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PubblicatoJemma Luciani Modificato 10 anni fa
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IL MEDICO DI FAMIGLIA NELL’ASSISTENZA A DOMICILIO AL PAZIENTE ONCOLOGICO Dr. Cesare Paoletti MMG ASL 10 Firenze
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…Gli attori dell’oncodramma sono cinque: il paziente, i suoi familiari, l’oncologo, l’UCC e il medico di famiglia…
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…Il ruolo del medico di famiglia nella gestione del paziente oncologico si può sintetizzare in 5 punti…
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1. Valutare i bisogni e le necessità del paziente e dei suoi familiari e scegliere di conseguenza la tipologia più appropriata di assistenza (ADI, UCC…)
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2. Analizzare le caratteristiche socioculturali, psicologiche e relazionali del paziente e del suo nucleo familiare e scegliere la figura di riferimento (Caregiver)
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3.Condividere con l’equipe specialistica le decisioni terapeutico-assistenziali e partecipare a momenti d’incontro (Audit)
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4.PARTECIPARE A PROGRAMMI DI FORMAZIONE IN CURE
PALLIATIVE
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5. Mediare fra le componenti tecnico-scientifica ed etico-umana dell’assistenza medica
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CRITERI DI ELIGIBILITA’ PER LE CURE DOMICILIARI
Desiderio del malato Disponibilità e idoneità del nucleo familiare Perdita dell’autosufficienza e presenza di sintomi invalidanti MMG adeguatamente formato e disponibilità del servizio UCC
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L’ASSISTENZA MEDICA…
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Dolore Disturbi del sonno, ansia, depressione Cavo orale Lesioni da decubito Tosse, dispnea Stipsi, nausea, vomito, diarrea, ascite Febbre e Infezioni Squilibri elettrolitici Squilibri metabolici Oliguria e Insufficienza Renale Emorragie Nutrizione-Idratazione Sindrome Anoressia-Cachessia
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SCALA ANALGESICA DELL’OMS
OPPIOIDI FORTI ± FANS O PARACETAMOLO OPPIOIDI DEBOLI ± FANS O PARACETAMOLO PARACETAMOLO O FANS
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L’aspetto etico-umano è altrettanto importante di quello tecnico-scientifico e deve integrarlo.
Il Medico di Famiglia può e deve giocare un ruolo importante per la possibilità che lui solo ha di privilegiare una Medicina incentrata sul paziente più che sulla malattia.
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LINEE-GUIDA PER COMUNICARE CON IL PAZIENTE (Hogshead)
Non usare termini troppo tecnici Chiedersi cosa significa quella diagnosi per quel paziente Non dare tutte le notizie insieme Non contrastare la negazione di una realtà dolorosa da parte del paziente Non distruggere tutte le speranze Non dire nulla che non sia vero
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L’ABC DELL’ETICA DELL’ACCOMPAGNAMENTO
A COME ANALGESIA (nessuno deve soffrire inutilmente) B COME BISOGNI (identificare ed assecondare il bisogno di verità, di stima, di tenerezza, e quello spirituale) C COME CURE (né accanimento né abbandono terapeutico)
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