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Pensieri e parole di Rita Levi Montalcini
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Credo che il mio cervello, sostanzialmente sia lo stesso di quando ero ventenne. Il mio modo di esercitare il pensiero non è cambiato negli anni. E non dipende certo da una mia particolarità, ma da quell’organo magnifico che è il cervello. Se lo coltivi funziona. Se lo lasci andare e lo metti in pensione si indebolisce. La sua plasticità è formidabile. Per questo bisogna continuare a “Pensare”.
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Penso più adesso di quando avevo vent’anni.
Il corpo faccia quello che vuole. Io non sono il corpo: io sono la mente.
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Meglio aggiungere vita ai giorni che non giorni alla vita.
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Nella vita non bisogna mai rassegnarsi, arrendersi alla mediocrità, bensì uscire da quella “zona grigia” in cui tutto è abitudine e rassegnazione passiva; bisogna coltivare il coraggio di ribellarsi.
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Le donne che hanno cambiato il mondo, non hanno mai avuto bisogno di “mostrare” nulla, se non la loro intelligenza.
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Rare sono le persone che usano la mente, poche coloro che usano il cuore, e uniche coloro che usano entrambi.
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Il futuro del pianeta dipende dalla possibilità di dare a tutte le donne l’accesso all’istruzione e alla leadership. È alle donne, infatti, che spetta il compito più arduo, ma più costruttivo, di inventare e gestire la pace.
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Tutti dicono che il cervello sia l’organo più complesso del corpo umano, da medico potrei anche acconsentire. Ma come donna vi assicuro che non vi è niente di più complesso del cuore, ancora oggi non si conoscono i suoi meccanismi. Nei ragionamenti del cervello c’è logica, nei ragionamenti del cuore ci sono le emozioni.
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Quando muore il corpo sopravvive quello che hai fatto, il messaggio che hai dato.
Rita Levi Montalcini Torino
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Musica: God sent me an angel
al piano E. Cortazar Composizione e grafica: Lulu
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