la sindrome di TINA (There Is No Alternative) ed essere presenti come società civile al fine di fare pressione e dirigere le scelte dei nostri rappresentanti offrire supporto tecnico ai PVS
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WTO: Fix It or Nix It Le richieste dei New Global
Riscrivere gli accordi affinché non si discuta della commercializzazione dei servizi sociali (scuola, ferrovie, sanità ..) Massima tutela della sicurezza alimentare Divieto di brevetto degli organismi viventi Trasparenza nell’operato dell’ORD Superiorità gerarchica degli accordi internazionali sui diritti rispetto agli accordi commerciali
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Dopo Seattle Le richieste di Lilliput
Aumentare il controllo sui negoziatori per una maggiore democrazia e trasparenza Maggiore trasparenza nell’ORD Riportare il WTO in ambito di Nazioni Unite Un nuovo contratto per il Sud
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I primi successi: il caso Del Monte
Novembre 1999, pianagione Del Monte a Thika (Kenya) Il Centro Nuovo Modello di sviluppo rileva: salari indegni uso non controllato dei pesticidi alloggi aziendali indecenti Inizia la campagna di informazione e boicottaggio da parte di Nigrizia, COOP e altri L’alleanza tra sindacati kenioti, consumatori critici italiani e il governo di Nairobi portano la Del Monte alla firma di un accordo per la protezione della salute dei lavoratori e il miglioramento delle loro condizioni
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I primi successi:il vertice di Doha
Più equilibrato degli altri vertici, i PVS hanno ottenuto un importante risultato: FARMACI SALVAVITA: in caso di emergenza sanitaria (aids, tubercolosi…) sarà possibile acquistare da altri paesi e senza brevetto, e quindi a prezzi più bassi, i farmaci necessari
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La carne agli ormoni Dopo la sentenza relativa alla “guerra delle banane” si è aperto un altro conflitto commerciale sul divieto di importazione in Europa delle carni agli ormoni provenienti dagli Stati Uniti.
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La carne agli ormoni Un comitato scientifico dell’UE afferma che l’utilizzo di ormoni promotori della crescita accellerata del bestiame comporta rischi per la salute. Purtroppo in campo sanitario il WTO rovescia il principio preucazionale : non si può vietare la commercializzazione di un prodotto se non esistono prove scientifiche certe della sua nocività. Ma la biologia non è la fisica; gli effetti si riscontrano dopo anni.
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1998: la Commissione arbitrale WTO (anche su parere di esperti vicini alla Monsanto) dà torto all’UE e nel 1999 le impone sanzioni per 116,8 ml di dollari a favore degli USA
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GATT: General agreement on Tarifs and Trade (Accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio) Insieme di accordi che hanno governato gli scambi commerciali internazionali a partire dalla fine della seconda guerra mondiale E tu che c’entri?
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GATS: General agreement on Trade of Service (Accordo generale sul commercio dei servizi)
Parte integrante del pacchetto di accordi WTO dell’Uruguay Round. Il suo scopo è di liberalizzare la fornitura dei servizi in quanti più settori e nazioni possibili. Per servizi s’intendono: finanza, fornitura di acqua ed elettricità, sanità, scuole, trasporti pubblici, telecomunicazioni solo per fare alcuni esempi.
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Il GATS coinvolge tutti i settori del nostro quotidiano.
Il fine dei negoziati in corso è di favorire e/o imporre ai governi la privatizzazione e la deregolamentazione dei servizi , in modo che qualunque azienda possa intraprendere queste attività nei diversi stati membri senza limite alcuno né sui prezzi, né su normative di vario genere come la sicurezza, con una sempre maggiore limitazione dei poteri di governi, interferendo su leggi statali fino alle scelte comunali.
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TRIPS: (Trade-Related Aspects of Intellectual Property Rights
Accordi firmati nel 1996, che regolamentano gli aspetti relativi al commercio dei diritti di proprietà intellettuale (brevetti, diritti di autore, ecc.)
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Dall’Aids al Carbonchio: farmaci e brevetti
Il caso Sudafrica Dopo tentativi falliti di un accordo commerciale con le Case Farmaceutiche il governo Sudafricano adotta il Medicine Act per favorire la produzione locale su licenza obbligatoria dei farmaci per la cura dell’Aids. Il governo sudafricano viene citato in tribunale da 39 case farmaceutiche. Sotto la pressione dell’opinione pubblica si arriva ad un accordo. E tu che c’entri?
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Dall’Aids al Carbonchio: farmaci e brevetti
Il caso carbonchio La necessità degli USA di assicurarsi il vaccino per tutta la popolazione ha reso chiaro a tutto il mondo occidentale che il diritto alla tutela della salute pubblica è prioritario a qualsiasi interesse commerciale. Con Doha non è più necessario dichiarare lo stato di emergenza all’OMS, con la conseguente “quarantena” dal resto del mondo.
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I TRIPS e la biopirateria
La brevettabilità degli organismi viventi comporta una vera e propria espropriazione nei confronti dei PVS. Qui si trova infatti il più vasto patrimonio in termini di risorse biologiche e conoscenze tradizionali, ma non vi sono i capitali necessari per sostenere gli alti costi per i brevetti. I PVS si trovano così beffardemente privati dell’accessibilità a farmaci e alimenti ottenuti proprio grazie alle loro ricchezze natura li e culturali
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Le tappe storiche 1944 a Bretton Woods, vengono creati il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale 1947 creazione del GATT (General Agreement on Tariffs and Trade) 1986 a Punta d’Este in Uruguay inizia l’ottavo Round che porterà alla nascita del WTO (15 aprile 1994)
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Il principio di nazione più favorita: le implicazioni
Secondo questo principio non si può rifiutare l’importazione delle merci, qualunque siano le condizioni in cui vengono prodotte e raccolte (ricorso a manodopera minorile, mancato rispetto delle norme a tutela dei lavoratori e/o ambientali ..) Un pallone è un pallone qualsiasi sia stato il suo processo produttivo E tu che c’entri?
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Questo atteggiamento favorisce gli Stati che hanno norme sociali e ambientali più basse portando ad una corsa verso il basso delle garanzie sociali
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Il principio di eliminazione delle barriere tecniche: le implicazioni
Secondo questo principio non si può rifiutare l’importazione delle merci invocando il rispetto di standard qualitativi fissate da leggi nazionali Gli unici standard validi, secondo gli accordi WTO, sono quelli fissati dall’ISO (organismo promosso dalle industrie) o dal Codex Alimrentarius (organizzazione controllata di fatto dalle multinazionali alimentari) E tu che c’entri?
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OGM: sai cosa mangi? Gli USA stanno facendo pressioni sull’UE affinché elimini o modifichi il sistema dell’eco-etichettatura (le etichette che un prodotto è biologico o privo di Organismi Geneticamente Modificati) in quanto i cittadini informati potrebbero discriminare i prodotti che non hanno tali caratteristiche
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