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BASILICATA
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La Basilicata o anche comunemente Lucania è una regione dell'Italia meridionale di abitanti ed ha come capoluogo Potenza. Comprende la provincia di Potenza e la provincia di Matera. Le altre città principali, oltre ai due capoluoghi, Potenza e Matera, sono Melfi, Pisticci e Policoro. Confina a nord e ad est con la Puglia, ad ovest con la Campania, a sud con la Calabria, a sud-ovest è bagnata dal mar Tirreno e a sud-est è bagnata dal Mar Ionio.
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Il territorio della Basilicata è prevalentemente montuoso (46,8%) e collinare (45% circa) e possiede un'unica grande pianura: la Piana di Metaponto. I massicci del Pollino (Serra Dolcedorme m) e del Sirino (Monte Papa m), il Monte Alpi (1.900 m), il Monte Raparo (1.764 m) ed il complesso montuoso della Maddalena (Monte Volturino m) costituiscono i maggiori rilievi dell'Appennino lucano. Nell'area nord-occidentale della regione è presente un vulcano spento, il monte Vulture. Le colline costituiscono il 45,13% del territorio e sono di tipo argilloso, soggette a fenomeni di erosione che danno luogo a frane e smottamenti. Le pianure occupano solo l'8% del territorio. La più estesa è la piana di Metaponto che occupa la parte meridionale della regione, lungo la costa ionica. I fiumi lucani sono a carattere torrentizio e sono il Bradano, il Basento, l'Agri, il Sinni e il Cavone. Tra i laghi, quelli di Monticchio hanno origini vulcaniche, mentre quelli di Pietra del Pertusillo, di San Giuliano e del Monte Cotugno sono stati costruiti artificialmente per usi potabili ed irrigui. Artificiale è anche il lago Camastra le cui acque vengono potabilizzate. Le coste del litorale ionico sono basse e sabbiose, mentre quelle del litorale tirrenico sono alte e rocciose.
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CLIMA Il clima della Basilicata cambia di zona in zona; infatti una caratteristica rilevante è che la Regione è esposta a due mari. La parte orientale della regione (non avendo la protezione della catena appenninica) risente dell'influsso del mar Adriatico, a cui va aggiunta l'orografia del territorio e l'altitudine irregolare delle montagne. Ma nonostante la diversità, il clima della regione può essere definito continentale, con caratteri mediterranei solo nelle aree costiere. Infatti se ci si addentra già di qualche chilometro nell'interno, soprattutto in inverno, la mitezza viene subito sostituita da un clima rigido e umido.
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STEMMA Lo stemma della regione è costituito da uno scudo sannitico di color argento riportante quattro fasce ondulate azzurre che rappresentano i principali fiumi lucani: Bradano, Basento, Agri e Sinni.
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TRADIZIONI Tra le tipicità, il folklore e le curiosità della Basilicata spicca indubbiamente l’artigianato artistico. Legno, ceramica, cartapesta, ferro battuto e terracotta, sono alcune delle espressioni del lavoro contadino. In provincia di Matera, ad esempio, lungo tutta la costa jonica, è famosa la lavorazione delle ceramiche con l’argilla bianca da cui si producono artigianalmente vasi, anfore, coppe e laterizi. Famosi sono i "coppi" di Pisticci.
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Nella collina materana, invece, si lavora la cartapesta
Nella collina materana, invece, si lavora la cartapesta. Spesso il lavoro dei cartapestai è legata ai culti religiosi, non a caso nelle feste patronali si vedono spesso dei carri trionfali realizzati in cartapesta. A Matera, città costruita nella pietra oggi patrimonio dell’Unesco, la lavorazione della pietra, in particolare del tufo, ha una storia antichissima. Nelle botteghe artigiane il tufo viene utilizzato per realizzare complementi d'arredo e piccoli oggetti d'arte. Un’altra usanza che appartiene al folklore di questo popolo è legata ad una festività pagana, il Carnevale. Il giorno di S. Antonio Abate (il 17 gennaio) che segna l'inizio del Carnevale e fino alle Ceneri, per le vie del paese gira "Tataranna" in groppa ad un somaro, che simboleggia proprio il personaggio di Carnevale. A Piperno e in altri paesi lucani girano per le vie del paese i "tintilli", maschere antiche e dalla simbologia diabolica, dal volto tinto di nero che chiedono vino e salsicce. A Matera, sui tetti delle case vengono messi due pupazzi fatti con stracci riempiti di paglia: uno simboleggia il Carnevale, l’altro ua moglie, la Quaresima. Il primo sparirà la mattina delle Ceneri, l'altro, la mattina di Pasqua. A Irsina (MT) si appendono al balcone o alle finestre sette pupe vestite di nero, sette sorelle orfane che si chiamano: Anna, Susanna, Ribecca, Ribanna, Cecilia, Cecilianna e Pasqua Grana. Ne sparisce una ogni domenica fino alla Resurrezione.
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